1 marzo 2022 – Notiziario

Scritto da in data Marzo 1, 2022

Ascolta il podcast

  • Ucraina: il presidente chiede l’annessione alla UE, Onu: più di mezzo milione i profughi. CPI: possibili crimini di guerra.
  • Afghanistan: omosessuale accoltellata 18 volte dai talebani.
  • Myanmar: la giunta accusa i media stranieri di “pregiudizio persistente”.
  • Messico: tanti resti umani trovati in un “sito di sterminio” di un cartello.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli

Ucraina

«Decine di civili sono stati uccisi e centinaia di altri feriti durante i pesanti bombardamenti russi sulla città di Kharkiv, nell’Ucraina orientale». Lo ha scritto su Facebook Anton Herashchenko, consigliere del ministro degli Interni di Kiev. Le truppe di Mosca, aggiunge, hanno bombardato le aree residenziali con missili Grad.

Intanto il convoglio di mezzi militari russi alle porte della capitale ucraina Kiev è ora lungo oltre 60 chilometri, secondo le ultime immagini satellitari. La colonna è formata da blindati, tank, pezzi di artiglieria e altri veicoli logistici. I negoziati con la Russia al confine tra Bielorussia e Ucraina hanno portato ad «attacchi aerei più pesanti» contro Kiev: lo ha detto a Cnn la parlamentare ucraina Kira Rudik, aggiungendo: «Prevediamo che ci sarà l’assedio» della capitale.

L’Ucraina ha chiesto l’adesione “immediata” alla UE. Ma L’adesione dell’Ucraina alla UE nell’immediato «non è in agenda», ha risposto l’Alto Rappresentante per la Politica Estera, Josep Borrell, prima del consiglio straordinario. «Dobbiamo dare una risposta nelle prossime ore, non nei prossimi anni», spiega Borrell, aggiungendo che «l’Ucraina ha una chiara prospettiva europea, ma ora è il momento di lottare contro un’aggressione».

Più di 500.000 sono i rifugiati fuggiti dall’Ucraina nei paesi vicini. Lo comunica via twitter l’UNHCR, l’Agenzia Onu per i rifugiati. «Più di 500.000 rifugiati sono finora fuggiti dall’Ucraina nei paesi vicini», ha detto lunedì l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi.

Lunghe file di auto e autobus sono bloccate ai posti di blocco ai confini di Polonia, Ungheria, Slovacchia, Romania e Moldavia, non membro dellaUE, mentre i civili continuano a fuggire dall’assalto della Russia. Altri hanno attraversato i confini a piedi, trascinando i loro averi lontano dalla guerra e nella sicurezza dell’Unione Europea. L’ultimo e ancora crescente numero di civili in fuga dal conflitto ha visto l’ingresso di 281.000 persone in Polonia, più di 84.500 in Ungheria, circa 36.400 in Moldavia, più di 32.500 in Romania e circa 30.000 in Slovacchia, ha affermato la portavoce dell’UNHCR Shabia Mantoo. È stato riferito che alcuni africani in fuga dall’Ucraina hanno subito razzismo e discriminazione al confine con la Polonia, da parte di funzionari di entrambe le parti. Migliaia di giovani studenti africani stanno studiando in Ucraina, principalmente da Nigeria, Ghana, Kenya, Sudafrica, Etiopia, Somalia e altri paesi, attratti dall’alto livello di istruzione e dai bassi costi. Alcuni hanno riferito di essere stati brutalmente impediti dall’attraversare il confine per giorni, nonostante il freddo e la mancanza di cibo o altri rifornimenti, mentre i funzionari hanno lasciato che i rifugiati bianchi entrassero nel paese.

Gli Stati Uniti hanno sospeso l’attività nella loro ambasciata in Bielorussia e hanno autorizzato lo staff non essenziale della loro ambasciata a Mosca a partire.

Gli Stati Uniti hanno espulso 12 diplomatici dalla missione russa presso le Nazioni Unite, accusandoli di essere coinvolti in attività di spionaggio, mossa che Mosca ha descritto come “azione ostile” e grave violazione degli impegni assunti dagli Stati Uniti come paese ospitante del quartier generale delle Nazioni Unite.

Il procuratore capo della Corte Penale Internazionale ha dichiarato ieri che intende aprire un’indagine «il più rapidamente possibile» su possibili crimini di guerra e crimini contro l’umanità in Ucraina. Il pubblico ministero Karim Khan ha affermato che l’indagine esaminerà i presunti crimini commessi prima dell’invasione russa, ma ha aggiunto che «data l’espansione del conflitto negli ultimi giorni, è mia intenzione che questa indagine riguardi anche eventuali nuovi presunti crimini che cadono nell’ambito della giurisdizione del mio ufficio, che siano commessi da una delle parti in conflitto in qualsiasi parte del territorio dell’Ucraina«. La corte ha già condotto un’indagine preliminare sui crimini legati alla violenta repressione delle proteste filo-europee a Kiev nel 2013-2014 da parte di un’amministrazione ucraina filorussa, e sulle accuse di crimini in Crimea, che la Russia ha annesso nel 2014, e nell’Ucraina orientale, dove la Russia sostiene i ribelli dal 2014. Nel dicembre 2020, l’allora procuratore della CPI Fatou Bensouda ha affermato che l’indagine ha rivelato indicazioni che «un’ampia gamma di comportamenti che costituiscono crimini di guerra e crimini contro l’umanità all’interno della giurisdizione della Corte è stata commessa» in Ucraina. Tuttavia i pubblici ministeri della corte non avevano ancora chiesto ai giudici il permesso di aprire un’indagine su vasta scala. Khan dice ora di voler aprire l’indagine prevista dal suo predecessore e ampliarla, per includere i crimini commessi nei combattimenti dall’invasione russa dell’Ucraina la scorsa settimana. Khan ha affermato che continuerà a monitorare gli sviluppi in Ucraina, dove ci sono state segnalazioni di vittime civili, e ha chiesto «moderazione e stretta aderenza alle norme applicabili del diritto umanitario internazionale».

La Warner Bros, la Walt Disney Co. e la Sony Pictures hanno dichiarato lunedì che avrebbero «messo in pausa» l’uscita dei loro film in Russia. Ogni studio ha imminenti uscite che avrebbero dovuto debuttare a livello internazionale nelle prossime settimane. The Batman, uno dei film più attesi dell’anno, verrà lanciato venerdì in nord America e in molti territori d’oltremare, inclusa la Russia. «Alla luce della crisi umanitaria in Ucraina, WarnerMedia ha sospeso l’uscita del suo film The Batman in Russia», ha affermato un portavoce dello studio in una nota. «Continueremo a monitorare la situazione mentre si evolve. Speriamo in una soluzione rapida e pacifica a questa tragedia».

Afghanistan

Sara, che non vuole rivelare il proprio cognome, ha affermato che membri dei talebani «volevano ucciderla» quando è stata attaccata la scorsa settimana. La 23enne ha detto  di aver sentito i talebani dire: «Vergognati, è il nostro momento di finire le persone come te». È stata lasciata con 18 ferite alle gambe, allo stomaco e alla schiena, che hanno bisogno di punti di sutura. «Sono davvero senza speranza».
Nemat Sadat, un attivista gay afghano-americano, ha aiutato a pagare l’ostello e il cibo di Sara dopo l’attacco. Sadat ha raccolto fondi tramite una pagina GoFundMe per salvare gli afghani LGBT+ da quando i talebani hanno preso il potere nell’agosto 2021. Sadat, che vive in California, ha detto: «Prima che i talebani salissero al potere, c’erano tante persone transgender e non binarie. Lavoravano come truccatori famosi alla televisione afghana; la gente faceva sfilate di moda, concerti: erano visibili». Ha aggiunto che la comunità queer in Afghanistan «sente di essere così sconfitta da non poter fare nulla perché anche i loro alleati li hanno abbandonati e hanno voltato le spalle».

Israele e Palestina

Un palestinese è stato ucciso e un altro gravemente ferito durante un raid condotto ieri dalle forze militari di Israele nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Si chiamava Abdullah Hosari ed era un ex prigioniero, secondo l’agenzia di stampa Wafa. Un secondo uomo è stato «gravemente ferito alla testa da proiettili veri» ed è stato portato in ospedale.

Stati Uniti

Un padre ha ucciso i suoi tre figli minorenni e una quarta persona, per poi suicidarsi in un luogo di culto nella capitale californiana Sacramento. Dopo la tragedia l’assassino ha puntato la pistola contro sé stesso.

Washington si blinda in vista del discorso sullo Stato dell’Unione che Joe Biden terrà stasera al Congresso. Il capo della Capitol Police, Tom Menger, ha annunciato che tutto attorno a Capitol Hill sarà reinstallata la recinzione messa dopo l’attacco del 6 gennaio 2021 in previsione di «eventuali manifestazioni di protesta» durante il discorso del presidente, ma anche nelle prossime settimane.

Messico

Per gli investigatori, un piede umano − bruciato, ma con del tessuto ancora attaccato – è stata la soffiata: fino a poco tempo fa quella casa tozza e in rovina era un luogo in cui i corpi venivano fatti a pezzi e inceneriti, dove i resti di alcuni dei dispersi del Messico sono stati cancellati. Quanti sono scomparsi in questo “sito di sterminio” di un cartello alla periferia di Nuevo Laredo, a poche miglia dal confine con gli Stati Uniti? Dopo sei mesi di lavoro i tecnici forensi non osano ancora fare un preventivo. In un’unica stanza ci sono i resti umani e i detriti compattati e bruciati.
Innumerevoli frammenti ossei sono stati sparsi su 23.000 metri quadrati di macchia desertica. Fili intrecciati, apparentemente usati per legare le vittime, giacciono sparpagliati. Ogni giorno, i tecnici mettono ciò che trovano − ossa, bottoni, orecchini, ritagli di vestiti − in sacchetti di carta etichettati con il loro contenuto: “Zona E, Punto 53, Quadrante I. Frammenti ossei esposti al fuoco”. Vengono mandati al laboratorio forense nella capitale dello stato Ciudad Victoria, dove scatole di sacchetti di carta aspettano il loro turno insieme ad altre. Aspetteranno molto tempo: non ci sono abbastanza risorse e troppi frammenti, troppi dispersi, troppi morti. Nel sito di Nuevo Laredo − a cui Associated Press ha avuto accesso questo mese − l’insufficienza delle indagini sulle quasi 100.000 sparizioni del Messico è dolorosamente evidente. Ci sono 52.000 persone non identificate negli obitori e nei cimiteri, senza contare posti come questo, dove i resti carbonizzati vengono misurati solo in base al peso. E le persone continuano a scomparire. E si trovano altri resti.

Myanmar

Il governo militare del Myanmar si è lamentato ieri di una copertura parziale da parte dei media stranieri, che riferirebbero erroneamente gli eventi nel paese e sarebbero influenzati da informazioni distorte di “terroristi” determinati a creare instabilità. In una inusuale dichiarazione, il Consiglio di amministrazione dello Stato (SAC), nota come la Giunta, ha affermato di essere amico dei media e della comunità internazionale, ma che questi stavano travisando i propri sforzi per garantire la pace e proteggere i  cittadini. Il Myanmar è in subbuglio dal colpo di Stato di un anno fa, con almeno 1.500 civili uccisi dalle forze di sicurezza secondo gli attivisti citati dalle Nazioni Unite, che anche la giunta ha accusato di parzialità. Il SAC lunedì ha affermato che 4.338 “terroristi” sono stati arrestati in totale, ma che quasi 49.000 persone perseguite per essersi unite alle proteste contro il colpo di Stato sono state rilasciate. Non menzionava le vittime militari, ma affermava che 95 funzionari e 20 monaci erano stati uccisi, mentre 525 strade e ponti, 27 ospedali, 504 scuole e strutture educative erano stati distrutti durante 9.437 attacchi. La dichiarazione del SAC non ha fatto menzione di un processo di pace in cui si è impegnata con i suoi vicini del sud-est asiatico, ma ha affermato che avrebbe tenuto le elezioni entro agosto del prossimo anno.

Australia

A decine di migliaia di persone è stato ordinato di evacuare le proprie case entro oggi, e a molte altre è stato detto di prepararsi a fuggire poiché parti della costa sud-orientale dell’Australia sono colpite dalla peggiore inondazione degli ultimi decenni. Decine di residenti, alcuni con animali domestici, negli ultimi giorni hanno trascorso ore intrappolati sui loro tetti da un fiume in rapido aumento nella città di Lismore, nello stato settentrionale del New South Wales, e dozzine di auto sono rimaste intrappolate su un ponte nella vicina città di Woodburn lunedì sera, con entrambi gli accessi al ponte sommersi. Fino a 50 persone sono state salvate dal ponte nella giornata di oggi, hanno detto i funzionari.

Ti potrebbe interessare anche:

E se credete in un giornalismo indipendente, serio e che racconta recandosi sul posto, potete darci una mano cliccando su Sostienici


[There are no radio stations in the database]