1 novembre 2019 – notiziario
Scritto da Radio Bullets in data Novembre 1, 2019
Guinea Bissau, il presidente Var nomina, nonostante le critiche internazionali, un nuovo premier / Guinea Conakry, manifestazione a favore di Alpha Condé / Repubblica democratica del Congo, Jaynet Kabila alla presidenza della Commissione Difesa / Grecia, in discussione la nuova legge sull’immigrazione / Irlanda, proteste contro l’arrivo di richiedenti asilo a Achill Island (foto) / Francia, il prefetto di Parigi riferisce sull’attentato del 3 ottobre scorso.
Questo e molto altro nel web notiziario di Radio Bullets, oggi a cura di Paola Mirenda. Musiche di Walter Sguazzin.
Phot credit: Eric Verleene da Flickr, su licenza CC BY-ND 2.0
Irlanda
Il Dipartimento di giustizia ha ancora una volta rimandato il trasferimento di tredici donne richiedenti asilo in un hotel di Achill, piccola isola nel nord ovest dell’Irlanda. Il trasferimento doveva avvenire oggi ma le proteste dei residenti lo hanno impedito. La situazione è piuttosto complicata, perché l’hotel viene utilizzato nell’ambito del cosiddetto sistema di Direct Provision, che è stata condannato come disumano e degradante da numerose organizzazioni umanitarie. Si tratta di un sistema di emergenza, che spesso coinvolge strutture fatiscenti o insalubri, e non è gestito direttamente dallo Stato. Così le proteste assumono due diversi punti di vista: quello di chi non vuole i migranti e quello di chi dà loro il benvenuto ma non vuole che siano accolti in strutture degradanti. Achill non è l’unica comunità a essersi sollevata contro l’invio dei migranti: analoghe proteste ci sono state a Ballinamore, con addirittura una staffetta di contestazione attiva 24 ore su 24 per oltre una settimana. Qui il politico dello Sinn Fein Martin Kenny aveva parlato apertamente di razzismo, e dopo di questo la sua macchina era stata incendiata. Il parroco della località aveva pregato i cittadini di aver compassione e umanità, ma non è servito.
Grecia
Iniziata la discussione in Parlamento sulla nuova legge sull’immigrazione, che prevede restrizioni sui criteri di protezione umanitaria e sul ricongiungimento familiare. Lo stress post traumatico, per esempio, non sarà più considerato valido ai fini della richiesta di protezione umanitaria. I rimpatri saranno effettuati anche in casi di mancato rispetto delle regole, per esempio quelle sul trasferimento ad altre strutture: chi rifiuta verrà considerato non desidero di protezione e pertanto rimpatriato. L’eventuale appello alla decisioni delle autorità verrà esaminato nell’arco di tre giorni. Ci sarà anche per la Grecia un elenco dei paesi di origine sicura – finora assente – per rigettare automaticamente le richieste di asilo. Ieri hanno parlato al’assemblea sia il premier Mitsotakis sia l’ex premier e leader di Syriza Tsipras, con un reciproco scambio di accuse sulla gestione dei migranti. Davanti al parlamento alcune decine di persone hanno manifestato contro la nuova legge, che ong greche e internazionali come Human Right Wacht hanno denunciato per la sua disumanità. Ieri intanto altre 8 barche con in totale 320 persone sono arrivate a Lesbo, portando il numero dei migranti presenti nel campo d Moria a 15mila.
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