10 febbraio 2023 – Notiziario
Scritto da Ambra Visentin in data Febbraio 10, 2023
- Thailandia: Warit Somnoi, 15 anni, muore per le ferite inferte da un agente di polizia. Una tragedia tra le molte, denunciata da Amnesty International
- Ucraina: Elon Musk introdurrà limitazioni alle antenne satellitari Starlink
- Australia: il governo farà rimuovere le telecamere di produzione cinese dal Dipartimento della Difesa
- Nicaragua: 222 prigionieri dissidenti sono stati deportati negli Stati Uniti con una mossa “unilaterale”
- Tunisia: il presidente Kais Saied intende rafforzare i legami diplomatici con la Siria
Questo e molto altro nel notiziario a cura di Radio Bullets
Thailandia
Dal portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury
«Warit Somnoi, 15 anni, è stato ucciso da un agente di polizia nella capitale thailandese Bangkok.
È una delle storie raccontate in un rapporto diffuso da Amnesty International sulla persecuzione e la repressione nei confronti delle proteste in Thailandia, che dal 2020 vedono scendere in strada soprattutto studenti e studentesse. Le rappresaglie, gli arresti, le incriminazioni e i processi sono all’ordine del giorno. Sono almeno 300 i procedimenti giudiziari aperti nei confronti di persone che hanno meno di 18 anni. Questo spiega perché la campagna “Proteggo la protesta” di Amnesty International è così necessaria».
Per maggiori informazioni sulla campagna “Proteggo la protesta”, vi invitiamo a consultare il sito di Amnesty International.
Il rapporto pubblicato si intitola “Stiamo rivendicando il nostro futuro” e si basa su interviste a 30 bambini manifestanti e attivisti provenienti da tutto il paese che hanno preso parte a manifestazioni su larga scala tra il 2020 e il 2022.
Ucraina
SpaceX, la società fondata da Elon Musk, che ha inviato più di 5.000 antenne satellitari Starlink in Ucraina nei giorni successivi all’invasione da parte della Russia lo scorso febbraio, ha dichiarato che intende limitare l’uso del portale internet per quelle che considera operazioni militari “offensive”. SpaceX sostiene che le truppe ucraine hanno utilizzato i portali Starlink per controllare i droni e attaccare le forze russe.
Il presidente di SpaceX Gwynne Shotwell ha dichiarato mercoledì a una conferenza della Federal Aviation Administration a Washington che Starlink non sarebbe mai stato pensato per essere utilizzato come arma, ma gli ucraini lo avrebbero sfruttato in modi che non facevano parte di alcun accordo. L’intento non sarebbe quindi mai stato quello di farli usare per scopi offensivi. Nello specifico, la Shotwell ha affermato che l’uso dei portali da parte dei militari viola gli accordi con gli utenti, ma non ha fornito alcun dettaglio su come l’esercito ucraino abbia utilizzato i sistemi al di là degli attacchi con i droni. Gli hub internet portatili hanno rappresentato una svolta per le forze armate ucraine, in quanto hanno permesso alle unità sul campo di rimanere in contatto nonostante i danni all’infrastruttura elettrica e internet del Paese.
Nel novembre 2022, la CNN ha riferito che 1.300 antenne paraboliche Starlink dell’Ucraina si sono temporaneamente spente, appena due mesi dopo che, nel settembre dello stesso anno, SpaceX aveva inviato una lettera al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti in cui affermava di non poter più finanziare Starlink in Ucraina dopo aver speso quasi 100 milioni di dollari per sostenere il servizio Internet del Paese devastato dalla guerra.
Australia
L’Australia ha ordinato la rimozione di tutte le telecamere di sorveglianza di fabbricazione cinese dai siti governativi del Paese “il prima possibile” in una mossa atta ad eliminare la tecnologia del Partito Comunista Cinese (PCC) all’estero. Il vice primo ministro e ministro della Difesa Richard Marles ha annunciato l’ordine il 9 febbraio, a seguito di un audit che ha rivelato che quasi 1.000 telecamere di sorveglianza di fabbricazione cinese erano installate in oltre 250 siti di dipartimenti e agenzie del Commonwealth, compresi i siti degli affari esteri e della difesa. L’azione di individuazione e rimozione riguarderà tutta la tecnologia di sorveglianza all’interno del settore della difesa.
Le telecamere sono state fornite dalle aziende cinesi Hangzhou Hikvision Digital Technology Co. e Zhejiang Dahua Technology, entrambe accusate di essere coinvolte nelle atrocità del PCC contro gli uiguri nella regione occidentale dello Xinjiang e messe al bando dal Regno Unito e dagli Stati Uniti nel novembre 2022. È stato rivelato che Hikvision ha stretti legami con il PCC e i suoi militari. In parte di proprietà del regime del PCC, il gruppo è il più grande produttore di videosorveglianza al mondo.
La mossa arriva dopo che il ministro per la sicurezza informatica e il contrasto alle interferenze straniere James Paterson ha reso noti i risultati di un audit di sei mesi su tutti i dipartimenti del Commonwealth. Ha avviato l’audit dopo che il Dipartimento degli Affari Interni non gli ha comunicato quanti dispositivi di fabbricazione cinese erano installati negli edifici governativi. In base a quanto emerso, il Commonwealth sarebbe pieno di spyware del PCC.
Le telecamere e le apparecchiature di sicurezza di fabbricazione cinese sarebbero state trovate in quasi tutti i dipartimenti, ad eccezione del Gabinetto del Primo Ministro e del Dipartimento dell’Agricoltura. Il primo ministro Anthony Albanese ha dichiarato di non essere preoccupato di incorrere in un altro impasse diplomatico con Pechino sulla questione, come era invece accaduto dopo che l’Australia aveva vietato a Huawei e ZTE di fornire la rete 5G del Paese nel 2018.
Nicaragua
Il Nicaragua ha inviato negli Stati Uniti 222 prigionieri, tra cui Michael Healy, dopo una decisione unilaterale del governo del Paese.
Secondo una dichiarazione rilasciata giovedì dal Segretario di Stato americano Antony Blinken, il rilascio di questi individui, uno dei quali è un cittadino statunitense, da parte del governo del Nicaragua segnerebbe un passo costruttivo verso la risoluzione delle violazioni dei diritti umani nel Paese e aprirebbe la porta a un ulteriore dialogo tra gli Stati Uniti e il Nicaragua in merito a questioni importanti.
Un portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato che la decisione degli ex detenuti di lasciare il Paese sarebbe stata volontaria. Il governo statunitense avrebbe messo a disposizione di queste persone assistenza medica e legale. La richiesta di rilascio delle persone imprigionate in Nicaragua, detenute per aver esercitato le loro libertà fondamentali, spiega il portavoce, è considerata un primo passo verso il ripristino della democrazia e il miglioramento del clima dei diritti umani in Nicaragua.
I detenuti, spiega sempre il portavoce, sono stati rilasciati «per motivi umanitari per un periodo di due anni». A molti di essi sarebbe stato negato un giusto processo.
Un membro della magistratura nicaraguense, in una dichiarazione televisiva, ha denunciato i prigionieri rilasciati come “traditori” e ha detto che sono stati “deportati” negli Stati Uniti. Più tardi, giovedì, il Congresso del Nicaragua ha approvato all’unanimità una modifica costituzionale che permetterebbe di privare i cosiddetti “traditori” della loro nazionalità. Sarà necessario un secondo voto nella prossima sessione legislativa di quest’anno.
Tunisia
Il presidente tunisino Kais Saied ha deciso di rafforzare i legami diplomatici con la Siria, il segno più chiaro finora dell’intenzione della Tunisia di ripristinare pienamente le relazioni a pochi giorni dal terremoto mortale che ha devastato gran parte della Siria.
La Tunisia ha interrotto le relazioni diplomatiche con la Siria quasi dieci anni fa in segno di protesta contro la brutale repressione del governo nei confronti di manifestanti e attivisti che si oppongono al regime del presidente Bashar al-Assad. In seguito, nel 2017 la Tunisia ha ripristinato una missione diplomatica limitata in Siria, in parte per aiutare a rintracciare più di 3.000 militanti tunisini che combattono in Siria.
In seguito a un incontro con il ministro degli Esteri del suo Paese, Saied ha dichiarato che la questione del regime siriano sarebbe una questione interna che riguarda solo i siriani, rilevando inoltre che l’ambasciatore è accreditato presso lo Stato e non presso il regime.
Secondo gli analisti, Assad sta cercando di trarre un vantaggio politico dal terremoto che ha devastato gran parte della Siria e della Turchia, facendo pressione affinché gli aiuti stranieri vengano consegnati attraverso il suo territorio, al fine di ridurre il suo isolamento internazionale.
La Tunisia ha inviato in Siria aerei per gli aiuti, comprese squadre di soccorso e di protezione civile, che sono arrivati all’aeroporto di Aleppo, sotto il controllo del regime siriano.
Da quando Saied ha preso il controllo di quasi tutti i poteri nel luglio 2021, chiudendo il parlamento e sciogliendo il governo, la Tunisia ha inviato segnali di apertura a modificare la propria posizione diplomatica nei confronti della Siria.
Ti potrebbe interessare anche:
- Scacco alla scienza
- La geopolitica delle stelle
- L’industria degli armamenti e il complesso militare-industriale
- La transizione ecologica ed energetica: “Non sarà un pranzo di gala”
- Tic Tac: La mezzanotte del mondo
- #FreeIsmailMashal
- Sud Sudan: La storia di Hellen
- No al lavoro per le operatrici umanitarie afghane, potenziale colpo mortale
- Afghanistan: un mondo al contrario
- Una fotosintesi artificiale
- Due chiacchiere con l’Imam
- Afghanistan: Free Mortaza, giornalista franco afghano arrestato
- Iran: liberata Armita Abbasi, colpevole di aver manifestato
- Terremoto in Turchia e Siria: l’appello di Terre des Hommes
E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici