11 giugno 2021 – Notiziario

Scritto da in data Giugno 11, 2021

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  • Al Jazeera sotto cyber attacco prima di mandare in onda un documentario sulla resistenza palestinese.
  • La coalizione saudita interrompe i bombardamenti in Yemen, nel tentativo di avviare colloqui di pace.
  • Navi iraniane nell’Oceano Atlantico.
  • Cina: detenuti nei campi di internamento dello Xinjiang torturati e sottoposti a scosse elettrice, secondo Amnesty International.
  • Cipro elegge la sua prima presidente del parlamento.
  • Afghanistan: un altro giornalista ucciso.
  • Pakistan: uccisi due poliziotti che proteggevano il team antipolio.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli in collegamento da Dubai. Musiche di Walter Sguazzin

Yemen

La coalizione guidata dai sauditi che combatte i ribelli houthi nello Yemen ha detto di aver fermato gli attacchi a Sanaa o verso qualsiasi altra città yemenita, perché vuole preparare il terreno politico per una soluzione pacifica. La dichiarazione, rilasciata dal portavoce della coalizione guidata dai sauditi e pubblicata dai media statali sauditi, fa seguito ai resoconti dei media a proposito di un attacco a una divisione corazzata appartenente agli houthi vicino alla capitale yemenita. Il portavoce saudita Turki al-Maliki ha smentito gli articoli, aggiungendo che «nessuna operazione militare è stata effettuata nelle vicinanze di Sanaa o di altre città yemenite nel periodo passato… con l’obiettivo di preparare il terreno politico per un processo di pace».
L’annuncio arriva tra i crescenti sforzi diplomatici per un accordo di “cessate il fuoco”, dopo oltre sei anni di conflitto devastante che ha portato a quella che è ampiamente considerata la più terribile crisi umanitaria del mondo. I combattimenti tra gli insorti houthi, sostenuti dall’Iran, e la coalizione guidata dai sauditi che sostiene il governo yemenita hanno visto decine di migliaia di morti, milioni di sfollati e due terzi dei 30 milioni di abitanti dello Yemen che dipendono dagli aiuti umanitari. Un articolo di Financial Times del mese scorso ha affermato che alti funzionari iraniani e sauditi hanno tenuto i loro primi significativi colloqui diretti dal 2016 per esplorare la prospettiva di un disgelo tra i due acerrimi rivali.

Qatar

Al Jazeera ha riferito di essere stata colpita, questa settimana, da una serie di attacchi informatici, molti dei quali prima della messa in onda di un programma sui soldati israeliani catturati da Hamas. L’outlet del Qatar è stato l’obiettivo di numerosi tentativi di hacking  volti ad «accedere, interrompere e controllare» alcune delle sue piattaforme. Gli attacchi informatici si sono verificati tra il 5 e l’8 giugno e sono stati sventati, ha affermato Al Jazeera Media Network in una dichiarazione.
Molti degli attacchi si sono verificati domenica, prima della proiezione della serie di documentari di Al Jazeera Arabic “What is Hidden is Greater”. L’episodio, intitolato “Nella stretta della resistenza”, riguardava il conflitto armato dei gruppi palestinesi con sede a Gaza, con Israele. In particolare riguardava i soldati israeliani prigionieri di Hamas  e includeva un’intervista al leader militare di Hamas Marwan Issa.

Sempre domenica, Al Jazeera Arabic ha mandato in onda una clip audio di un uomo che Hamas ha detto essere un soldato israeliano da loro detenuto. Al Jazeera è di proprietà del governo del Qatar ed è una delle testate giornalistiche più diffuse in Medio Oriente. Ha contenuti sia in arabo che in inglese. Questa non è la prima volta che Al Jazeera viene presa di mira dagli hacker. Decine di dipendenti di Al Jazeera sono stati hackerati con spyware venduti da una società israeliana lo scorso anno.

Iran

Un cacciatorpediniere iraniano e una nave di supporto stanno in questo momento navigando nell’Oceano Atlantico in una rara missione lontano dalla Repubblica Islamica, secondo quanto ha riferito la TV di stato iraniana, senza offrire particolari sulla destinazione finale delle navi. Il viaggio del nuovo cacciatorpediniere di costruzione nazionale, Sahand, e della nave per la raccolta di informazioni, Makran, secondo i media statunitensi avrebbe come destinazione il Venezuela. Le navi sono partite il mese scorso dal porto meridionale iraniano di Bandar Abbas, ha affermato l’ammiraglio Habibollah Sayyari, vice capo dell’esercito iraniano. Ha descritto la loro missione come il viaggio più lungo e impegnativo della marina iraniana, senza però approfondire. Il sito web Politico ha riferito per la prima volta a fine maggio, citando funzionari anonimi, che la destinazione finale delle navi potrebbe essere il Venezuela. L’Iran mantiene stretti legami con il presidente venezuelano Nicolas Maduro e ha spedito benzina e altri prodotti nel paese nel mezzo della campagna di sanzioni statunitensi contro Caracas, affamata di carburante. Si ritiene che il Venezuela abbia pagato l’Iran per le spedizioni. Un importante collaboratore di Maduro ha smentito le notizie della stampa secondo cui le navi attraccheranno nel paese. Il funzionario ha parlato, a condizione di anonimato, per discutere di delicate questioni geopolitiche.

Turchia

Le autorità turche dovrebbero condurre un’indagine rapida e approfondita sull’attacco al giornalista Ahmet Atmaca e chiederne conto ai responsabili, ha affermato il Comitato per la protezione dei giornalisti. Ieri mattina, un gruppo di persone nella città sudorientale di Gaziantep, ha attaccato Atmaca, giornalista dell’agenzia di stampa filogovernativa Demirören, mentre si trovava in un obitorio locale per seguire il caso di un uomo che è stato recentemente ucciso in una rissa con un coltello, secondo una dichiarazione del suo datore di lavoro, una dichiarazione della Gaziantep Journalists Society, un gruppo di stampa locale e il video dell’attacco pubblicato dal quotidiano Hürriyet. Mentre la vittima veniva trasferita dall’obitorio, un gruppo di persone nelle vicinanze ha iniziato a colpire e prendere a calci Atmaca, e ha continuato a picchiarlo fino a quando i suoi colleghi e la polizia sono intervenuti.  Poi il giornalista è stato ricoverato in ospedale e non riversa in condizioni critiche. Atmaca ha presentato una denuncia penale in merito all’attacco e la polizia ha aperto un’indagine.

Israele e Palestina

Centinaia di manifestanti di destra si sono riuniti a Gerusalemme ieri sera per manifestare contro il governo di unità nazionale in arrivo, condannando la nuova coalizione per la sua dipendenza dalla Lista Araba Unita (Ra’am) e dai partiti di sinistra. Sotto lo striscione “No a un governo di sinistra”, la manifestazione si è svolta vicino all’edificio della Knesset, il parlamento israeliano, per protestare contro il voto previsto e l’inaugurazione del governo entrante nel plenum della Knesset di domenica prossima.

Tre palestinesi, tra cui due membri del servizio di sicurezza dell’Autorità Palestinese, sono stati uccisi in uno scontro a fuoco con le forze speciali israeliane nelle prime ore di giovedì, nella Cisgiordania settentrionale. Times of Israel, citando i notiziari palestinesi, ha riferito che l’unità antiterrorismo della polizia di frontiera israeliana, nota come Yamam, stava inseguendo due sospetti vicino al quartier generale dell’intelligence militare dell’AP nella città di Jenin. «Probabilmente non rendendosi conto che si trattava di un raid israeliano», riporta il giornale «due ufficiali palestinesi vicini hanno sparato alle forze israeliane sotto copertura, che poi hanno risposto al fuoco».

Egitto

Renad Emad, una famosa influencer egiziana su Tik Tok, è stata condannata a tre anni di prigione da un tribunale economico per aver violato i valori e i principi della società creando e postando video indecenti. Le autorità egiziane hanno arrestato l’anno scorso diverse utilizzatrici di TikTok note per i contenuti controversi che le autorità locali descrivono come «violazione dei valori e dei principi della famiglia».

Cipro

I legislatori a Cipro, giovedì, hanno eletto una donna al secondo posto politico più importante del paese, per la prima volta dalla sua fondazione come repubblica indipendente nel 1960. Annita Demetriou è stata eletta presidente del parlamento al secondo scrutinio, con 25 voti in un’assemblea di 56 seggi. La scelta è stata vista come un passo importante nel livellare il campo di gioco politico per le donne nell’isola divisa del Mediterraneo orientale, tradizionalmente sotto rappresentate in politica. La deputata 35enne ha affermato di assumere l’incarico «con un profondo senso di responsabilità» e si è impegnata a lavorare con «imparzialità e obiettività». Leader politici e colleghi hanno elogiato Demetriou, l’unica donna tra gli altri sei rivali maschili candidati alla posizione.

Francia

Un tribunale ha condannato l’uomo che qualche giorno fa ha schiaffeggiato il  presidente francese Emmanuel Macron a quattro mesi di carcere, secondo quanto riferisce BFM TV. Damien Tarel, 28 anni, un fan disoccupato dell’arte della spada medievale che ha affermato di essere un simpatizzante di destra, ha attaccato Macron martedì mentre il presidente francese stringeva la mano alla gente durante una passeggiata. Il tribunale ha condannato Tarel a 18 mesi, di cui 14 sospesi. Tarel ha detto di averlo fatto perché Macron rappresena il decadimento della Francia. Diversi giorni prima della visita di Macron nella regione di Drome, nel sud della Francia, aveva pensato di lanciare un uovo o una torta alla crema verso il presidente, tuttavia ha aggiunto che lo schiaffo non era premeditato.

Afghanistan

L’aeronautica americana si sta preparando per poter bombardare l’Afghanistan anche quando l’esercito americano avrà completato il suo ritiro dal paese, ha detto il segretario ad interim dell’aeronautica John Roth in un’audizione al Senato martedì.
L’Air Force ha quattro basi nella regione del Golfo da cui potrebbe potenzialmente lanciare attacchi aerei a lungo raggio. Due basi sono in Kuwait, una negli Emirati Arabi Uniti e un’altra in Qatar. Il servizio sta cercando 10 miliardi di dollari dal Congresso per il budget 2022, per mantenere la sua presenza in Medio Oriente.
«Abbiamo una serie di basi aeree, che rimarranno per il momento: è da lì che verrà la nostra capacità oltre l’orizzonte”, ha detto Roth, secondo The Defense Post. “Capacità oltre l’orizzonte” è il gergo del Pentagono per dire di essere in grado di bombardare l’Afghanistan dopo il ritiro.
Mercoledì, The New York Times ha riferito che il Pentagono potrebbe chiedere l’autorizzazione a effettuare attacchi aerei contro i talebani, qualora sembrasse che grandi città come Kabul stiano cadendo in mano al gruppo. Il rapporto cita funzionari dell’amministrazione Biden senza farne il nome. Finora i funzionari statunitensi hanno affermato che sono possibili solo attentati post-ritiro contro gruppi come al-Qaida e ISIS, ma hanno lasciato intendere che il supporto aereo alle forze afghane sarebbe terminato. Il rapporto di Times afferma che la questione è ancora in discussione e che nulla è stato deciso.

In uno degli ultimi episodi di violenza, almeno tre membri delle forze di sicurezza sono stati uccisi dopo che un elicottero dell’Esercito nazionale afghano (ANA) si è schiantato nel distretto di Jaghato, nella provincia di Maidan Wardak. Funzionari della difesa afghana hanno affermato che l’elicottero si è schiantato a causa di un guasto tecnico, tuttavia, i talebani hanno affermato di averlo abbattuto. Anche un giornalista locale di Logar, Hafizullah Haqparast, è stato ucciso durante scontri tra i talebani e le forze di sicurezza nella provincia Kulangar. La sua famiglia ha detto che è diventato una vittima di guerra mentre faceva giardinaggio. Recenti ondate di combattimenti si sono verificate nelle province di Sar-e-Pul, Faryab, Jawzjan e Baghlan.

Pakistan

Uomini armati hanno sparato e ucciso due agenti di polizia assegnati a proteggere gli operatori responsabili delle vaccinazioni antipolio nel distretto di Mardan, nel Khyber Pakhtunkhwa. Nessuno ha rivendicato la responsabilità dell’attacco, avvenuto due giorni dopo che il governo federale ha lanciato un’iniziativa a livello nazionale per sradicare la malattia entro la fine dell’anno.
I militanti prendono spesso di mira le squadre antipolio e la polizia incaricata di proteggerli, sostenendo che le campagne di vaccinazione sono un «complotto occidentale» per sterilizzare i bambini. Il Pakistan e l’Afghanistan sono gli unici due paesi rimasti al mondo in cui la polio è endemica, dopo che la Nigeria è stata dichiarata l’anno scorso indenne dal virus.

Stati Uniti

Emma Coronel Aispuro, moglie del boss messicano della droga Joaquin “El Chapo” Guzman, si è dichiarata colpevole di traffico di droga e riciclaggio di denaro in relazione alle operazioni del marito. Aispuro, 31 anni, era stata arrestata all’aeroporto internazionale di Dulles, vicino a Washington DC, a febbraio. Ha detto al giudice federale con sede a Washington, Richard Contreras, di aver accettato il patteggiamento.

Due adulti e un bambino sono morti, dopo che un uomo armato ha aperto il fuoco in un supermercato in Florida a Royal Palm. La polizia locale si è rivolta a Twitter per fornire alcuni dettagli sull’incidente. Morto anche l’aggressore.

Perù

Un pubblico ministero peruviano ha chiesto a un tribunale di ordinare la custodia cautelare per la candidata presidenziale Keiko Fujimori, accusata di corruzione e di essere in ritardo nel conteggio finale dei voti espressi nelle elezioni di domenica. Il procuratore José Domingo Pérez ha chiesto a un tribunale per la criminalità organizzata di revocare la libertà vigilata di Fujimori e di metterla in custodia cautelare per aver presumibilmente incontrato un testimone in un caso di corruzione pendente contro di lei. La politica populista di destra è accusata di aver preso soldi dal colosso edilizio brasiliano, contaminato dallo scandalo Odebrecht, per finanziare le precedenti campagne presidenziali nel 2011 e 2016. Lei nega le accuse, ma ha trascorso 16 mesi in custodia cautelare in vista del ballottaggio presidenziale di domenica in cui ha affrontato il candidato di sinistra Pedro Castillo. Con oltre il 99% dei voti scrutinati, Castillo è in vantaggio con il 50,2% contro il 49,8% di Fujimori. La Fujimori ha lanciato accuse di frode elettorale che hanno coinvolto circa mezzo milione di schede. Fujimori, 46 anni, è stata legalmente autorizzata a contestare le elezioni poiché non è stata condannata per alcun crimine. Secondo la legge peruviana, una vittoria elettorale vedrebbe le accuse sospese fino a dopo il suo mandato, ma la sconfitta la porterebbe a processo. I pubblici ministeri hanno affermato che avrebbero chiesto una pena detentiva di 30 anni per Fujimori, figlia dell’ex presidente Alberto Fujimori, anch’egli incarcerato, condannato per corruzione e per aver ordinato massacri di squadroni della morte.

Myanmar

Dodici persone sono rimaste uccise nello schianto di un aereo militare. Lo ha annunciato il portavoce della giunta che ha preso il potere nel paese parlando di un incidente causato dal “maltempo”. Sul velivolo c’erano sei membri dell’equipaggio e otto passeggeri. Due persone sono sopravvissute e ricoverate in ospedale.

Aung San Suu Kyi è stata di nuovo accusata di corruzione: il giornale statale Global New Light of Myanmar riporta che l’ex leader birmana ha «usato il suo grado per corrompere», sottolineando che la Commissione Anticorruzione del paese l’ha «accusata ai sensi della sezione 55 della legge anticorruzione». La Nobel per la Pace era già stata accusata di corruzione per avere accettato tangenti per 600.000 dollari e 11 kg d’oro. Accuse queste che si sommano, tra le altre, a quelle di violazione delle restrizioni contro il coronavirus e di importazione illegale di walkie talkie per il suo servizio di sicurezza.

Cina

«La Cina ha creato un paesaggio infernale distopico», si legge nel nuovo rapporto di Amnesty International basato su interviste con più di 50 ex detenuti dei campi di detenzione dello Xinjiang, dettagliando presunti crimini contro l’umanità − tra cui prigionia di massa, tortura e persecuzione − commessi dalle autorità cinesi contro i musulmani uiguri e altre minoranze etniche. «La Cina deve smantellare immediatamente i campi di internamento, rilasciare le persone detenute arbitrariamente in essi e nelle carceri e porre fine agli attacchi sistematici contro i musulmani nello Xinjiang», ha affermato Agnes Callamard, segretaria generale di Amnesty International. Il rapporto afferma che dall’inizio del 2017 centinaia di migliaia − e forse più di un milione di persone − sono state inviate nei campi nello Xinjiang. La Cina ha a lungo negato l’esistenza di qualsiasi campo. Alla fine ha cambiato rotta, e ora afferma che i campi sono «centri di formazione professionale volontari», necessari per combattere il terrorismo.

La Cina ha approvato una nuova legge volta a contrastare le sanzioni imposte da altri paesi, mentre Pechino tenta in ogni modo di fronteggiare la crescente pressione degli Stati Uniti e dell’UE sul commercio e sui diritti umani. Tra le contromisure previste dalla legge figurano «il rifiuto del visto, il divieto di ingresso, l’espulsione e il sequestro e congelamento di beni di individui o imprese che aderiscano alle sanzioni straniere contro imprese o funzionari cinesi».

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