12 marzo 2020 – notiziario
Scritto da Radio Bullets in data Marzo 12, 2020
Guinea Conakry, nuovo rinvio per il referendum costituzionale;
Burkina Faso, accuse contro i gruppi di autodifesa dopo il massacro di 43 civili; Slovacchia, 13 giudici arrestati nell’ambito delle inchieste legate all’omicidio di Jan Kuciak;
Europa, le misure contro il coronavirus.
Questo e molto altro nel web notiziario di Radio Bullets, un podcast di notizie dal mondo oggi a cura di Paola Mirenda. Musiche di Walter Sguazzin.
Germania
Berlino, il Senato della città ha deciso per l’istituzione di un Ufficio centrale per i crimini d’odio. Lo ha annunciato il senatore dellegato alla Giustizia Dirk Behrendt. La decisione è stata preda dopo gli attentiti di Halle e di Hanau e avrà l’obiettivo di combattere prevalentemente la violenza razzista, in considerazione dlel fatto che esiste già una struttura che si occupa di crimini di odio antisemita, omofobici e transfobici.
Slovacchia
Tredici giudici sono stati arrestati ieri dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio del giornalista Ján Kuciak e della sua fidanzata Martina Kusnírová, uccisi il 21 febbraio 2018 . L’accusa nei loro confronti è di aver coperto per anni gli affari di Marian Kocner, considerato il mandante dell’omicidio. Tra gli arrestati anche giudici direttamente coinvolti nell’inchiesta sulla morte del giornalista. Molti i nomi di spicco, tra cui quello dell’ex segretario alla Giustizia Monika Jankovská e del vicepresidente della Corte suprema slovacca .
Grecia
Sono 5 i Paesi finora disposti ad accogliere i minori migranti in situazione di estrema difficoltà che si trovano nei campi profughi. Portogallo, Lussemburgo, Francia, Finlandia e Germania – quest’ultima lunedì, dopo un dibattito per nulla encomiabile – hanno accettato l’invito dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. L’Austria, per bocca del cancelliere Kurz, ha detto di no perché “al seguito arriverebbero le famiglie”.
Francia
La violenza dei poliziotti è stata inaccettabile ma è inaccettabile anche quella delle donne che nelle strade urlano che tutti gli uomini devono morire. La risposta in conferenza stampa di Marlène Schiappa, ministra incaricata dell’uguaglianza delle donne, è stata decisamente imbarazzata. La ministra ha ribadito, come già aveva fatto in diverse interviste, di essere rimasta scioccata dalle immagini delle violenze della polizia il 7 marzo, quando le forze dell’ordine hanno inseguito le manifestanti fin nelle scale del metro per manganellarle, prendendole per i capelli, con una ferocia indicibile condita di insulti sessisti e maschilisti. È successo a Parigi ma anche in altre città: la ministra ha insistito che spetta al ministro dell’Interno prendere provvedimenti e che già è stato chiesto un rapporto alla Prefettura. La prefettura, dal canto suo, ha diffuso per il momento – lo ha ricordato sempre la ministra – delle note in cui difende l’operato degli agenti.
Guinea Conakry
Ancora un rinvio per il referendum costituzionale che si sarebbe dovuto tenere il primo marzo e che era poi stato rinviato al 15 marzo. La commissione elettorale ha spiegato che un nuovo rinvio era necessario nell’attesa dle rapporto della Cedeao, la Comunità economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest. La nuova data non è stata annunciata. Sul referendum pesano molti dubbi: intanto la modifica costituzionale, che permette al presidente Alpha Condé, oggi 82enne, di ripresentarsi per un terzo mandato. Ma anche sulla correttezza del voto: già a febbraio l’Organizzazione internazionale della Francofonia aveva dichiarato che ben due milioni e mezzo di elettori presenti nelle liste non erano identificabili. Ora anche la Cedeao ha espresso i suoi dubbi, come mostra una sintesi del rapporto trasmessa al ministro degli Esteri e alla Commissione elettorale.
Burkina Faso
Nel pieno del lutto nazionale decretato dopo la morte di 43 civili, avvenuta domenica nel nord del Paese, tutta l’attenzione è concentrata sulle forze di autodifesa, considerate da diversi testimoni – citati da Radio france International – come responsabili del massacro. Il Parlamento del Burkina aveva votato a metà febbraio, all’unanimità, la legge che consentiva il reclutamento di volontari civili. Ora, racconta Rfi, “diverse fonti locali accusano i gruppi di autodifesa ‘kogl weogo’ di aver attaccato gli abitanti dei villaggi di Dinguila et Barga.
Coronavirus in Europa
Francia
Emmanule Macron parlerà stasera alle 20 e sarà la sua prima dichiarazione alla nazione dall’inizio della crisi. Ieri la portavoce della presidenza, Sibeth Ndiaye, ha ricordato come per il momento la Francia sia ancora nella fase 2 dell’epidemia, quindi di non poter escludere nessun tipo di misura. ” Ci sono soluzioni come quella di Singapore e soluzioni come quella italiana”, ha detto. “ma il nostro obiettivo non è di fermare il Paese”. Ma sull’Italia ha anche ricordato come il nostro sistema sanitario sia più fragile di quello francese. Le misure finora adottate non comportano divieti assoluti. Lavarsi le mani, non baciarsi, ma resta possibile fare manifestazioni con non più di mille persone all’aperto o al chiuso. e ovviamente le elezioni municipali del 15 marzo – si vota anche per il sindaco di Parigi – si svolgeranno regolarmente. Il secondo turno delle elezioni è previsto per il 22 marzo. Il ministro della Salute ha spiegato che garantiranno le condizioni sanitarie, mettendo dei flaconi di gel disinfettante all’entrata e all’uscita dei seggi. Intanto nelle regioni più colpite è stata decretata la chiusura delle scuole per due settimane. Vietate le visite ai pazienti delle case di riposo. Poiché il ministro della Cultura è risultato positivo al coronavirus, le riunioni del Consiglio dei ministri si svolgono con i partecipanti a più di un metro di distanza.
Irlanda
Annunciata ieri la prima morte di una persona infetta dal nuovo coronavirus
Romania
Mentre crescono i casi di infezione – a ieri erano registrati 47 casi, di cui 18 nella sola giornata di mercoledì – decine di macchine con rumeni di ritorno dall’estero sono state bloccate all’ingresso di Bucarest, in attesa che le persone vengano prelevate dalla polizia, in convogli, e portate in punti di quarantena. Il ministro degli Interni Marcel Vela ha fatto appello alla calma: “Garantisco che la Capitale non chiuderà in nessun caso”, ha detto alla televisione.La quarantena ha provocato anche crisi isteriche: i media riferiscono di un uomo arrivato dall’Italia che ieri sera si è affacciato alla finestra dell’hotel a Craiova dove è costretto a rimanere isolato e ha iniziato a urlare di non avere un coronavirus. “Macché coronavirus! Non mi hanno fatto alcun test. Qualcuno mi ascolti!”. Alla fine è intervenuta la polizia per calmarlo. Tutte le persone che provengono dall’Italia vengono messe in quarantena, indipendentemente dai sintomi o dai tamponi. Molti rifiutano la misura. È successo anche a Iosi, altra città rumena, dove a 14 lavoratori stagionali rientrati dalla Lombardia ( e a 8 membri delle loro famiglie) è stato imposto l’isolamento in casa. Due di loro spiega il sindaco, “si sono opposti e continuano a fare passeggiate”.
Spagna
La Spagna non esclude misure drastiche a prendere nei prossimi giorni, dopo che già molte attività sono state ridotte o vietate. A Madrid il governo regionale ha deciso per la chiusura delle scuole. Da ieri sono in vigore anche in Catalogna le misure che limitano gli spettacoli culturali, già in vigore da due giorni a Madrid. Come in Francia, saranno vietate manifestazioni, al chiuso o all’aperto, superiori alle mille persone per i prossimi 15 giorni, periodo che potrà essere prorogato a seconda della situazione. Le partite di calcio, avverte il governo della Catalogna,si giocheranno a porte chiuse. I negoziati che si stanno tenendo tra il governo di Catalogna e il governo di Madrid “potranno continuare in video conferenza”, ha detto il capo della Generalidad, Torra. Saltano spettacoli, conferenze e premi, come quello per il giornalismo intitolato al re di Spagna. Salta la Fella, una delle più note manifestazioni di Valencia, patrimonio immateriale dell’umanità per l’Unesco alla quale – un po’ come per il carnevale di Venezia – si lavora gran parte dell’anno. Salta il festival di Malaga, a tre giorni dall’apertura. A Madrid fino al 26 marzo restano chiusi musei e biblioteca di pertinenza regionale. L’83 per cento della popolazione approva le misure, secondo un sondaggio di La Vanguardia, però l’89 per cento ritiene che gli effetti economici del coronavirus saranno peggiori della malattia. Questa mattina si decide anche se il Parlamento spagnolo continuerà le sue attività come previsto o se ci sarà una sospensione. Tre membri del parlamento sono già risultati positivi al coronavirus.
La cultura tra le vittime
I luoghi culturali sono tra i primi a essere chiusi. In Austria da lunedì saranno chiuse tutte le università, ma già da martedì alcune, come quella di Innsbruk, avevano deciso la sospensione delle attività e ieri ha chiuso quella di Vienna e lo resterà fino ad aprile. Prorogati i permessi di soggiorno per gli studenti di Paesi non dell’Unione europea, la cui permanenza in Austria dipende dal superamento degli esami universitari. Nella capitale austriaca chiude anche il Burgteahter. Il governo ha deciso per un prestito ponte – per un totale di 100 milioni di euro, garantito all’80 per cento dallo Stato – per le attività di ristorazione costrette a chiudere per l’assenza di clienti.
La Danimarca chiude tutte le scuole e le università per limitare la diffusione del coronavirus, ha annunciato il primo ministro danese, indicando che la misura è immediatamente efficace .
In Romania eventi culturali e di intrattenimento con la partecipazione di oltre 100 persone, in spazi chiusi, sono sospesi fino al 31 marzo, così come l’attività museale, mentre c’è la raccomandazione per le università di sospendere i corsi.
In Polonia il ministro della Cultura Piotr Gliński ha annunciato che da oggi al 25 marzo cinema, musei, opere, gallerie e scuole d’arte saranno chiusi. Sempre in Polonia,a Cracovia, è stata annullata la messa in onore del santo patrono della città in programma per il 19 marzo, decisione presa dal sindaco Jacek Majchrowski a causa dell’epidemia di coronavirus. In tema di religione, il presidente dell’Episcopato ha chiesto ai sacerdoti di aumentare il numero delle messe giornaliere, in modo da distribuire i fedeli in un arco più lungo di tempo. “Nella situazione attuale, vorrei ricordare che proprio come gli ospedali trattano le malattie del corpo, le chiese servono, tra l’altro, guarire le malattie degli spiriti, quindi è inimmaginabile per noi non pregare nelle nostre chiese “. Invece il Consiglio degli imam della Lega musulmana ha deciso la chiusura dei centri musulmani in Polonia. La decisione si applicherà per almeno due settimane.
Germania
Ieri la Germania ha registrato il primo membro del Bundestag positivo al virus Sars-CoV-2, notizia che ha fatto scattare le misure di sicurezza verso tutti quanti sono stati in contatto con lui. Il governo ha deciso per lo stanziamento di 650 milioni di euro di fondi aggiuntivi per l’acquisto di dispositivi di protezione come maschere respiratorie. Quanto alle misure di contenimento, sono diverse da Land a Land. La scorsa settimana è stata annullata la Buchmesse di Lipsia, la seconda più grande Fiera del libro della Germania che sarebbe dovuta iniziare oggi. Era stata annullata finora solo una volta nella sua lunga storia. Eppure la partita tra il Lipsia e il Tottenham di martedì scorso è stata giocata a porte aperte al pubblico. A Berlino sono consentite manifestazioni culturali con non più di 500 persone, molte istituzioni hanno deciso di chiudere totalmente e interrompere la programmazione. Ieri all’Elbphilharmonie di Amburgo il concerto è stato eseguito a porte chiuse, in diretta video. Altrettanto succederà stasera per la Carmen prevista allo Staatsoper Unter den Linden che verrà eseguita davanti a posti vuoti e trasmessa in streaming gratuitamente attraverso le piattaforme Internet dell’Opera di Stato e della Radio di Berlino-Brandeburgo.
Friday for Future
Modalità digitali anche per le manifestazioni: l’attivista Greta Thunberg chiede ai suoi compagni di lotta di fare scioperi virtuali su Internet per il momento. “La crisi climatica è la più grande crisi che l’umanità sta affrontando” ha twittato. Ma in considerazione dell’epidemia in corso si devono trovare altri modi per attirare l’attenzione senza necessariamente radunare folle di persone. Il suo suggerimento? caricare foto che ricordino che è pur sempre un venerdì di sciopero e di aggiungere l’hashtag DigitalStrike.
Vade retro, europeo
E gli europei cominciano a essere rifiutati dagli altri Paesi. Non soltanto dagli Stati Uniti. I tedeschi per esempio non sono graditi nelle isole caraibiche di Grenada e Giamaica. I francesi non possono entrare liberamente in Giordania, in India, in Arabia saudita e in Kazakhstan. In Israele è necessario fare due settimane di quarantena. I francesi sono sottoposti allo stesso isolamento anche in diversi Paesi africani, dopo che le prime infezioni di coronavirus si sono registrate proprio in persone provenienti dalla Francia. Questo vale per République démocratique du Congo, Ouganda, Tchad, Burundi, Liberia. Ieri tra l’altro è stato registrato il primo caso in Costa d’Avorio, ma stavolta si tratta di una persona di ritorno dall’Italia. La Repubblica ceca ha introdotto i controlli sanitari alla frontiera con la Germania. Analoga misura è stata presa dalla Polonia.
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