13 aprile 2022 – Notiziario

Scritto da in data Aprile 13, 2022

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  • Donne leader lanciano un appello congiunto ai talebani per difendere i diritti delle donne afghane alla vita pubblica.
  • Il Pentagono chiede agli 8 principali produttori di armi di incontrarsi sull’Ucraina. Putin: colloqui di pace senza via di uscita.
  • Indonesia: approvata importante legge contro la violenza sessuale.
  • Rep. Dem. Congo: rilasciati quattro ostaggi.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.

Afghanistan

Le donne capo di Stato e di governo hanno inviato un appello congiunto agli attuali detentori del potere in Afghanistan ad astenersi dalla violenza contro donne e ragazze, e a difendere e garantire pari diritti e partecipazione delle donne alla vita pubblica. Katrín Jakobsdóttir, Primo Ministro islandese, e Zuzana Čaputová, Presidente della Slovacchia, hanno lanciato l’appello. Čaputová e Jakobsdóttir sono state raggiunte dalla Primo Ministro danese Mette Frederiksen, dalla Primo Ministro estone Kaja Kallas, dalla Primo Ministro finlandese Sanna Marin, dalla Presidente della Georgia Salome Zourabichvili, dalla Presidente della Grecia Katerina Sakellaropoulou, dalla Primo Ministro lituano Ingrida Šimonytė, la Presidente della Moldova Maia Sandu, la Primo Ministro norvegese Erna Solberg e la Primo Ministro neozelandese Jacinda Ardern. «Siamo profondamente preoccupate per gli attuali sviluppi in Afghanistan, compresi i numerosi rapporti sulle violazioni dei diritti delle ragazze e delle donne in molte parti del paese. Chiediamo agli attuali e futuri detentori del potere in Afghanistan di rispettare i diritti delle donne e delle ragazze e di astenersi da qualsiasi passo che ostacolerebbe i loro diritti in settori quali l’occupazione, l’istruzione, l’accesso all’assistenza sanitaria, alla cultura o agli uffici pubblici. Invitiamo in particolare le autorità in Afghanistan a prevenire ogni forma di violenza nei confronti di donne e ragazze. Indipendentemente dalle nostre differenze, uomini e donne sono uguali e i loro diritti sono inalienabili e incontestabili. Noi, leader donne, vogliamo rassicurare le donne e le ragazze afghane sul fatto che seguiremo da vicino gli sviluppi nel loro paese, ascolteremo le loro voci e continueremo a sostenere i loro diritti e le loro opportunità».

Ucraina – Russia

«L’operazione militare speciale della Russia in Ucraina procede secondo i piani». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in una conferenza stampa dopo i colloqui con l’omologo bielorusso Alexander Lukashenko al sito dello spazioporto di Vostochny, nella regione dell’Amur. La data entro la quale l’operazione speciale potrebbe concludersi dipende dall’intensità dei combattimenti, ha poi aggiunto Putin, dicendo «che l’intensità dei combattimenti è purtroppo correlata alle perdite in un modo o nell’altro» e che «agiremo in linea con il piano». «Gli ucraini hanno spinto i negoziati in un vicolo cieco.
Sono loro che hanno creato difficoltà a portarli a un livello accettabile e l’operazione andrà avanti finché non ci saranno negoziati accettabili» ha concluso il presidente russo.

In Ucraina, bambini, famiglie e comunità sono sotto attacco. Dei 3,2 milioni di bambini che si stima siano rimasti nelle loro case, quasi la metà potrebbe essere a rischio di non avere abbastanza cibo. Gli attacchi alle infrastrutture del sistema idrico e la mancanza di energia elettrica hanno lasciato circa 1,4 milioni di persone senza accesso all’acqua in Ucraina. Altri 4,6 milioni di persone hanno un accesso limitato. Lo fa sapere l’Unicef. Inoltre, il 10 aprile, l’Ohchr aveva verificato 142 bambini uccisi e 229 feriti. E ancora «circa 4,8 milioni dei 7,5 milioni di bambini ucraini sono stati sfollati dall’inizio della guerra», fa sapere Manuel Fontaine, direttore Programmi dell’Unicef.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha accusato la Russia di aver commesso un “genocidio” in Ucraina. Ha affermato che le forze di Vladimir Putin stanno cercando «di cancellare persino l’idea di essere ucraini». Le osservazioni di Biden in un discorso in Iowa sono arrivate poche ore dopo che Putin aveva promesso che la sanguinosa offensiva russa in Ucraina sarebbe continuata fino al raggiungimento dei suoi obiettivi.

La procuratrice generale dell’Ucraina, Iryna Venediktova, ha detto che al momento sono oltre 5.800 i casi di crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina. In particolare Venediktova ha parlato del massacro a Bucha, vicino a Kiev, dove oggi effettuerà un nuovo sopralluogo. «Qui stiamo ancora riesumando cadaveri dalle fosse comuni», ha detto in un’intervista a Cnn precisando che quello che ha constatato sul campo non sono solo «crimini di guerra ma anche contro l’umanità». Quanto agli eventuali processi contro gli autori di queste atrocità, tema che si sta discutendo da giorni anche negli Stati Uniti e in Europa, la procuratrice ha dichiarato che l’Ucraina «vuole perseguire questi criminali nel paese, in tribunale ucraini». Ma «ovviamente c’è anche il percorso della Corte Penale Internazionale», ha aggiunto. Al momento ci sono oltre 500 sospettati, inclusi alti ufficiali militari e alti funzionari russi.

Le forze di frontiera ucraine hanno dichiarato martedì che oltre 870.000 persone fuggite all’estero dall’inizio della guerra sono tornate nel paese, incluso un numero crescente di donne e bambini. Il portavoce Andriy Demchenko ha affermato che attualmente stanno tornando da 25.000 a 30.000 ucraini ogni giorno. Le forze ucraine hanno affermato di aver catturato lo stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin, Viktor Medvedchuk, accusato di tradimento che era sfuggito agli arresti domiciliari nei primi giorni della guerra. Medvedchuk, che guidava il partito pro-Cremlino “Piattaforma di opposizione — Per la vita” in Ucraina con l’obiettivo di allontanare il paese dall’Occidente, venne arrestato nel 2021 con l’accusa di tradimento e finanziamento del terrorismo. È sfuggito agli arresti domiciliari dopo che Putin ha dichiarato guerra all’Ucraina il 24 febbraio e da allora si è nascosto. Putin è noto per essere un caro amico personale di Medvedchuk e il padrino di sua figlia Daria.

Primo caffé – Mykolaiv, quando la paura ha la voce del silenzio

Secondo un articolo di Reuters, il Pentagono ospiterà i leader degli otto principali produttori di armi statunitensi per discutere della capacità dell’industria di produrre armi per l’Ucraina, se la guerra dovesse durare anni. Una fonte ha detto a Reuters che l’Ufficio per l’acquisizione e il sostegno del Pentagono ospiterà una riunione di 90 minuti a cui probabilmente parteciperà la vicesegretario alla Difesa Kathleen Hicks. Ci si aspetta che venga discusso il rifornimento delle scorte di armi degli Stati Uniti e dei suoi alleati, così come la pianificazione di un conflitto a lungo termine.Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio, gli Stati Uniti hanno promesso oltre 1,7 miliardi di dollari in nuovi aiuti militari per l’Ucraina. Le armi più richieste sono i missili anticarro Javelin e i missili antiaerei Stinger, perché gli Stati Uniti li spediscono in Ucraina quasi quotidianamente. Javelins è una joint venture tra Raytheon e Lockheed Martin. Gli Stinger sono realizzati esclusivamente da Raytheon, che è l’ ex datore di lavoro del Segretario alla Difesa Lloyd Austin. Si prevede che Raytheon, Lockheed e altri produttori di armi statunitensi trarranno benefici a lungo termine dalla guerra in Ucraina. Altri importanti produttori di armi statunitensi che potrebbero partecipare alla riunione del Pentagono sono Northrop Grumman, Boeing, L3Harris Technologies e General Dynamics. Oltre a rifornire le scorte inviate in Ucraina, le società trarranno vantaggio dai paesi europei aumentando le spese militari sulla scia dell’invasione russa.

Quattro giornalisti che lavoravano per una rivista studentesca di Mosca sono stati condannati martedì a due anni di lavori correttivi da un tribunale russo, per aver incoraggiato i minori a prendere parte alle proteste contro il Cremlino: lo ha riferito l’agenzia di stampa Interfax. Il news magazine DOXA è stato istituito da studenti e laureati della Scuola superiore di economia di Mosca nel 2017, e copre la vita studentesca, l’istruzione superiore, la politica e la scienza. La polizia ha arrestato i quattro giornalisti nell’aprile 2021 dopo aver fatto irruzione nella redazione della rivista. Il raid ha coinciso con una repressione degli alleati del critico del Cremlino Alexei Navalny, il cui arresto e incarcerazione all’inizio del 2021 hanno scatenato diverse proteste a livello nazionale che la polizia ha ritenuto illegali e che ha sciolto con la forza.

Iran e Afghanistan

Martedì l’Iran ha convocato l’incaricato d’affari afghano dopo una protesta per la sua missione diplomatica nell’Afghanistan occidentale. Teheran ha anche annunciato la chiusura fino a nuovo avviso delle sue missioni afghane, dove si erano verificate anche altre proteste. Lunedì dozzine di afghani cantando “morte all’Iran” hanno manifestato davanti al consolato iraniano a Herat, dopo che i video che si sono diffusi durante il fine settimana mostrano iraniani che picchiano i rifugiati afghani. I manifestanti hanno bruciato una bandiera iraniana e danneggiato le telecamere di sorveglianza della missione prima di disperdersi, ha detto un corrispondente di Afp. Hanno anche lanciato pietre contro il complesso in diverse città afghane.

Turchia

Lo spostamento da Istanbul a Riad del processo sull’omicidio del giornalista dissidente saudita Jamal Khashoggi è “in linea” con un processo di normalizzazione dei rapporti tra la Turchia e l’Arabia Saudita. Lo ha fatto sapere il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta il quotidiano Hurriyet, parlando ai deputati del partito di governo Akp. La scorsa settimana un tribunale turco aveva deciso di trasferire in Arabia Saudita il processo, aperto nel 2020, sull’uccisione del giornalista Khashoggi, nel consolato di Riad a Istanbul nel 2018, in cui sono stati imputati in contumacia 26 cittadini sauditi, tra cui alcuni vicini al principe ereditario Mohammed Bin Salman che, secondo un rapporto della Cia, sarebbe il mandante dell’omicidio. Il caso del reporter assassinato creò problemi nelle relazioni tra Ankara e Riad anche a livello di cooperazione commerciale ma, a partire dallo scorso anno, la Turchia ha cercato di ristabilire i rapporti.

Nigeria

Il presidente Muhammadu Buhari martedì ha promesso che non ci sarebbe stata pietà per coloro che hanno ucciso più di cento persone in una serie di attacchi nella Nigeria centrale. Secondo fonti locali, uomini armati hanno fatto attaccato e saccheggiato un gruppo di villaggi, in uno dei peggiori assalti di quest’anno, imputato a bande criminali pesantemente armate. Condannando quelli che ha definito «efferati omicidi», Buhari ha promesso che gli autori non avrebbero ricevuto «nessuna pietà».

Repubblica Democratica del Congo

Gli ultimi quattro membri di un team che si era recato nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo per mediare con un gruppo armato, che poi li ha presi in ostaggio, sono stati liberati, ha detto martedì il loro portavoce. La squadra di otto membri si era recata nella provincia di Ituri a metà febbraio con la benedizione del governo, cercando di persuadere un gruppo armato chiamato CODECO a porre fine a una sanguinosa campagna di violenza etnica. Ma i mediatori − tra cui tre ex signori della guerra − sono stati sequestrati dal CODECO, che ha accusato l’esercito di usare il viaggio di riconciliazione come copertura per bombardare le loro posizioni. Un ostaggio è stato rilasciato il 21 marzo e altri tre, compreso il pilota della squadra, il 4 aprile. Martedì Pitchout Mbodina Iribi, portavoce dei mediatori, ha affermato che «tutti i restanti membri della delegazione sono stati rilasciati». Ma un’altra fonte, parlando in condizione di anonimato, ha detto ad Afp che gli ultimi quattro sono “scappati” dai loro rapitori e sono arrivati ​​nel capoluogo di provincia Bunia all’inizio di martedì. La squadra inviata per incontrare CODECO comprendeva gli ex signori della guerra Thomas Lubanga, Germain Katanga e Floribert Ndjabu, con una scorta che includeva colonnelli dell’esercito congolese. Lubanga e Katanga hanno scontato rispettivamente pene detentive di 14 e 12 anni inflitte dalla Corte Penale Internazionale (CPI) per crimini commessi nell’Ituri all’inizio degli anni 2000. Ndjabu è stato incarcerato per 15 anni per l’uccisione di nove militari delle forze di pace delle Nazioni Unite.

Unione Europea

Funzionari sanitari europei che indagano su un focolaio di salmonella legato alle uova di Pasqua di cioccolato, che ha fatto ammalare almeno 150 bambini in tutto il continente, hanno affermato martedì di sospettare che sia dovuto al cattivo latticello in una fabbrica belga. In una valutazione sul perdurare dell’epidemia, gli esperti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare hanno affermato di aver confrontato lo stesso ceppo di salmonella che attualmente infetta le persone con campioni prelevati da una fabbrica in Belgio lo scorso dicembre. I funzionari hanno affermato che «la fase di lavorazione che coinvolge il latticello» è stata identificata dall’azienda come il punto di contaminazione per due prodotti, uova di cioccolato che normalmente hanno un giocattolo a sorpresa all’interno e praline di cioccolato. Le autorità nazionali avevano precedentemente nominato l’azienda coinvolta come l’azienda italiana di cioccolato Ferrero. Ferrero ha iniziato a richiamare uova di cioccolato e altri prodotti in Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e altrove, settimane fa. La scorsa settimana, l’azienda ha esteso il suo ritiro negli Stati Uniti, riconoscendo che alcuni dei prodotti in vendita sono stati realizzati nella fabbrica belga contaminata.

Stati Uniti

Negli Stati Uniti scarseggia anche il latte in polvere. Sulla crisi del latte in polvere, oltre ai problemi nella catena di produzione e di distribuzione, pesano anche i recenti richiami da parte dell’Fda (Food and Drug administration), l’agenzia federale che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, di alcune marche a causa di infezioni batteriche che hanno persino causato la morte di due neonati.

The New York Times ha dichiarato in un articolo che secondo i vigili del fuoco di New York City, 13 persone sono rimaste ferite, molte da colpi di arma da fuoco. La polizia ha identificato Frank R. James, 62 anni, di Filadelfia, come persona di interesse nel caso. Dicono che James abbia noleggiato un furgone U-Haul che potrebbe essere collegato alla sparatoria. Gli agenti di polizia erano stati chiamati alla stazione della metropolitana 36th Street intorno alle 8:30, secondo un portavoce del dipartimento di polizia. New York Daily News ha affermato un «uomo armato con una maschera antigas e un giubbotto da costruzione arancione, ha lanciato un fumogeno su un affollato treno R in direzione sud e poi ha aperto il fuoco sui passeggeri» all’inizio di martedì, «sparando a cinque persone e ferendone altre otto».

El Salvador

Il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha accusato il governo degli Stati Uniti di “sostenere” le bande criminali attive nel paese, rispondendo in modo polemico ad alcune dichiarazioni del portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, in merito alla “guerra contro le bande” portata avanti dal governo salvadoregno, che in 17 giorni ha condotto all’arresto di oltre 10.000 persone.

Brasile

In Brasile l’opposizione ha chiesto al governo di spiegare i motivi per cui sono state comprate 35.000 compresse di Viagra per le forze armate, a cui si sarebbe aggiunto l’acquisto di farmaci contro la caduta dei capelli.

Filippine

Si aggrava il bilancio delle vittime della tempesta tropicale Megi, che ha colpito le Filippine: il numero delle persone morte sale a 58, secondo fonti ufficiali. La tempesta tropicale Megi, ha colpito l’arcipelago con venti fino a 65 km orari. Squadre di soccorso − scrive Bbc − sono all’opera lungo le coste orientali e meridionali per cercare di portare persone in salvo, mentre almeno in 13.000 hanno lasciato le loro abitazioni lungo la costa nelle aree colpite e si sono messe al riparo su terreni più elevati o nell’entroterra.

Indonesia

Martedì il parlamento indonesiano ha approvato una legge di vasta portata che fissa nuove punizioni per le violenze sessuali, dopo essere stato spinto all’azione da un recente caso in cui il preside di un collegio islamico ha violentato e messo incinta diverse studentesse. La legislazione languiva da anni tra le argomentazioni secondo cui contravviene ai valori religiosi e culturali nella più grande nazione a maggioranza musulmana del mondo. La legge oggi riconosce che uomini e bambini possono essere vittime di violenza sessuale. Il codice penale indonesiano, un’eredità dell’era coloniale olandese, riconosce solo lo stupro e i crimini osceni commessi da uomini contro le donne, e non prevede disposizioni per la restituzione o altri rimedi per vittime e sopravvissuti. Nella legge sono riconosciute nove forme di violenza sessuale: molestie sessuali fisiche e non fisiche, torture sessuali, contraccezione forzata, sterilizzazione forzata, matrimonio forzato, schiavitù sessuale, sfruttamento sessuale e molestie sessuali informatiche. Oltre a riconoscere la violenza sessuale come atto criminale punibile, la legge prevede disposizioni per la protezione e il recupero delle vittime. Dei nove partiti politici della Camera dei rappresentanti, solo il partito conservatore per la giustizia di base musulmana, noto come PKS, ha respinto il disegno di legge perché i membri volevano che proibisse il sesso extraconiugale e le relazioni omosessuali.

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