14 febbraio 2023 – Notiziario in genere

Scritto da in data Febbraio 14, 2023

Mondo. Alcune organizzazioni non governative pubblicano un rapporto sulla retrocessione dei diritti delle donne. Francia. Più della metà delle donne lesbiche dichiara di aver subito aggressioni o discriminazioni sul lavoro. Inghilterra. La Chiesa anglicana potrebbe adottare pronomi neutri per definire la divinità.

Ascolta il podcast

Mondo

Un rapporto per il governo francese, ma che sottolinea la perdita di alcuni diritti per le donne in molti paesi del mondo. Questa la pubblicazione fatta dalla Fondazione Jean-Jaurès ed Equipop, che menziona la revoca del diritto all’aborto negli Stati Uniti, il degrado in cui sono state costrette le donne durante il governo di Jair Bolsonaro in Brasile, le restrizioni allo studio e al lavoro in Afghanistan o ai problemi di accesso alla contraccezione in Polonia. Le regressioni sui diritti delle donne “si stanno moltiplicando in tutto il mondo”, hanno denunciato. E questo dimostra che “gruppi molto diversi si alleano contro i diritti delle donne”, ha detto Lucie Daniel di Equipop all’agenzia di stampa AFP.

In particolare, si menzionano le alleanze tra gruppi di estrema destra e fondamentalisti religiosi. “Attraverso diversi esempi nazionali – Afghanistan, Brasile, Ungheria, Italia, Polonia, Russia, Senegal, Corea del Sud, Svezia, Tunisia, Turchia e Stati Uniti. Il rapporto “fornisce una panoramica non esaustiva delle regressioni nei diritti delle donne in tutto il mondo” si legge nella presentazione. La pubblicazione è rivolta al governo francese, che viene indicato come uno di quegli Stati che “rivendicano la diplomazia femminista o la politica estera femminista” e potrebbero avere un ruolo contro gli attacchi ai diritti, si configura quindi come un “invito all’azione”.

Francia

Secondo uno studio di alcuni mesi fa, le lesbiche subiscono una doppia discriminazione sul lavoro: come donne e come omosessuali (per gli uomini è infatti più facile fare coming out). Uno studio pubblicato qualche mese fa ha evidenziato le difficoltà di essere lesbica nel mondo del lavoro: il 53% di loro ha denunciato aggressioni o discriminazioni e il 34% ha lasciato il proprio datore di lavoro a causa di aggressioni o discriminazioni. Per paura della discriminazione, due terzi scelgono quindi di rimanere “invisibili” con i loro colleghi o i loro superiori.

Other Circle, associazione di riferimento sull’inclusione delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans (LGBT) sul lavoro, ha appena pubblicato una guida per le aziende. Tra le proposte, l’avere più modelli, attraverso donne lesbiche che mostrino come si possa avere successo nella vita, ma solo in tre hanno aderito alla campagna come “leader”.  Un’altra proposta è quella di mostrare tolleranza zero per le osservazioni sessiste. La guida dice che le aziende devono mostrare la loro politica di repressione delle osservazioni sessiste e omofobe, sottolineando come costituisca una colpa grave. Le regole devono essere note, chiare e ricordate. Lo studio condotto dall’associazione lo scorso anno ha affermato che il 45% delle lesbiche molestate o discriminate aveva pensieri suicidi. Per finire, i diritti di queste donne devono essere chiaramente sottolineati dai datori di lavoro.

Inghilterra

La Chiesa d’Inghilterra potrebbe iniziare a usare pronomi neutri per indicare Dio. La chiesa, che è guidata dal re Carlo III, ha confermato che la sua Commissione liturgica ha lanciato un progetto speciale per esaminare l’aggiornamento degli insegnamenti futuri. Alcuni sacerdoti hanno già apportato tali cambiamenti, scambiando i riferimenti a “lui” semplicemente con “Dio” o anche “loro”, e riscrivendo il “Padre nostro” cambiandolo in “Padre e Madre nostri”.

L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, capo religioso della chiesa, aveva detto che “Dio non è maschio o femmina” o “definibile” e che “tutto il linguaggio umano su Dio è inadeguato e in una certa misura metaforico”. Ovviamente non sono mancate le critiche, come quelle del reverendo Ian Paul, membro del Consiglio degli arcivescovi della Chiesa d’Inghilterra, che hanno criticato questi tentativi di ridefinizione del linguaggio ecclesiastico come un possibile allontanamento dalle Scritture, in quanto “l’immaginario maschile e femminile non è intercambiabile”, ma aveva sottolineato anche che “L’uso di pronomi maschili per Dio non dovrebbe implicare un Dio maschio – che è un’eresia. Dio non è sessuato, a differenza dell’umanità”.

Ti potrebbe interessare anche:

E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici

 


Continua a leggere

[There are no radio stations in the database]