14 novembre 2022 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Novembre 14, 2022
Ascolta il notiziario
- Mondo: da domani nel mondo saremo otto miliardi.
- Myanmar: la giunta condanna gli oppositori a pene detentive fino a 225 anni.
- Slovenia: Natasa Pirc Musar, prima presidente donna.
- Soldati sauditi uccidono migranti africani in Yemen.
- Afghanistan: dopo parchi e palestre, alle donne afghane vietati anche i bagni pubblici e le fiere.
- Iran: prima condanna a morte dalle proteste.
- La Russia strapperà i passaporti ai cittadini che criticano la guerra in Ucraina.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.
Foto di copertina by CHUTTERSNAP on Unsplash
Mondo
La popolazione mondiale raggiungerà gli otto miliardi il 15 novembre 2022, e si prevede che l’India supererà la Cina come paese più popoloso del mondo nel 2023, secondo il rapporto “World Population Prospettive 2022” pubblicato in occasione della Giornata mondiale della popolazione.
«Il rapporto tra crescita demografica e sviluppo sostenibile è complesso e multidimensionale», ha affermato Liu Zhenmin, Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali. «La rapida crescita della popolazione rende più difficile sradicare la povertà, combattere la fame e la malnutrizione e aumentare la copertura dei sistemi sanitari e educativi. Al contrario, il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare quelli relativi alla salute, all’istruzione e all’uguaglianza di genere, contribuirà a ridurre i livelli di fertilità e a rallentare la crescita della popolazione mondiale».
Myanmar
La giunta militare del Myanmar ha inflitto pene detentive fino a 225 anni a quasi venti dei suoi oppositori politici da quando ha preso il potere con un colpo di Stato all’inizio dello scorso anno, inviando così un chiaro avvertimento a chiunque osi sfidare il loro governo. I prigionieri sono attivisti anti-golpe, combattenti ribelli o membri della deposta Lega Nazionale per la Democrazia – un tempo guidata dall’ex consigliera di Stato Aung San Suu Kyi – che ha ottenuto vittorie schiaccianti nelle elezioni del 2015 e del 2020, prima che i militari prendessero il controllo del paese nel febbraio 2021. Sono stati condannati per terrorismo e istigazione, accuse che secondo le autorità militari meritano dure condanne. Nessuno di loro ha avuto pene per meno di venti anni. Gli avvocati affermano che le sentenze sono una grave violazione dei loro diritti umani – e della stessa giustizia – e una punizione politica per aver parlato contro il governo militare.
«Le punizioni ingiuste fanno parte di uno zoppo tentativo di seminare la paura nelle menti delle persone e ostacolare la rivoluzione», ha affermato Kyaw Zaw, portavoce del presidente ombra del governo di unità nazionale, Duwa Lashi La. «Dimostra che lo stato di diritto in Myanmar è completamente fuori controllo». I princìpi giudiziari di base sostengono che ogni giudice che emette un verdetto in tribunale dovrebbe considerare un giusto equilibrio tra crimine e punizione, e imporre pene che non solo proteggano la società, ma siano anche intese a correggere il comportamento del criminale e ad astenersi dal pronunciare punizioni dispettose. Punire qualcuno per più di quello che merita è una violazione dei diritti umani», ha affermato Ko Tun, membro della ONG Human Rights Initiative con sede in Myanmar. «Emettere pene detentive estremamente lunghe dopo arresti arbitrari è come uccidere un prigioniero o giustiziarlo mentalmente». Suu Kyi, 77 anni, è stata accusata di diciannove capi di imputazione dopo il suo arresto in seguito al colpo di Stato. È stata condannata a un totale di ventisei anni di carcere per quattordici di questi. Due membri del gruppo paramilitare delle Forze di difesa del popolo anti-giunta − Kyaw Thet, 30 anni, ha ricevuto 225 anni e Hnin Maung, 36 anni, 95 anni − sono stati anche condannati a morte, il che significa che probabilmente saranno giustiziati nei prossimi mesi. Solo per fare alcuni esempi».
Iran
In Iran è stata decisa la prima condanna a morte a seguito delle “rivolte” esplose per la morte di Mahsa Amini, la ventenne arrestata e poi deceduta perché non indossava correttamente il velo.
La magistratura iraniana ha accusato più di settecentocinquanta persone in tre province per aver partecipato a “recenti rivolte”, hanno riferito i media locali. Più di duemila persone erano già state indagate, quasi la metà nella capitale Teheran, dall’inizio delle manifestazioni a metà settembre. Affrontano accuse tra cui “istigazione all’uccisione”, “danneggiamento alle forze di sicurezza”, “propaganda contro il regime” e “danneggiamento alla proprietà pubblica”, afferma i siti web, aggiungendo che i loro processi inizieranno «da giovedì, alla presenza dei loro avvocati».
Almeno trecentoventisei manifestanti sono stati uccisi nella repressione del movimento di protesta in Iran da settembre. Lo ha reso noto Iran Human Rights, una ong con sede a Oslo. Tra le vittime, anche «quarantatré minori e venticinque donne, uccisi dalle forze di sicurezza», ha affermato IHR sul suo sito web, aggiungendo che si tratta di un bilancio per difetto
Ieri ci sono state dodici proteste in sette città.
Afghanistan
L’Emirato islamico ha negato ancora una volta la presenza di gruppi terroristici in Afghanistan, affermando che non ci sono prove che dimostrino una minaccia per il mondo dal suolo afghano. Ciò arriva mentre i rappresentanti di India e Pakistan, alla riunione plenaria dell’UNGA sull’Afghanistan, hanno espresso preoccupazione per l’esistenza di gruppi terroristici in Afghanistan.
E dopo parchi e palestre, ora alle donne sono vietati anche i bagni pubblici e le fiere: lo hanno confermato ieri i talebani. Le donne vengono sempre più allontanate dalla vita pubblica dopo il ritorno dei talebani lo scorso anno, nonostante gli islamisti intransigenti abbiano promesso una versione più morbida del duro governo che ha caratterizzato il loro primo periodo al potere, terminato nel 2001. La maggior parte delle lavoratrici del governo ha perso il lavoro o viene pagata una miseria per rimanere a casa, mentre alle donne è anche vietato viaggiare senza un parente maschio e devono coprirsi con un burqa o l’hijab quando sono fuori casa.
Arabia Saudita
Il 12 novembre, Al-Masirah TV, con sede in Yemen, ha ha pubblicato filmati di fosse comuni nella zona di confine con l’Arabia Saudita, dove decine di migranti africani sono stati sepolti dopo essere stati assassinati dalle guardie di frontiera del regno. Il filmato include un’intervista a un sopravvissuto, che riferisce come i soldati sauditi abbiano deliberatamente torturato dozzine di immigrati etiopi dopo il loro arresto, punendoli per aver tentato di entrare nel paese. I sopravvissuti hanno aggiunto che le guardie di frontiera hanno usato mortai contro i migranti, tentando di ucciderne e ferirne decine da lontano. Uno dei migranti etiopi ha rivelato a Al-Masirah che almeno cinque migranti vengono uccisi ogni giorno.
قناة المسيرة اليمنية تنشر صوراً و #فيديو لمقبرة جماعية تضم عشرات الضحايا الأفارقة ممن قتلهم حرس الحدود السعودي، والناجون يقولون إن الحرس السعودي يستخدم الهاونات للقضاء على تجمعات المهاجرين.#السعودية #السودان #أفريقيا pic.twitter.com/DmIQSk5pyZ
— قناة الميادين (@AlMayadeenNews) November 12, 2022
Il primo agosto, il sito web online di Saudi Leaks aveva riferito che l’Organizzazione delle Nazioni Unite per la migrazione aveva ritenuto le guardie di frontiera saudite colpevoli dell’omicidio di migranti africani. L’organizzazione stima che almeno centottantanove migranti siano stati uccisi e altri ciquecentotrentacinque feriti, in soli nove massacri documentati. La maggioranza era di nazionalità etiope. I migranti africani vengono presi di mira con artiglieria, mitragliatrici e persino mortai mentre lasciano la provincia di Saada, nel nord dello Yemen, verso il sud dell’Arabia Saudita. Chi sopravvive e viene arrestato dalle guardie è sottoposto a detenzione disumana e a torture, trattamenti crudeli e condizioni degradanti. In un rapporto del 2020, Human Rights Watch ha descritto le condizioni spaventose a cui sono sottoposti i migranti, chiedendo alle autorità del regno di porre fine alle sue pratiche e investire in strutture più umane che corrispondano alle sue capacità finanziarie.
Turchia
Ore dopo che una bomba ha scosso una vivace strada pedonale nel cuore di Istanbul, uccidendo otto persone, la polizia ha arrestato il sospetto che avrebbe lasciato l’ordigno. Il ministro degli Interni, Suleyman Soylu, ha affermato che le prime indagini rivelano un’ordine di attacco proveniente dalla Siria. Il presidente Recep Tayip Erdogan e il suo vicepresidente, Fuat Oktay, avevano precedentemente indicato in una donna la responsabile dell’attentato, particolare che Soylu non ha invece specificato puntando subito il dito contro i curdi del Pkk. Il ministro ha aggiunto che nell’attacco sono rimaste ferite ottantuno persone, di cui cinquanta sono state dimesse dagli ospedali. Due dei feriti sono in condizioni critiche.
Libano
Il Libano ha estradato un uomo, che si dice fosse un pronipote di Saddam Hussein, in Iraq, dove è accusato di essere coinvolto in un massacro da parte del gruppo dello Stato Islamico (IS). Abdullah Sabawi è stato estradato venerdì, ha riferito Afp. «È accusato di essere stato membro dell’IS e di aver partecipato al massacro di Speicher del 2014, in cui millesettecento cadetti dell’aviazione sono stati giustiziati dal gruppo jihadista», ha aggiunto la fonte che ha parlato con Afp. Sabawi, classe 1994, «è stato arrestato l’11 giugno» a seguito di un avviso dell’Interpol che ne chiedeva l’arresto per il suo presunto coinvolgimento nel massacro. «L’Iraq ha chiesto la sua estradizione», ha aggiunto la fonte libanese. La famiglia di Sabawi ha negato le accuse, dicendo ad Afp che si trovasse in Yemen al momento delle uccisioni. Il massacro di Camp Speicher è stato considerato uno dei peggiori crimini dell’IS dopo aver preso il controllo di gran parte dell’Iraq, nel 2014.
Israele
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha affidato l’incarico di formare il nuovo governo a Benyamin Netanyahu. Netanyahu, durante le consultazioni di Herzog con i partiti, ha ricevuto il sostegno di sessantaquattro deputati (su centoventi, alla Knesset) della sua coalizione di destra e avrà a disposizione ventotto giorni per formare l’esecutivo, più una eventuale proroga di altre due settimane.
Egitto
Sabato scorso, centinaia di attivisti per i diritti umani e per il clima hanno gridato “liberateli tutti” e “nessuna giustizia climatica senza diritti umani” in una protesta durante il vertice delle Nazioni Unite sul clima (Cop27), chiedendo il rilascio del prigioniero politico egiziano-britannico Alaa Abd el-Fattah. La sorella di Abd el-Fattah, Sanaa Seif, ha guidato una marcia di protesta nella “Blue Zone” con manifesti che chiedevano la liberazione di tutti i prigionieri politici in Egitto mentre il paese ospita il vertice sul clima di quest’anno nella località turistica di Sharm el-Sheikh fino al 18 novembre. Si stima che i prigionieri politici in Egitto siano sessantacinquemila, secondo i gruppi per i diritti egiziani.
Egitto: la famiglia di Alaa Abd el-Fattah chiede una prova che sia vivo
Uganda
Il ministero della Salute dell’Uganda ha affermato che l’ebola si è diffusa nella parte orientale del paese oltre l’epicentro nella regione centrale. Ruth Aceng, ministro della Salute, ha twittato domenica di un caso mortale confermato, un uomo di 45 anni, segnalato nel distretto di Jinja, nell’Uganda orientale. L’uomo è morto nella sua casa il 10 novembre, ha twittato Aeng. Sono state attivate la tracciabilità dei contatti e le indagini epidemiologiche, ha aggiunto Aceng. I dati del ministero della Salute al 6 novembre hanno mostrato che il paese aveva registrato centotrentacinque casi confermati da quando l’epidemia è stata segnalata, il 20 settembre.
Italia
«Nel 2022 sono già oltre milletrecento le persone morte o disperse nel Mediterraneo. Un 12% dei sopravvissuti sono stati salvati dalle ONG. Loro salvano vite laddove l’aiuto da parte degli stati manca. Il loro impegno umanitario merita la nostra riconoscenza e il nostro appoggio». Lo ha scritto su Twitter l’ambasciatore tedesco in Italia, Viktor Ebling.
Slovenia
Domenica scorsa, l’avvocato Natasa Pirc Musar ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali slovene e diventerà la prima capa di Stato donna del paese. Pirc Musar ha ottenuto il 54% dei voti, mentre il suo rivale, politico di destra ed ex ministro degli Esteri, Andze Logar, ha ottenuto il 46%, secondo i dati della commissione elettorale con quasi tutti i voti contati. L’affluenza alle urne è stata del 49,9%. La sua vittoria rafforza il blocco liberale del paese dopo la vittoria della coalizione di centrosinistra alle elezioni parlamentari slovene di aprile.
Francia
Mehran Karimi Nasseri, rifugiato politico iraniano che ha vissuto più di diciotto anni nell’aeroporto parigino di Roissy-Charles de Gaulle ispirando il regista Steven Spielberg per il suo film “The Terminal”, con Tom Hanks, nel 2004, è morto nello scalo in cui aveva trascorso interi anni di vita. Nasseri, 76 anni, è morto per cause naturali nel terminal 2F. Dopo aver speso tutti i soldi incassati per il film, aveva lasciato la casa di accoglienza ed era tornato da qualche settimana a vivere nell’aeroporto. Addosso aveva diverse migliaia di euro. Era nato a Masjed Soleiman, nella provincia iraniana del Kuzistan, e con il soprannome di “Sir Alfred” aveva eletto a sua dimora Roissy dal novembre 1988, dopo un lungo girovagare alla ricerca della madre. Era stato a cercarla a Londra, a Berlino e ad Amsterdam. Ogni volta era stato espulso dalle autorità dei vari paesi, non essendo in possesso di documenti regolari. Nel 1999, aveva ottenuto lo status di rifugiato in Francia e un permesso di soggiorno
Ucraina – Russia
Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, ha accusato i soldati russi di aver commesso crimini di guerra e ucciso civili a Kherson, parte dei quale sono stati ripresi dall’esercito ucraino la scorsa settimana dopo il ritiro della Russia. «Gli investigatori hanno già documentato più di quattrocento crimini di guerra russi. Sono stati trovati corpi di civili e militari morti», ha detto domenica Zelensky nel discorso video notturno. «L’esercito russo ha lasciato la stessa ferocia che ha lasciato in altre regioni del paese in cui è entrato». Dall’inizio dell’invasione sono state trovate fosse comuni in diversi luoghi dell’Ucraina, inclusi corpi di civili che mostravano segni di torture, scoperte nella regione di Kharkiv e a Bucha, vicino a Kiev. L’Ucraina ha accusato le truppe russe di aver commesso i crimini. Una commissione delle Nazioni Unite a ottobre ha affermato che crimini di guerra sono stati commessi in Ucraina e che le forze russe sono state responsabili della “grande maggioranza” delle violazioni dei diritti umani nelle prime settimane di guerra.
La Russia toglierà il passaporto − Putin ha proposto modifiche a un disegno di legge − ai cittadini che criticano la guerra in Ucraina. Sarà considerato un crimine screditare l’esercito russo e diffondere notizie false. Secondo l’agenzia di stampa Medusa, gli emendamenti, che arrivano nel momento in cui le truppe russe si sono ritirate dalla città chiave di Kherson, prenderanno di mira gli ucraini che hanno acquisito passaporti russi durante l’occupazione di Mosca.
Stati Uniti
I democratici mantengono il controllo del Senato per altri due anni grazie alla cruciale vittoria di Catherine Cortez Masto in Nevada, con la quale regalano un importante successo a Joe Biden. I candidati appoggiati da Trump hanno perso tutti, o quasi, al voto e proprio l’ex presidente è ritenuto da molti conservatori − inclusa Fox, ex megafono del tycoon − il responsabile della debacle repubblicana. Il controllo del Senato è un’importante vittoria per Biden, che esce rafforzato dalle elezioni di Midterm andate per il partito ben oltre le aspettative e i precedenti storici. Il successo, è la provocazione di alcuni osservatori, potrebbe spingere Biden a ripensare a una sua eventuale candidatura al 2024.
Messico
Decine di migliaia di persone sono scese in piazza in Messico, domenica scorsa, per protestare contro il piano del presidente Andres Manuel Lopez Obrador di rivedere la commissione elettorale del paese (INE), in quello che temono concentrerebbe il potere nelle mani del governo. Lopez Obrador, che ha presentato il piano ad aprile, ha criticato a lungo le autorità elettorali del paese, accusandole anche di aver contribuito a progettare le sue sconfitte quando si è candidato alla presidenza nel 2006 e nel 2012. Ha affermato che la riforma consentirebbe ai cittadini di eleggere le autorità e ridurrebbe l’influenza degli interessi economici sulla politica. Ridurrebbe anche i finanziamenti ai partiti politici e limiterebbe i tempi pubblicitari.
Indonesia
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il presidente cinese, Xi Jinping, si incontreranno prima del vertice del Gruppo dei 20 (G20), nel pieno delle tensioni sulla guerra tra Russia e Ucraina. Il leader cinese arriverà oggi a Bali, dove si svolgerà l’attesissimo conclave. Biden ha raggiunto Bali nelle ore tarde di domenica. I due leader dovrebbero occuparsi di Taiwan, dell’offensiva militare russa in Ucraina e delle ambizioni nucleari della Corea del Nord. Le questioni sono simili a quelle all’ordine del giorno del G20, in assenza però del presidente russo Vladimir Putin. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, rappresenterà Mosca al conclave internazionale. Il Cremlino ha indicato nel fitto programma di Putin il motivo della sua assenza al G20.
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