15 settembre 2022 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Settembre 15, 2022
Ascolta il podcast
- Siria: prigioniere yazide ritrovate dopo otto anni nel campo sfollati di Al-Hol.
- Argentina: alla sbarra Sandoval, torturatore durante la dittatura.
- Azerbaijan e Armenia, scattata ieri sera la tregua.
- Svezia: si dimette la premier.
- A Ginevra, l’Afghan Fund per gestire 3,5 miliardi delle riserve afghane congelate dagli Stati Uniti.
- India: due sorelle indiane trovate impiccate in un sospetto caso di stupro.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.
Afghanistan
Un anno dopo il tumultuoso ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan, l’amministrazione Biden ha dichiarato che trasferirà tre miliardi e mezzo di dollari, in fondi congelati della banca centrale afghana, per gli aiuti umanitari, mentre la fame attanaglia ogni provincia del paese. I fondi saranno rilasciati dopo che gli amministratori del nuovo Fondo afghano si incontreranno per determinare un calendario. Gli amministratori sono due economisti afghani, un rappresentante del governo degli Stati Uniti e un rappresentante del governo svizzero. In particolare, il governo talebano non avrà accesso al fondo, che sarà detenuto presso la Banca dei regolamenti internazionali in Svizzera. La banca, in un comunicato stampa, ha affermato che il suo ruolo è «limitato alla fornitura di servizi bancari e all’esecuzione delle istruzioni del Consiglio di fondazione del Fondo, senza coinvolgimento nella governance o nel processo decisionale del Fondo». La conclusione è che gli americani non si fidano di dare i soldi del paese alla leadership talebana. La conferma di Washington, mercoledì, è arrivata pochi giorni dopo che un articolo esclusivo di TRT World ha rivelato il piano degli Stati Uniti di depositare fondi afghani presso la Bank of International Settlements e distribuire il denaro sotto un sistema di monitoraggio di terze parti.
La decisione arriva dopo che i colloqui tra i talebani e gli Stati Uniti non sono riusciti a convincere l’amministrazione del presidente Joe Biden, che avrebbe dovuto consegnare i beni congelati quando i talebani sono tornati al potere tredici mesi fa, nonostante le gravi esigenze umanitarie presenti in Afghanistan.
Pakistan
Il controverso religioso, Maulana Abdul Aziz, è ancora una volta sotto i riflettori per aver messo alla prova i nervi del governo pakistano occupando la moschea Lal Masjid, di proprietà statale, ribadendo la sua affermazione di esserne il Khateeb (colui che fa i sermoni). Maulana Aziz è famoso per i suoi sermoni infuocati e per denigrare le autorità statali. Il quotidiano Dawn ha riferito che quasi duecento persone, compresi adolescenti e minori, hanno occupato di nuovo il luogo di culto martedì sotto la guida del controverso religioso. Nel tentativo di contenere la situazione, la polizia ha isolato Lal Masjid con l’aiuto di un contingente ben attrezzato e di filo spinato. Il religioso, insieme al gruppo, è all’interno della moschea.
Libano
Una donna armata di pistola e con una tanica di benzina, di cui si era cosparsa, ha preso d’assalto la filiale di una banca nel centro di Beirut, ottenendo di riscuotere parte dei propri risparmi in dollari statunitensi e lire libanesi. Questo sullo sfondo della decisione, presa tre anni fa da parte del cartello delle banche libanesi, di congelare i conti correnti di quasi tutti i titoli di depositi e conti negli istituti di credito del Libano, paese al collasso economico e in default finanziario. Un mese fa, sempre a Beirut, un uomo aveva agito in maniera analoga, prendendo in ostaggio per lunghe ore i funzionari di una filiale bancaria nella centrale via Hamra.
Giordania
Le squadre di emergenza hanno estratto altri tre corpi dalle macerie di un edificio crollato in Giordania, portando il bilancio delle vittime a nove. Le autorità hanno aggiunto che dieci persone hanno finora riportato ferite, tra cui un bambino di quattro mesi e un uomo di quarantacinque anni estratto dalle macerie. Centinaia di soccorritori hanno perlustrato il sito dell’edificio nel quartiere di Jabal al-Weibdah, nella capitale giordana di Amman. Una dichiarazione della polizia riferisce che i soccorritori stanno lavorando «a pieno regime per raggiungere le persone rimaste intrappolate». Re Abdullah II è arrivato ad Amman da un viaggio in Francia, dopodiché si è recato all’unità di crisi. Non è chiaro cosa abbia causato il crollo. L’agenzia di stampa statale Petra ha riferito che tre persone, il direttore dell’edificio e altre due coinvolte in lavori di manutenzione, sono state arrestate nell’ambito delle indagini sull’incidente. Sono accusati di molteplici capi di imputazione, per aver causato morte e danni.
Siria
Alcune donne yazide, che erano state rapite e torturate dal gruppo dello Stato Islamico (IS) nel 2014, sono state trovate in un famigerato campo profughi in Siria: lo rivelano i media curdo iracheni. Le donne sono state trovata nel campo di Al-Hol, nella Siria orientale, mentre combattenti curdo siriani, sostenuti dagli Stati Uniti, continuano un’operazione nel campo per reprimere sospetti militanti ed estremisti. Al-Hol è amministrato dalle Forze democratiche siriane (SDF), a guida curda, e ospita migliaia di rifugiati siriani e iracheni, inclusi alcuni parenti di combattenti dell’IS. Nel campo sono presenti anche i parenti stranieri dei combattenti dell’IS.
Abandoned to their fate: Children die from hunger and disease in Syria's Al-Hol camp as world turns its back
✍ Suaad Khubieh https://t.co/cxe1zAsVRv
— The New Arab (@The_NewArab) April 8, 2022
Le SDF hanno arrestato dozzine di militanti IS e salvato quattro donne che erano tenute incatenate nei tunnel dell’enorme campo nel nord-est della Siria, ha riferito l’esercito americano. L’operazione, che dura da due settimane, fa parte di uno sforzo in corso per sciogliere una grande rete ISIS nel campo, considerato un potenziale terreno fertile per gli estremisti. Nell’estate del 2014, l’IS ha rapito e massacrato migliaia di yazidi nella regione di Sinjar, nel nord dell’Iraq, e costretto molte donne e ragazze alla schiavitù sessuale. Il gruppo terroristico una volta controllava vaste aree di territorio in Iraq e Siria, e continua a condurre un’insurrezione di basso livello in entrambi i paesi.
Sticks, stones, broken homes: Yazidis trapped between displacement and danger https://t.co/a0oKna7TMn
— The New Arab (@The_NewArab) June 9, 2022
Israele e Palestina
Israele non esiterà ad «agire ovunque l’Autorità nazionale palestinese (Anp) non faccia rispettare la legge». Lo ha detto il premier Yair Lapid commentando la morte del maggiore israeliano Bar Falah, ucciso la notte scorsa in uno scontro a fuoco con miliziani armati palestinesi nei pressi di Jenin, in Cisgiordania. «L’esercito e lo Shin Bet — ha aggiunto — sono pronti a ogni scenario per impedire che il terrorismo rialzi la testa. Israele colpirà con durezza chiunque provi a danneggiarlo». Nello scontro al posto di blocco di Jalama, a nord di Jenin, sono morti anche due palestinesi.
https://twitter.com/OnlinePalEng/status/1569915154900328448
Decine di palestinesi hanno protestato nel porto di Gaza City contro il blocco israeliano che vige da quindici anni nell’enclave costiera. Durante la manifestazione, organizzata da diverse fazioni palestinesi tra cui Hamas, che gestisce Gaza, decine di barche hanno tenuto un’altra marcia in mare, con droni appartenenti a fazioni palestinesi armate che volavano per controllare. I manifestati hanno invocato il diritto dei palestinesi alle risorse naturali, principalmente i giacimenti di gas scoperti nel 2000 al largo della costa della Striscia di Gaza.
Egitto
Tre detenuti politici sono morti in custodia in Egitto, nel giro di due giorni, a causa di negligenza medica e cattive condizioni di detenzione: lo ha affermato un gruppo per i diritti umani. Secondo la Rete egiziana per i diritti umani (ENHR), i tre uomini erano oppositori del governo del presidente Abdel Fattah el-Sisi ed erano stati trattenuti arbitrariamente. Mohammed Zaki, uno dei prigionieri deceduti, è morto il 10 settembre nella prigione di Gamasa a causa della mancanza di cure mediche e del deterioramento delle sue condizioni di salute, ha affermato l’ENHR.
Zaki stava scontando una pena detentiva di 15 anni dal 2014, dopo un processo militare in relazione a un caso in cui era stato condannato per aver preso parte all’incendio del complesso dei tribunali di Ismailia.
Un altro detenuto, Hassan Abdullah Hassan, è morto lunedì all’età di 63 anni, dopo un attacco cardiaco all’interno della prigione di Wadi Al-Natroun. Anche un terzo detenuto, Shaaban Fouad, è morto lunedì nella prigione di espulsione di Shbein Elkoum a causa di negligenza medica, ha affermato il gruppo per i diritti umani.
«La morte dei tre prigionieri è il risultato naturale delle condizioni disastrose all’interno delle carceri e dei centri di detenzione egiziani, che non dispongono degli standard minimi di sicurezza e assistenza sanitaria», ha detto a Middle East Eye Ahmed Attar, ricercatore dell’ENHR.
Algeria
Più di cento giornalisti algerini hanno partecipato a un raduno di protesta, ad Algeri, per chiedere il rilascio di un collega, Belkacem Haouam, arrestato per aver scritto un articolo sull’esportazione dei datteri. Tra gli slogan spiccavano “Il giornalismo non è un crimine”, “Il posto di Belkacem Haouam è in redazione, non in prigione” e “No alla reclusione dei reporter”. Haouam, del quotidiano indipendente Echorouk, il più diffuso d’Algeria, giovedì scorso è stato posto in custodia cautelare dopo la pubblicazione di un articolo su un presunto stop delle esportazioni di datteri in Francia, causato dalla scoperta di un pesticida vietato. Il ministero del Commercio ha sostenuto che l’articolo era basato «su informazioni infondate che danneggiano l’economia nazionale» e ha annunciato “azioni legali”. Echorouk ha rimosso l’articolo dal proprio sito, ma da giovedì il giornale non si trova in edicola.
Angola
Il presidente angolano, Joao Lourenco, presterà giuramento per un secondo mandato oggi, nel pieno di una stretta di sicurezza dopo la controversa vittoria elettorale del mese scorso. L’insediamento si terrà nella storica piazza Praca da Republica, fiancheggiata da palme, nel centro della capitale Luanda. Un gran numero di forze di polizia e militari stanno pattugliando le strade prima della cerimonia, come hanno visto i corrispondenti di AFP, una presenza che secondo il principale partito di opposizione mira a soffocare il dissenso. Lourenco, 68 anni, è tornato al potere dopo che il voto del 24 agosto ha dato al suo Movimento popolare per la liberazione dell’Angola (MPLA) una maggioranza minima, ottenendo solo il 51,17% dei voti. Partiti di opposizione e gruppi civici affermano che il voto è stato segnato da irregolarità. L’opposizione ha contestato i risultati in tribunale, ma il ricorso è stato respinto.
Svezia
La premier svedese, Magdalena Andersson, leader dei socialdemocratici, si è dimessa da primo ministro. L’annuncio è arrivato in diretta tv, mentre si ancora si contano gli ultimi voti delle elezioni politiche di domenica scorsa. La premier ha riconosciuto la vittoria della coalizione di destra, sostenuta dall’ultradestra dei Democratici Svedesi di Jimmie Akesson.
Regno Unito
Il feretro di Elisabetta II, partito da Buckingham Palace in solenne corteo per l’ultimo addio a Londra, ha raggiunto Westminster Hall, portato a spalla da un picchetto della Guardia Reale, dove sarà esposto all’omaggio popolare per quattro giorni, prima dei funerali di Stato di lunedì 19 settembre.
Ucraina – Russia
La guerra in Ucraina potrebbe entrare in una nuova fase decisiva, scrive The Washinton Post. La scorsa settimana si è registrato lo straordinario successo della controffensiva ucraina nei dintorni della città nord-orientale di Kharkiv, che sbaragliato le forze russe attraverso un vasto tratto di territorio che si estende fino al confine russo. Oltre a notevoli perdite, i russi hanno perso quantità significative di materiale, comprese dozzine di carri armati e veicoli corazzati. Un residente di una delle città liberate ha descritto la ritirata russa come così frettolosa che «i loro pantaloni stavano volando via».
L’auto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è scontrata con un altro veicolo stamattina, dopo una visita sul campo di battaglia: nessuno è rimasto gravemente ferito, ha detto il suo portavoce. Zelensky stava tornando a Kiev dalla regione di Kharkiv, dove aveva visitato le truppe nella città riconquistata di Izium.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha detto di aver parlato mercoledì con il presidente russo Vladimir Putin circa l’esportazione di fertilizzanti russi attraverso i porti ucraini del Mar Nero, per affrontare la crescente crisi alimentare globale che minaccia molteplici carestie. Il capo delle Nazioni Unite ha riferito di aver anche discusso della sicurezza nella più grande centrale nucleare d’Europa, dove ha detto che i bombardamenti si sono fermati negli ultimi tre giorni, e dei prigionieri di guerra che vorrebbe vedere scambiati.
Armenia e Azerbaijan
Mercoledì sera, alle 20:00, è entrato in vigore un cessate il fuoco tra Armenia e Azerbaijan, secondo il segretario del Consiglio di sicurezza armeno, Armen Grigoryan. Il primo ministro armeno, Nikol Pashinyan, ha dichiarato al parlamento del paese che oltre cento armeni sono stati uccisi nei combattimenti tra i due paesi in corso da lunedì notte, e che cinquanta chilometri quadrati (trentuno miglia quadrate) di territorio armeno sono stati sequestrati dall’Azerbaijan. L’Azerbaijan ha riportato la morte di cinquantaquattro suoi soldati. Nonostante il cessate il fuoco, mercoledì sera migliaia di manifestanti sono scesi nelle strade della capitale armena, Yerevan, per chiedere le dimissioni di Pashinyan, accusandolo di essere troppo tenero con Baku.
Russia
La Russia vieta l’ingresso nel paese a trenta cittadini britannici, facenti parte di “strutture attive” nel promuovere un’agenda anti-Russia, e lobbisti della Difesa britannica.
Canada
Un importante tempio indù, Waminarayan Mandir, a Toronto è stato deturpato da estremisti khalistani canadesi con graffiti anti-indiani, in un apparente crimine d’odio, spingendo la missione indiana a condannare l’incidente e sollecitare le autorità a intraprendere un’azione rapida contro gli autori.
Stati uniti
Il cantante R&B R. Kelly è stata dichiarato colpevole, mercoledì, per molteplici accuse di pornografia infantile e per aver attirato ragazze minorenni per fare sesso con lui.
Un giudice sta cancellando la pena detentiva per una ragazza di 17 anni dell’Iowa che ha accoltellato e ucciso il suo stupratore. Maya Eaglin di NBC News riferisce di come la ragazza stia ancora affrontando conseguenze, incluso un pagamento di $ 150.000 alla famiglia del stupratore.
Argentina
È iniziato ieri in Argentina il processo contro l’ex funzionario di polizia Mario Sandoval, considerato uno dei più noti torturatori durante la dittatura, con l’accusa di privazione della libertà e torture contro lo studente di architettura Hernán Abriata, rapito 46 anni fa e da allora desaparecido. Soprannominato “Churrasco” (bistecca), Sandoval, 69 anni, si trova in detenzione preventiva in Argentina dal 2019. Ex funzionario di polizia di Buenos Aires, è sospettato di aver partecipato a molteplici rapimenti, torture e sparizioni forzate. È stato riconosciuto dai sopravvissuti della “Esma”, la Scuola di Meccanica della Marina Argentina, divenuta centro di detenzione e tortura durante la dittatura, dalla quale sono passati circa cinquemila desaparecidos.
Con il ritorno della democrazia in Argentina, l’ex poliziotto è fuggito in Francia nel 1985, dove ha ottenuto la cittadinanza. Ma i parenti di Abriata hanno sporto denuncia contro Sandoval, e nel 2012 il giudice federale argentino Sergio Torres ha intentato una causa in Francia per estradare l’ex poliziotto. Dopo una battaglia legale durata quasi otto anni, nel dicembre 2019 è stata finalmente concessa l’estradizione in Argentina, e da allora Sandoval è in detenzione preventiva nel paese sudamericano. Ora dovrà affrontare il processo per la sua presunta partecipazione all’operazione che portò al rapimento di Abriata all’alba del 30 ottobre 1976, quando il venticinquenne studente di architettura e militante della Gioventù Peronista si trovava nella sua abitazione a Buenos Aires.
India
Due sorelle indiane sono state trovate appese a un albero, nello stato indiano dell’Uttar Pradesh, in un sospetto caso di rapimento e stupro. La polizia ha riferito che i corpi sono stati trovati mercoledì pomeriggio nel distretto di Lakhimpur. Hanno avviato un’indagine dopo che la famiglia ha affermato che le ragazze erano state rapite e violentate. Sei uomini sono stati arrestati con l’accusa di stupro e omicidio. I corpi sono stati inviati per un esame post mortem, ha riferito la polizia. Le ragazze, entrambe sotto i diciotto anni, appartenevano alla casta dalit che è in fondo a una gerarchia indù profondamente discriminatoria. Nonostante le protezioni costituzionali, la comunità deve affrontare abitualmente pregiudizi e violenze: un caso del 2020, riguardante lo stupro di gruppo e l’omicidio di una donna dalit di 19 anni nel distretto di Hathras in Uttar Pradesh, ha suscitato una protesta pubblica, mettendo in luce quanto fossero vulnerabili le donne dalit. Anche questo caso ha scatenato proteste da parte della gente del posto e dei partiti di opposizione. I media locali hanno riferito che la madre delle ragazze ha affermato che le ragazze erano stata prese da uomini in motocicletta. È stata aggredita quando ha cercato di fermarli. La famiglia ha dichiarato di aver iniziato a cercare le ragazze e alla fine di averle trovate appese a un albero. La polizia ha incontrato una certa resistenza quando si è recata a casa delle ragazze. C’è un profondo sospetto nei confronti della polizia, nella comunità dalit. Le autorità sono state accusate di apatia e di proteggere la casta superiore, accusata in seguito all’assalto ad Hathras. La famiglia della vittima ha anche affermato che questa era stata cremata con la forza, senza dare loro la possibilità di salutarla. L’Uttar Pradesh, nel nord dell’India, è lo stato più popolato del paese, con oltre duecento milioni di persone, e ha un record di violenze contro donne, soprattutto dalit.
Corea del Sud
Una donna è stata arrestata, in Corea del Sud, per la morte di due bambini i cui corpi sono stati ritrovati in valigie acquistate da una famiglia in un’asta in stile Wars Storage. La polizia pensa che i corpi dei due bambini siano rimasti nelle valigie al massimo per quattro anni. Il contenuto dell’unità è stato acquistato all’asta in un deposito da una famiglia inconsapevole, che una volta portatolo a casa, ha scoperto i corpi. Sono stati identificati come neozelandesi di sette e dieci anni, di origine coreana. Il 22 agosto l’Agenzia nazionale di polizia coreana ha confermato che una parente dei bambini era arrivata in Corea del Sud nel 2018 e non l’aveva più lasciata. Le autorità hanno affermato, invece, che il padre dei bambini è morto di cancro nel 2017, secondo The New Zealand Herald.
Cina
La Cina ha scatenato la sua guerra informatica su Taiwan, costringendo Taipei ad alzare la guardia, soprattutto sulla scia delle accresciute tensioni dopo la visita della presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi: lo scrivono i media locali. Nel tentativo di diventare resiliente nel pieno dell’aggressione cinese, Taiwan ha aumentato la propria spesa per la difesa dall’anno prossimo.
Clima
Forti venti e forti piogge hanno colpito, oggi, la densamente popolata costa orientale della Cina, dopo che il tifone Muifa ha costretto circa 1,6 milioni di persone a lasciare le proprie case e ha bloccato la maggior parte dei voli nei principali aeroporti di Shanghai. Muifa è il più forte ciclone tropicale che abbia colpito Shanghai, sede di oltre venticinque milioni di persone, dall’inizio delle registrazioni nel 1949, ha affermato l’emittente statale CCTV.
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