16 settembre 2020 – Notiziario

Scritto da in data Settembre 16, 2020

  • Israele, Emirati e Bahrain, firmano accordo di normalizzazione a Washington (in copertina).
  • Arabia Saudita: 16mila migranti tenuti in condizioni disumane in un solo centro di detenzione.
  • Il governo iraniano si distanzia dall’esecuzione del campione di wrestler Afkari.
  • Giornalista algerino condannato a due anni in appello.
  • Pakistan: rinviato l’appello nel caso Daniel Pearl.
  • Gli Stati Uniti vogliono espandere la guerra dei droni in Kenya.
  • La Cina invita l’UE a “vedere la situazione reale” nello Xinjang.
  • L’Agenzia Spaziale Europea firma accordo per missione di difesa dagli asteroidi.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

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Arabia Saudita

Cominciano a emergere dettagli che rivelano che la portata della repressione saudita sui migranti africani è di gran lunga maggiore di quanto si immaginasse. Il mese scorso un’inchiesta di The Sunday Telegraph ha rilevato che centinaia se non migliaia di migranti, principalmente etiopi, sono tenuti in condizioni spaventose nei centri di tutto il Regno del Golfo nel tentativo di fermare la diffusione del coronavirus. Utilizzando telefoni di contrabbando, i detenuti hanno dettagliato racconti orribili di malattie, percosse e suicidi. Ma recenti dichiarazioni di Abdo Yassin, console generale dell’Etiopia a Gedda, suggeriscono che i centri evidenziati da The Telegraph sono solo la punta dell’iceberg. La scorsa settimana Yassin ha detto che decine di prigioni ospitano etiopi e che circa 16.000 migranti etiopi sono detenuti in un solo centro di detenzione ad Al Shumasi, vicino alla città santa de La Mecca. Le immagini satellitari invece, del centro di Jazan, città portuale al confine con lo Yemen, mostrano più di una dozzina di edifici. Si ritiene che ci siano molti altri centri in tutto il Regno. All’inizio di questo mese, sotto la pressione internazionale di gruppi per i diritti umani, politici occidentali e Nazioni Unite, l’Arabia Saudita ha detto che avrebbe indagato su tutti i suoi centri di detenzione. Tuttavia, i migranti hanno detto a The Telegraph che, da quando la notizia della loro situazione ha fatto il giro del mondo, sono stati picchiati brutalmente dalle guardie carcerarie che hanno setacciato le stanze alla ricerca di telefoni di contrabbando. Dicono di essere stati spogliati e che alcuni di loro sono stati ammanettati durante le perquisizioni.

Restiamo in Arabia Saudita, che ha consentito lo streaming nel Paese di show di Netflix con contenuti sessuali, in cambio della rimozione di un episodio di una commedia satirica che criticava il Regno, ha detto alla CNN il co-CEO di Netflix. Nel gennaio 2019, Netflix ritirò un episodio di “Patriot Act with Hasan Minhaj” dopo che la Commissione per le comunicazioni e la tecnologia dell’informazione del Regno aveva affermato che stava violando una legge sul crimine informatico. Nell’episodio, il conduttore Hasan Minhaj si era scagliato contro l’Arabia Saudita e il principe ereditario, Mohammed bin Salman, dopo l’uccisione del giornalista di The Washington Post, Jamal Khashoggi, nel consolato saudita a Istanbul. Minhaj, un musulmano di origine americano-indiana, ha anche criticato la campagna militare guidata dai sauditi in Yemen.
La decisione di Netflix ha suscitato una condanna diffusa ed è stata vista come un consentire il giro di vite del Regno sulla libertà di espressione.

Iran

Il governo iraniano ha preso le distanze dall’esecuzione del lottatore Navid Afkari, giustiziato nel fine settimana dopo essere stato condannato a morte. Secondo le autorità legali iraniane, Afkari aveva ucciso una guardia di sicurezza durante una manifestazione a Shiraz nel 2018. Martedì, il portavoce del governo iraniano Ali Rabiei ha affermato che l’esecuzione di Afkari è stata in definitiva una decisione presa dalla famiglia della vittima dell’omicidio, secondo il principio del Qisad, in base al quale la famglia della vittima di omicidio può scegliere se il colpevole sia condannato a morte. L’esecuzione dell’atleta è avvenuta sabato. “Questo non rientra nelle competenze del governo”, ha detto Rabiei. Ma per la famiglia di Afkari e le organizzazioni dei diritti umani la confessione è stata estorta con la tortura ed è stato ucciso perché era un atleta di alto profilo che aveva osato criticare il governo.

Libano

Un incendio è scoppiato, ieri, in un edificio storico del famoso architetto anglo iracheno Zaha Hadid, nel quartiere commerciale di Beirut: è il secondo incendio questo mese, che fa rabbrividire una città ancora sotto shock dopo l’esplosione al porto che il 4 agosto squarciò la capitale. Non ci sono segnalazioni di vittime, le fiamme sono state rapidamente spente, ma la gente, in un Paese in profonda crisi economica e che attende che i politici formino il governo, è esasperata.

Siria

La Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sulla Siria ritiene che i combattenti dell’esercito nazionale siriano, appoggiato dalla Turchia, possano aver commesso crimini di guerra nelle aree della Siria settentrionale dove hanno preso il controllo dai combattenti curdi, ha detto in un rapporto pubblicato martedì e riguardante gli eventi nella prima metà di quest’anno. La Commissione invita la Turchia a fare di più per frenare le sue milizie per procura e prevenire violazioni nelle aree che controlla.

Un attacco di droni, che si ritiene sia stato compiuto dagli Stati Uniti nel nord ovest della Siria, ha ucciso un importante jidahista tunisino nella provincia di Idlib, controllata dai ribelli. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, Sayaff al Tunsi è il militante ucciso, leader degli Hurras al Deen, un gruppo armato relativamente piccolo ma potente e guidato dai lealisti di Al Qaeda.

Israele, Emirati e Bahrain

Intanto Israele, gli Emirati Arabi Uniti e Bahrein hanno firmato accordi per la normalizzazione delle relazioni nello studio ovale della Casa Bianca. Poco prima Trump ha scherzato con il premier israeliano Netanyahu dicendo che Israele vuole “fortemente la pace”, al punto che persino il premier ‘Bibi’ Netanyahu “è stanco della guerra”. Poi il presidente americano si è detto convinto, parlando alla Fox, che alla fine anche i palestinesi vorranno unirsi all’accordo di pace con Israele dopo gli altri stati arabi. I due paesi arabi hanno firmato accordi bilaterali separati, e tutte le tre nazioni hanno firmato un documento trilaterale più breve, più simbolico, denominato “Accordi di Abraham”. Il più ampio dei tre documenti è l’accordo Israele-Emirati Arabi Uniti, denominato ’Trattato di pace”. Il trattato si concentra principalmente sulle relazioni diplomatiche ed economiche e menziona il commercio, il turismo e i voli civili tra i due paesi. Manca dal documento uno qualsiasi degli argomenti controversi su cui i media si sono concentrati dall’annuncio dell’accordo, come la sospensione del piano israeliano di annettere parti della Cisgiordania o il piano statunitense di vendere F-35 agli Emirati Arabi Uniti. Il trattato menziona la “Vision for Peace” del presidente Trump che è stata svelata a gennaio e immediatamente respinta dai palestinesi. Il trattato richiede una “soluzione duratura al conflitto israelo-palestinese”, ma non menziona i dettagli. Intanto ll primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “non ha alcuna intenzione” di discutere di pace con i palestinesi, lo ha riferito all’AFP il leader dell’opposizione, Yair Lapid, prima della firma degli accordi di normalizzazione con Emirati Arabi Uniti e Bahrein. “Questo governo non ha intenzione di discutere nulla con i palestinesi”, ha detto Lapid, che invece spinge per la ripresa dei colloqui di pace.

Sul fronte palestinese, più di 200mila utenti dei social media hanno firmato la Carta della Palestina, un documento che rifiuta la normalizzazione delle relazioni degli stati arabi con Israele.

Libia

Nel periodo tra l’8 ed il 14 settembre scorso, 454 migranti sono stati intercettati in mare e riportati in Libia. Lo si legge in un tweet dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) in Libia, nel quale viene pubblicato il resoconto settimanale della situazione migranti in Libia. Nel 2020, secondo l’OIM, sono stati 8.435 i migranti riportati in Libia dalla Guardia costiera.

Algeria

Il giornalista algerino Khaled Drareni, 40 anni, è stato condannato a due anni di carcere in appello, ha annunciato martedì il Comitato nazionale per il rilascio dei detenuti. Drareni, 40 anni, era stato arrestato il 29 marzo di quest’anno mentre copriva le proteste anti-corruzione ad Algeri, iniziate nel febbraio 2019. Il giornalista era stato arrestato e ammonito due volte l’anno scorso per aver coperto le manifestazioni e gli era stato ordinato  di fermarsi e di essere meno critico verso il capo delle forze armate.

Kenya

Un articolo di The New York Times afferma che gli Stati Uniti stanno cercando di ottenere l’autorità per effettuare attacchi di droni in Kenya per attaccare membri di al-Shabab, un gruppo militante che gli Stati Uniti hanno bombardato con forza nella vicina Somalia. La guerra dei droni contro al-Shabab in Somalia è drammaticamente aumentata sotto il presidente Trump, che ha allentato le regole di ingaggio durante la campagna nel 2017. L’articolo, che cita quattro fonti anonime, afferma che le nuove autorità sono in attesa dell’approvazione del presidente Trump e del segretario alla Difesa Mark Esper. Il desiderio di questa nuova fase nasce da un attacco di gennaio scorso da parte di al-Shabab a Camp Simba, una base militare a Manda Bay, in Kenya, che ospita forze statunitensi e keniane. L’imboscata di gennaio uccise tre americani.

Repubblica Democratica del Congo

Cinquantadue detenuti in una prigione nella città di Bunia, nel nord-est del Congo, sono morti di fame quest’anno a causa di finanziamenti governativi insufficienti, hanno detto le Nazioni Unite e le autorità locali. Le carceri della Repubblica Democratica del Congo sono tra le più sovraffollate al mondo, secondo le Nazioni Unite, con detenuti che vivono in condizioni disumane e con razioni troppo povere. La prigione di Bunia funziona a quasi il 500% della capacità, come dimostrano i dati delle Nazioni Unite.

Sudafrica

Il sito di Politico ha riferito che l’Iran stava valutando la possibilità per uccidere l’ambasciatrice degli Stati Uniti in Sudafrica come rappresaglia per l’uccisione del generale Soleimani in Iraq, il 3 gennaio scorso. Tuttavia una fonte dell’intelligence ha detto al quotidiano sudafricano Daily Maverick che il complotto “probabilmente non è reale”. La fonte ha detto al Daily Maverick che sebbene prendano sul serio ogni minaccia, in questo caso “sembra non esserci, dal nostro punto di vista, alcuna minaccia distinguibile”. La fonte ha detto che le “allusioni create non sono sostenibili a nessun livello”.

Turchia e Grecia

La Turchia ha emesso un nuovo avviso ai naviganti (Navtex) nel Mar Egeo, in cui denuncia una violazione da parte della Grecia dello status di Chios come isola non militarizzata, previsto dal trattato di Losanna del 1923. L’isola si trova a poche miglia dalla costa turca di Cesme, nella provincia di Smirne, dalla cui stazione è stata emessa la comunicazione sulle restrizioni alla navigazione. Intanto l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, Josep Borrell, parlando alla plenaria del Parlamento europeo, ha sottolineato la necessità di “riannodare il dialogo” con Ankara, invitando la Turchia ad “astenersi dall’intraprendere azioni unilaterali”.

Grecia

Cinque migranti sono stati arrestati per aver appiccato l’incendio al campo di Moria, sull’isola di Lesbo, il più grande d’Europa. Lo ha annunciato il governo di Atene. “Cinque giovani stranieri sono stati arrestati. Si cerca un sesto che è stato identificato”, ha dichiarato il ministro greco della Protezione Civile, Michalis Chrysohoidis. Per quanto riguarda la destinazione dei migranti sfollati dal campo, Angela Merkel e il suo ministro dell’Interno, Horst Seehofer, si sono intanto accordati sull’accoglienza di altri 1.500 profughi.

Germania

L’oppositore del presidente russo Putin, Alexei Navalny, ha condiviso le foto dal suo letto di ospedale con la sua famiglia nel frattempo che si rimette dall’avvelenamento da novichok avvenuto, si presume, in un aeroporto siberiano il 20 agosto scorso. Navalny, 44 anni, ha detto di riuscire a respirare autonomamente, anche se non riesce a fare molto altro e ai suoi follower su Istagram ha scritto: “Mi mancate tutti”. Lunedì due laboratori indipendenti, in Svezia e Francia, hanno confermato i risultati tedeschi secondo cui il leader dell’opposizione è stato avvelenato con un agente nervino.

Regno Unito

Due anni di carcere per Charlie Elphicke, 49enne ex deputato del Partito conservatore britannico, sospeso dal Parlamento nella scorsa legislatura e riconosciuto colpevole ora di molestie sessuali nei confronti di due donne, in episodi avvenuti a 9 anni di distanza fra loro. La moglie ha preso il suo posto in parlamento e lo ha lasciato.

Spazio

L’agenzia spaziale europea (ESA) ha firmato ieri un accordo del valore di 129 milioni di euro (118,63 milioni di sterline) per realizzare un veicolo spaziale per un progetto congiunto con la NASA che studia come deviare un eventuale asteroide diretto verso la Terra. La NASA dovrebbe lanciare un veicolo spaziale nel giugno 2021 in rotta di collisione con l’asteroide Dimorphos, per testare se sia possibile lanciare oggetti che potrebbero minacciare la Terra su un percorso più sicuro. L’ESA lancerà quindi la sua navicella spaziale – chiamata Hera in onore della dea greca del matrimonio – nell’ottobre del 2024 per mappare il cratere risultato dall’impatto e misurare la massa dell’asteroide, raggiungendo l’area alla fine del 2026 per una verifica di sei mesi.

Bielorussia

L’Unione europea non riconosce Alexander Lukashenko come presidente legittimo della Bielorussia, ha detto martedì il capo diplomatico del blocco, il giorno dopo che il leader contestato è stato accolto dal presidente russo Vladimir Putin. Josep Borrell, l’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri, ha dichiarato al Parlamento europeo che le elezioni del 9 agosto, che hanno riportato al potere il veterano uomo forte, sono state fraudolente. Lukashenko ha affrontato enormi proteste contro il suo governo, sin dal ballottaggio contestato e dalla diffusa condanna della comunità internazionale per la brutale repressione dei manifestanti da parte delle sue forze di sicurezza. “La situazione per noi è chiara. Consideriamo le elezioni del 9 agosto fraudolente”, ha detto Borrell al Parlamento.

Pakistan

Ieri la Corte Suprema pakistana ha rinviato di due settimane la tanto attesa udienza d’appello contro l’assoluzione, all’inizio di quest’anno, di un inglese-pakistano e altre tre persone sospettate di coinvolgimento nel rapimento e nell’uccisione del giornalista di The Wall Street Journal, Daniel Pearl, nel 2002. Secondo Faisal Saddiqi, avvocato difensore della famiglia Pearl, la Corte Suprema ha annunciato il rinvio del caso dopo che il procuratore capo non si è presentato a seguito di un decesso in famiglia. Saddiqui ha detto che la prossima udienza sarà il 29 settembre. Pearl scomparve il 23 gennaio 2002 nella città portuale meridionale di Karachi, mentre faceva ricerche sui collegamenti tra i militanti pakistani e Richard C. Reid, noto come il “bombarolo delle scarpe”, arrestato su un volo da Parigi a Miami con esplosivo nelle scarpe. Una videocassetta ricevuta dai diplomatici statunitensi nel febbraio 2002 confermò che Pearl, 38 anni, era morto decapitato. Le autorità hanno successivamente arrestato Ahmed Omar Saeed Sheikh, un ex studente della London School of Economics, e altri tre, condannati nel luglio 2002. Ma un tribunale di Karachi in aprile ha ribaltato la condanna per omicidio di Saeed, un cittadino pakistano britannico, sebbene lo abbia trovato colpevole di aver rapito Pearl, e lo ha condannato a sette anni. Saeed sarà libero a meno che la Corte Suprema non decida diversamente. Ha già trascorso 18 anni in prigione nel braccio della morte e la condanna a sette anni per rapimento verrà conteggiata nel tempo già scontato.

Stati Uniti

Il presidente Trump ha detto martedì di essere incline a sostenere una missione per assassinare il leader siriano Bashar Assad nel 2017, ma che l’ex segretario alla Difesa, James Mattis, era contrario. “Avrei preferito farlo fuori”, ha detto Trump a “Fox & Friends”. “Era tutto pronto. Mattis non voleva farlo. Non me ne pento, avrei potuto conviverci”, ha detto il presidente. Nel suo libro Fear, pubblicato nel 2018, il giornalista Bob Woodward scrive che Trump voleva che il signor Assad fosse ucciso dopo un attacco con armi chimiche del 2017. Il presidente negò, dicendo che una tale missione “non è mai stata minimamente contemplata”.

A NY invece si è aperta la 75° sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Perù

Il Presidente della Repubblica del Perù, Martín Vizcarra, ha denunciato che il Congresso (Parlamento unicamerale) peruviano, e in particolare il suo presidente, Manuel Marino, perché sarebbero impegnati in “una cospirazione per destituirlo”, dicendosi certo, tuttavia, che “le forze democratiche non lo permetteranno”.  In una dura reazione all’avvio, approvato la settimana scorsa dai parlamentari, di un iter per destituirlo per “incapacità morale permanente”, Vizcarra ha replicato: “Respingo il fatto che vi siano persone che desiderino il caos e l’instabilità per raggiungere puri interessi personali, nel pieno di una delle peggiori crisi sanitarie della storia”.

Thailandia

Quasi 13mila le firme raccolte dalla famiglia su Change.org per riportare a casa Santiago Loccioni, 29enne italiano originario di Jesi, operatore turistico, caduto da un ponte a giugno e bloccato in un letto di ospedale. Ha bisogno di un’operazione urgente, ma la famiglia dice che la Farnesiana non aiuta e hanno trovato moltissime difficoltà con le autorità locali, come l’annullamento dei visti, dei biglietti aerei pagati e diversi intoppi burocratici. Su gofundme.com, invece, sempre la famiglia ha raccolto 33mila euro per le cure in Thailandia.

Cina

Gli amici sono sempre i benvenuti per fare una passeggiata nello Xinjang, ha detto il ministro degli Esteri cinese, alludendo al fatto che osservatori dell’Unione Europea sono liberi di visitare lo Xinjiang per “capire veramente” la situazione nella regione nordoccidentale, dove la Cina è accusata di abusi contro la popolazione uiguri di fede musulmana. All’indomani della richiesta di Bruxelles, fatta nel summit virtuale Cina-Ue, il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, ha detto che il blocco dei 27 Paesi è “benvenuto” nell’area, evitando di fare affidamento sul sentito dire. L’Unioine Europea ha espresso il desiderio di visitare lo Xinjiang, la Cina ha già accettato ed è “disposta a prendere accordi”. Precedenti delegazioni straniere in visita nella zona sono state attentamente controllate, limitate ed etichettate come strumenti di propaganda cinese.

Giappone

Il presidente del partito al governo giapponese, Yoshihide Suga, è pronto a diventare il prossimo primo ministro della nazione, mettendo insieme un gabinetto di “continuità”, circa la metà del quale non cambierà rispetto all’attuale composizione, hanno riferito oggi i media locali. Suga, assistente di lunga data e segretario capo di gabinetto sotto il primo ministro uscente, Shinzo Abe, lunedì ha ottenuto una schiacciante vittoria conquistando il Partito Liberal Democratico (LDP). Si è impegnato a portare avanti molti dei programmi di Abe, inclusa la sua caratteristica strategia economica soprannominata “Abenomics”.

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