18 ottobre 2022 – Notiziario in genere

Scritto da in data Ottobre 18, 2022

Honduras. Una commissione valuterà i progressi del paese rispetto a quanto statuito nella Convenzione per l’Eliminazione della Discriminazione contro le Donne. OSCE. L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa lancia un programma di leadership per la pace al femminile. Chicago. Prima maratona con tre categorie di genere.

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Honduras

Tra oggi, 18 ottobre, e domani, una commissione internazionale di esperte ed esperti in diritti delle donne valuterà la rispondenza dell’operato dell’Honduras riguardo la Convenzione per l’Eliminazione della Discriminazione contro le Donne (CEDAW). Alla commissione è stata già presentata la documentazione di Human Rights Watch, che ha rilevato il terribile impatto dei divieti totali su aborto e contraccezione d’emergenza, nonché sulle discriminazioni e violenze subite da donne e ragazze, in particolare quelle che fanno parte della comunità LGBTQI+. In Honduras l’aborto è proibito in qualsiasi circostanza, anche nei casi di violenza sessuale. Violenza e discriminazione di genere sono dilaganti e spesso gli abusi rimangono impuniti, costringendo molte donne e ragazze, in particolare della comunità LGBTQI+, a lasciare le proprie case vivendo come sfollate interne o fuggire all’estero. Human Rights Watch ha esortato anche il governo e la presidente, Xiomara Castro, a terminare gli abusi. Il governo si è impegnato con una lettera a sostenere diritti sessuali e riproduttivi e contrastare la violenza sulle donne e, in tal senso, le raccomandazioni che deriveranno dal lavoro di questi giorni della commissione delle Nazioni Unite potrebbero aiutare tali politiche. La commissione aveva già indicato la legalizzazione dell’aborto e misure più stringenti contro la violenza di genere nel 2016.

La revisione della commissione non riguarderà solo l’Honduras e durerà fino al 28 ottobre. Le revisioni vengono fatte regolarmente su tutti gli stati che abbiano aderito alla CEDAW. Sono già state prese in considerazione Finlandia, Armenia, Saint Kitts e Nevis, Belgio e Ucraina. Seguiranno l’Honduras, Gambia e Svizzera.

OSCE

OSCE Secretary General Helga Maria Schmid with mentors and mentees at the launch of the first OSCE Women’s Peace Leadership Programme, Vienna, 17 October 2022. (OSCE/Luiza-Lucia Puiu)

La Segretaria generale dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, Helga Maria Schmid, ha lanciato oggi il primo Programma OSCE per la leadership nella pace delle donne. All’evento hanno partecipato mentori e donne selezionate, come allieve provenienti da tutta la regione dell’OSCE, ma anche da Ucraina e Afghanistan. Nel suo discorso di apertura, Helga Maria Schmid ha sottolineato come sostenere la leadership delle donne nella pace e nella mediazione, nella costruzione della pace e nella risoluzione dei conflitti rimane una delle sue priorità chiave. La piattaforma, lanciata già nel dicembre 2021, mira ad aumentare le opportunità di networking per le donne mediatrici e costruttrici di pace fornendo loro uno spazio sicuro per imparare, condividere le migliori pratiche e costruire connessioni. La segretaria ha affermato che «pur essendo in prima linea, affrontando le conseguenze dei conflitti e contribuendo a costruire la pace, le donne sono troppo spesso escluse o emarginate nelle discussioni di pace. I conflitti hanno impatti differenziati su uomini e donne. Dato che le donne costituiscono la metà della popolazione, portare le loro esperienze e prospettive è fondamentale per costruire una pace sostenibile. Il Programma di leadership è un’iniziativa concreta e tanto necessaria per attuare l’impegno dell’OSCE per l’uguaglianza di genere, aumentando la visibilità delle donne mediatrici esperte e delle costruttrici di pace e dando potere alle prossime generazioni di donne».

Stati Uniti

L’atleta Cal Calamia, di 26 anni, ha potuto primeggiare, con un tempo di poco meno di tre ore, nella maratona cittadina in una categoria non binaria, finalmente inserita anche in questa categoria di gara. Calamia aveva già completato la maratona di San Francisco, ma senza poterlo fare in una categoria che fosse non binaria, alla quale si erano iscritte circa settanta persone. L’anno scorso, già New York aveva inserito la nuova categoria, ma da quest’anno sono almeno duecento le gare (anche minori) che offrono la possibilità di gareggiare a persone che non si identifichino nei due generi binari. L’anno prossimo anche a Londra e Berlino potranno gareggiare persone che non si sentano né maschi né femmine, senza dover necessariamente figurare in una delle due categorie.

Tuttavia, la categoria non binaria non è ancora paritaria: a Boston non sono previsti premi in denaro, mentre in altre città questi saranno decisamente più bassi. Per le qualificazioni, inoltre, saranno usati i tempi delle gare femminili. Insomma, di strada da percorrere, anche per le maratone, ce ne sarà ancora, ma si inizia a sperimentare una partecipazione più inclusiva.

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