2 aprile 2021 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Aprile 2, 2021
Ascolta il podcast
- Si dichiara colpevole Daniel Hale, il drone whistleblower accusato di spionaggio (copertina).
- Il presidente palestinese a febbraio non risponde alla telefonata del segretario di Stato USA.
- Stati Uniti: nuovo video shock al processo per la morte di George Floyd, mentre continuano a sfilare i testimoni.
- Australia: campione olimpionico colpevole per traffico di cocaina, mentre un geologo viene aggredito da un polpo arrabbiato.
- Oxfam sospende due operatori umanitari per sfruttamento sessuale nella RDCongo.
- Taiwan: treno deraglia, decine di vittime.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Arabia Saudita
Secondo un articolo di The Wall Street Journal, l’amministrazione Biden sta rimuovendo alcune risorse e forze militari dall’Arabia Saudita e dalla regione del Golfo. La riduzione è vista come uno sforzo per spostare l’attenzione delle forze armate statunitensi dal Medio Oriente verso il fronte sino-russo, come delineato dalla Strategia di difesa nazionale del 2018. L’articolo afferma che gli Stati Uniti hanno rimosso almeno tre batterie antimissile Patriot dalla regione del Golfo, inclusa una dalla base aerea Prince Sultan in Arabia Saudita. Funzionari statunitensi hanno detto a The Wall Street Journal che gli Stati Uniti stanno valutando di spostare altre risorse fuori dalla regione. Si sta prendendo in considerazione la rimozione di un sistema missilistico di difesa aerea THAAD, anche se i funzionari hanno affermato che per ora rimarrà in Medio Oriente. La rimozione delle risorse militari dalla regione probabilmente significa una riduzione delle truppe. Secondo l’articolo, alla fine del 2020 c’erano 50.000 soldati statunitensi nella regione, rispetto ai circa 90.000 di due anni prima. La denunciata riduzione delle forze in Arabia Saudita arriva dopo che il presidente Biden ha detto che avrebbe posto fine a ogni sostegno “offensivo” alla guerra di Riyadh in Yemen. Ma il rapporto di The Wall Street Journal ha fatto sembrare che la riduzione riguardi più il riorientamento delle risorse per affrontare la Russia e la Cina, piuttosto che l’interruzione del sostegno ai sauditi. Nonostante il voto di Biden per porre fine al sostegno alla guerra in Yemen, i sauditi stanno ancora lanciando attacchi aerei e imponendo un blocco al paese, nonostante gli avvertimenti delle Nazioni Unite che 400.000 minori yemeniti moriranno di fame quest’anno se le condizioni non cambieranno.
Israele e Palestina
Il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ha rifiutato di accettare una telefonata del Segretario di Stato Antony Blinken a febbraio, secondo un servizio dell’emittente israeliana Kan. Il servizio afferma che Abbas ha chiesto di parlare direttamente con il presidente Biden. Finora una chiamata Abbas-Biden non è avvenuta. Nel frattempo il presidente Biden ha parlato due volte con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu da quando è stato eletto. I due leader hanno parlato in una telefonata di congratulazioni dopo la vittoria di Biden a novembre e ancora una volta a febbraio. Il servizio di Kan afferma che i funzionari statunitensi hanno pianificato una telefonata tra Blinken e il primo ministro dell’Autorità Palestinese, Mohammad Shtayyeh, oppure con Hussein al-Sheikh, un altro alto funzionario dell’Autorità Palestinese. Sebbene Biden non abbia chiamato Abbas, l’amministrazione Biden sta ripristinando gli aiuti statunitensi ai palestinesi tagliati dall’amministrazione Trump. The Hill ha riferito giovedì che l’Agenzia americana per lo sviluppo internazionale e il Dipartimento di Stato avevano inviato una notifica al Congresso circa l’intenzione di fornire 125 milioni di dollari in assistenza ai palestinesi. l’UE ha accusato Israele di ignorare le sue ripetute richieste di concedere visti alla propria delegazione che intende osservare le imminenti elezioni palestinesi. In una conferenza stampa tenutasi nella sede del Comitato elettorale centrale palestinese a Ramallah, il rappresentante dell’UE Sven Kühn von Burgsdorff ha dichiarato: «Il ritardo ha notevolmente ridotto la possibilità dell’UE di osservare le elezioni legislative del 22 maggio».
EU: Israel not granting visas to its delegation on Palestinian elections – The Jerusalem Post https://t.co/5ctMwaHxmM
— Wardiamonds (@wardiamonds) March 31, 2021
Il comitato elettorale centrale ha chiesto formalmente all’UE di aiutare nel monitoraggio delle elezioni immediatamente dopo che il presidente dell’Autorità palestinese (AP) Mahmoud Abbas ha ordinato che si tenessero le consultazioni. «L’UE è fortemente determinata a sostenere le imminenti elezioni palestinesi, in particolare garantendo un’adeguata presenza di osservatori dell’UE», ha affermato Burgsdorff. Nel frattempo il quotidiano ebraico israeliano Maariv riferisce che Israele avrebbe deciso di impedire agli osservatori dell’UE di raggiungere Gerusalemme a causa delle misure adottate per le restrizioni Covid-19.
Mozambico
Oltre 8.000 sfollati in Mozambico hanno raggiunto un rifugio in sicurezza dopo l’attacco jihadista sferrato mercoledì 24 marzo contro la città di Palma, nel nord del paese. Lo ha annunciato l’Ufficio dell’Onu per gli affari umanitari (Ocha). Decine di persone sono state uccise e numerosi sono i dispersi nell’ennesimo episodio di violenza islamista che dal 2017 affligge la provincia settentrionale mozambicana di Cabo Delgado. Secondo fonti ben informate, sono fino a 10.000 le persone nei dintorni dell’impianto di gas ubicato ad Afungi.
Nigeria
Cristiani ancora sotto attacco in Nigeria. Un sacerdote cattolico e altri sei fedeli sono stati uccisi ieri nel corso di un attacco armato nella diocesi di Katsina-Ala, nello stato di Beni, come riferisce L’Osservatore Romano. Il sacerdote, ordinato nel 2015, si chiamava Ferdinand Fanen Ngugban e prestava servizio presso la chiesa di St. Paul dal 2018, occupandosi in particolare dell’assistenza agli sfollati interni. Secondo le ricostruzioni, uomini armati hanno attaccato il villagio di Aye Twar.
Niger
Mohamed Bazoum, il neoeletto presidente del Niger, entra in carica oggi ad appena due giorni dopo che soldati pesantemente armati hanno aperto il fuoco sul palazzo presidenziale nella capitale Niamey. La guardia presidenziale ha respinto l’attacco dopo uno scontro a fuoco di trenta minuti. Sono seguiti rapidamente gli arresti di personale militare con ulteriori attese, ha confermato un portavoce del governo. Anche senza il fallito colpo di Stato, il nuovo governo di Bazoum stava già affrontando una dura battaglia per portare stabilità in Niger. Sin dalle elezioni che lo hanno visto prendere il potere, si sono verificati numerosi attacchi terroristici contro la popolazione civile del Niger nelle regioni di confine occidentale con Mali e Burkina Faso. Più di 300 persone sono morte. A peggiorare le cose, il candidato presidenziale sconfitto Mahamane Ousmane si rifiuta ancora di accettare i risultati delle elezioni. Ha invece portato la questione in tribunale, il che ha provocato proteste di massa guidate da parte dei suoi sostenitori. Le forze di sicurezza sono state pesanti nella repressione delle manifestazioni, con almeno due persone uccise e oltre cento arrestate.
Mali
Quasi un decennio dopo la distruzione dei mausolei di Timbuktu, patrimonio mondiale dell’Unesco, saccheggiati e distrutti, come anche la porta sacra della moschea Sidi Yahia, durante l’occupazione del nord del Mali da parte dei gruppi armati, il paese e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’istruzione, la scienza e la cultura (UNESCO) hanno ricevuto martedì un risarcimento simbolico. La Corte Penale Internazionale, che ha condannato Ahmad Al Faqi Al Mahdi, leader della milizia islamista tuareg in Nord Africa, per il crimine di guerra di aver raso al suolo edifici religiosi e storici, ha voluto risarcire il Mali con un euro simbolico per i danni subiti dal popolo maliano e dalla comunità internazionale nel suo complesso.
Repubblica Democratica del Congo
L’ente benefico britannico Oxfam afferma di aver sospeso due membri del personale nella Repubblica Democratica del Congo per accuse di sfruttamento sessuale e bullismo. L’ente ha detto che le sospensioni fanno parte di una “indagine esterna” avviata lo scorso novembre sulle accuse ricevute. La sua dichiarazione fa seguito a un articolo del quotidiano Times secondo cui gli informatori erano «frustrati per il tempo impiegato per completare le indagini».
Oxfam è stata già colpita da uno scandalo, nel 2018, che ha coinvolto i suoi operatori umanitari ad Haiti. L’organizzazione venne accusata di aver nascosto l’uso di prostitute da parte di alcuni membri del personale che si trovavano nel paese dopo il devastante terremoto del 2010.
Coronavirus: in Germania a Berlino, coprifuoco dalle 21:00 alle 5:00. Brasile, denunciato governatore per una frode sui respiratori acquistati in Cina. Perù da ieri in lockdown nazionale.
Regno Unito
Un poliziotto britannico di Scotland Yard, è stato condannato per appartenenza a un gruppuscolo di estrema destra fuorilegge, bandito da tempo come “neo nazista” nel Regno Unito e chiamato National Action. L’agente, Benjamin Hannam, era stato arrestato nei mesi scorsi con l’accusa di violazione della legge sul terrorismo e per aver mentito agli organi disciplinari interni sul possesso di documenti d’istigazione alla violenza contenenti indicazioni relative al combattimento con coltelli e al confezionamento di esplosivi fatti in casa.
L’editore internazionale Pearson ha interrotto l’ulteriore distribuzione di due libri di testo, utilizzati dalle scuole superiori del Regno Unito, dopo che un gruppo di accademici ha affermato in un rapporto di non essere riuscito a offrire agli alunni una visione equilibrata del conflitto israelo-palestinese. Il rapporto ha rilevato che sono state apportate modifiche a testo, timeline, mappe e fotografie, nonché a campioni di saggi e domande degli studenti. Ha concluso che «i bambini in età scolare non dovrebbero ricevere propaganda con il pretesto dell’istruzione» e ne ha chiesto il ritiro immediato. Le modifiche al libro di testo sono state apportate lo scorso anno dopo un intervento del Board of Deputies of British Jewish che lavorava insieme agli UK Lawyers for Israel (UKLFI).
I libri, intitolati “Conflict in the Middle East” e “The Middle East: Conflict, Crisis and Change”, entrambi dell’autore Hilary Brash, vengono letti ogni anno da migliaia di studenti GCSE e International GCSE. Pearson non ha risposto alle richieste di Middle East Eye riguardo al fatto che Brash avesse acconsentito alle modifiche. I GCSE sono le qualifiche accademiche degli studenti delle scuole superiori del Regno Unito fino all’età di 16 anni. Il rapporto di otto pagine, dei professori John Chalcraft e James Dickins, specialisti rispettivamente del Medio Oriente in storia e politica il primo, e in arabo il secondo, nonché membri del Comitato britannico per le università della Palestina (BRICUP), ha trovato centinaia di modifiche ai libri di testo per una media di tre modifiche per pagina.
Olanda: il primo ministro olandese Mark Rutte è sopravvissuto a una delle più grandi lotte politiche del suo decennio venerdì, vincendo per un pelo in un voto di sfiducia che riguardava l’aver mentito sui colloqui della coalizione.
Russia
Sono Alexey Nemudrov, addetto navale e aeronautico dell’ambasciata russa a Roma, e Dmitri Ostroukhov, impiegato nello stesso ufficio della sede diplomatica, i due funzionari russi espulsi dall’Italia dopo il caso di spionaggio che ha coinvolto il capitano di fregata della Marina Walter Biot.
Pakistan
Il governo pakistano ha revocato un secondo divieto imposto all’app mobile cinese di condivisione video TikTok per contenuti «immorali e non etici». Ciò avviene dopo che la popolare app di condivisione video ha promesso nuovamente di moderare i caricamenti.
Stati Uniti
Un nuovo video shock è stato mostrato al processo a Derek Chauvin, l’agente che ha premuto il ginocchio sul collo di George Floyd per 9 minuti e 29 secondi portandolo alla morte. Il filmato di 3 minuti e 47 secondi offre un nuovo spaccato sull’uccisione dell’afroamericano. Le immagini sono riprese dalla bodycam di Thomas Lane, uno dei tre agenti coinvolti nell’uccisione di Floyd. Inizialmente si vede Floyd nella sua auto e la polizia che gli bussa al finestrino con le pistole. Si sentono gli agenti gridargli ripetutamente di mettere le mani sul volante prima e sulla testa poi. Floyd spaventato dice: «Non sparatemi», poi viene rimosso dall’abitacolo della sua auto, ammanettato e portato nell’auto della polizia. Mentre gli agenti cercano di spingere Floyd nella loro vettura, nel sedile posteriore, Floyd ripete di essere claustrofobico. Poi viene messo a terra, inchiodato dal ginocchio di Chauvin. Grida «I can’t breathe», non posso respirare. Chauvin gli risponde: «Serve un bel po’ di ossigeno per dirlo». Diversi testimoni oculari chiedono alla polizia di fermarsi, ma Chauvin non molla. «Mamma ti voglio bene. Dite ai miei figli che li amo, sono morto», si sente poi dire Floyd con un filo di voce prima di smettere di respirare.
Tra i testimoni di ieri anche la fidanzata di Floyd e il paramedico che ha constatato che quando l’autombulanza è arrivata era completamente incosciente e i segni vitali erano piatti. Il supervisore dell’agente Chauvin ha ammesso che non c’era nessuna giustificazione per tenere il ginocchio sul collo di Floyd.
Due bambine ecuadoriane di tre e cinque anni sono state sollevate e lasciate cadere dalla cima del muro di confine tra Stati Uniti e Messico nel cuore della notte ma sono rimaste illese. Lo riferisce la Bbc, che pubblica anche le immagini registrate da una telecamera di sorveglianza in cui si vede una persona in cima al muro accompagnare le piccole verso il basso, fino a circa la metà del muro alto quattro metri, e poi lasciarle andare. A raccoglierle oltre confine sono stati gli addetti della US Customs and Border Protection (CBP). Le bambine sono state portate in una sede del CBP a Santa Teresa, nel New Mexico, per essere valutate dal personale medico, e poi sono state trasportate in un ospedale locale in via precauzionale. Il CBP ha precisato che le bambine «restano sotto la custodia dell’agenzia». Agenti statunitensi stanno lavorando con le autorità messicane per identificare i responsabili.
Daniel Hale, che ha denunciato il programma di omicidi mirati del governo degli Stati Uniti con l’uso di droni, si è dichiarato colpevole di aver trasmesso e conservato “informazioni di difesa nazionale” in violazione dell’Espionage Act. La dichiarazione di colpevolezza di Hale lo rende il primo informatore a essere condannato ai sensi dell’Espionage Act durante l’amministrazione del presidente Joe Biden. Hale ha fatto parte della Task Force congiunta per le operazioni speciali nel 2012 e ha identificato “obiettivi” per l’uccisione e la cattura. Da dicembre 2013 ad agosto 2014 è stato contractor presso la National Geospatial-Intelligence Agency. Il governo degli Stati Uniti ha preso di mira Hale dopo che nel 2014 questi ha divulgato documenti all’editore fondatore di Intercept Jeremy Scahill per il suo progetto “Dirty Wars”, che includeva un libro e un film. Le informazioni che ha rivelato hanno anche aiutato Intercept a pubblicare i “Drone Papers”.
Hale è apparso nel documentario del 2016 “National Bird”. Indossava una spilla a sostegno dell’informatrice dell’esercito americano Chelsea Manning, la talpa di Wikileaks. L’FBI ha fatto irruzione nella sua casa l’8 agosto 2014, mentre il film era in produzione. È stato accusato nel marzo 2019 di aver violato la legge sullo spionaggio e altri reati correlati e, a maggio, è stato arrestato.
Prima dei “Drone Papers”, un articolo, “Watch Commander: Barack Obama’s Secret Terrorist System, by the Numbers” è stato pubblicato da Scahill e Ryan Devereaux. Ha rivelato come «quasi la metà delle persone presenti nel database ampiamente condiviso del governo degli Stati Uniti di sospetti terroristi, non sia collegato a nessun gruppo terroristico noto». «Più del 40% è descritto dal governo come “nessuna affiliazione riconosciuta a gruppi terroristici”», hanno riferito i giornalisti. Il rapporto ha portato l’attenzione su un sistema di watchlist fuori controllo. Nell’ottobre 2015 sono stati pubblicati i “The Drone Papers” che hanno rivelato i criteri secondo i quali la Casa Bianca ha indicato individui per omicidi mirati e ha rivelato «operazioni antiterrorismo di piccolo impatto» avviate in Somalia e Yemen.
TF 48-4, una task force per le operazioni speciali, è stata dispiegata per intensificare le guerre in Africa orientale e nella penisola arabica. Erano comandati da un centro a Camp Lemonnier, a Gibuti. Hanno utilizzato una piattaforma di droni marittimi e avrebbero dovuto dare la caccia ai membri di al-Qaida nella penisola arabica (AQAP) e al-Shabaab. Sono stati resi pubblici anche nuovi dettagli sul cittadino britannico Bilal el-Berjawi, «che è stato privato della sua cittadinanza prima di essere ucciso in un attacco con droni statunitensi nel 2012».
Myanmar
Aung San Suu Kyi è stata accusata anche di aver violato una legge sui segreti di Stato risalente all’epoca coloniale: lo ha dichiarato uno dei suoi legali, Khin Maung Zaw. Sulla leader, tenuta in isolamento dall’esercito sin dal suo arresto durante il colpo di Stato del primo febbraio, pendono diverse accuse tra cui quella di corruzione e di “incitamento a disordini pubblici”.
Intanto la giunta militare ha ordinato la sospensione dei servizi wireless fino a data da destinarsi. Lo ha annunciato la compagnia di telecomunicazioni. Questa stretta rischia di paralizzare le comunicazioni online di un paese dove ci sono pochissime linee telefoniche fisse.
Secondo Save the Children, almeno 43 minori sono stati uccisi dalle forze armate dal colpo di Stato militare di febbraio e dalle conseguenti manifestazioni pro-democrazia: la vittima più piccola aveva appena 6 anni. Il gruppo di monitoraggio locale ha detto che le vittime della repressione contro le proteste sono salite a 536, tra cui molti studenti, adolescenti e appunto minori.
Taiwan
Un treno è deragliato: almeno 36 vittime e 76 feriti, ma il bilancio è provvisorio. Il treno diretto a Taitung è uscito dai binari in un tunnel, causando l’urto di alcune carrozze contro la parete della galleria. I soccorritori lottano contro il tempo per estrarre le persone dalle lamiere. Un centinaio di persone sono già state tirate fuori.
Australia
Il medaglia d’argento olimpica di kayak, Nathan Jon Baggaley, 45 anni, e suo fratello minore di 39 anni, sono stati giudicati colpevoli da una corte di Brisbane per aver tentato di contrabbandare $ 200 milioni di cocaina in Australia, circa 650 kg. Dru, il minore, e il conducente della barca Anthony Draper sono stati arrestati nel luglio 2018 dopo un inseguimento drammatico: sembrava un film di James Bond, ha detto l’avvocato difensore dell’olimpionico Anthony Kimmins, come riportato da Brisbane Times.
Un uomo è stato frustato da quello che descrive come un “polpo arrabbiato” mentre nuotava in vacanza su una spiaggia dell’Australia occidentale. In un video diventato virale, il polpo può essere visto in acque poco profonde mentre si scaglia contro il geologo Lance Karlson. La creatura lo ha inseguito di nuovo più tardi e lo ha colpito al braccio, prima di frustarlo sul collo e sulla parte superiore della schiena. I tentacoli hanno lasciato segni rossi pungenti sulla sua pelle: il signor Karlson ha detto che il dolore si è attenuato solo dopo aver versato sopra della coca cola. L’ex bagnino ha detto al notiziario australiano 7News che il trattamento preferito per le punture di animali marini è l’aceto, ma non ne aveva con sé. Tuttavia, ha aggiunto di sapere che qualsiasi sostanza acida può aiutare e ha deciso di provare a usare la coca cola.
Per vedere il video; http://www.instagram.com/p/CMlnlUGFMqr/?utm_source=ig_web_copy_link
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