2 novembre 2020 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Novembre 2, 2020
Ascolta il podcast
- Muore Robert Fisk, leggendario corrispondente dal Medio Oriente (in copertina).
- Doreen Malambo è la donna poliziotto ONU del 2020.
- Israele: migliaia in piazza contro Netanyahu per la 19° settimana di proteste.
- Turchia: attivista curda arrestata.
- La Cina rimuove cupole e minareti dalle moschee.
- Americano, rapito in Niger, liberato da un’operazione delle forze speciali USA.
- Colombia: gli ex guerriglieri delle Farc marciano per chiedere la fine delle uccisioni.
- In quarantena il capo dell’Oms.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Iraq
Centinaia di iracheni hanno protestato contro l’elite politica, dalla capitale Baghdad fino a Bassora dove la polizia ha sparato in aria per disperdere i manifestanti che a loro volta hanno lanciato pietre contro le forze dell’ordine: lo riporta l’Afp.
L’ex governatore estromesso della città irachena di Kirkuk, Najmeddin Karim, è morto in un ospedale degli Stati Uniti, ha reso noto la sua famiglia. Aveva 74 anni. L’Unione patriottica del Kurdistan (PUK), il partito curdo iracheno di cui era membro una volta, ha detto che sarebbe stato sepolto nella regione curda del nord dell’Iraq. Karim venne costretto a dimettersi da governatore della città nel 2017 per aver organizzato un referendum sull’indipendenza a dispetto del governo federale iracheno. Era anche ricercato per corruzione. Kirkuk è una delle numerose regioni delle quali i combattenti peshmerga curdi hanno assunto il controllo nel 2014, quando il gruppo dello Stato Islamico ha invaso gran parte dell’Iraq settentrionale e occidentale.
Turchia
Venerdì le forze di sicurezza turche hanno arrestato un’attivista curda e, formalmente, due co-presidenti provinciali del Partito Democratico dei Popoli (HDP), filo-curdo. Il movimento delle donne libere (TJA) guidato dalle curde con sede a Diyarbakir ha annunciato che la loro portavoce, Ayse Gokkan, è stata arrestata durante un’irruzione nella sua casa venerdì. Non sono chiari i motivi dell’arresto. «Le sistematiche operazioni di politicidio contro le donne curde sono la prova della paura di fronte alla nostra lotta per la libertà delle donne», ha dichiarato il movimento, aggiungendo che questa è la seconda volta che Gokkan è detenuta dalle forze di sicurezza dal 14 luglio. HDP ha condannato la detenzione dell’attivista, dicendo che era stata presa di mira per i suoi sforzi di ribaltare il “sistema maschile” turco.
Israele e Palestina
Secondo l’agenzia di stampa palestinese WAFA, soldati israeliani hanno attaccato ieri i contadini palestinesi che lavoravano nella loro terra nella città di Beit Ummar, nel sud della Cisgiordania, e li hanno costretti a lasciare i loro campi. Muhammad Awad, attivista di Beit Ummar, ha detto a WAFA che i soldati israeliani hanno sparato bombolette di gas lacrimogeni contro gli agricoltori che raccoglievano le olive nelle loro terre, situate vicino all’insediamento illegale di Beit Ain, tra Hebron (Al-Khalil) e Betlemme. I soldati israeliani li hanno costretti a lasciare la zona.
#Watch | Israeli settlers cut down 300 olive trees in Jab'a village in central West Bank. The Palestinian farmer had been taking care of his olive crops for over 20 years, but in a blink of an eye, they're all gone to settlers' vandalism! pic.twitter.com/Nncxtafbbz
— Quds News Network (@Qudsn_en) October 28, 2020
Uno dei proprietari terrieri, Mohammad Salibi, aveva un’ordinanza del tribunale israeliano che gli permetteva di recintare la sua terra per proteggerla dagli attacchi dei coloni, e tuttavia ogni volta che si reca a lavorare sulla sua terra viene attaccato da soldati o coloni o da entrambi allo stesso tempo nel tentativo di convincerlo a stare lontano dalla zona. Secondo il diritto internazionale, gli insediamenti ebraici costruiti nei Territori palestinesi occupati costituiscono una violazione del diritto internazionale e sono considerati illegali.
Migliaia di israeliani hanno protestato in tutto il Paese sabato nelle ultime manifestazioni settimanali contro il primo ministro Benjamin Netanyahu, la sua gestione della pandemia di coronavirus e le accuse di corruzione che deve affrontare. Le protesta sono in corso da 19 settimane. Gli organizzatori hanno detto che circa 8.000 persone hanno preso parte alla manifestazione principale, vicino alla residenza ufficiale di Netanyahu a Gerusalemme sabato sera, mentre circa 400 manifestanti hanno marciato partendo da piazza Rabin a Tel Aviv. I manifestanti a Gerusalemme e Tel Aviv hanno anche ricordato i 25 anni dall’assassinio del primo ministro Yitzhak Rabin da parte di un estremista ebreo di destra. Alcuni manifestanti hanno collegato l’assassinio a Netanyahu, accusato di aver contribuito a creare un’atmosfera di odio che ha portato l’assassino Yigal Amir a premere il grilletto, lasciando una macchia indelebile sulla nazione. Netanyahu respinge fermamente l’accusa.
Algeria
Ieri quasi 25 milioni di algerini sono stati chiamati a ratificare con un referendum una riforma costituzionale con cui il regime spera di spegnere le rivendicazioni del movimento di protesta popolare Hirak. Meno di uno su quattro è andato poi a votare. La data del referendum non è stata scelta a caso: il primo novembre segna infatti l’anniversario dell’inizio della guerra d’indipendenza contro il potere coloniale francese (1954-1962). Tebboune aveva indicato che i principali cambiamenti alla Costituzione riguardavano la limitazione del rinnovo del mandato presidenziale a una sola volta, la riduzione delle prerogative del presidente della Repubblica, la prevenzione degli eccessi autocratici, la separazione e l’equilibrio dei poteri. I manifestanti tuttavia hanno respinto “nella sostanza e nella forma” un’iniziativa vista come un “cambio di facciata”, sostenendo il boicottaggio del referendum.
Niger
Un cittadino americano rapito da uomini armati in Niger all’inizio della scorsa settimana è stato liberato in un’operazione di salvataggio dalle forze statunitensi, ha confermato sabato il Pentagono. L’ostaggio, Philip Walton, descritto come il figlio di un missionario residente in Niger, è stato rapito lunedì notte alla periferia di Massalata, un villaggio del Niger vicino al confine con la Nigeria, portato poi in Nigeria dove le forze statunitensi lo hanno liberato, ha detto il Pentagono.
«Gli Stati Uniti si sono impegnati per il ritorno sicuro di tutti i cittadini statunitensi presi prigionieri», ha detto il Segretario di Stato Mike Pompeo in una dichiarazione.
Il ministro della Difesa del Niger, Issoufou Katambé, ha dichiarato all’AFP che l’ostaggio era stato rilasciato, senza fornire ulteriori dettagli sulle circostanze del rilascio o su dove si trovasse. Tuttavia il Pentagono ha detto che l’ostaggio è ora al sicuro e affidato alle cure del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
Francia
E mentre Macron scatena altre polemiche dicendo che il secolarismo non ha ucciso mai nessuno, migliaia di persone hanno manifestato a Taiz, in Yemen, a sostegno del profeta Muhammad e dell’Islam. I manifestanti hanno sollecitato il boicottaggio dei prodotti francesi facendo eco a invocazioni simili fatte dai paesi a maggioranza musulmana, dopo le vignette ritenute blasfeme di Charlie Hebdo.
Il tweet di Macron ha spinto molti utenti dei social media a deridere il leader francese, ricordandogli diversi periodi bui nella storia relativamente recente della Francia. «La Francia ha occupato l’Algeria per 132 anni, dal 5 luglio 1830 fino al 5 luglio 1962. Durante la lotta per l’indipendenza, oltre 1,5 milioni di algerini furono martirizzati, mentre altre centinaia di migliaia furono feriti, dispersi o costretti a lasciare le loro case», ha scritto in risposta un utente di Twitter, riferendosi alle brutali campagne e conquiste della Francia in Nord Africa.
«Non parlare di omicidio, la storia francese ne è piena», ha scritto un altro utente che ha pubblicato una foto che ritrae teschi di combattenti anticoloniali algerini uccisi dalle forze francesi. Altri, nel frattempo, hanno evidenziato le esecuzioni che hanno avuto luogo durante la Rivoluzione francese.
«Salve, questi Carmelitani martiri vorrebbero dire una parola», ha scritto un altro, riferendosi ai cristiani uccisi durante il “Regno del terrore” instauratosi con la Rivoluzione francese.
How awkward and dark for an Algerian from the land of 1.5 million martyrs to see #Macron tweet:
'Secularism has never killed anyone'#Algeria #boycottfrance #BoycottFrenchProducts #StopMacron https://t.co/0IHcrVtikr
— Sami Hamdi سامي الهاشمي الحامدي (@SALHACHIMI) November 1, 2020
Restiamo in Francia perché un prete greco-ortodosso è stato gravemente ferito in una sparatoria fuori da una chiesa nella città francese di Lione. Nikolaos Kakavelaki, cittadino greco di 52 anni, stava chiudendo la sua chiesa di Lione a metà pomeriggio di sabato quando è stato colpito a bruciapelo due volte al petto, riferiscono fonti vicine all’agenzia di stampa AFP. Il prete è ora ricoverato in gravi condizioni in un ospedale locale, ha detto un funzionario di polizia all’Associated Press. L’aggressore è fuggito, ma il pubblico ministero di Lione ha successivamente annunciato che un sospetto è stato arrestato.
Irlanda
Robert Fisk, 74 anni, leggendario corrispondente dal Medio Oriente per The Independent e il giornalista più celebre della sua epoca, è morto. Aveva 74 anni. Impavido, sferzante, Fisk era rinomato per il suo coraggio nel mettere in discussione le narrazioni ufficiali dei governi e nel pubblicare ciò che aveva scoperto in una prosa brillante.
Moldova
Nelle elezioni presidenziali in Moldova, tenutesi ieri, il presidente uscente Igor Dodon, candidato pro-Mosca, si conferma in testa nei risultati parziali pervenuti in serata: si profila tuttavia un ballottaggio con la sfidante e candidata pro-occidente Maia Sandu che gli sta subito dietro. Con il 46% dei voti scrutinati, infatti, Dodon è al 36% di consensi mentre Sandu segue al 30%. Il secondo turno è previsto per il prossimo 15 novembre
Bielorussia
La polizia in Bielorussia ha disperso diversi manifestanti in marcia nel centro di Minsk verso un luogo simbolico per l’opposizione, nell’ennesima domenica di protesta contro la controversa rielezione dell’attuale presidente, Alexander Lukashenko. Colpi di arma da fuoco sono stati avvertiti mentre la polizia inseguiva i manifestanti in un campo non lontano dal sito di Kuropaty, un’area a nord-est della capitale, dove migliaia di persone sono state giustiziate durante le repressioni staliniste.
Georgia
Migliaia di sostenitori dell’opposizione hanno marciato nella capitale georgiana Tbilisi per chiedere nuove elezioni, dopo che il partito “Sogno Georgiano”, al potere dal 2012, ha rivendicato la vittoria nelle legislative di ieri fortemente contestate. La richiesta di un nuovo voto potrebbe innescare un’altra crisi politica nella repubblica del Caucaso dove le elezioni sono spesso seguite da accuse di frode e manifestazioni di massa.
Canada
Almeno due morti e cinque feriti. È il primo bilancio di un attacco con coltello avvenuto nella notte in Quebec, si legge sulla BBC. La polizia ha chiesto alla popolazione di rimanere in casa dopo che un uomo «vestito con abiti medievali» ha assalito molte persone con un’arma da taglio, intorno alla piazza del Parlamento, nel centro storico della città di Quebec. L’aggressore, di 20 anni, è stato arrestato.
Stati Uniti
Doreen Malambo è la vincitrice del Premio “Donna Poliziotto Onu” dell’anno 2020. Il premio è assegnato ogni anno dalle Nazioni Unite come riconoscimento del contributo che le donne ufficiali di polizia apportano alle operazioni di pace delle Nazioni Unite, e del loro impegno per promuovere l’emancipazione delle donne. Sono circa 11.000 gli agenti di polizia delle Nazioni Unite, tra cui 1.300 donne, dispiegati in 16 operazioni di pace per rafforzare la sicurezza internazionale e sostenere i paesi ospitanti in situazioni di post-conflitto o ancora in guerra. L’edizione 2020 del premio è andata a Doreen Malambo, nata nello Zambia, per il suo lavoro in favore di persone vulnerabili e in particolare di donne e ragazze.
Colombia
Centinaia di ex membri del gruppo ribelle delle FARC smobilitati hanno marciato domenica nella capitale della Colombia, Bogotà, per chiedere maggiore sicurezza, l’attuazione dell’accordo di pace del 2016 e la fine delle uccisioni di ex combattenti. Sventolando bandiere sia bianche che colombiane, ex membri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC) sono arrivati a Bogotà come parte del “pellegrinaggio per la vita e la pace”. L’uccisione di 236 ex membri delle FARC, smobilitate dalla firma dell’accordo di pace del 2016, è stato un ostacolo importante per l’attuazione dell’accordo che ha posto fine all’esistenza del gruppo dopo oltre cinque decenni di conflitto che ha lasciato 260.000 morti e milioni di sfollati. Le Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per le uccisioni di ex FARC sulla scia dell’accordo di pace, che ha permesso la smobilitazione di circa 13.000 membri del gruppo ribelle di sinistra.
Thailandia
Migliaia di persone si sono radunate davanti al Gran Palazzo di Bangkok sperando di vedere e salutare il re di Thailandia, dimostrazione di massiccio sostegno dopo mesi di proteste a favore della riforma della monarchia e di più democrazia. Ieri il re thailandese ha detto di amare tutti i manifestanti allo stesso modo, anche se cercano di frenare i suoi poteri, e ha chiamato la Thailandia “la terra del compromesso”.
Intanto un importante leader della protesta thailandese da venerdì sta riposando in un ospedale a Bangkok, dopo esservi stato trasferito d’urgenza direttamente da una stazione di polizia, mentre il caos esplodeva dopo il suo rilascio su cauzione, insieme ad altri due, per accuse di sedizione. Panupong “Mike” Jadnok sembrava essere privo di sensi mentre veniva caricato su un’ambulanza venerdì sera. I media locali hanno detto che è svenuto dopo essere stato sottoposto a un “soffocamento” da parte della polizia in borghese che, a quanto pare, ha cercato di riprendere lui e i suoi compagni subito dopo il loro rilascio.
Filippine: almeno 10 morti per il tifone Goni.
Coronavirus
Giappone: riapre il mercato del pesce, dopo che le aste dei tonni erano state vietate per evitare assembramenti. Perù: dopo otto mesi riapre il Machu Picchu, potranno accedere 675 turisti al giorno. Spagna: pompe funebri in sciopero, non ci sono abbastanza persone per gestire l’aumento dei morti. Arabia Saudita: pellegrini stranieri riammessi a La Mecca dopo sette mesi. Il capo dell’Organizzazione mondiale della Santità in auto-quarantena dopo essere entrato in contatto con una persona positiva. «Sono stato identificato come contatto di qualcuno che è risultato positivo al test #COVID19», ha scritto Tedros su Twitter. «Sto bene e non ho sintomi, ma nei prossimi giorni mi metterò in quarantena, in linea con i protocolli @WHHO, e lavorerò da casa».
I have been identified as a contact of someone who has tested positive for #COVID19. I am well and without symptoms but will self-quarantine over the coming days, in line with @WHO protocols, and work from home.
— Tedros Adhanom Ghebreyesus (@DrTedros) November 1, 2020
Intanto in Israele le prime due cavie umane si sottopongono al vaccino.
Cina
La Cina sta rimuovendo le cupole dalle moschee in tutto il Paese come parte dello sforzo di Pechino per cancellare i simboli e l’influenza islamici, secondo un articolo de The Telegraph. Uno di questi edifici, che è stato modificato, è la Moschea Nanguan a Yinchuan, capitale della provincia di Ningxia. Alla moschea sono state rimosse le cupole verdi e i minareti.
In un recente viaggio alla moschea, la vice capo missione del Regno Unito in Cina, Christina Scott, ha deplorato i cambiamenti all’edificio religioso.
«TripAdvisor suggerisce la Moschea Nanguan a Yinchuan come meritevole di una visita», ha scritto Scott su Twitter. «Questo è l’unico modo in cui ora ci si occupa dei lavori di ristrutturazione. Cupole, minareti, tutto è andato. Naturalmente non sono ammessi nemmeno visitatori. Così deprimente».
Scott ha anche condiviso le foto della moschea, mostrando che le decorazioni verdi e dorate dell’edificio erano state rimosse, sostituite da una facciata grigia.
La moschea Nanguan non è l’unico edificio religioso musulmano a essere stato modificato dalle autorità cinesi. Sono stati effettuati lavori di ristrutturazione anche nelle moschee di Linxia, città conosciuta come la “Piccola Mecca” della Cina. Questo fa parte del crescente giro di vite della Cina contro le istituzioni religiose e le minoranze sotto la guida di Xi Xinping. Il capo del Partito Comunista Cinese (PCC) ha ordinato ai gruppi religiosi di “sinicizzarci” per essere leali al PCC e allo Stato. Ciò ha portato alla demolizione di moschee e chiese in tutta la Cina, nonché alla detenzione di oltre un milione di musulmani nei campi di “rieducazione”.
Alla fine dell’anno scorso, i funzionari cinesi hanno annunciato l’intenzione di riscrivere il Corano e la Bibbia perché «riflettano i valori socialisti». Le versioni modificate dei testi religiosi escluderanno qualsiasi contenuto ritenuto contrario alle credenze del Partito Comunista del Paese, disse all’epoca un alto funzionario del partito.
Nanguan mosque, #Yinchuan. Stripped of any art that indicates its purpose. Neighbouring restaurants and shops closed and empty – perhaps also being ‘renovated’? pic.twitter.com/xiwTwBSDZo
— Christina Scott (@CScottFCDO) October 18, 2020
Hong Kong
Sette politici filo-democratici di Hong Kong sono stati arrestati per le proteste e gli scontri scoppiati nella legislatura cittadina all’inizio di quest’anno, secondo una dichiarazione della polizia. I sette politici − quattro dei quali sono legislatori in carica − sono stati arrestati domenica con l’accusa di “disprezzo” e “interferenza” con i membri del Consiglio legislativo della città all’inizio di maggio, ha dichiarato la polizia.
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