2 novembre 2021 – Notiziario in Genere
Scritto da Radio Bullets in data Novembre 2, 2021
Tunisia: aumentano in maniera esponenziale le denunce per tratta di esseri umani e stupro, soprattutto di minori. Messico: depenalizzato l’aborto in Bassa California. Sierra Leone: arrestato l’allenatore della squadra nazionale di calcio femminile per molestie sessuali. Il calciatore australiano Cavallo fa coming out. La Federazione di pallamano cambia le regole sull’abbigliamento dopo le polemiche sul bikini “sessista”.
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Tunisia
La Tunisia registra per il 2020 un inedito picco di denunce di casi di tratta di esseri umani: +150% rispetto all’anno precedente. A dirlo è la ministra tunisina per le Donne, la Famiglia e gli Anziani, Amel Belhaj Moussa. In quasi la metà dei casi si tratta di stupro su minori. L’anno scorso le denunce sono state 451, nel 2019 erano state 181. I casi di abusi sessuali su minori costituiscono il 44,3% delle segnalazioni registrate. La ministra ha anche sollevato il tema dello sfruttamento dei bambini e delle bambine nella criminalità organizzata, del lavoro forzato, degli abusi sessuali e dell’accattonaggio. Gli abusi sessuali sono aumentati del 32% rispetto al 2019. È aumentato anche il tasso di tratta di bambini, toccando quota 62,5%. La ministra ha rilanciato l’impegno a combattere la tratta di esseri umani attuando programmi specifici. E il consiglio dei ministri nei prossimi tempi sarà chiamato ad approvare un progetto di politica pubblica integrata per la protezione dell’infanzia, mentre verrà finalizzato anche un disegno di legge sulla protezione degli anziani, dice Moussa.
Messico
Lo stato della Bassa California ha depenalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza fino alla 12° settimana. Si tratta del quinto stato in Messico a intraprendere questa strada, grazie a un voto nei giorni scorsi − 15 a favore e 7 contro − del Congresso locale che ha approvato una riforma del codice penale con la modifica dell’articolo 136 che ora stabilisce che l’aborto non sarà perseguito se effettuato «per libera decisione della donna o della persona incinta» entro le prime 12 settimane di gravidanza. Una seconda votazione del Congresso non ha poi raggiunto − per un solo voto − la maggioranza per modificare anche l’articolo 7 della Costituzione, che specifica la tutela del diritto alla vita fin dal concepimento. A settembre la Corte Suprema di Giustizia del Messico ha dichiarato incostituzionale punire l’interruzione volontaria di gravidanza, con una sentenza storica. Nel tempo anche la capitale e tre stati hanno depenalizzato l’aborto entro la 12° settimana. Nel 2007 lo ha fatto il governo di Città del Messico, seguito dagli stati di Oaxaca, Veracruz e Hidalgo.
Sierra Leone
L’allenatore della squadra nazionale di calcio femminile della Sierra Leone, Abdulai Kaloga Baha, è stato arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di molestie sessuali presentata da diverse giocatrici. Già una settimana fa era stato sospeso dalle sue funzioni dalla Federcalcio sierraleonese (SLFA), che aveva deciso di aspettare i risultati di un’indagine per «cattiva condotta professionale». La federazione «ha ricevuto diversi sms e registrazioni audio da giocatrici» che hanno rivelato un comportamento fatto di «molestie e intimidazioni», spiega il portavoce Ibrahim Kamara. Hassan Malik Mansaray è stato nominato capo della squadra nazionale femminile della Sierra Leone.
https://twitter.com/burkina24/status/1454741685230055424
Australia
Josh Cavallo, centrocampista dell’Adelaide United, è il primo calciatore a fare coming out da atleta in attività nella A-League australiana. «Sono un calciatore e sono gay», dice il 21enne in un video pubblicato su Twitter. «Tutto quello che voglio fare è giocare a calcio ed essere trattato allo stesso modo», dice Cavallo che ha rappresentato l’Australia a livello under 20. Non vuole più mantenere segreta la sua sessualità, spiega. «Cercare di esibirsi al meglio delle proprie capacità e di vivere questa doppia vita è estenuante, è qualcosa che voglio nessuno sperimenti», racconta. «Ricordo di aver letto di Justin Fashanu che è diventato il primo calciatore professionista maschio a fare coming out, negli anni Novanta, e poi otto anni dopo si è tolto la vita, e questo mi preoccupava», dice. Cavallo ha però il supporto del club, dei compagni di squadra e dei funzionari, che lui stesso racconta come “immenso”. Tanti i commenti on line di affetto. «È ok essere gay e giocare a calcio, voglio mostrarlo a tutte le altre persone che stanno lottando e hanno paura», dice il giocatore.
— Josh Cavallo (@JoshuaCavallo) October 27, 2021
Norvegia
La Federazione internazionale di pallamano ha risposto alle tante accuse di sessismo modificando le sue regole sulle divise femminili consentendo l’uso di pantaloncini da bici e canottiere invece di bikini e top corti. Tante sono state le pressioni internazionali da luglio, da quando cioè la Federazione Europea di pallamano ha fatto parlare di sé per aver comminato una multa da 1.500 euro alla squadra femminile norvegese di beach handball per aver indossato pantaloncini come i loro omologhi maschili durante il torneo Euro 21 in Bulgaria. All’epoca, i pantaloncini erano stati descritti come “abbigliamento improprio”.
A un certo punto, nell’ultimo mese, l’IHF ha silenziosamente modificato i suoi regolamenti per la pallamano da spiaggia, che ora stabiliscono che «le atlete devono indossare pantaloni corti e attillati con una vestibilità aderente». Gli atleti di sesso maschile possono comunque indossare pantaloncini normali fino a 10 cm sopra il ginocchio «se non troppo larghi».
A luglio, la pop star statunitense Pink aveva offerto il suo sostegno alla squadra norvegese, twittando il suo orgoglio per la loro «protesta contro le regole molto sessiste» e offrendo di pagare le loro multe. Il ministro della Cultura e dello Sport del paese, Abid Raja, aveva descritto la sentenza come «completamente ridicola» e le associazioni sportive femminili di tutta Europa hanno chiesto le dimissioni dei presidenti sia dell’IHF che dell’EHF.
Il mese scorso i ministri dello sport di cinque paesi europei − Danimarca, Norvegia, Svezia, Islanda e Finlandia − hanno scritto una lettera congiunta all’IHF esortandola ad aggiornare gli ormai datati regolamenti sull’abbigliamento «non solo per accogliere le attuali atlete, ma anche per sostenere e incoraggiare tutti gli atleti, indipendentemente dal loro sesso o background, a rimanere nello sport». Le atlete si sono pronunciate più volte contro i doppi standard di abbigliamento, ricorda The Guardian. Le donne sono tenute a indossare abiti più succinti in diversi sport, tra cui atletica leggera, beach volley e tennis.
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