2 novembre 2023 – Notiziario Africa

Scritto da in data Novembre 2, 2023

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  • Repubblica democratica del Congo: mai così alto il numero di rifugiati interni in oltre 30 anni di guerra.
  • Gaza: la Corte penale internazionale minaccia procedimenti per il blocco degli aiuti umanitari.
  • Sudan: liberato dopo sei giorni di prigionia lo staff di Emergency.

Questo e molto altro nel notiziario Africa di Radio Bullets, a cura di Giunio Santini.

Repubblica democratica del Congo

L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ha dichiarato lunedì che il numero di rifugiati interni in Repubblica democratica del Congo ha raggiunto la cifra di 6,9 milioni, mai così alta negli oltre 30 anni di conflitto nel paese.

https://twitter.com/UNmigration/status/1718930748554494226

La situazione si è ulteriormente aggravata nel mese di ottobre, a causa della recrudescenza del conflitto tra i ribelli tutsi dell’M23 e le forze governative nella regione del Nord Kivu. Come fa sapere l‘ufficio ONU per gli affari umanitari, sono oltre 200.000 le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case nell’ultimo mese, in fuga dalle aree di Rutshuru e Masisi.

Nelle ultime ore, l’M23 ha lanciato un’offensiva proprio in queste zone, riuscendo in poco tempo a prendere il controllo della città di Bambo, a circa 60 kilometri a nord di Goma, città principale della regione. Dopo il fallimento della difesa, centinaia di soldati e agenti di polizia sono stati visti unirsi alla popolazione in fuga, nel tentativo di sfuggire alla violenza dei miliziani.

Bambo era già stata conquistata dall’M23 nel novembre 2022, quando i ribelli si erano resi protagonisti del massacro di Kishishe, dove erano stati trovati i corpi senza vita di oltre 170 civili. Nel mese di aprile, la milizia filorwandese si era ritirata a circa 20 chilometri dalla città, mantenendo comunque il controllo di villaggi limitrofi. Oggi, con questa avanzata, ritornano i timori di un possibile nuovo attacco a Goma.

Nel frattempo, la Corte Suprema della Repubblica democratica del Congo ha respinto un ricorso contro la candidatura alla presidenza di Moise Katumbi. Il ricco uomo d’affari, il cui padre era italiano,  era accusato di avere doppia nazionalità, cosa non permessa dalla legislazione congolese. Katumbi è considerato uno dei più seri sfidanti del Presidente Felix Tshisekedi, in corsa per un secondo mandato.

Gaza

Questo martedì è stato annunciato il raggiungimento di un accordo tra l’Egitto, Israele e Hamas per consentire l’evacuazione di alcuni civili da Gaza. L’accordo consentirà ai titolari di passaporti stranieri e ad alcuni feriti gravi di attraversare il valico di Rafah tra l’Egitto e l’enclave sotto assedio. I primi 81 civili sono stati evacuati nella giornata di mercoledì.

L’intesa è stata raggiunta dopo le crescenti pressioni internazionali per la protezione dei civili di Gaza.

Il presidente della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha sottolineato come la chiusura del valico agli aiuti umanitari potrebbe costituire un “grave crimine” minacciando di avviare procedimenti nei confronti del governo israeliano. Khan aveva visitato nel fine settimana la frontiera con l’Egitto e aveva definito inaccettabile che camion pieni di merci e aiuti umanitari non potessero raggiungere i civili in emergenza. Il procuratore ha anche affermato di stare raccogliendo prove e documenti anche su ciò che sta accadendo in Cisgiordania, dove oltre 100 palestinesi sono stati uccisi dai coloni israeliani nelle ultime settimane. La Corte penale internazionale è l’unico tribunale internazionale indipendente che indaga sui crimini di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Israele, che non è membro della CPI, si è rifiutato di collaborare alle indagini.

Il Sud Africa, che da decenni paragona la condizione dei palestinesi a quella delle persone nere nel periodo di apartheid, ha chiesto alle Nazioni Unite di inviare un contingente di caschi blu a Gaza per proteggere i civili da ulteriori attacchi israeliani. Il ministero degli Esteri in una nota ha dichiarato che il numero di non combattenti uccisi dall’esercito israeliano non può più essere ignorato e che la comunità internazionale dovrebbe fare di più per condannare i crimini di guerra.

Continuano nel frattempo le rivelazioni di Wikileaks sui piani prodotti dal governo israeliano all’indomani dell’attacco del 7 ottobre. Come si legge da un documento interno del Ministero dell’intelligence, la spostamento dei civili verso il sud della Striscia di Gaza potrebbe essere parte di un piano volto al trasferimento dei palestinesi nel Sinai egiziano. Questo permetterebbe a Israele di entrare in controllo dell’area settentrionale della Striscia.

Sudan

Sono riprese le negoziazioni per un cessate il fuoco tra le forze rapide di intervento (RSF) del generale Hemedti e le forze governative del Sudan. Gli incontri, sostenuti da Arabia Saudita e Stati Uniti, avranno luogo nella città saudita di Jeddah, nonostante un aumento dei combattimenti tra le parti in guerra.

Lunedì le RSF hanno fatto sapere di aver preso il controllo di un aeroporto e di un impianto di estrazione del petrolio nello stato del West Kordofan, vicino Belilla. In un comunicato le forze golpiste hanno precisato che le due infrastrutture continueranno ad operare in condizione di normalità.

Intanto, Emergency ha reso noto che è stato liberato dopo sei giorni di prigionia lo staff sudanese dell’ospedale pediatrico di Nyala, in Sud Darfur. La settimana scorsa i miliziani dell’RSF erano entrati in città, prendendo possesso delle principali strutture, tra cui il Centro pediatrico dell’ONG italiana. Nonostante la liberazione dello staff, Emergency ha reso noto che dovrà sospendere le attività del Centro perché al loro ritorno i medici lo hanno trovato devastato e saccheggiato.

USA – Africa

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato di aver escluso Gabon, Niger, Uganda e Repubblica Centrafricana dal programma commerciale African Growth and Opportunity Act.

Nella nota, Biden ha precisato che questa decisione è giunta a causa di “gravi violazioni” dei diritti umani da parte della Repubblica Centrafricana e dell’Uganda. Il Presidente ha citato anche l’incapacità di Niger e Gabon di avviare un processo di transizione democratica e di implementare misure a protezione del pluralismo politico e dello Stato di diritto.

L’esclusione di questi Paesi dai Paesi beneficiari nell’ambito dell’AGOA in Africa Subsahariana sarà effettivo a partire dal 1° gennaio 2024.

Kenya

È iniziata la visita ufficiale di quattro giorni di Re Carlo in Kenya, la prima per il Re in un paese del Commonwealth dalla sua incoronazione. Il viaggio coincide con le crescenti pressioni sul Regno Unito e sulla famiglia reale per la richiesta di una riflessione sulla storia coloniale e di scuse pubbliche per il ruolo dei britannici nella tratta transatlantica degli schiavi.

In un discorso, pronunciato in occasione di un incontro ufficiale con il Presidente del Kenya, Carlo ha affrontato la questione dichiarando che non ci possono essere “scuse” per le atrocità commesse contro i kenioti, senza tuttavia presentare le scuse ufficiali come alcuni chiedevano. La visita è stata anche l’occasione per alcune associazioni kenyote di presentare la richieste di risarcimento per le persone che furono cacciate dalle proprie terre nel periodo coloniale. L’amministrazione britannica prese centinaia di ettari di terra allontanando i kenyoti e li consegnò ai coloni. Nel corso degli anni, gran parte di queste terre sono diventate piantagioni di tè che oggi appartengono a multinazionali e valgono miliardi di euro.

Al di là del suo significato storico e simbolico, la visita costituisce anche un’opportunità di rafforzamento delle relazioni moderne tra il Regno Unito e il Kenya. Tra queste, la cooperazione in materia di antiterrorismo e gli scambi commerciali, dal valore di oltre 1 miliardo di euro all’anno.

 

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