20 novembre 2020 – Notiziario

Scritto da in data Novembre 20, 2020

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  • Amnesty International: i leader del G20 devono sollecitare l’Arabia Saudita a rilasciare le prigioniere politiche che si battono per i diritti delle donne (in copertina).
  • Il Segretario di Stato americano afferma che chi boicotta Israele è antisemita.
  • Metà della popolazione mondiale vive senza servizi igienici.
  • Bielorussia: due giornalisti inseriti nella lista delle persone coinvolte in attività terroristiche.
  • Il Vietnam minaccia di chiudere Facebook perché non censura abbastanza.
  • Sale il bilancio delle vittime per l’uragano Iota, il presidente dell’Honduras invoca l’aiuto internazionale.
  • Regno Unito: una dottoressa si sveglia da un coma per il coronavirus e scopre di aver partorito due gemelli.
  • La ministra della Difesa australiana ha detto che il rapporto sui crimini di guerra l’ha fatta sentire male.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Arabia Saudita

Gli Stati membri del Gruppo dei 20 (G20) che si riunisce per il vertice virtuale di questa settimana ospitato dall’Arabia Saudita devono chiedere al Regno di rilasciare le attiviste incarcerate che si battono per i diritti delle donne, ha affermato Amnesty International. In una dichiarazione rilasciata giovedì, il gruppo per i diritti con sede nel Regno Unito ha affermato che le attiviste che hanno guidato le campagne per i diritti delle donne nel Paese del Golfo continuano a essere incarcerate o stanno affrontando un processo, nonostante il fatto che l’emancipazione delle donne sia nell’agenda del G20 dell’Arabia Saudita. Il gruppo ha invitato i membri del G20 a sollecitare il Regno a rilasciare Loujain al-Hathloul, Nassima al-Sada, Samar Badawi, Nouf Abdulaziz e Maya’a al-Zahrani, arrestate nel 2018 poco prima che l’Arabia Saudita revocasse il divieto di guidare alle donne. Mentre alcune attiviste arrestate da allora sono state rilasciate, altre rimangono in detenzione per affrontare quelli che gli attivisti chiamano processi giudiziari nebbiosi con accuse che includono contatti con media stranieri, diplomatici e gruppi per i diritti umani.

Israele e Palestina

Il premier israeliano Netanyahu e il Segretario di Stato americano Pompeo / Foto: GPO

Nabil Abu Rudeina, portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas, ha definito la decisione del dipartimento di Stato Usa sulle nuove etichette ‘Made in Israel’ per i prodotti degli insediamenti ebraici in Cisgiordania «una sfida palese alla legittimità internazionale». Abu Rudeina ha anche condannato la visita del segretario di Stato Mike Pompeo nell’insediamento di Psagot, in Cisgiordania. «La visita degli Stati Uniti non legittima gli insediamenti israeliani che − ha aggiunto − prima o poi scompariranno». Pompeo, che ha definito le alture del Golan strappate alla Siria come parte di Israele, ha anche aggiunto che le organizzazioni che boicottano Israele possono essere considerate “antisemite”, e che saranno presi presto provvedimenti contro di loro.
Sostenitori della Palestina e dei diritti umani hanno condannato l’annuncio politico del segretario di Stato americano Mike Pompeo contro i gruppi affiliati alla campagna “Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni” (BDS). Sotto il nuovo ordine di Pompeo, essenzialmente tutti i gruppi che difendono i diritti dei palestinesi negli Stati Uniti − come Studenti per la giustizia in Palestina, Jewish Voice for Peace (JVP), Code Pink, US Palestinian Community Network (USPCN), Campagna statunitense per i diritti dei palestinesi (USCPR), l’International Solidarity Movement (ISM) e molti altri − saranno etichettati come antisemiti.

Uganda

16 persone sono morte nella capitale Kampala durante le proteste seguite all’arresto del candidato alla presidenza, ed esponente politico dell’opposizione, Bobi Wine. Le forze di sicurezza si sono scontrate con i sostenitori dell’ex musicista, principale sfidante del presidente Yoweri Museveni nelle prossime elezioni del 14 gennaio 2021.

Etiopia

Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ieri ha negato le accuse del governo etiope di aver prestato servizio come diplomatico per il Fronte di liberazione del popolo del Tigray (TPLF). «Ci sono state segnalazioni che suggeriscono che mi sto schierando in questa situazione [il conflitto armato tra le forze di difesa etiopi e le forze del TPLF]. Questo non è vero, e voglio dire che sono da una parte, e quella è la parte della pace», ha detto Tedros su Twitter. Tedros, direttore dell’OMS dal 2017, era un membro del potente Comitato Esecutivo del TPLF. È stato anche ministro della Salute dell’Etiopia dal 2005 al 2012 e ministro degli Affari esteri dal 2012 al 2016. Il 4 novembre, l’Etiopia ha lanciato quella che ha descritto come una “operazione di polizia” nel Tigray contro il TPLF, le cui forze – a detta loro − hanno preso d’assalto il comando settentrionale dell’esercito etiope di stanza nel Tigray, uccidendo soldati e saccheggiando risorse militari. Intanto le forze ribelli hanno lanciato oggi nella città di Bahir Dar, nella regione dell’Amhara, una serie di razzi senza causare danni, ha rivelato il governo regionale. Il conflitto nel nord dell’Etiopia ha ucciso centinaia di persone nelle ultime due settimane, costretto 33.000 persone a rifugiarsi in Sudan e messo in dubbio se il primo ministro Abiy Ahmed, il leader più giovane dell’Africa e vincitore del premio Nobel per la pace lo scorso anno, possa tenere insieme la sua nazione etnicamente divisa.

Etiopia: breve storia del conflitto in Tigray

Coronavirus

New York: le scuole private sono aperte, mentre quelle pubbliche no. Gli americani invitati a non viaggiare per festeggiare il Giorno del Ringraziamento che cade il 26 novembre. In Serbia peggiorano le condizioni del patriarca Irinej. L’India supera i nove milioni di casi. Il ministro della Difesa della Lituania, positivo. La Thailandia passa un nuovo regolamento volto a punire i trasgressori del protocollo sanitario. Le autorità dell’Australia del Sud hanno detto che il pesante lockdown che è stato imposto − di sei giorni − è dovuto a una bugia di un pizzaiolo di Adelaide che aveva lavorato a fianco di una guardia di sicurezza positiva. La scoperta fa sì che ora gli australiani del sud potranno uscire di casa per esercitarsi e la chiusura forzata terminerà prima di sabato sera.

Regno Unito

Una madre incinta affetta da Covid-19 si è svegliata da un coma durato un mese e ha scoperto di aver dato alla luce due gemelli. La dottoressa Perpetual Uke, consulente di reumatologia al Birmingham City Hospital, ha detto che, quando si è svegliata e ha visto che il suo pancione era sparito, credeva di aver perso i bambini. Era incinta di circa sei mesi quando ha iniziato a non sentirsi bene con i sintomi del Covid-19 a marzo, finendo attaccata ventilatore al Queen Elizabeth Hospital di Birmingham.

È rimasta in coma indotto per quasi un mese, durante il quale i medici hanno deciso che sarebbe stato più sicuro per lei e per i gemelli se fossero nati prematuramente con taglio cesareo. Palmer, una bambina, e Pascal, un maschio, sono nati il ​​10 aprile a sole 26 settimane.

Unione Europea

Secondo il rapporto dell’OSCE, dal titolo “Uno sguardo alla salute”, presentato a Parigi, il tabagismo «resta la principale causa di morti premature nell’Unione Europea, con circa 700.000 decessi all’anno».
«Nonostante i progressi realizzati nella riduzione del tabagismo nel corso degli ultimi decenni − precisa l’OSCE − il consumo di tabacco resta il principale fattore di rischio comportamentale per la salute, contribuendo a circa 700.00 morti all’anno nei paesi europei». Vi si aggiunge il consumo eccessivo di alcol «che contribuisce a circa 255.000-290.000 decessi annuali in Europa».

Bielorussia

Stsyapan Putsila e Raman Pratasevich sono sono stati inseriti nell’elenco delle persone coinvolte in attività terroristiche. Stsyapan Putsila, fondatore del canale NEXTA TG, e Raman Pratasevich, ex vicedirettore del canale, sono gli ultimi della lista, con i numeri 725 e 726. Allo stesso tempo, sono stati inclusi nell’elenco per “disordini di massa”.

«Sì, questo non è uno scherzo. Il KGB della Bielorussia mi ha inserito nella lista dei terroristi. Ora il mio nome è sulla stessa lista dei militanti dell’ISIS», ha commentato Raman Pratasevich su Twitter. Ha sottolineato con amara ironia che «nessun oppositore di Lukashenko ha mai ricevuto un così alto riconoscimento da quando esiste il regime».

Russia

Per il Dipartimento investigativo dei servizi di sicurezza russi (Fsb) non ci sono le basi per aprire un’inchiesta penale sul sospetto avvelenamento dell’oppositore numero uno di Vladimir Putin, Alexei Navalny, come chiesto dagli attivisti del Fondo Anticorruzione: lo si legge sulla testata online Meduza. Navalny è stato avvelenato in un aeroporto della Siberia, lo scorso agosto, con la neurotossina Novichok, sviluppata in epoca sovietica. È riuscito a salvarsi solo perché è stato trasferito in Germania dopo qualche giorno in un ospedale russo dove dicevano che aveva solo un problema metabolico.

Stati Uniti: dopo il riconteggio nello Stato della Georgia, Biden si conferma il vincitore.

America Centrale

Sale ad almeno 40 il numero delle persone rimaste uccise al passaggio del ciclone Iota in America Centrale e Colombia, e il bilancio è destinato ad aumentare man mano che i soccorritori raggiungono le comunità isolate. La maggior parte dei decessi è avvenuta in Nicaragua e Honduras. Il presidente dell’Honduras Juan Orlando Hernandez ha lanciato una richiesta urgente di aiuto internazionale. «Siamo in una situazione di grande calamità e abbiamo bisogno che il mondo ci aiuti a ricostruire il nostro Paese», ha detto in una conferenza stampa. La tempesta più forte mai registrata in Nicaragua, Iota, ha colpito la costa lunedì come un uragano di categoria 4. Ha inondato aree basse che ancora vacillavano per l’impatto, due settimane fa, di Eta, un altro grande uragano che ha ucciso decine di persone nella regione. La distruzione causata dalla stagione degli uragani, senza precedenti quest’anno, in America Centrale potrebbe stimolare la migrazione verso gli Stati Uniti da una regione che sta già affrontando l’insicurezza e una crisi economica innescata dai nuovi blocchi del coronavirus.

Venezuela

Il Venezuela sta lanciando la produzione di massa di droni multiuso sviluppati a livello nazionale e di aerei monomotore, ha affermato il presidente Nicolas Maduro. Giovedì il leader venezuelano ha firmato un decreto per creare la National Aviation Service Center, riferisce l’agenzia di stampa Sputnik. «Due prototipi di aerei sono stati completamente prodotti in Venezuela», ha detto Maduro in un discorso televisivo. Gli aerei monomotore sono progettati per essere utilizzati in agricoltura e sorveglianza aerea. Maduro ha anche presentato un drone multiuso la cui produzione in serie inizierà nel prossimo futuro. Entrambi i progetti promuoveranno lo sviluppo e la sicurezza nazionale, secondo il leader venezuelano.

Vietnam

Il Vietnam ha minacciato di chiudere Facebook se non si piegherà alla pressione del governo nel censurare più contenuti politici locali sulla sua piattaforma, lo riferisce un alto funzionario del gigante dei media statunitense. Facebook ha ottemperato alla richiesta del governo in aprile di aumentare in modo significativo la censura dei post “anti-statali” per gli utenti locali, ma il Vietnam ha chiesto nuovamente alla società in agosto di aumentare le restrizioni sui post critici, ha riferito il funzionario che ha aggiunto che le minacce includevano la chiusura totale di Facebook in Vietnam, mercato importante per la società di social media che in loco entrate per quasi $ 1 miliardo.
Facebook ha dovuto affrontare crescenti pressioni da parte dei governi sulle sue politiche riguardo ai contenuti, comprese le minacce di nuovi regolamenti e multe. Ma ha evitato il divieto ovunque tranne che in pochi luoghi dove non è mai stato consentito di operare, come la Cina. In Vietnam, nonostante le profonde riforme economiche e la crescente apertura al cambiamento sociale, il Partito Comunista al governo mantiene uno stretto controllo dei media e tollera poca opposizione. Il Paese si colloca al quint’ultimo posto nella classifica globale della libertà di stampa compilata da Reporter Senza Frontiere.

Australia

La ministra della Difesa australiana, Linda Reynolds, ha detto oggi di essersi sentita “fisicamente male” dopo aver letto il rapporto militare sui crimini di guerra che ha riscontrato prove che le truppe australiane d’élite hanno ucciso illegalmente 39 prigionieri afghani, agricoltori e civili. «Come ogni altro australiano che lo ha saputo, sono totalmente e completamente sconvolta e mortificata», ha detto parlando a Perth. «Ho ricevuto il rapporto due settimane fa e mi ha fatto male fisicamente». Ieri, il generale Angus Campbell, si è scusato per quello che è accaduto commentando i risultati di un’indagine quadriennale di Paul Brereton, un giudice che ha intervistato più di 400 testimoni e ha esaminato migliaia di pagine di documenti. Campbell ha detto che i soldati hanno anche piantato armi e radio per sostenere le false affermazioni che i prigionieri fossero nemici uccisi in azione. Si è scusato senza riserve con il popolo afghano.
Il rapporto raccomanda che 19 soldati siano deferiti alla polizia federale per indagini penali. Campbell ha detto di accettare tutte le raccomandazioni del rapporto.

Ieri la Giornata Mondiale dell’Igiene

La metà della popolazione mondiale, 4,2 miliardi di persone, vive senza servizi igienici. Il 40%, circa 3 miliardi di persone, non ha in casa neppure un lavandino per lavarsi le mani con acqua e sapone. Sono 297.000 i bambini di meno di 5 anni che ogni anno muoiono di diarrea per aver bevuto acqua non potabile o che vivono in luoghi dove per l’igiene manca tutto. Ma non è solo questo: a livello globale, l’80% delle acque reflue generate dalla società ritorna all’ecosistema senza essere trattata o riutilizzata. Le stime dell’Onu avvertono che entro il 2050, fino a 5,7 miliardi di persone potrebbero vivere in aree in cui l’acqua è scarsa almeno un mese all’anno.

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