20 ottobre 2021 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Ottobre 20, 2021
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- Afghanistan: i talebani accettano di far ripartire le vaccinazioni contro la polio.
- Yemen: Unicef, 10.000 minori colpiti dal conflitto.
- Haiti: 17 milioni di dollari la richiesta di riscatto per i missionari rapiti.
- Ghana: arrestato famoso musicista per aver inventato un’aggressione.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli
Afghanistan
Le agenzie delle Nazioni Unite si stanno preparando per vaccinare tutti i bambini afghani sotto i 5 anni contro la polio per la prima volta dal 2018, dopo che i talebani hanno accettato la campagna: lo ha reso noto l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Negli ultimi tre anni i talebani hanno impedito alle squadre di vaccinazione organizzate dalle Nazioni Unite di svolgere campagne porta a porta in parti dell’Afghanistan sotto il loro controllo, apparentemente per il sospetto che potessero essere spie del governo o dell’Occidente. A causa del divieto e dei combattimenti in corso, circa 3,3 milioni di bambini negli ultimi tre anni non sono stati vaccinati.
I talebani ora vogliono far vedere di essere disponibili a cooperare con le agenzie internazionali, nel tentativo di ottenere il riconoscimento mondiale del nuovo governo e riaprire la porta agli aiuti internazionali per salvare l’economia in caduta libera.
L’Afghanistan e il vicino Pakistan sono gli unici paesi al mondo in cui la poliomielite rimane endemica. La malattia può causare paralisi parziale nei bambini. Dal 2010 il paese conduce regolarmente campagne di vaccinazione in cui gli operatori vanno porta a porta, somministrando il vaccino ai bambini. La maggior parte degli operatori sono donne, poiché possono avere un migliore accesso a madri e bambini.
Ma vaste aree del paese sono state fuori dalla loro portata negli ultimi anni. In alcune parti del sud, in particolare, era in vigore il divieto da parte dei talebani. In altre zone le campagne porta a porta erano impossibili a causa dei combattimenti tra il governo e gli insorti, o per il timore di rapimenti o bombe lungo le strade. In alcuni luoghi i religiosi intransigenti si sono espressi contro le vaccinazioni, definendole non islamiche o, appunto, un complotto occidentale.
Una delegazione afghana guidata dal vice secondo primo ministro talebano ha lasciato Kabul per partecipare oggi all’incontro a Mosca sull’Afghanistan. Le questioni economiche e politiche, così come gli aiuti umanitari dovrebbero essere i principali argomenti di discussione. All’incontro ci sono paesi come Iran, Pakistan, Tagikistan, Uzbekistan, Cina e India. Gli Stati Uniti non parteciperanno e il ministro degli Esteri russo ha affermato che il riconoscimento ufficiale dei talebani non è in discussione, cosa che invece i talebani sperano.
Martedì il vice segretario americano al Tesoro Wally Adeyemo ha dichiarato alla commissione bancaria del Senato di non vedere alcuna situazione per cui i talebani dovrebbero avere accesso ai 9 miliardi di dollari presenti nelle riserve della banca centrale afghana, che sono principalmente detenute dalla Federal Reserve degli Stati Uniti. L’amministrazione Biden ha congelato le riserve dopo il crollo del governo afghano sostenuto dagli Stati Uniti. Adeyemo ha anche affermato che è “essenziale” mantenere le sanzioni contro i talebani e allo stesso tempo ottenere aiuti umanitari per il popolo afghano.
Yemen
Almeno 10.000 bambini sono stati uccisi o feriti in Yemen dallo scoppio dei combattimenti nel marzo 2015: «il conflitto in Yemen ha così raggiunto un’altra pietra miliare vergognosa», ha deplorato l’Unicef ieri a Ginevra. «Si tratta dell’equivalente di quattro bambini al giorno e il dato copre solo i casi che l’Onu ha potuto verificare», ha sottolineato il portavoce dell’Unicef James Elder, reduce da una missione nel paese. La crisi umanitaria in Yemen è la peggiore del mondo e continua a degradarsi a causa di un conflitto violento e prolungato, la crisi economica, il degrado di ogni tipo di servizio e la limitata risposta agli appelli di fondi delle Nazioni Unite in un paese dove quattro bambini su 5 − pari a 11 milioni − hanno bisogno di assistenza umanitaria.
L’Unicef − ha spiegato il portavoce − ha urgente bisogno di oltre 235 milioni di dollari per continuare il suo lavoro in Yemen fino alla metà del 2022 e non essere costretta a ridimensionare o interrompere la sua assistenza, vitale per i bambini vulnerabili.
Israele, Iran e Palestina
Secondo un servizio di Channel 12, il governo israeliano ha approvato un budget di 1,5 miliardi di dollari per prepararsi a un potenziale attacco all’Iran. I fondi extra sarebbero stati utilizzati per acquistare aerei aggiuntivi, droni di sorveglianza e le munizioni necessarie per colpire gli impianti nucleari sotterranei iraniani. Il servizio afferma che circa 620 milioni di dollari proverranno dal bilancio militare del 2022 e il resto dei fondi arriverà dal bilancio di quest’anno. Per anni Israele ha cercato bombe anti-bunker che potessero penetrare nelle strutture sotterranee dell’Iran. Se acquisissero le munizioni, Israele avrebbe anche bisogno di bombardieri in grado di trasportarle, cosa che attualmente non ha. Durante tutto l’anno, il capo di stato maggiore dell’IDF Aviv Kohavi ha ripetutamente affermato che l’IDF sta “accelerando” i piani per colpire l’Iran e che i politici israeliani hanno costantemente minacciato la Repubblica islamica. Israele effettua frequentemente attacchi segreti contro il programma nucleare civile iraniano, ma la pianificazione dell’IDF suggerisce che in futuro potrebbe avvenire un’operazione a carte scoperte. Gli Stati Uniti si sono uniti a Israele nel lanciare minacce contro l’Iran. La scorsa settimana il segretario di Stato Antony Blinken ha accennato a un’azione militare contro l’Iran insieme al ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid. Blinken ha detto che se la diplomazia con l’Iran fallisce, gli Stati Uniti si rivolgeranno ad “altre opzioni”. Lapid ha chiarito che una delle “opzioni” di Blinken è l’azione militare.
Le forze israeliane hanno fatto irruzione violentemente alla Porta di Damasco e nelle strade circostanti nella Gerusalemme Est, per il secondo giorno consecutivo, durante la festa nazionale palestinese per il compleanno del profeta Maometto. Le operazioni si sono visibilmente intensificate nella zona lunedì sera, quando le forze di sicurezza israeliane hanno ferito almeno 49 palestinesi e ne hanno arrestati 10, secondo i media locali. Sia lunedì che martedì si sono svolte attività per famiglie e bambini alla Porta di Damasco, uno dei pochi spazi pubblici in cui i palestinesi della città si riuniscono per celebrare il compleanno del Profeta. Immagini e video hanno mostrato lunedì che le forze israeliane hanno arrestato e aggredito violentemente giovani – sia maschi che femmine – picchiando i passanti con manganelli, inseguendo i bambini, facendo irruzione nella principale strada commerciale e sparando indiscriminatamente gas lacrimogeni e bombe sonore contro le famiglie. Hanno anche attaccato il personale medico. Almeno due giornalisti locali sono stati arrestati con la violenza mentre seguivano gli eventi.
Algeria
Il giornalista algerino Rabah Kareche è uscito di prigione ieri dopo aver scontato una condanna a sei mesi per “diffusione di notizie false”: lo ha affermato il suo quotidiano Liberte. «Il nostro giornalista Rabah Kareche è di nuovo libero dopo sei mesi dietro le sbarre nella prigione di Tamanrasset» nel deserto del sud del paese, ha riportato sul suo sito web. Una corte d’appello aveva condannato Kareche l’11 ottobre a sei mesi di carcere più sei mesi di sospensione, una riduzione di due mesi rispetto alla sua condanna originaria. Il suo rilascio è arrivato perché aveva già scontato gran parte della pena durante il processo e l’appello. Kareche è stato arrestato ad aprile dopo aver denunciato che i tuareg, una minoranza berbera che da tempo lamentava l’emarginazione economica e sociale, avevano protestato per l’espropriazione delle loro terre storiche. È stato anche accusato di aver pubblicato rapporti che avrebbero potuto innescare «segregazione e odio all’interno della società». »Sono vittima di una grave ingiustizia», ha detto a Liberte mentre usciva di prigione. «Non ho fatto altro che il mio lavoro di giornalista con professionalità».
L’Algeria si colloca al 146° posto su 180 paesi nell’indice sulla libertà di stampa di Reporters sans Frontières.
Ghana
La polizia in Ghana ha arrestato ieri il famoso musicista Shatta Wale, dopo la scoperta che le notizie su di lui − che gli avessero sparato − erano false. L’artista e rapper reggae-dancehall, il cui vero nome è Charles Nii Armah Mensah Jr., aveva detto di essere stato colpito da uomini armati lunedì notte. Dopo le indagini la polizia ha rivelato che si trattava solo di una bufala. La polizia ha confermato l’arresto di due amici intimi del musicista: Kojo Owusu Koranteng, noto anche come Nana Dope, ed Eric Venator, alias Gangee, con l’accusa di aver diffuso informazioni false con l’intenzione di causare paura e panico. Lunedì la polizia ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che stavano cercando Shatta Wale. Sebbene si sia scusato, Shatta Wale ha cercato di giustificare la sua acrobazia incolpando un pastore ghanese. Il vescovo Stephen Kwesi Appiah aveva fatto una profezia su una stazione radio locale dicendo che Shatta Wale sarebbe stato ucciso il 18 ottobre. Anche il prelato è stato arrestato. Non è la prima volta che Shatta Wale viene arrestato. Nel 2019, lui e un altro gruppo di dancehall − Stonebwoy − sono stati arrestati a seguito di uno scontro sul palco allo spettacolo dei Ghana Music Awards in cui quest’ultimo ha estratto una pistola.
Austria
I corpi ormai senza vita di due migranti sono stati scoperti quando dei militari austriaci hanno perquisito un minibus al confine tra Austria e Ungheria. A bordo c’erano una trentina di migranti mentre l’autista del veicolo è riuscito a fuggire. Il veicolo sospetto proveniva dall’Ungheria e i soldati hanno trovato i migranti stipati all’interno, due dei quali morti. Tutti i sopravvissuti sono uomini, la maggior parte provenienti dalla Siria.
Olanda
È iniziato a L’Aja il processo ai due killer del giornalista investigativo olandese Peter R. de Vries, assassinato ad Amsterdam lo scorso luglio. Nella prima udienza, riporta The Guardian, è emerso che l’arma con la quale il reporter è stato colpito cinque volte potrebbe essere una pistola modificata ritrovata nell’auto con cui i due assassini hanno tentato la fuga. A carico di Delano G, 21 anni, e Kamiel E, 35, c’è praticamente tutto, secondo quanto spiegato dai pubblici ministeri in tribunale. Testimoni, filmati delle telecamere di sicurezza e prove scientifiche indicano loro come colpevoli del delitto che ha scioccato l’Olanda e l’Europa. Delano, un olandese, ha deciso di non parlare. Kamiel, un polacco, si è invece dichiarato innocente. De Vries, nome molto noto nel mondo del giornalismo olandese, è stato colpito a freddo in un parcheggio mentre stava tornando alla sua auto dopo aver partecipato a un talk show televisivo. È morto a 64 anni, nove giorni dopo essere stato ferito.
Stati Uniti
Un aereo con a bordo 21 persone è caduto mentre cercava di decollare dallo Houston Executive Airport, in Texas. Tutti i passeggeri a bordo e i membri dell’equipaggio sono sopravvissuti e solo uno risulta lievemente ferito. Il velivolo, un bimotore McDonnell Douglas, ha preso fuoco dopo essere caduto.
Rachel Levine entra nella storia: è la prima ufficiale a quattro stelle transgender. Levine, nominata da Joe Biden, ha giurato come ammiraglio della Public Health Service Commissioned Corp, una forza composta da 6.000 persone che risponde per il governo americano alle crisi sanitarie.
Haiti
La banda haitiana che ha rapito un gruppo di missionari americani e canadesi chiede 17 milioni di dollari – 1 milione di dollari ciascuno – per liberarli. Il ministro della Giustizia Liszt Quitel ha detto a Reuters che sono in corso colloqui con i rapitori per chiedere il rilascio dei missionari rapiti durante il fine settimana fuori dalla capitale, Port-au-Prince, da una banda chiamata 400 Mawozo.
La CNN ha riferito che i rapitori hanno chiamato per la prima volta il Christian Aid Ministries – il gruppo a cui appartenevano le vittime – sabato e hanno immediatamente comunicato il prezzo per il rilascio dei missionari. L’FBI e la polizia haitiana sta consigliando il gruppo nei negoziati, ha dichiarato il ministro.
Ecuador
Il presidente ecuadoriano Guillermo Lasso ha dichiarato lo stato di emergenza nel paese alle prese con un’ondata di violenza legata alla droga, e ha disposto la mobilitazione della polizia e dell’esercito in strada. «Con decorrenza istantanea − ha detto il presidente in un messaggio in diretta tv − le forze armate e la polizia si faranno sentire con forza nelle strade perché abbiamo decretato lo stato di emergenza sul territorio nazionale».
Cile
Due persone sono morte, 56 sono rimaste ferite e 450 sono state arrestate negli scontri scoppiati in Cile durante le proteste di strada per celebrare il secondo anniversario di una rivolta sociale: lo ha riferito la polizia ieri. Le manifestazioni di lunedì in tutto il paese ricordavano le proteste dell’ottobre 2019 che hanno innescato un cambiamento politico nel paese portando all’inizio di un processo di riscrittura della costituzione dell’era della dittatura di Pinochet.
Myanmar
Centinaia di prigionieri politici sono stati liberati dalla prigione di Insein in Myanmar, tra cui il portavoce del partito di Aung San Suu Kyi e un famoso comico, secondo i media locali. I prigionieri sono stati liberati dopo che la televisione di Stato ha annunciato un’amnistia in concomitanza con il Festival di Thadingyut per oltre 5.600 persone. L’annuncio è arrivato poco dopo un discorso televisivo di Min Aung Hlaing, il capo dell’esercito che ha preso il potere con un colpo di Stato a febbraio gettando il paese nel tumulto politico, e ha spinto molte persone a correre nel carcere di Yangon nella speranza che i loro cari fossero tra quelli rilasciati. L’amnistia ha fatto seguito all’annuncio dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN) secondo cui Min Aung Hlaing non sarebbe stato invitato al loro vertice, alla fine di questo mese, perché i militari avevano compiuto “progressi insufficienti” nel rispetto di un consenso in cinque punti concordato congiuntamente in aprile. Secondo il piano l’esercito avrebbe dovuto porre fine alla violenza contro coloro che si opponevano al suo colpo di Stato e consentire a un inviato speciale dell’ASEAN di visitare il paese e incontrare tutte le parti. Il Myanmar è membro dell’ASEAN dal 1997.
Corea del Nord
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà oggi pomeriggio una riunione d’urgenza a porte chiuse sulla Corea del Nord, che ha affermato di aver lanciato ieri un missile balistico da un sottomarino aumentando drasticamente le sue capacità militari. Lo riportano fonti diplomatiche, aggiungendo che il vertice è stato richiesto da Regno Unito e Stati Uniti. Pyongyang ha confermato di aver lanciato un missile balistico da un sottomarino che consentirebbe al paese nucleare di avere una seconda capacità di attacco oltre quella da terra.
Giappone
Il Monte Aso, un vulcano sulla principale isola meridionale del Giappone di Kyushu, si è risvegliato oggi, secondo l’Agenzia meteorologica giapponese, eruttando cenere vulcanica a 3.500 metri (2,17 miglia) nel cielo. L’eruzione è avvenuta intorno alle 11:43 ora di Tokyo (02:43 GMT), ha riferito l’agenzia. Non ci sono state notizie immediate di vittime o danni importanti nella popolare destinazione turistica. Tuttavia l’agenzia meteorologica ha alzato il livello di allerta per il vulcano al livello 3 − su una scala di 5 − invitando le persone di non avvicinarsi alla montagna. Ha anche avvertito di grandi blocchi vulcanici e flussi piroclastici che si disperdono entro un raggio di circa un chilometro dal cratere Nakadake della montagna.
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