21 ottobre 2022 – Notiziario

Scritto da in data Ottobre 21, 2022

Ucraina, Kiev: «Trovate trincee con più di cento corpi di civili a Lyman». Gran Bretagna, Liz Truss si è dimessa: il suo è il mandato più breve della storia. Scontro sul price cap al vertice dei ventisette a Bruxelles. Palestinesi in sciopero in Cisgiordania, a Gerusalemme, per le uccisioni israeliane. Iran, muore Ali Tehrani, cognato e critico del leader iraniano. Ciad: l’Onu chiede un’indagine sui morti e condanna le violenze.

Ascolta il podcast

Ucraina

Il dipartimento di polizia dell’oblast di Donetsk ha affermato di aver rinvenuto i cadaveri di centoundici civili e trentacinque militari in alcune trincee e tombe senza nome a Lyman, città dell’Ucraina orientale da poco riconquistata dall’esercito ucraino. Lo scrive The Kyiv Independent. Fino a questo momento a Lyman sono state trovate venticinque fosse comuni. Il numero sale a cinquantotto se si considera la totalità degli insediamenti liberati del Donetsk, secondo fonti di polizia.

L’Ucraina nel frattempo − in particolare l’esercito − afferma di essere preoccupata dalla “minaccia crescente” di una nuova offensiva russa condotta dal territorio della Bielorussia. «La retorica aggressiva dei dirigenti militari e politici della Russia e della Bielorussia si sta intensificando», dice Oleksiy Gromov, alto responsabile dello Stato maggiore di Kiev. «La minaccia di una ripresa dell’offensiva sul fronte nord da parte delle forze armate russe sta crescendo». Nei giorni scorsi, gli eserciti di Mosca e Minsk hanno creato una forza militare congiunta: con soli scopi difensivi, dice la Bielorussia.

Gran Bretagna

Liz Truss / Flickr / Uk Government

Liz Truss si è dimessa. È il mandato più breve della storia britannica: solo quarantacinque giorni. Truss, 47 anni, leader Tory e premier del Regno Unito, si è dimessa da leader del Partito conservatore e resterà prima ministra solo fino a quando non verrà individuato chi le succederà. È previsto “da qui alla prossima settimana” il voto per la successione: l’ex cancelliere, Rishi Sunak, sarebbe favorito ma è in lizza anche Ben Wallace. C’è di più: secondo quanto riporta il Times, Boris Johnson starebbe pensando di candidarsi.

Europa

Olaf Scholz / Flickr / Heinrich-Böll-Stiftung

Consiglio europeo consacrato soprattutto alla questione energetica: il vertice dei ventisette a Bruxelles − per noi era l’ultimo con Mario Draghi − vede la Francia al fianco dell’Italia per adottare il cosiddetto price cap, il tetto ai prezzi del gas. Contro questa ipotesi in prima fila la Germania insieme ai Paesi Bassi. Per il cancelliere tedesco Scholz il price cap «comporta il rischio che i produttori vadano a vendere altrove e che noi europei non riceviamo più gas, ma di meno». Secondo il presidente francese Emmanuel Macron «non è positivo che la Germania si isoli, né per sé stessa né per l’Europa». Victor Orban dall’Ungheria dice che il tetto al prezzo del gas è un «suicidio economico che non aiuterà l’Ucraina».

Iran

Ali Tehrani / Wikipedia Commons

È morto a 96 anni, a Teheran, il cognato del leader supremo Ali Khamenei, il dissidente e religioso iraniano Ali Tehrani. Lo riporta Afp citando l’agenzia di stampa ISNA. Lo sceicco Tehrani, nato Ali Moradkhani, ha sposato Bardi, la sorella di Khamenei, nel 1962. Scrive sempre Afp che ha vissuto in esilio a Baghdad, nel vicino Iraq, dal 1984 al 1995, dove ha fortemente criticato la repubblica islamica nelle trasmissioni radiofoniche. Badri è fuggita a Baghdad per raggiungere il marito al culmine della guerra Iran-Iraq del 1980-1988. In una memoria pubblicata sul suo sito ufficiale, Tehrani ha elogiato la moglie per essere «sempre rimasta al mio fianco, prima e dopo la rivoluzione islamica». Ha avuto una carriera di breve durata presso l’autorità giudiziaria subito dopo l’istituzione della Repubblica islamica, prima di essere eletto in un’assemblea incaricata di redigerne la costituzione. Critico della repubblica islamica, Tehrani si oppose anche alla monarchia guidata dallo scià Mohammed Reza Pahlavi, sostenuto dagli Stati Uniti, rovesciato nella rivoluzione del 1979.

Tehrani era stato imprigionato dai servizi segreti dello scià per il suo sostegno al leader rivoluzionario, l’Ayatollah Ruhollah Khomeini. Dopo il suo ritorno dall’esilio nel 1995, Tehrani è stato condannato a venti anni di carcere, dei quali ha scontato sette anni “in diverse carceri”, secondo le sue memorie. Ha rinnovato la propria opposizione alla repubblica islamica in una dichiarazione del 10 febbraio 2021, in occasione dell’anniversario della rivoluzione del 1979. «Nel primo referendum dopo la rivoluzione, avremmo dovuto mettere al voto la repubblica iraniana − non la repubblica islamica − perché le condizioni oggi sono diverse da quelle dei tempi del profeta dell’Islam», ha detto. Tehrani lascia la moglie, che viveva con lui a Teheran. La loro figlia, Farideh Moradkhani, è nota come attivista contro la pena di morte. È stata arrestata a gennaio, mesi dopo aver partecipato a una celebrazione in cui lodava la vedova dello scià estromesso. Il figlio maggiore, Mahmoud, anche lui oppositore della repubblica islamica, vive in Francia.

Palestina

Ramallah / Wikipedia Commons

Un adolescente palestinese è morto per le ferite riportate un mese fa, quando è stato colpito dall’esercito israeliano nella Cisgiordania occupata. Lo scrive Al Jazeera. Il ministero della Salute palestinese ha annunciato che Mohammad Fadi Nouri, 16 anni, è morto giovedì. Nouri è stato colpito allo stomaco durante gli scontri alla periferia di Ramallah, nella Cisgiordania occupata da Israele, ha riferito il ministero. La morte dell’adolescente è stata annunciata quando i palestinesi nella Gerusalemme Est occupata e in Cisgiordania hanno iniziato uno sciopero generale di un giorno, e hanno chiamato allo scontro con le forze israeliane. Lo sciopero di giovedì è stato organizzato in risposta all’uccisione di un altro palestinese, il ventiduenne Uday Tamimi, mercoledì notte.

Le autorità israeliane hanno accusato Tamimi di una sparatoria avvenuta l’8 ottobre al posto di blocco principale nel campo profughi di Shuafat, a Gerusalemme Est, in cui un soldato israeliano è stato ucciso e un altro ferito. Dopo una caccia all’uomo di dodici giorni, le forze israeliane hanno ucciso Tamimi in una sparatoria, dopo che l’uomo sarebbe stato responsabile di una seconda sparatoria vicino all’insediamento israeliano illegale di Maaleh Adumim, in Cisgiordania.

I media israeliani hanno riferito che una guardia di sicurezza è stata curata per ferite lievi alla mano. Un video di sorveglianza dello scontro a fuoco, della durata di circa un minuto, è stato condiviso sui social. Tamimi è stato dichiarato morto sul posto. Le forze israeliane hanno imposto un assedio di quattro giorni al campo profughi di Shuafat e alle aree circostanti, dopo l’attacco dell’8 ottobre: a centotrentamila persone è stato impedito di entrare o uscire.

Ciad

L’aeroporto della capitale N’Djamena / Wikipedia Commons

Le Nazioni Unite hanno condannato le violenze in Ciad e chiesto un’indagine sulle vittime degli scontri di giovedì tra polizia e manifestanti, riuniti all’appello dell’opposizione contro il mantenimento del potere del presidente Mahamat Idriss Déby Itno.
«Deploriamo l’uso della forza letale contro i manifestanti in Ciad. Le autorità di transizione devono garantire la sicurezza e la protezione dei diritti umani, compresa la libertà di espressione e di riunione pacifica», dice in un tweet l’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

Ti potrebbe interessare anche:

E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici


Continua a leggere

[There are no radio stations in the database]