22 novembre 2021 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Novembre 22, 2021
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- Detenuto palestinese da 41 anni dietro le sbarre senza appello.
- Afghanistan: giornaliste in tv con l’hijab e niente attrici nelle soap opera / Torturato e ucciso noto psichiatra.
- Venezuela senza sorprese, vincono i candidati di Maduro.
- Haiti: rilasciati 2 dei 17 americani e canadesi rapiti.
- Somalia: attentatore suicida di al-Shabab uccide noto giornalista.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli
Afghanistan
I talebani hanno diffuso una nuova “linea guida religiosa” per i media che invita i canali televisivi dell’Afghanistan a smettere di mandare in onda spettacoli e soap opera con attrici, e le giornaliste, per quante ne siano rimaste, a indossare l’hijab islamico mentre presentano i loro servizi. Le nuove direttive sono state emesse dal ministero per la Promozione della virtù e la prevenzione del vizio. Anche la rappresentazione di corpi maschili, compresi i torsi nudi, è stata ritenuta inappropriata dal ministero. «Queste non sono regole, ma una linea guida religiosa», ha detto all’agenzia di stampa AFP il portavoce del ministero Hakif Mohajir. Alle tv viene chiesto inoltre di non mandare in onda film o programmi in cui venga mostrato il profeta Maometto o altre figure venerate.
Rapitori hanno ucciso un famoso psichiatra afghano: lo ha annunciato sabato la famiglia del medico. Mohamed Nader Alemi era stato rapito circa due mesi fa vicino a Mazar-i-Sharif, nel nord dell’Afghanistan, dove Alemi lavorava per l’ospedale, secondo Associated Press. I suoi rapitori inizialmente hanno chiesto un riscatto elevato, ma la famiglia ha negoziato il pagamento fino a $ 350.000; tuttavia, dopo che la famiglia ha pagato, i rapitori hanno ucciso il dottore. Il ministero dell’Interno talebano ha detto ad AP di aver arrestato otto rapitori. La criminalità, compresi i rapimenti, è aumentata sotto il governo dei talebani, che hanno preso il potere ad agosto dopo che gli Stati Uniti si sono ritirati dal paese. Diversi rapitori sono stati uccisi e appesi in pubblico.
Gli Emirati Arabi Uniti hanno riaperto l’ambasciata a Kabul.
L’ospedale pediatrico Indira Gandhi ha abbattuto alberi da utilizzare come combustibile per poter cucinare, poiché l’ospedale deve affrontare gravi problemi economici. Il capo dell’ospedale, Mohammad Latif Bahir, ha affermato che l’ospedale ha abbattuto gli alberi piantati nel suo cortile per cucinare cibo per pazienti e dipendenti. «Con la caduta dell’ex governo e la carenza di aiuti internazionali, ci troviamo di fronte alla mancanza di carburante», ha affermato Mohammad Latif Bahir, capo dell’ospedale. Un’organizzazione straniera ha fornito carburante all’ospedale per un mese. L’ospedale è nel frattempo alle prese con un numero altissimo di pazienti. I medici hanno espresso preoccupazione per non essere stati pagati negli ultimi quattro mesi.
Israele e Palestina
Le forze di polizia israeliane hanno ucciso un uomo palestinese che avrebbe sparato e ucciso un israeliano e feritone altri due nella città vecchia di Gerusalemme Est domenica mattina, secondo quanto riportato dai media locali. Secondo la polizia israeliana, il palestinese ha aperto il fuoco nell’area della Porta delle Catene nella Città Vecchia, sparando a due civili e a due agenti della polizia di frontiera, prima di essere colpito e ucciso.
Uno dei civili israeliani è morto per le ferite riportate, mentre l’altro accusa ferite moderate e i due ufficiali sono rimasti leggermente feriti, secondo quanto riferito dai servizi medici di emergenza israeliani. L’agenzia Wafa ha aggiunto che la polizia israeliana ha fatto irruzione nella scuola secondaria di Rashidiya nella Città Vecchia, dove il palestinese ucciso − identificato come Fadi Abu Shukhaidem, di 42 anni, del quartiere di Shuafat − avrebbe lavorato come insegnante. I soldati si sono recati dalla sua famiglia e hanno arrestato il fratello.
Footage shows Israeli forces assaulting the family of Fadi Abu Shukhedem and arresting his brother.
Abu Shukhedem was killed by police following a shooting that killed one Israeli and wounded four others in occupied East Jerusalem pic.twitter.com/3hQU5VfgMa
— TRT World (@trtworld) November 21, 2021
Il “civile” morto era un colono sudafricano migrato in Israele e si era unito all’esercito israeliano.
Il prigioniero palestinese più longevo nel carcere israeliano, Nael Barghouti, ha iniziato il suo 42° anno dietro le sbarre sabato, mentre attende ancora una sentenza dell’Alta Corte israeliana sul suo destino, riporta l’agenzia di stampa WAFA. Il prigioniero, appartenente al villaggio di Kobar, a Ramallah, ha presentato appello per la sua liberazione tre anni fa, dopo essere stato incarcerato nel 1978 per “resistenza all’occupazione israeliana”, ha riferito l’agenzia di stampa dell’Autorità Palestinese. Barghouti, che Israele ha rilasciato dalla prigione insieme a dozzine di altri in un accordo di scambio del 2011, è stato nuovamente arrestato nel 2014 poiché Israele ha “violato” i termini dell’accordo e ha ripristinato la sua condanna all’ergastolo originale più 18 anni, dopo aver fatto completare a Barghouti ulteriori 30 mesi di carcere. «L’avvocato di Barghouti ha presentato una petizione all’Alta Corte israeliana tre anni fa chiedendo il rilascio del suo cliente in base ai termini dell’accordo di scambio che afferma che Israele non può arrestare nuovamente i prigionieri liberati e ripristinare la loro condanna», ha affermato WAFA .
https://twitter.com/MyPalestine0/status/1407241800771907586
Un giornalista palestinese è stato ferito da colpi di arma da fuoco israeliani, la scorsa notte, e altri sono stati soffocati dall’inalazione di gas lacrimogeni durante un raid dell’esercito israeliano nella città di Ramallah, in Cisgiordania, sabato notte, secondo fonti di sicurezza locali. Le fonti e i testimoni oculari hanno riferito a The New Arab che Maher Haroun, un giornalista freelance, è stato ferito da un proiettile di gomma sparato contro di lui da soldati israeliani mentre scoppiavano scontri tra i manifestanti palestinesi e l’esercito israeliano nel quartiere di Ein Munjed.
Sudan
La principale coalizione civile di opposizione del Sudan, le Forze della Libertà e del Cambiamento, ha dichiarato domenica di non riconoscere alcun accordo politico con i militari. La coalizione ha affermato che le proteste di massa contro la presa di potere dell’esercito avvenuta il mese scorso continueranno. Motivo per il quale centinaia di manifestanti sono di nuovo scesi in piazza ieri in segno di protesta contro il colpo di Stato del mese scorso e la successiva repressione militare costata la vita finora ad almeno 40 persone. I manifestanti hanno marciato nel centro di Khartoum, nello stato orientale di Kassala e nella città settentrionale di Atbara, nonostante l’annuncio di ieri mattina secondo cui il generale Abdel Fattah al-Burhan e il primo ministro deposto Abdalla Hamdok hanno raggiunto un accordo per il ritorno di quest’ultimo alla guida del governo e il rilascio della leadership civile detenuta dopo il colpo di Stato.
Repubblica Democratica del Congo
Uomini armati hanno ucciso un poliziotto e rapito cinque cinesi nei pressi di una miniera nel sud-est della Repubblica Democratica del Congo durante la notte: lo hanno riferito domenica un funzionario locale e un portavoce dell’esercito. Non è chiaro chi abbia compiuto l’attacco nei pressi del villaggio di Mukera, nella provincia del Sud Kivu. Le relazioni sono già tese tra le compagnie minerarie cinesi e le autorità locali, che affermano che alcune aziende operano illegalmente senza licenze.
Somalia
Un importante giornalista somalo, critico del gruppo armato al-Shabab, è stato ucciso da un attentatore suicida mentre stava uscendo da un ristorante nella capitale Mogadiscio: lo hanno detto parenti e funzionari. Al-Shabab ha rivendicato l’esplosione che ha ucciso il direttore di Radio Mogadiscio Abdiaziz Mohamud Guled, comunemente noto come Abdiaziz Afrika. L’attacco ha ferito diverse altre persone, tra cui il direttore della televisione nazionale somala e un autista.
Mediterraneo
In un tweet l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), scrive che «oltre 75 migranti sono annegati mercoledì scorso dopo essere partiti dalla Libia, secondo le testimonianze di 15 sopravvissuti salvati dai pescatori e portati a Zuara». «Questo è il costo dell’inazione», ha ammonito la portavoce di Oim Safa Msehli, sempre su Twitter, ricordando che dall’inizio dell’anno «almeno 1.300 uomini, donne e bambini sono annegati nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale».
Bulgaria
In Bulgaria il presidente uscente Rumen Radev, che è appoggiato dai socialisti, avrebbe vinto con largo margine il ballottaggio delle presidenziali svoltosi ieri. Stando ai primi exit poll diffusi dalla tv pubblica Bnt, a Radev è andato, secondo la Gallup international, il 65,7% dei voti rispetto al 31,5% raccolto dallo sfidante Anastas Ghergikov, rettore dell’università di Sofia, appoggiato dal partito conservatore Gerb dell’ex premier Boyko Borissov.
Canada
«Boicotta il concerto a Jedda». È l’appello lanciato alla pop star canadese Justin Bieber da Hatice Cengiz, l’attivista e fidanzata del giornalista di The Washington Post Jamal Khashoggi, ucciso tre anni fa nel consolato saudita a Istanbul. In una lettera aperta sul quotidiano americano Cengiz si rivolge a Bieber per chiedergli di non esibirsi al concerto che si terrà il 5 dicembre a Jedda al termine del Gran Premio di Formula Uno, al debutto in Arabia Saudita. «Poco più di tre anni fa il mio fidanzato è entrato nel consolato saudita a Istanbul pensando di ritirare alcuni documenti necessari per il nostro matrimonio. Invece è stato assassinato su ordine del principe saudita Prince Mohammed bin Salman. Da allora molte organizzazioni per la difesa dei diritti umani, me compresa, chiedono giustizia. Per questo motivo ti chiedo di annullare la tua esibizione», scrive Cengiz. E ancora: «Questa è un’opportunità unica per inviare un messaggio potente al mondo che il tuo nome e il tuo talento non saranno usati per ripristinare la reputazione di un regime che uccide i propri oppositori».
Stati Uniti
Quasi 30 persone sono rimaste ferite da un suv che ha investito ad alta velocità la tradizionale parata che apre le festività natalizie a Waukesha, cittadina di oltre 60.000 abitanti a circa 30 km a ovest di Milwaukee, in Wisconsin. Alcune di loro sono morte mentre almeno 28 sono state curate, di cui 23 in ospedale: 12 sono bambini. La polizia ha riferito di aver ritrovato il veicolo e arrestato «una persona di interesse». Le sue generalità sono ancora ignote, come la causa del gesto.
Haiti
«Abbiamo appreso che due degli ostaggi ad Haiti sono stati rilasciati», ha dichiarato il Christian Aid Ministries domenica. Alla fine di ottobre una fonte della polizia ha confermato al quotidiano Nouvelliste che i cittadini rapiti erano vivi e che gli agenti dell’FBI stavano aiutando a liberare gli ostaggi. Un gruppo di sedici cittadini statunitensi e un cittadino canadese era in viaggio verso un orfanotrofio, quando una banda li ha rapiti non lontano dalla capitale haitiana di Port-au-Prince il mese scorso. Christian Aid Ministries ha riferito che i rapiti includevano cinque uomini, sette donne e cinque bambini. Secondo i media, i rapitori sono presumibilmente membri di un gruppo armato locale chiamato “400 Mawozo”, noto per estorcere denaro e chiedere riscatti alle vittime rapite. Il 19 ottobre The Wall Street Journal ha riferito che i rapitori hanno fissato un riscatto di 17 milioni di dollari per il rilascio degli ostaggi o di un milione di dollari per ogni vittima.
Venezuela
I candidati del governo di Nicolas Maduro, la cui rielezione alla presidenza del Venezuela nel 2018 non è riconosciuta da parte della comunità internazionale, hanno ottenuto una vittoria schiacciante alle elezioni regionali di ieri, secondo l’annuncio ufficiale del Consiglio elettorale nazionale (Cne). I candidati di Maduro hanno conquistato 20 dei 23 posti da governatore e la municipalità di Caracas, di fronte a un’opposizione divisa che ha partecipato per la prima volta a un voto dal 2017, dopo aver boicottato le elezioni presidenziali e legislative.
Colombia
Il presidente colombiano Ivan Duque si è scusato, venerdì, dopo che i cadetti di un’accademia di polizia hanno provocato indignazione vestendosi da nazisti per un evento di “scambio culturale” in onore della Germania. Le foto della cerimonia sono state condivise giovedì su un account Twitter ufficiale della polizia. In esso si vedono studenti vestiti con l’uniforme grigio-verde della Wehrmacht, uno di loro sfoggia un piccolo baffo in stile Adolf Hitler. Licenziato il capo dell’accademia, le ambasciate tedesche e israeliane a Bogotà hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che condanna l’evento
Cile
In linea con le previsioni di vari sondaggi, con lo scrutinio ufficiale giunto al 49,62%, il candidato di ultradestra José Antonio Kast (Partido Republicano) è in testa nelle elezioni presidenziali con il 28,64% dei voti, davanti al leader della sinistra Gabriel Boric (Apruebo Dignidad), che raccoglie il 24,44% dei suffragi. Seguono il candidato di destra Franco Parisi (13,60%), la candidata di centro-sinistra Yasna Provoste (12,36%) e il candidato governativo di centro-destra Sebastian Sichel (11,96%). Il Servizio elettorale, che sta realizzando lo scrutinio, ha ricordato che per una vittoria al primo turno un candidato deve ottenere il 50% più uno dei voti. In caso contrario, i migliori due piazzati si misureranno in un ballottaggio il 19 dicembre.
Myanmar
Almeno 15 persone sono morte annegate questa mattina, mentre cercavano di attraversare una strada soprelevata allagata per raggiungere un tempio buddista dove si teneva un festival: lo hanno reso noto le squadre dei soccorsi. La tragedia è avvenuta mentre migliaia di fedeli si dirigevano verso il tempio di Kyeik Hne, che si trova a circa tre chilometri dalla costa vicino alla città di Thanbyuzayat, nello stato meridionale di Mon. Secondo alcuni funzionari locali era ancora troppo presto per attraversare quella soprelevata, larga circa quattro metri, in quel momento completamente sommersa dall’alta marea.
Cina
La star del tennis cinese Peng Shuai ha parlato in videoconferenza con il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), rassicurandolo sulle sue condizioni («sto bene e sono al sicuro») dopo giorni di preoccupazione per la sua scomparsa a seguito delle denunce di abusi sessuali subite da parte dell’ex vicepremier di Pechino, Zang Ghaoli.
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