23 gennaio 2023 – Notiziario Mondo
Scritto da Raffaella Quadri in data Gennaio 23, 2023
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- Afghanistan: la dichiarazione dei ministri degli Esteri sulla situazione delle donne.
- Iran: rilasciato su cauzione, dopo oltre centro giorni di carcere, Arash Sadeghi, difensore dei diritti umani iraniano.
- Ucraina: visita dell’ex premier Boris Johnson che conferma l’appoggio britannico a Zelensky.
- Nuova Zelanda: Chris Hipkins sarà il prossimo primo ministro.
- Stati Uniti: il famoso ex astronauta Buzz Aldrin si risposa, all’età di 93 anni.
Questo e non solo nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Raffaella Quadri.
Afghanistan
Anche se per molti sono solo parole che non seguono ad azioni, i ministri degli Esteri di Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti, e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea hanno condannato fermamente le recenti decisioni dei talebani di mettere al bando le donne dalle università, di continuare a escludere le ragazze dalle scuole secondarie e di imporre altre dure restrizioni alla capacità delle donne e delle ragazze in Afghanistan di esercitare i propri diritti umani e le libertà fondamentali. «Le misure repressive dei talebani – si legge nel testo – contro le ragazze e le donne afghane, sono state implacabili e sistematiche. Negli ultimi sedici mesi, i talebani hanno emanato non meno di sedici decreti e editti che, tra le altre cose, limitano la mobilità delle donne, le allontanano dai luoghi di lavoro, richiedono coperture dalla testa ai piedi per le donne, vietano alle stesse di utilizzare gli spazi pubblici, come parchi e palestre, e lasciano le vedove e le famiglie guidate da donne in circostanze terribili con il requisito della tutela maschile. Queste politiche rendono evidente il disprezzo dei talebani per i diritti umani e le libertà fondamentali del popolo afghano. L’ingegnosità e il dinamismo delle donne afghane sono urgentemente necessari per aiutare ad alleviare profondi e sconcertanti bisogni economici e umanitari. Un Afghanistan stabile, economicamente vitale e pacifico, è raggiungibile e sostenibile solo se tutti gli afghani, comprese le donne e le ragazze, possono partecipare pienamente, equamente e in modo significativo, e contribuire al futuro e allo sviluppo del paese. Sosteniamo tutti gli afghani nella loro richiesta di esercitare i propri diritti umani in conformità con gli obblighi dell’Afghanistan ai sensi del diritto internazionale. Con queste mosse, i talebani si isolano ulteriormente dalla popolazione afghana e dalla comunità internazionale. Esortiamo i talebani ad abbandonare immediatamente le nuove misure oppressive rispetto all’istruzione universitaria per donne e ragazze, e a revocare senza indugio la decisione esistente di vietare l’accesso delle ragazze alla scuola secondaria. Le politiche talebane progettate per cancellare le donne dalla vita pubblica avranno conseguenze sul modo in cui i nostri paesi si impegnano con i talebani. La nostra principale preoccupazione continuerà a essere il benessere, i diritti e le libertà del popolo afghano».
Intanto, la malnutrizione acuta è diventata una delle principali preoccupazioni del settore sanitario in Afghanistan, soprattutto perché migliaia di donne e bambini nelle province di Zabul, Ghor, Ghazni, Badghis e Kandahar sono affetti da malnutrizione – che ha già causato la morte di almeno ottanta persone l’anno scorso. Una fonte dell’ospedale provinciale di Ghor, che ha voluto mantenere l’anonimato, ha affermato che quarantadue bambini e dieci madri sono morti di grave malnutrizione nell’ospedale lo scorso anno, e più di ventimila bambini e madri soffrono attualmente di malnutrizione. Un certo numero di medici ha anche espresso preoccupazione per l’aumento dei pazienti che soffrono di malnutrizione in Afghanistan.
Iran
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, per Radio Bullets.
Dopo oltre centro giorni di carcere è stato rilasciato su cauzione il noto difensore dei diritti umani iraniano Arash Sadeghi. L’attivista sta male, è affetto da una rara forma di cancro alle ossa di cui soffre da anni. Già arrestato nel 2011 per avere preso parte alle manifestazioni studentesche a seguito delle contestate elezioni del 2009, successivamente nel 2016 era stato condannato a quindici anni di carcere per vari reati. Ne aveva scontati cinque e mezzo senza ricevere cure mediche e protestando attraverso scioperi della fame. Ora la speranza è che Sadeghi possa seguire tutte le terapie necessarie senza che le autorità iraniane continuino a perseguitarlo.
Ucraina
Visita a sorpresa dell’ex primo ministro inglese Boris Johnson in Ucraina, dove domenica è stato accolto dal presidente Volodymyr Zelensky e dai ministri presenti a Kyiv.
Un viaggio che non era stato preannunciato ma che, assicurano i portavoce britannici, trova l’appoggio dell’attuale inquilino di Downing Street, Rishi Sunak, e che ribadisce la vicinanza britannica al paese invaso. Il Regno Unito invierà a sostegno dell’Ucraina i propri carri armati Challenger 2 e lo stesso Johnson ha ribadito la necessità di rafforzare ulteriormente l’appoggio a Zelensky. «L’unico modo per porre fine a questa guerra è che l’Ucraina vinca, e vinca il più velocemente possibile» ha dichiarato Johnson, secondo quanto riporta Bbc.
L’ex premier britannico – che non era alla sua prima visita in territorio ucraino dallo scoppio della guerra – è stato accompagnato a visitare le zone vicine alla capitale che erano state occupate dai russi nel primo mese dell’invasione. Tra queste, anche la città di Bucha, tristemente nota alle cronache per il ritrovamento, dopo la liberazione della cittadina, di corpi di civili uccisi e abbandonati lungo le strade.
Intanto anche la Germania allenta proprie posizioni e, per voce di Annalena Baerbock, la propria ministra degli Esteri, si dice pronta ad autorizzare la Polonia a inviare in Ucraina i carri armati Leopard di fabbricazione tedesca.
Nuova Zelanda
Chris Hipkins è il successore della prima ministra dimissionaria Jacinda Ardern. Votato all’unanimità dai parlamentari del partito laburista attualmente al governo in Nuova Zelanda, Hipkins ha parlato apertamente delle minacce ricevute dalla ex premier, definendole veri e propri abusi, e che sarebbero tra le cause del forte stato di stress fisico ed emotivo che ha portato la politica alla scelta di dimettersi.
Una scelta pensata a lungo, per ammissione della diretta interessata, ma anche ben ponderata. «Continuerei a rendere un disservizio alla Nuova Zelanda» aveva dichiarato al momento dell’annuncio.
Il suo successore ha sottolineato la sua ferma intenzione di non lasciare che quanto accaduto alla collega succeda anche a lui. Pur consapevole di come una carica pubblica esponga a critiche e attacchi, spesso feroci, ha sottolineato che non permetterà che la sua famiglia venga coinvolta.
Hipkins ha 44 anni e una già ampia esperienza politica. È l’attuale ministro per la Polizia e l’Istruzione, e fu incaricato nel 2020 di gestire l’emergenza Covid-19 in Nuova Zelanda. Presterà giuramento come primo ministro mercoledì, dopo che Ardern si sarà formalmente dimessa, entrando in carica il prossimo 7 febbraio.
Somalia
Nuovo colpo per i militanti di al-Shabab. Lo dichiara l’esercito statunitense che afferma di avere ucciso trenta militanti del gruppo islamico in un attacco aereo. L’operazione sarebbe avvenuta vicino alla città di Galcad, a circa 260 chilometri da Mogadiscio, e dove nei giorni scorsi c’erano stati scontri tra l’esercito somalo e i militanti di al-Shabab per il controllo della cittadina.
Gli Stati Uniti affiancano e addestrano le truppe governative nella difesa del territorio dall’attacco del gruppo islamista che, dal 2006, cerca di prendere il potere con la forza e di imporre un regime islamista estremista. Una settimana fa il gruppo aveva perso il controllo di Harardera, un’importante cittadina portuale, che era sotto il suo controllo dal 2010 e costituiva un punto strategico per i rifornimenti di al-Shabab.
Svezia
«Completamente inaccettabile». Così la Turchia ha liquidato la decisione del governo svedese di consentire la manifestazione di protesta che si è tenuta sabato in Svezia davanti all’ambasciata turca di Stoccolma. Durante la manifestazione Rasmus Paludan, politico del partito di estrema destra svedese Stram Kurs, ha bruciato una copia del Corano, provocando l’indignazione di Ankara che ha definito il gesto un “atto vile”.
La tensione tra i due paesi nasce dall’opposizione del governo turco all’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia. Entrambi i paesi avevano fatto richiesta di entrare nell’alleanza dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La Turchia vorrebbe in cambio del proprio appoggio concessioni politiche, tra cui la deportazione di oppositori del presidente turco Erdogan e di esponenti curdi che considera terroristi.
Il governo svedese ha cercato di smarcarsi da quanto avvenuto durante la manifestazione, dichiarando di non sostenere le opinioni e le modalità con cui queste sono state espresse dai manifestanti. La speranza è di riuscire a riallacciare le relazioni con la Turchia dopo l’annullamento del viaggio nel paese del ministro della Difesa svedese, Pal Jonson.
Gli avvenimenti degli ultimi giorni non hanno fatto altro però che aggravare la situazione.
Tennessee (Stati Uniti)
Sospese le pene capitali in Tennessee, ci sarebbero gravi errori nelle modalità di esecuzione delle iniezioni letali. A evidenziarlo un rapporto del Death Penalty Information Center (DPIC) che ha portato all’immediato stop delle esecuzioni e al licenziamento di due dirigenti: l’avvocata capa Debra Inglis e l’ispettrice generale Kelly Young. Ben sette dei venti tentativi di esecuzione sarebbero risultati “problematici” o avrebbero richiesto un tempo eccessivo per essere portati a termine. Sotto accusa sono i farmaci utilizzati nelle iniezioni letali che, sempre secondo il rapporto, non sono stati adeguatamente testati per i contaminanti.
Ma non è solo il Tennessee a presentare problemi da questo punto di vista. Secondo il rapporto, nel 2022 più di un terzo delle esecuzioni negli Stati Uniti sono fallite o sono risultate altamente problematiche a causa dell’incompetenza, del mancato rispetto del protocollo oppure di difetti nei protocolli stessi.
Esecuzioni sospese, quindi, fino a nuovo ordine e fino a quando non saranno apportate modifiche al protocollo di iniezione letale.
Già in Arizona, nel 2014, le pene capitali per iniezione furono sospese quando l’esecuzione di un condannato per omicidio durò quasi due ore e richiese la somministrazione di quindici dosi di farmaco. Le esecuzioni in Arizona sono riprese lo scorso anno.
Stati Uniti
E restiamo negli Stati Uniti, ma questa volta per una notizia gioiosa. L’ex astronauta della Nasa Buzz Aldrin si è risposato. All’età di 93 anni è convolato a nozze, proprio nel giorno del suo compleanno (20 gennaio), con la sessantatreenne Anca Faur, da tempo sua compagna.
Buzz Aldrin è conosciuto in tutto il mondo per essere stato membro dell’equipaggio dell’Apollo 11, protagonista dello sbarco sulla Luna del 1969. Aldrin scese sul suolo lunare seguendo il compagno Neil Armstrong, diventando così il secondo uomo a mettere piede sulla Luna.
Ma le imprese più ardue sembra portarle a termine all’altare: l’attuale è la quarta signora Aldrin. I due si frequentano da tempo, Anca Faur ha un dottorato di ricerca in ingegneria chimica ed è la vicepresidente esecutiva della Buzz Aldrin Ventures, la società di proprietà dell’ex astronauta.
Foto in copertina: Barbara Schiavulli.
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