23 novembre 2022 – Notiziario

Scritto da in data Novembre 23, 2022

Ascolta il notiziario MONDO

  • Egitto: la difficile situazione dei prigionieri politici scatena la campagna globale #FreeThemAll, #liberatelitutti.
  • Usa e Messico: caccia al serial killer.
  • Turchia: Erdogan, «pronti ad attaccare i militanti curdi con i carri armati».
  • Arabia Saudita: che fine ha fatto l’attivista Mohammad al-Qahtani?
  • Afghanistan: Unione Europea dalla parte delle donne afghane.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.

Iran

Le forze di sicurezza iraniane hanno ucciso settantadue persone, di cui cinquantasei nelle regioni curde, nell’ultima settimana di repressione delle proteste contro il regime. Lo ha annunciato oggi l’ong Iran Human Rights (Ihr) con sede a Oslo, aggiungendo che il bilancio complessivo delle vittime dall’inizio del movimento di protesta scatenato il 16 settembre scorso dopo la morte di Mahsa Amini, è salito a quattrocentosedici. Tra i morti si contano anche cinquantuno bambini e ventuno donne, secondo Ihr. L’ong Hengaw ha confermato invece la morte di quarantadue persone nelle regioni curde in una settimana, quasi tutte uccise con arma da fuoco. Negli ultimi sette giorni, la maggior parte delle uccisioni si è proprio verificata in queste regioni dell’Iran occidentale, dove Teheran ha inviato rinforzi armati mentre le proteste aumentavano.

Funzionari del regime vicini al leader supremo Ali Khamenei hanno espresso apertura alla riforma politica per placare i manifestanti, sebbene sia improbabile che una tale riforma possa cambiare radicalmente il comportamento o la natura del regime.

Quattordici proteste hanno avuto luogo in dieci città di otto province.

Afghanistan

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha affermato che la UE è impegnata a sostenere il popolo afghano. In un discorso al Parlamento europeo, in risposta alle recenti restrizioni contro le donne in Afghanistan, ha espresso profonda preoccupazione per il fatto che alle donne venga impedito di andare al lavoro e di recarsi negli spazi pubblici in Afghanistan. Ha criticato l’Emirato islamico per non aver mantenuto le promesse, aggiungendo che la perdita dei risultati degli ultimi anni, in particolare dei risultati delle donne, è preoccupante. «Il parlamento della UE è impegnato con il popolo dell’Afghanistan, non con i suoi governanti, i talebani vogliono che le donne siano invisibili, noi vogliamo che prosperino e fino a quando non potranno riguadagnare il giusto posto nella società, continueremo ad amplificare la loro voce», ha affermato Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo. Nel frattempo, Borrell, l’Alto rappresentante della UE per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, in un’intervista ha affermato che si sta cercando di convincere i talebani, attraverso vie politiche e diplomatiche, a rispettare i diritti umani, in particolare i diritti delle donne in Afghanistan.

Arabia Saudita

Gruppi per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per il luogo in cui si trova l’attivista saudita Mohammad al-Qahtani, alla fine della sua pena detentiva di dieci anni. Al-Qahtani è un professore di economia saudita, attivista politico e uno dei membri fondatori dell’Associazione saudita per i diritti civili e politici (ACPRA), organizzazione ora sciolta. Nel 2012, lui e l’altro co-fondatore di ACPRA, Abdullah al-Hamid, sono stati arrestati e condannati rispettivamente a dieci e undici anni di reclusione per accuse che includono rottura della fedeltà al sovrano, messa in discussione dell’integrità dei funzionari, tentativo di interrompere la sicurezza e incitamento al disordine e istigazione di organizzazioni internazionali contro il regno. Secondo gli attivisti, la condanna di al-Qahtani è terminata martedì, tuttavia non si sa dove si trovi attualmente. «La pena detentiva del dottor Mohammad al-Qahtani è scaduta e non è stato rilasciato», ha detto a Middle East Eye Adel al-Saeed, attivista dell’Organizzazione saudita europea per i diritti umani (ESOHR). «Sua moglie ha detto più di venti giorni fa che l’amministrazione penitenziaria gli aveva impedito di comunicare e lo aveva trasferito in un altro luogo sconosciuto». Nel frattempo, al-Hamid, pioniere della difesa dei diritti umani saudita, è morto in prigione mentre scontava la pena nel 2020. Ha subito un ictus due settimane prima della sua morte, ma è stato tenuto in detenzione nonostante fosse in coma.

L’Arabia Saudita ha giustiziato diciassette persone per reati legati alla droga dal 10 novembre, secondo le Nazioni Unite. Le persone giustiziate provenivano da Siria, Pakistan, Giordania e Arabia Saudita, ha detto la portavoce, Elizabeth Throssell, durante una conferenza stampa a Ginevra.

https://twitter.com/Reprieve/status/1594750134725873664

Turchia

La Turchia attaccherà presto i militanti con carri armati e soldati, ha detto martedì scorso il presidente Tayyip Erdogan, segnalando una possibile offensiva di terra contro una milizia curda in Siria, dopo che gli attacchi di rappresaglia si sono intensificati lungo il confine siriano. Le dichiarazioni arrivano ​​mentre l’artiglieria turca continua a bombardare le basi curde e altri obiettivi vicino alle città siriane di Tal Rifaat e Kobani, hanno riferito a Reuters due fonti militari siriane. Negli ultimi anni, la Turchia ha organizzato diverse importanti operazioni militari contro la milizia curda siriana YPG e i militanti dello Stato islamico nel nord della Siria. Le forze democratiche siriane (SDF) guidate dalle YPG hanno affermato che quindici civili e combattenti sono stati uccisi negli attacchi turchi dei giorni scorsi. Il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, ha promesso di continuare le operazioni contro i militanti, rinnovando gli appelli all’alleato della Nato, Washington, di smettere di sostenere le forze curde siriane che Ankara ritiene un’ala del fuorilegge Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK).

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.1 è stata registrata alle 4:08 ora locale (le 2:08 in Italia) nel nord-ovest della Turchia. Secondo le prime stime, ci sarebbero in prima battuta almeno trentacinque feriti.

Indonesia: e passiamo a un altro cataclisma, avvenuto lunedì in Indonesia. I sopravvissuti al terremoto indonesiano, che ha ucciso almeno duecentosessantotto persone, hanno fatto appello per cibo e acqua mentre i soccorritori si spostano nei villaggi devastati, sebbene la speranza di trovare qualcuno ancora vivo pian piano svanisce. Le richieste di aiuto di mercoledì scorso sono arrivate quando le autorità hanno avvertito che i detriti delle frane causate dal forte terremoto vicino alla città di Cianjur, a West Java, dovevano essere ripuliti prima delle forti piogge previste nelle prossime settimane, minacciando un secondo disastro. Più di dodicimila militari sono stati dispiegati oggi per aumentare l’energia degli sforzi di ricerca condotti da oltre duemila unità delle forze congiunte di polizia, agenzia di ricerca e soccorso e volontari, ha affermato Suharyanto, capo dell’Agenzia nazionale per la mitigazione dei disastri.

Israele e Palestina

Gli ulivi, un’importante fonte di reddito per i palestinesi, sono stati dati alle fiamme da coloni israeliani  in un villaggio in Cisgiordania lunedì scorso. L’incidente è avvenuto a Ramin, nella provincia di Tulkarm, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. I coloni hanno bucato pneumatici di auto palestinesi e incendiato alberi di ulivo a Ramin, secondo alcuni residenti, e hanno lasciato graffiti d’odio scritti in ebraico sui muri di due case. Gli ulivi, spesso attaccati dai coloni israeliani, sono un simbolo chiave della cultura palestinese. Svolgono anche un importante ruolo economico, con circa centomila famiglie palestinesi che dipendono dai raccolti come principale fonte di reddito.

Egitto

Il diffuso sostegno globale ai prigionieri politici egiziani ha inondato i social media sotto l’hashtag #FreeThemAll, durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, o Cop27, che si è tenuta a Sharm el-Sheikh. Gli utenti online indossano abiti bianchi, il codice di abbigliamento per i prigionieri in Egitto, in solidarietà con i detenuti. L’hashtag compare nelle richieste di rilascio di diversi prigionieri di alto profilo, tra cui l’attivista politico Alaa Abd el-Fattah, l’avvocato e difensore dei diritti umani Mohamed el-Baqer e il blogger Mohamed “Oxygen” Ibrahim. Sebbene non sia chiaro quanti prigionieri politici esistano in Egitto, i gruppi per i diritti umani stimano che ce ne siano almeno sessantamila, pari a circa la metà della popolazione incarcerata, molti dei quali accusati di sostenere gruppi terroristici e diffondere notizie false, ritenuto un modo per placare il dissenso.

Le autorità e i servizi di intelligence controllano quasi la metà dei media popolari egiziani, mentre il resto è di proprietà di uomini d’affari filogovernativi, secondo Reporters Sans Frontières. Coloro che hanno partecipato al vertice di questa settimana hanno scoperto che l’accesso a diversi siti di gruppi di notizie e diritti era bloccato.

Nonostante l’Egitto sia firmatario del Patto internazionale sui diritti civili e politici, il presidente Abd el-Fattah el-Sisi è stato accusato da Human Rights Watch di aver guidato la peggiore campagna del paese contro la giustizia umana nella sua storia moderna.

Marocco

Un ex ministro marocchino per i diritti umani è stato arrestato e incarcerato lunedì scorso, dopo che una corte d’appello ha confermato una condanna iniziale di tre anni: lo ha riferito l’ufficio del procuratore di Rabat.  Mohammed Ziane, avvocato di 79 anni e fondatore del Partito liberale marocchino, l’anno scorso ha accusato i servizi di sicurezza di aver falsificato un video che sembrava mostrarlo in una situazione compromettente con una donna sposata in una stanza d’albergo. Ziane ha accusato il capo delle forze di sicurezza del Marocco, Abdellatif Hammouchi, di aver falsificato il filmato. Il ministero dell’Interno ha successivamente sporto denuncia, nel gennaio 2021, accusandolo di aver diffuso “false accuse”. Lunedì è stato dichiarato colpevole di varie cose, tra cui insulto alla magistratura, utilizzo dei social media per istigare la violazione delle misure Covid-19, adulterio, molestie sessuali, oltraggio alle istituzioni e di dare cattivo esempio ai bambini, ha affermato l’ufficio del procuratore. Ziane, ex capo dell’Ordine degli avvocati, è un aperto critico del governo e dell’apparato di sicurezza del Marocco, e ha difeso diversi giornalisti in tribunale. È stato ministro dei Diritti umani del paese tra il 1995 e il 1996 e ha anche lavorato come avvocato del governo negli anni Novanta. «È stato condannato per tutte le accuse possibili e immaginabili, è un’aberrazione che non ho mai visto», ha detto ad AFP suo figlio Ali Reda Ziane, anche lui avvocato.

Repubblica Democratica del Congo

Sedici persone sono morte a causa di frane causate da piogge torrenziali che si sono abbattute a Kamituga, una città nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. La maggior parte delle case crollate o sommerse erano fatte di assi e costruite in siti non autorizzati a ospitare abitazioni. Le case, realizzate su un pendio, sono state spazzate via dall’acqua piovana, ben quattro quartieri sono stati colpiti dalle frane.

Unione Europea

Via libera definitivo dal Parlamento Ue alla direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione. Entro la fine di giugno 2026, tutte le grandi società quotate nell’Ue dovranno adottare delle misure per incrementare la presenza delle donne nelle posizioni apicali. Entro la fine di giugno 2026, il 40% dei posti di amministratore senza incarichi esecutivi e il 33% di tutti i posti di amministratore dovranno essere occupati dal sesso sottorappresentato.

Germania

A 77 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, un tribunale tedesco ha inflitto due anni di detenzione con la condizionale a una ex segretaria di un campo di concentramento di 97 anni: Irmgard Furchner è accusata di complicità in oltre undicimila omicidi nel campo nazista di Stutthof, nell’attuale Polonia. Quello che si è concluso nel tribunale di Itzehoe, nel nord della Germania, è uno degli ultimi processi per crimini nazisti. Il pubblico ministero, Maxi Wantzen, ha dichiarato che Irmgard Furchner è colpevole di complicità nell’omicidio crudele e doloso di oltre undicimila persone.

Ucraina – Russia

Le truppe russe hanno rapito i sindaci di diverse comunità nell’oblast di Kherson, e li hanno portati sulla sponda orientale del fiume Dnipro, secondo quanto riferisce il ministero dell’Interno ucraino.

Pesanti combattimenti infuriano nelle ultime ore tra russi e ucraini nella penisola di Kinbourne, territorio sulla riva sinistra del fiume Dnipro, a sud di Mykolaiv.

Il governo ucraino ha promesso di creare rifugi per fornire calore e acqua, e ha incoraggiato i cittadini a risparmiare energia mentre un rigido inverno si profila tra gli implacabili attacchi russi che hanno lasciato la struttura di potere a brandelli. Speciali “centri di invincibilità” saranno istituiti in tutta l’Ucraina per fornire elettricità, riscaldamento, acqua, internet, connessioni di telefonia mobile e una farmacia, gratuitamente e 24/24 ore, ha affermato il presidente Volodymyr Zelenskyy nel suo discorso notturno di martedì scorso. Gli attacchi russi hanno interrotto l’alimentazione per lunghi periodi a dieci milioni di consumatori alla volta. Martedì l’operatore della rete elettrica nazionale ucraina ha dichiarato che i danni sono stati colossali.

Il reporter dell’agenzia americana Associated Press, che aveva scritto che il missile caduto in Polonia la settimana scorsa era russo, è stato licenziato. Poche ore dopo l’esplosione di un missile a Przewodow, un villaggio polacco vicino al confine con l’Ucraina, James LaPorta, 35 anni, aveva citato «un alto funzionario dell’intelligence Usa» secondo il quale «missili russi erano caduti in Polonia uccidendo due persone». Una notizia che poi è stata smentita dalle indagini di Varsavia e anche dall’amministrazione americana.

Messico

Un americano è sospettato di aver ucciso almeno tre prostitute nella città messicana di Tijuana, scatenando una massiccia caccia all’uomo negli Stati Uniti e in Messico. Gli investigatori della omicidi hanno detto che il sospettato, ritenuto un cittadino statunitense, ha prelevato le sue vittime da strip club e bar nella Zona Norte, una comunità nel nord di Tijuana, che si trova appena oltre il confine con gli Stati Uniti. Il procuratore generale della Baja California, Ricardo Carpio, ha affermato che l’assassino prende di mira donne «vulnerabili e sole e le attira con menzogne». Ogni donna è stata trovata morta in una stanza di motel. La città di confine messicana di Tijuana è uno dei punti di passaggio più trafficati tra Stati Uniti e Messico. È anche una popolare destinazione per i turisti americani per la sua vivace vita notturna, le spiagge sabbiose e il famoso quartiere a luci rosse.

Brasile

L’ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, contesta la sconfitta nelle elezioni di ottobre e chiede all’autorità elettorale di annullare i voti espressi sulla maggior parte delle macchine per il voto elettronico della nazione, citando un bug del software che, secondo esperti indipendenti, non ha pregiudicato l’attendibilità dei risultati. L’autorità elettorale ha già dichiarato la vittoria della nemesi di Bolsonaro, l’ex presidente di sinistra Luiz Inácio Lula da Silva, e politici di spicco, compresi molti alleati del presidente, hanno accettato i risultati.

Nepal

Il primo ministro nepalese, Sher Bahadur Deuba, è stato eletto dal collegio elettorale di Dadeldhura per la settima volta consecutiva nelle elezioni generali. Domenica scorsa si sono svolte le elezioni alla Camera dei Rappresentanti (HoR) e sette assemblee provinciali. Su duecentosettantacinque membri del Parlamento, centosessantacinque sono eletti con voto diretto, mentre i restanti centodieci sono eletti con sistema elettorale proporzionale. Analogamente, su un totale di cinquecentocinquanta membri delle assemblee provinciali, trecentotrenta saranno eletti direttamente e duecentoventi saranno eletti con il metodo proporzionale. Martedì la coalizione guidata dal Congresso nepalese si stava avvicinando a garantire la maggioranza alle elezioni parlamentari in Nepal, con l’alleanza di governo che ha ottenuto o è in testa con quasi settantacinque seggi, secondo le ultime proiezioni. La principale opposizione, il Partito Comunista del Nepal (Marxista-Leninista Unificato), ha finora conquistato tre seggi ed è in testa con altri trentotto.

Malesia

La Malesia è rimasta senza governo, visto che il re Al-Sultan Abdullah ha dichiarato di aver bisogno di più tempo per scegliere il prossimo primo ministro, dopo che le due principali coalizioni non sono riuscite a ottenere la maggioranza semplice nelle elezioni generali del fine settimana, che hanno prodotto un “parlamento sospeso”. Martedì scorso, il leader dell’opposizione, Anwar Ibrahim, e l’ex primo ministro, Muhyiddin Yassin, hanno avuto un’udienza con il re dopo che nessuno dei due aveva ottenuto il sostegno della maggioranza dei duecentoventidue membri del parlamento.

Cina

Quattro persone sono state arrestate in seguito a un incendio in una società commerciale industriale nella Cina centrale, che ha ucciso trentotto persone. L’incendio di lunedì scorso è stato causato da scintille di saldatura che hanno dato fuoco a tessuti di cotone immagazzinati in una struttura gestita dalla ditta Kaixinda. Due dei dipendenti dell’azienda, e due di un’azienda di abbigliamento, sono stati arrestati, ha riferito ai giornalisti il ​​sindaco di Anyang, Gao Yong.

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