25 febbraio 2022- Notiziario
Scritto da Silvia Muletti in data Febbraio 25, 2022
Ascolta il Notiziario
- Ucraina: cronache dal primo giorno d’invasione, con Julia Kalashnyk in collegamento.
- Myanmar: esercito schierato contro ribelli.
- Senegal: la politica delle frontiere dopo il Vertice Africa-Europa.
- America Latina e giornalismo.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Silvia Muletti
Ucraina
Nel primo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina il ministero della Sanità riporta 57 morti e 169 feriti, tra civili e militari. Le forze russe hanno attaccato anche gli ospedali. Battaglie accese nei presi di Kharkiv, nel sud del paese e lungo la linea di demarcazione. Le forze ucraine hanno ripreso l’aeroporto a Hostomel e l’esercito russo ha occupato il sito di Chernobyl.
Il Consiglio Europeo straordinario che si è riunito ieri ha chiesto a Putin di fermare immediatamente l’aggressione, che vengano imposte nuove, rapide e severe sanzioni che colpiscano la Russia a livello economico, e una maggiore assistenza all’Ucraina con la disponibilità europea di farsi carico dell’emergenza umanitaria.
Il Parlamento europeo chiede:
1⃣ a Putin di fermare immediatamente l'aggressione
2⃣ nuove, rapide e severe sanzioni
3⃣ una maggiore assistenza all'#Ucraina e la disponibilità europea a farsi carico dell’emergenza umanitaria.@EP_President Metsola https://t.co/vCpnEZ69pT— Parlamento europeo (@Europarl_IT) February 24, 2022
La capitale ucraina Kiev è stata colpita da «missili da crociera o balistici», ha affermato un funzionario ucraino come ha twittato Cnn, e i soldati russi sono a 32 chilometri dalla capitale.
The Ukrainian capital Kyiv has been hit with "cruise or ballistic missiles," a Ukrainian official says https://t.co/ySIwddWOHM
— CNN Breaking News (@cnnbrk) February 25, 2022
Un secondo contingente, entrato in Ucraina dalla Russia, sarebbe in movimento verso Kiev con l’obiettivo di circondare la città e rovesciare il governo ucraino. Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha affermato di essere rimasto nel paese nonostante si vociferasse che fosse fuggito. «Il nemico mi ha contrassegnato come obiettivo numero uno», ha detto. «La mia famiglia come obiettivo numero due».
Ukraine’s president, Volodymyr Zelensky, said that he remained in the country despite rumors that he had fled. “The enemy has marked me as target No. 1,” he said, “my family as target No. 2.”https://t.co/GVzgFZl5Fj pic.twitter.com/2aUvSZwILn
— The New York Times (@nytimes) February 25, 2022
Myanmar
L’esercito del Myanmar ha schierato truppe di terra e lanciato attacchi aerei e di artiglieria contro le forze ribelli nell’est del paese − hanno riferito testimoni, media locali e un’organizzazione umanitaria − spingendo migliaia di persone a fuggire. Bombardamenti sono stati effettuati per il secondo giorno consecutivo nel villaggio di Nan Mei Khon a Kayah, uno stato al confine con la Thailandia dove i soldati hanno incontrato mesi di resistenza da parte della Karenni National Defence Force (KNDF), uno dei numerosi gruppi di milizia che sta sfidando il governo della giunta militare.
I Free Burma Rangers, un’organizzazione di soccorso che opera nell’area, ha condiviso filmati, di un giorno prima, del villaggio con case in fiamme.
23 Feb 2022: Burma army airstrikes & strafing in the vicinity of Nam Mae Kon, NW of Loikaw, Karenni. 2 villagers are dead & 3 wounded in one of the strikes. Homes are burning & attacks continue as they continue pushing south from Moe Bye. Thousands of IDPs on the run again. FBR pic.twitter.com/FJCcex5lZk
— Free Burma Rangers (@FreeBurmaRangrs) February 24, 2022
Reuters non è stata in grado di verificare in modo indipendente le informazioni sul bilancio dei morti e dei feriti. L’Onu stima che 441.000 persone siano fuggite dai disordini in Myanmar dopo il colpo di Stato dell’anno scorso. Gruppi per i diritti umani hanno accusato i militari di usare la forza in modo sproporzionato nelle aree civili, mentre i militari affermano di combattere i “terroristi”.
Senegal
A pochi giorni dal sesto vertice Unione Europea − Unione Africana a Bruxelles, la Commissaria UE per gli Affari Interni, Ylva Johansson, ha proposto al Senegal uno Status Agreement con Frontex, l’Agenzia UE per le Frontiere, che «consentirebbe il dispiegamento di squadre permanenti ed equipaggiamento tecnico, in particolare, per combattere i contrabbandieri».
L’UE propone di inviare guardie e droni Frontex in Senegal in una strategia che Euro-Med Human Rights Monitor ha dichiarato essere una nuova e rigida manovra di contenimento della migrazione, un modo per permettere il rimpatrio forzato e l’esternalizzazione delle frontiere, basata sullo squilibrio strutturale di potere che soffoca i diritti dei migranti e dei richiedenti asilo.
America Latina
L’ufficio dell’America Latina di Reporter Senza Frontiere (RSF) ha pubblicato ieri i risultati di una lunga indagine e analisi dei meccanismi di protezione per i giornalisti nei quattro paesi più pericolosi per i media dell’America Latina: Messico, Honduras, Colombia e Brasile. Il rapporto fornisce, per la prima volta, una panoramica regionale delle politiche di protezione esistenti, senza perdere di vista le specificità di ciascun paese, ed è il risultato di un’analisi comparativa senza precedenti dei meccanismi di protezione in questi quattro paesi, dove sono avvenuti il 90% degli omicidi di giornalisti nell’ultimo decennio.
Paradigma di protezione: far funzionare i meccanismi di protezione per i giornalisti latinoamericani ha l’obiettivo di determinare il funzionamento delle misure a tutela dei lavoratori della stampa, la loro efficacia e il loro impatto sui giornalisti che sono stati minacciati e che richiedono aiuto.
«I giornalisti in America Latina devono cessare di essere un bersaglio», ha affermato Emmanuel Colombié, direttore dell’ufficio di RSF per l’America Latina. «È urgente arginare questa spirale di violenza con conseguenze drammatiche per le democrazie della regione. La vulnerabilità dei giornalisti non è inevitabile. RSF propone modalità concrete per migliorare l’efficacia dei meccanismi di protezione in Brasile, Honduras, Colombia e Messico e mira ad avviare i cambiamenti necessari e fornire loro un supporto duraturo».
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