26 novembre 2021 – Notiziario

Scritto da in data Novembre 26, 2021

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  • Isole Salomone, le radici profonde di un conflitto.
  • Afghanistan: i talebani volano in Qatar per incontrare gli americani.
  • Accusato di torture, il generale emiratino al-Raisi diventa presidente dell’Interpol.
  • Tre morti in una sparatoria durante una marcia contro la violenza sulle donne in Messico.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli

Afghanistan

Una delegazione dell’Emirato Islamico, guidata dal ministro degli Esteri ad interim Amir Khan Muttaqi, è volata nella capitale del Qatar, Doha, giovedì pomeriggio: lo ha riferito il ministero degli Esteri. In precedenza, Balkhi, portavoce del ministero, aveva affermato che la delegazione dovrebbe discutere una serie di questioni con gli Stati Uniti e l’Unione Europea, tra cui la riapertura delle ambasciate straniere e il rilascio dei beni afghani. L’inviato speciale Usa per l’Afghanistan, Thomas West, in un’intervista a VOA ha detto che visiterà Doha per incontrare i funzionari dell’Emirato Islamico. «Circa il 75% della spesa pubblica del precedente governo era finanziata da donatori stranieri, circa il 40% del PIL del paese era finanziato da donatori stranieri», ha detto West. «[…] Nel nostro accordo, francamente, l’impegno dei nostri alleati e partner con i talebani per un periodo di anni, avevamo chiarito che se avessero scelto un percorso militare per il potere quell’aiuto sarebbe scomparso, ed è quello che è successo», ha ribadito West.

Giornalisti e attivisti afghani hanno espresso preoccupazione per una nuova “linea guida religiosa” emessa dai governanti talebani, affermando che la decisione rappresenta un’ulteriore forma di controllo sulle donne. I talebani, che hanno conquistato l’Afghanistan circa 100 giorni fa, domenica scorsa hanno esortato le giornaliste a seguire un codice di abbigliamento e hanno invitato le stazioni televisive a smettere la trasmissione di soap opera con donne, suscitando timori per i diritti delle donne e la libertà dei media.

La solitudine del giornalista

Sharbat Gula, meglio conosciuta come “la ragazza afghana dagli occhi verdi” apparsa sulla copertina del National Geographic del 1985, è stata evacuata in Italia: lo ha riferito il governo italiano.
«La cittadina afghana Sharbat Gula è arrivata a Roma», ha detto il 25 novembre l’ufficio del primo ministro Mario Draghi. Il governo italiano ha detto di aver risposto alle richieste delle organizzazioni no-profit in suo favore perché «si recasse in Italia come parte del più ampio programma di evacuazione in atto per i cittadini afghani e il piano del governo per la loro accoglienza e integrazione».

Iran

Basij, il braccio paramilitare dell’Iran’s Revolutionary Guard Corps (IRGC), ha lanciato un nuovo videogioco chiamato Saving Freedom, incentrato sul salvataggio di George Floyd dall’omicidio da parte della polizia statunitense. Floyd fu assassinato da un agente di polizia a Minneapolis (Minnesota) il 25 maggio 2020 e la sua morte, catturata dalla telecamera di passanti che hanno filmato Derek Chauvin inginocchiato sul suo collo, scatenò proteste per la giustizia razziale in tutto il mondo. L’intenzione di sviluppare il gioco è stata annunciata nel settembre 2020, poco dopo che il generale di brigata Mohammad Reza Naghdi, comandante di alto rango dell’IRGC, è andato alla TV di stato iraniana per discutere della creazione di un gioco basato sui valori islamici.

Emirati Arabi Uniti

Il generale Naser al-Raisi è stato eletto per un mandato di quattro anni, durante un’assemblea generale a Istanbul,

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presidente dell’Interpol. Il generale accusato di tortura in cinque paesi, tra cui Francia e Turchia, è stato eletto nonostante le preoccupazione delle organizzazioni per i diritti umani e dei membri del Parlamento europeo. Il generale al-Raisi, capo delle forze di sicurezza degli Emirati Arabi Uniti, assumerà un ruolo in gran parte cerimoniale. Il segretario generale dell’Interpol si occupa della gestione quotidiana dell’organizzazione con sede a Lione. Juergen Stock, attuale segretario generale, ha ricevuto un secondo mandato quinquennale nel 2019. Negli ultimi mesi in Francia e Turchia, che questa settimana ospita l’assemblea generale dell’Interpol a Istanbul, sono state presentate denunce di “tortura” contro il generale degli Emirati. La nomina segue il generoso finanziamento degli Emirati Arabi Uniti per il corpo di polizia e le accuse ad Abu Dhabi di aver abusato del sistema dell’Interpol dei cosiddetti “avvisi rossi” per i sospetti ricercati e per perseguitare i dissidenti politici. Tre membri del Parlamento europeo hanno scritto una lettera, datata 11 novembre, al presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per avvertire dell’impatto che la nomina del generale avrebbe avuto sull’Interpol. Nell’ottobre 2020, 19 ONG, tra cui Human Rights Watch, hanno espresso preoccupazione per la possibile scelta di al-Raisi, che hanno descritto come «parte di un apparato di sicurezza che continua a prendere di mira sistematicamente critici pacifici».

Israele e Palestina

Raed al-Kharraz è stato picchiato, ricevendo «fratture alla testa che hanno provocato gravi emorragie interne, oltre a fratture sul viso e sui denti». Anche suo figlio Muhammad, di 10 anni, non è stato risparmiato: «Il suo volto è tumefatto, collo e corpo sono coperti di lividi, e dopo l’incidente soffre ancora di terrore e ansia». Samir al-Kharraz, un parente di Raed, racconta cosa è successo al 44enne residente a Nablus e a suo figlio dopo un violento attacco di coloni contro il loro veicolo mercoledì sera vicino al villaggio di al-Mughayyer, a nord-est di Ramallah. Secondo gli attivisti anti-insediamento che hanno parlato con Middle East Eye, l’assalto − uno dei peggiori perpetrati dai coloni nella Cisgiordania nell’ultimo mese − è stato premeditato, con i residenti palestinesi deliberatamente presi di mira. L’attacco è stato uno dei cinque perpetrati dai coloni in meno di 24 ore a Nablus, Ramallah, Hebron e nei villaggi vicini.

La municipalità israeliana di Gerusalemme ha avanzato piani per costruire 9.000 unità di insediamento sul sito dell’aeroporto di Kalandia in Cisgiordania: lo hanno rivelato i media israeliani. La proposta sarà ora esaminata dal Comitato distrettuale per la pianificazione e l’edilizia, sotto gli auspici del ministero delle Finanze, il 6 dicembre, secondo The Times of Israel. Il progetto trasformerà il sito aeroportuale di 124 ettari, che ha operato dal 1924 al 2000, in un nuovo insediamento con parchi, hotel, edifici pubblici, aree commerciali e abitazioni.

Lunedì una delegazione di funzionari dell’Unione Europea ha visitato il sito. Il rappresentante della UE presso l’AP, Sven Kuhn von Burgsdorff, ha affermato che il piano mette a repentaglio una potenziale risoluzione del conflitto tra i due stati e contribuisce a separare Gerusalemme dalla Cisgiordania.

Egitto

Giovedì un tribunale egiziano ha condannato a morte per impiccagione 22 islamisti. Gli uomini sono stati giudicati colpevoli di aver commesso 54 “operazioni terroristiche” in tutto l’Egitto, tra cui l’omicidio di un alto ufficiale di polizia e il tentativo di uccidere l’ex ministro degli Interni Mohamed Ibrahim. Tra i condannati a morte c’è un ex agente di polizia e le sentenze non possono essere appellate. I 22 condannati sono stati giudicati colpevoli di essere membri del gruppo Ansar Beit al-Maqdis, che ha giurato fedeltà al gruppo dello Stato Islamico nel 2014 e si è poi ribattezzato Provincia del Sinai.

Somalia

Autobomba esplode vicino a una scuola nella capitale Mogadiscio: 8 vittime, almeno 15 feriti, tra loro anche studenti.

Sudan

Le forze di sicurezza sudanesi hanno sparato gas lacrimogeni mentre migliaia di manifestanti si sono radunati protestando contro l’accordo che ha visto il primo ministro civile reintegrato a seguito di un colpo di Stato militare il mese scorso: lo hanno riferito testimoni. Le proteste di giovedì sono arrivate pochi giorni dopo che il capo dell’esercito, il generale Abdel Fattah al-Burhan, ha firmato un nuovo accordo di condivisione del potere con il primo ministro Abdalla Hamdok, dopo averlo rilasciato dagli arresti domiciliari. La decisione è stata la più grande concessione fatta dai militari dal colpo di Stato del 25 ottobre, ma lascia la transizione del paese alla democrazia impantanata in una crisi. Prima del golpe militare, il governo di transizione del Sudan era composto dal Consiglio Sovrano, un organismo congiunto militare-civile guidato da al-Burhan, e da un governo civile guidato da Hamdok. Il movimento pro-democrazia del Sudan ha respinto l’accordo in quanto non soddisfa le sue richieste di un pieno governo civile e ha accusato Hamdok di permettersi di fare da “foglia di fico” per il governo militare. I militari avrebbero dovuto consegnare la leadership del Consiglio Sovrano a un civile nei prossimi mesi.

Regno Unito

Il Regno Unito ha vietato voli verso sei nazioni dell’Africa meridionale − Sudafrica, Botswana, Lesotho, Eswatini, Zimbabwe e Namibia − fino al 28 novembre, a causa della diffusione di un ceppo di coronavirus. A partire da oggi ai cittadini non britannici e irlandensi che hanno visitato le sei nazioni africane negli ultimi 10 giorni verrà rifiutato l’ingresso nel Regno Unito, mentre i cittadini britannici e irlandesi dovranno isolarsi per 10 giorni.

Russia

Un’esplosione devastante in una miniera di carbone siberiana ha causato la morte di 52 minatori e soccorritori a circa 250 metri sottoterra: lo riferiscono funzionari russi. Ore dopo che un’esplosione di gas metano e un incendio hanno riempito la miniera di fumi tossici ieri, i soccorritori hanno ritrovato 14 corpi ma sono stati costretti successivamente a interrompere la ricerca di altri 38 a causa di un accumulo di gas metano e monossido di carbonio a seguito dell’incendio. Altre 239 persone sono state salvate. Migliaia di persone sono andate in ospedale per le inalazioni di fumo.

Messico

Centinaia di migranti sono stati costretti dai funzionari messicani a disperdersi da una città “prigione” per impedire che un’altra carovana si dirigesse a nord verso il confine con gli Stati Uniti. I migranti, per lo più provenienti da Haiti e da altri paesi dell’America Latina, sono stati allontanati dalla città meridionale di Tapachula con autobus e portati in altri stati.

Una sparatoria nel pieno di una marcia femminista davanti al palazzo municipale della città messicana di Guaymas ha provocato la morte di tre persone, ha detto giovedì l’ufficio del procuratore generale dello stato. Le vittime includono due uomini e una donna. I due uomini erano guardie del corpo della sindaco della città, Karla Cordova, mentre la donna era una partecipante alla protesta, secondo il quotidiano messicano La Jornada. La marcia a Guaymas è una di una serie di manifestazioni di protesta svoltesi nelle città di tutto il Messico giovedì e volte a denunciare la violenza contro le donne nel paese latinoamericano.

Brasile

Carlos Arthur Nuzman, capo del Comitato Olimpico brasiliano per più di due decenni, è stato condannato a 30 anni e 11 mesi di carcere per presunto acquisto di voti a Rio de Janeiro per ospitare le Olimpiadi del 2016. La sentenza del giudice Marcelo Bretas è diventata pubblica giovedì. Nuzman, che era anche a capo del comitato organizzatore di Rio 2016, è stato riconosciuto colpevole di corruzione, organizzazione criminale, riciclaggio di denaro ed evasione fiscale. Il dirigente di 79 anni non sarà incarcerato fino a quando tutti i suoi appelli non saranno stati ascoltati. Bretas ha anche condannato al carcere l’ex governatore di Rio Sergio Cabral, l’uomo d’affari Arthur Soares e Leonardo Gryner, che era il direttore generale delle operazioni del comitato di Rio 2016. Gli investigatori affermano che tutti e tre si sono coordinati con Nuzman per corrompere l’ex presidente dell’Associazione internazionale delle federazioni di atletica leggera, Lamine Diack, e suo figlio Papa Diack per ottenere voti.

Isole Salomone

La Cina ha espresso grande preoccupazione per i disordini di questi giorni nelle Isole Salomone, in particolare nella Chinatown della capitale Honiara. Intanto l’Australia ha inviato i militari e la polizia a scopo, ha detto il premier australiano  Morrison, di peacekeeping e su richiesta del premier delle Isole.
Quella che mercoledì era iniziata come una protesta pacifica chiedendo le dimissioni del primo ministro Manasseh Sogavare è rapidamente precipitata in disordini quando una folla di circa 1.000 persone, molte delle quali provenienti dalla vicina provincia di Malaita, ha dato fuoco a una capanna di foglie nel complesso parlamentare della capitale Honiara.
Mentre la polizia ha bloccato i tentativi dei manifestanti di entrare in parlamento, usando gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere la folla, da Honiara hanno iniziato a emergere rapporti e immagini di saccheggi e incendi di edifici. I disordini sembravano placarsi mercoledì sera, ma sono ricominciati quando la folla ha preso di mira il quartiere Chinatown di Honiara giovedì, dando fuoco alle piccole imprese di etnia cinese e rinnovando le loro richieste affinché Sogavare si dimetta. La rivolta civile si è rapidamente intensificata oltre la capacità di controllo delle autorità locali e il primo ministro ha presentato una richiesta formale di assistenza al governo australiano. Le prime indicazioni sono che Honiara si è svegliata in un’atmosfera più tranquilla stamattina, ma la tensione persiste nell’aria poiché reprimere la violenza non ha risolto le sue cause sottostanti. Il premier Sogavare ha attribuito le proteste alle “potenze straniere”.
La dimensione geopolitica di questo ultimo attacco è che la decisione delle Isole Salomone di trasferire le sue alleanze diplomatiche da Taiwan alla Cina nel 2019 – accompagnata da un incentivo di 500 milioni di dollari e un processo che ha interrotto 36 anni di legami con Taiwan – è stata accolta con feroci critiche all’epoca da parte dei parlamentari dell’opposizione a Honiara e dal premier malaitano Daniel Suidani, che da allora è rimasto un forte critico del passaggio.
Suidani ha mantenuto i legami di Malaita con Taiwan contro le istruzioni del governo nazionale e da allora ha coltivato un forte sostegno per la sua posizione tra i malaitani nella provincia. La reciprocità di Taiwan e un contributo degli Stati Uniti nel 2020 di 25 milioni di dollari di assistenza allo sviluppo forniti direttamente alle autorità provinciali di Malaita hanno contribuito alla spaccatura tra la provincia e il governo nazionale.

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