28 dicembre 2021 – Notiziario in genere

Scritto da in data Dicembre 28, 2021

India. Donne costrette ad abortire feti di sesso femminile. El Salvador. Liberate tre donne arrestate per la legge contro l’aborto. Kansas, Stati Uniti. Linee ospedaliere intasate per il numero elevato di quante donne cerchino di abortire dai vicini stati in cui è stata proibita l’interruzione di gravidanza. Svizzera. Dal primo gennaio 2022 sarà più semplice cambiare genere. Giappone. In quasi tutte le scuole del paese non sarà più necessario indicare il genere per l’iscrizione.

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India

Negli ultimi 50 anni sarebbero “scomparse” 46 milioni di bambine indiane, che non hanno mai visto la luce a causa degli aborti selettivi per sesso. Rappresentano circa la metà degli aborti selettivi in tutto il mondo. Questo tipo di pratica è stato proibito in India nel 1994, ma continua a essere accessibile grazie a cliniche private o a metodi farmacologici. Inoltre, le donne che mettono alla luce una bambina sono spesso colpevolizzate da familiari e comunità. Il governo sembra tacere in merito a questa situazione e sarebbero stati mostrati dati secondo cui le donne sono più degli uomini. Tuttavia attivisti e studiosi sul campo non concordano con le ricerche, ribadendo che il numero di uomini in eccesso sta invece crescendo. In un articolo su Lancet è infatti apparso uno studio che mostra come le perdite di nascite femminili siano passate da 3.5 milioni tra il 1987 e il 1996 ai 5.5 milioni tra il 2007 e il 2016. Gli aborti selettivi, per altro, non sono appannaggio esclusivo delle classi subalterne: una donna di quarant’anni, appartenente a una ricca famiglia di Mumbai, è stata forzata ad abortire 8 volte prima di denunciare i fatti alla polizia. In tutti i casi, la società patriarcale che informa il paese tende a isolare le donne, che sono costrette a dover lottare solo per essere accettate da famiglia e comunità.

El Salvador

Erano state condannate a 30 anni per effetto della legge contro gli aborti. Karen, Kathy ed Evelyn sono ora libere grazie a una decisione del governo, ma almeno altre 14 donne sono ancora detenute per aver dovuto abortire in seguito a una emergenza ostetrica. Nel 2010 una delle donne detenute, arrestata due anni prima, era morta in carcere, lasciando due bambini. L’evento aveva portato la Corte Interamericana per i Diritti Umani a deliberare questo novembre contro il governo salvadoregno. El Salvador è uno dei paesi latinoamericani dove l’aborto è proibito in ogni caso, anche in quelli di rischio per la madre; gli altri sono Honduras, Nicaragua e Repubblica Dominicana. Spesso le donne che abortiscono sono accusate di omicidio.

Kansas

Anche negli Stati Uniti non è sempre facile abortire, per questo molte donne texane, e di altri stati in cui il diritto all’interruzione di gravidanza non è più accessibile, si rivolgono al relativamente vicino Kansas, dopo aver già intasato gli ospedali dell’Oklahoma. Tuttavia non è detto che le cose rimarranno stabili: il prossimo anno cittadine e cittadini del Kansas dovranno votare una nuova costituzione in cui l’aborto sarebbe proibito, e si aspetta l’importante giudizio sul tema della Corte Suprema riguardo il caso Roe vs. Wade. Al tempo stesso, il Kansas potrebbe diventare l’ultimo presidio della zona in cui si possa praticare l’aborto, viste anche le probabili future restrizioni da parte di tutti gli stati confinanti. Nonostante il quadro non positivo, le cliniche che praticano interruzioni di gravidanza stanno cercando modalità per continuare a garantire il servizio sanitario, un servizio già parecchio sofferente causa le numerose richieste.

Per approfondire il tema puoi leggere questo articolo.

Svizzera

Dal primo gennaio, le persone con cittadinanza svizzera potranno cambiare il proprio genere semplicemente andando presso il registro civile. La Svizzera si unisce così a Portogallo, Belgio e Norvegia come paese in cui il cambio di genere può essere ottenuto senza terapia ormonale, diagnosi medica o altri step burocratici. Secondo le regole del Codice Civile, tutte le persone dai 16 anni in poi potranno registrare il proprio genere d’elezione. Per chi sia più giovane o sotto tutela legale, sarà necessario il consenso del tutore/della tutrice. Con la nuova legge si cambiano le vecchie regole, che richiedevano il referto medico di identità transgender per poter cambiare il genere sui documenti.

Giappone

Dalle prossime iscrizioni nelle scuole pubbliche giapponesi, fatta eccezione di quelle nel distretto di Tokyo, gli e le studenti non dovranno più specificare il proprio genere nella domanda. Il distretto metropolitano di Tokyo è l’unico a non applicare la nuova modalità di iscrizione perché prevede un sistema di quote divise per genere nell’accesso ai corsi di studio. La decisione presa negli altri distretti viene incontro alle persone transgender e non binarie, permettendo loro di non doversi identificare con un genere cui non sentono di appartenere.

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