28 settembre 2022 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Settembre 28, 2022
Ascolta il notiziario
- Iran: parlamentare etichetta le manifestanti come prostitute.
- Afghanistan: i talebani firmano un accordo con la Russia per il gas.
- Egitto: per Zaki un nuovo rinvio.
- Haiti: per l’Onu è catastrofe umanitaria.
- Messico: scomparso un altro giornalista.
- Cuba: senza elettricità.
- Arabia Saudita: MBS nominato anche primo ministro, oltre che reggente de facto.
- Esplosioni causano gravi danni a entrambe le condutture del Nord Stream.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.
Iran
Quasi tremila persone sono state arrestate a Teheran, in oltre dieci giorni di proteste, per il caso di Mahsa Amini, la ventiduenne morta mentre era in custodia della polizia morale che l’aveva detenuta perché non portava il velo in modo appropriato. Lo rende noto IranWire citando fonti tra le famiglie delle persone arrestate, secondo le quali i prigionieri si trovano in varie carceri della capitale iraniana ma anche in altri edifici.
Martedì un legislatore iraniano ha etichettato le donne che si sono tolte il velo per protestare contro la morte di Mahsa Amini come “rivoltose” che “si prostituiscono”: lo ha detto Mahmoud Nabavian, un legislatore di Teheran. Nabavian ha suggerito che togliersi l’hijab, o velo, fosse come essere nude in pubblico. Il linguaggio aspro di Mahmoud Nabavian è in netto contrasto con l’appello di un alto esponente religioso, il grande ayatollah Hossein Nouri Hamadani, che domenica ha esortato il governo ad ascoltare le richieste del popolo. Le proteste si sono estese ad almeno quarantasei città, compresa la capitale Teheran, e a una miriade di paesi e villaggi, con scene di violenza e scontri di strada con le forze di sicurezza, mai viste da anni in Iran. Proteste di solidarietà sono scoppiate anche in Europa, negli Stati Uniti e in alcune parti del Medio Oriente. L’agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana Tasnim ha riferito che le forze di sicurezza hanno arrestato l’attivista riformista Faezeh Hashemi, figlia del defunto presidente iraniano Akbar Hashemi Rafsanjani. Hashemi, che in precedenza ha scontato una pena in prigione per i suoi commenti e il suo attivismo, è stata arrestata per aver presumibilmente incitato i rivoltosi a proteste di strada nella parte orientale di Teheran martedì notte. Amnesty International in una dichiarazione ha affermato che è necessaria un’azione internazionale urgente per garantire la responsabilità della morte di Amini in custodia. Il gruppo per i diritti umani ha affermato che il caso «deve essere indagato in modo indipendente, imparziale ed efficace e coloro che sono sospettati di responsabilità devono essere assicurati alla giustizia in processi equi». Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha chiesto un’indagine indipendente per affrontare «la crisi di impunità in corso in Iran». Nel frattempo, il capo della magistratura iraniana, Gholamhosein Mohseni Ejehi, ha avvertito l’opinione pubblica e personaggi famosi che hanno apertamente sostenuto i manifestanti, che devono risarcire i danni alla proprietà pubblica causati dalle proteste. Abbas Salehi, ministro iraniano della Cultura e della Guida islamica, ha consigliato alle attrici che si sono tolte il velo sui post sui social media di cercare di trovare altri lavori, sottintendendo che il ministero potrebbe vietare loro di lavorare nella loro professione. L’Iran ha arrestato almeno venti giornalisti dall’inizio dei disordini, ha affermato il Comitato per la protezione dei giornalisti chiedendo all’Iran di rilasciare i giornalisti e fermare la repressione dei media.
Afghanistan
Il programma alimentare mondiale ha chiesto 1,1 miliardi di dollari per continuare a fornire assistenza alimentare e nutrizionale ogni mese per i prossimi sei mesi a quindici milioni di persone in grave insicurezza alimentare in Afghanistan. In un tweet l’agenzia OCHA in Afghanistan ha scritto: «Diciannove milioni di persone stanno affrontando insicurezza alimentare, venticinque milioni vivono in povertà, quasi sei milioni sono sfollate e migliaia di case sono distrutte dalle inondazioni». Per sopravvivere all’inverno hanno bisogno di cibo, supporto nutrizionale, vestiti caldi e un tetto sopra la testa.
I talebani hanno firmato un accordo provvisorio con la Russia per la fornitura di benzina, diesel, gas e grano all’Afghanistan, ha detto a Reuters il ministro del Commercio e dell’Industria afghano ad interim, Haji Nooruddin Azizi. Azizi ha affermato che il suo ministero sta lavorando per diversificare i suoi partner commerciali e che la Russia ha offerto all’amministrazione talebana uno sconto sui prezzi medi globali delle materie prime. La decisione, il primo grande accordo economico internazionale conosciuto dai talebani da quando sono tornati al potere più di un anno fa, potrebbe aiutare ad alleviare l’isolamento del movimento islamista che lo ha di fatto tagliato fuori dal sistema bancario globale. Nessun paese, neanche i russi, riconosce formalmente il gruppo, che ha combattuto un’insurrezione ventennale contro le forze occidentali e i loro alleati afghani locali prima di invadere Kabul, mentre le truppe statunitensi si ritiravano. I diplomatici occidentali hanno affermato che il gruppo deve cambiare la sua politica sui diritti umani, in particolare quelli delle donne, e dimostrare di aver tagliato i legami con i gruppi militanti internazionali per ottenere un riconoscimento formale.
Arabia Saudita
Il principe ereditario Mohammed bin Salman, già ampiamente considerato il sovrano de facto dell’Arabia Saudita, è stato nominato primo ministro da suo padre, il re, con decreto reale martedì scorso. Il principe, spesso indicato come “MBS”, era in precedenza ministro della Difesa all’interno del governo dell’Arabia Saudita. Il re Salman bin Abdulaziz ha anche promosso il suo secondo figlio, il principe Khalid, da vice ministro a ministro della Difesa. Un altro figlio, il principe Abdulaziz bin Salman, ha mantenuto la sua posizione di ministro dell’Energia. E il principe Faisal bin Farhan Al Saud, membro della famiglia reale, ex ambasciatore nella sua nazione natale, la Germania, è rimasto ministro degli Esteri della monarchia assoluta. In altre posizioni di rilievo, il ministro delle Finanze, Mohammed al-Jadaan, e il ministro degli Investimenti, Khalid al-Falih — nessuno dei due membro della famiglia reale — sono rimasti al loro posto.
Secondo il regio decreto, il re ottantaseienne presiederà ancora le riunioni di gabinetto a cui partecipa. Dopo l’annuncio, la TV di stato saudita ha mostrato il re Salman alla presidenza della riunione del gabinetto di martedì. Il re, che ha preso il potere nel 2015, è malato ed è stato ricoverato più volte negli ultimi anni.
Turchia
L’ambasciatore tedesco in Turchia, Jurgen Schulz, è stato convocato dal ministero degli Esteri di Ankara a causa di un commento del vicepresidente del Bundestag, Wolfgang Kubicki, ritenuto un “insulto” al presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Secondo Deutsche Welle, nei giorni scorsi Kubicki aveva definito Erdogan come “un ratto di fogna” durante un evento della campagna elettorale in Bassa Sassonia. Kubicki è un esponente del Partito Liberale Democratico tedesco (Fdp), formazione che fa parte dell’attuale governo di coalizione in Germania.
Libano
Una fonte informata della Banque du Liban, la banca centrale del Libano, ha detto a The Media Line che oltre diciotto miliardi di dollari appartenenti a politici iracheni, al governo iracheno e al governo regionale del Kurdistan iracheno, sono “evaporati” a causa della crisi bancaria in Libano. La fonte, che ha rifiutato di rivelare il proprio nome, ha affermato: «I numeri sono molto più alti. Ci sono politici che hanno paura delle sanzioni, per questo hanno aperto conti bancari a nome di personalità libanesi che seguono la stessa tendenza, e sono spesso seguaci di [Hezbollah e del movimento Amal], fedeli all’Iran, o anche personalità sunnite». La fonte ha anche affermato che, finora, gli iracheni non hanno chiesto di ritirare i loro fondi e che, se lo facessero, la Banca centrale libanese non sarebbe in grado di onorare la richiesta perché non dispone di liquidità sufficiente, e «fino a quando la liquidità è disponibile, questi fondi restano solo numeri nelle banche». Ha detto che più di 1,3 miliardi di dollari appartengono al governo iracheno e più di seicentocinquanta milioni di dollari appartengono al governo regionale del Kurdistan. «Per quanto riguarda il resto delle somme, queste appartengono a figure politiche, uomini d’affari e altri che detengono la cittadinanza irachena, e il loro denaro è stato depositato nelle banche libanesi a loro nome e nazionalità».
Egitto
È stato rinviato al 29 novembre il processo a carico di Patrick Zaki.
Burkina Faso
Un sospetto attacco jihadista nel nord del Burkina Faso ha ucciso circa una decina di persone, per lo più soldati: lo hanno riferito ad AFP fonti della sicurezza lunedì scorso. La violenza ha imperversato, nel paese senza sbocco sul mare dell’Africa occidentale, dopo che il tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba ha preso il potere con il colpo di Stato di gennaio, cacciando il leader eletto del Burkina e promettendo di tenere a freno i jihadisti. Ma, come nei paesi vicini, gli insorti affiliati ad Al-Qaida e al gruppo dello Stato Islamico hanno alimentato i disordini. Nell’ultimo attacco, un convoglio che trasportava rifornimenti ai residenti locali scortato da un’unità militare «è stato l’obiettivo di un attacco terroristico vicino a Gaskinde, nella regione del Sahel», afferma un comunicato dell’esercito.
Svezia
Le stazioni di misurazione sismologica, sia in Svezia che in Danimarca, hanno registrato lunedì forti esplosioni sottomarine nella stessa area delle perdite di gas. Ieri funzionari europei hanno affermato che le massicce perdite nei gasdotti del Nord Stream causate da esplosioni sono probabilmente il risultato di un sabotaggio , sollevando dubbi su chi possa essere il colpevole. I gasdotti Nord Stream collegano la Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico. La Russia ha recentemente interrotto il trasporto di gas attraverso il Nord Stream 1 a tempo indeterminato, mentre la costruzione del Nord Stream 2 è stata completata ma il gasdotto non è mai stato completamente operativo poiché Berlino ha sospeso il progetto dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina. Sono state scoperte due perdite nel Nord Stream 1 e una nel Nord Stream 2 dopo che l’operatore ha segnalato un improvviso calo di pressione durante la notte lunedì. Sebbene nessuno dei due gasdotti abbia consegnato in Europa, entrambi contengono gas sotto pressione. Lunedì sono state registrate due esplosioni sottomarine vicino all’isola danese di Bornholm, nel Mar Baltico, dove si sono verificate le perdite. Nord Stream AG, l’operatore dei gasdotti, ha affermato che non è possibile stimare quando il danno potrebbe essere riparato. Funzionari della UE, svedesi, norvegesi e danesi hanno tutti affermato che il danno è stato probabilmente causato da un attacco deliberato. A Mosca, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che il sabotaggio non può essere escluso.
Radek Sikorski, ex ministro degli Esteri polacco e attuale membro del Parlamento europeo, ha suggerito su Twitter che dietro l’attacco ci fosse Washington. Ha pubblicato una foto su Twitter del movimento nell’acqua causato dalle perdite e ha scritto: «Grazie, USA».
Thank you, USA. pic.twitter.com/nALlYQ1Crb
— Radek Sikorski MEP (@radeksikorski) September 27, 2022
Secondo un articolo del tedesco Der Spiegel, gli Stati Uniti erano a conoscenza di un possibile attacco ai gasdotti. Citando fonti anonime, Der Spiegel ha riferito che il governo tedesco ha ricevuto un avvertimento quest’estate dalla CIA che il Nord Stream avrebbero potuto essere attaccato e Berlino ha pensato che entrambi gli oleodotti potessero essere presi di mira. Il gasdotto Nord Stream 2 è stato a lungo nel mirino di Washington, e gli Stati Uniti hanno cercato di fermarne la costruzione imponendo sanzioni. Prima che la Russia invadesse l’Ucraina il 24 febbraio, il presidente Biden aveva affermato che gli Stati Uniti avrebbero «posto fine» al gasdotto Nord Stream 2.
Pres. Biden: "If Russia invades…then there will be no longer a Nord Stream 2. We will bring an end to it."
Reporter: "But how will you do that, exactly, since…the project is in Germany's control?"
Biden: "I promise you, we will be able to do that." https://t.co/uruQ4F4zM9 pic.twitter.com/4ksDaaU0YC
— ABC News (@ABC) February 7, 2022
Ucraina – Russia
Secondo i primi dati resi noti dalle commissioni elettorali create dalle amministrazioni filorusse, oltre il 95% dei votanti si sono espressi a favore dell’annessione a Mosca nei referendum tenuti in quattro regioni ucraine, non riconosciuti dalla comunità internazionale.
Il presidente dell’Ucraina ha avvertito martedì che i “referendum fittizi” della Russia e i tentativi di annettere il territorio ucraino escludono qualsiasi dialogo con Mosca finché Vladimir Putin rimarrà presidente, e ha chiesto il “completo isolamento” della Russia e nuove severe sanzioni globali.
Alle nuove reclute dell’esercito russo viene detto di chiedere alle loro mogli e ragazze tamponi da usare come bende nel caso in cui venissero colpiti, poiché le scorte militari si stanno esaurendo. In un video che circola sui social media, si può vedere una donna, identificata come medico militare, mentre fa quello che sembra essere un discorso introduttivo alle nuove reclute.
Oh my god. This lady telling these new Russian soldiers that they need to bring all their own armor, sleeping bags and tourniquets. Except tourniquets are sold out in pharmacies. She says to ask their girlfriends or wives for tampons to use for bullet wounds….. https://t.co/xmE1o5xScq
— Scott Carbone (@scarbone1) September 27, 2022
L’annuncio della mobilitazione parziale da parte del presidente russo Vladimir Putin, legato alla guerra in Ucraina, ha portato molti russi a fuggire dall’arruolamento. In base alle immagini del satellite Maxar, una coda di russi lunga oltre 16 km si è formata lungo il confine con la Georgia.
I servizi russi dell’Fsb hanno fermato un console giapponese a Vladivostok con l’accusa di spionaggio. Lo riferisce un comunicato, riportato da Tass, in cui si specifica che il diplomatico è stato dichiarato “persona non grata” e che è stata presentata una protesta formale a Tokyo. Il diplomatico, Motoki Tatsunori, è stato «colto in flagrante mentre raccoglieva, dietro compenso in denaro, informazioni a diffusione limitata», tra le altre cose, «sugli aspetti della cooperazione della Russia con un paese dell’Asia del Pacifico e sull’impatto della politica delle sanzioni occidentali».
Stati Uniti
L’Assemblea Generale dell’Onu, su raccomandazione del segretario generale Antonio Guterres, ha confermato Filippo Grandi per un secondo mandato come Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Grandi rimarrà alla guida dell’Unhcr per altri due anni e mezzo a partire dal primo luglio 2023 sino al 31 dicembre 2025.
Per gli Stati Uniti la concessione della cittadinanza russa all’ex analista della Nsa Edward Snowden «non cambia nulla»: lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, assicurando che la giustizia americana continuerà a perseguirlo per la diffusione di informazioni classificate.
Haiti
I funzionari delle Nazioni Unite ad Haiti hanno descritto nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza la “catastrofe umanitaria” nel paese, dove la situazione ha raggiunto “un nuovo livello di disperazione” in seguito a due settimane di violenze e saccheggi. “Crisi economica, crisi delle gang e crisi politica si sono unite creando una catastrofe umanitaria”, ha spiegato l’inviata Onu ad Haiti, Helen La Lime. «Prima dello scoppio di questi ultimi disordini civili, circa 4,9 milioni di haitiani avevano bisogno di assistenza umanitaria. Nelle ultime due settimane, gli attacchi al Pam hanno causato la perdita di duemila tonnellate di aiuti alimentari per un valore di cinque milioni di dollari, destinati ai duecentomila più vulnerabili nel prossimo mese», ha sottolineato. Inoltre, il terminal petrolifero di Varreux, il più grande del paese, è «assediato da più di una settimana» dalle bande, e la carenza di carburante ha un impatto sull’intero funzionamento del paese, inclusa la chiusura degli ospedali.
Messico
Agenti della polizia criminale messicana sono alla ricerca di Roberto Carlos Flores Mendoza, giornalista e responsabile della pagina di notizie Denuncia Ya dello Stato meridionale di Chiapas, scomparso una settimana fa dalla città di Comitán de Domínguez. Martedì, riferisce il quotidiano El Universal, Flores Mendoza sarebbe stato intercettato, secondo testimonianze, da uomini che viaggiavano su un furgone mentre guidava il suo veicolo nel quartiere di La Pileta. Alcuni giorni prima della sua scomparsa, aggiunge il giornale, aveva pubblicato informazioni su una presunta lotta in Chiapas all’interno del cartello di Sinaloa, nello stato del Chiapas. Dall’inizio dell’anno, sottolinea la ong Articulo 19, sono almeno quindici i giornalisti uccisi in vari stati del Messico da bande di criminali e trafficanti.
Il procuratore speciale messicano, che guida le indagini dell’ufficio del procuratore generale sul rapimento e la scomparsa di quarantatré studenti avvenuto nel 2014, si è dimesso: lo ha dichiarato martedì il presidente Andres Manuel Lopez Obrador. Le dimissioni di Omar Gomez Trejo sono arrivate il giorno dopo l’ottavo anniversario del crimine in cui gli studenti dell’Ayotzinapa Rural Teachers College — baluardo delle proteste radicali per aver sfidato l’estorsione del cartello della droga — sono scomparsi il 26 settembre 2014.
India
Un insegnante è stato incriminato in India con l’accusa di avere ucciso uno studente di quindici anni, Nikil Dohre, dopo averlo percosso in modo violento per avere risposto erroneamente durante un esame. La morte del giovane, che apparteneva alla casta dei dalit — gli ex intoccabili, vale a dire, il gradino più basso della rigida gerarchia sociale indiana, soggetti a incessanti discriminazioni e atti di brutalità — è avvenuta due sere fa. La polizia sta cercando il professore per arrestarlo, mentre in tutto il paese sono esplose accese proteste dopo la notizia della morte dello studente. Il padre del ragazzo ha affermato che suo figlio è stato picchiato con bastoni e preso a calci fino a quando non ha perso i sensi.
Giappone
Il Giappone ha detto addio all’ex primo ministro Shinzo Abe, assassinato qualche settimana, fa con un raro funerale di Stato che ha diviso la nazione. Circa quattromila persone in lutto — tra cui il primo ministro australiano Antony Albanese, il primo ministro indiano Narendra Modi, il principe ereditario giapponese Akishino e il vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris — hanno partecipato martedì alla cerimonia di Abe, ucciso a colpi di arma da fuoco l’8 luglio mentre pronunciava un discorso elettorale nella città occidentale di Nara. Ma il funerale di Stato ha anche suscitato proteste nel centro di Tokyo, con i manifestanti che hanno criticato Abe per la sua eredità di politiche divisive e per la fattura di 11,5 milioni di dollari dell’evento.
Clima
L’occhio dell’uragano Ian, di categoria 3 (su 5) della scala Saffir-Simpson, è uscito dal territorio cubano e si dirige a nord verso il Golfo del Messico e la Florida, dopo aver lasciato “danni considerevoli” sull’isola. A Cuba in questo momento nessuno ha l’elettricità. Intanto, residenti della costa del Golfo della Florida hanno chiuso le case, sono saliti in macchina e si sono diretti verso un’altura, mentre l’uragano Ian si avvicina, minacciando di provocare una tempesta mortale e più di un piede di pioggia in alcune zone. L’Unione elettrica cubana ha dichiarato che sta lavorando per ripristinare gradualmente il servizio agli undici milioni di persone del paese, tra martedì sera e mercoledì mattina. L’elettricità si era inizialmente interrotta nelle province occidentali di Cuba, ma successivamente l’intera rete è crollata.
La tempesta tropicale Noru ha colpito le coste vietnamite, ancora a rischio di inondazioni. I media statali hanno affermato che il ministero della Difesa ha mobilitato circa quarantamila soldati e duecentomila membri della milizia per utilizzare veicoli corazzati e barche per assistere le operazioni di soccorso, se necessario. Le persone che vivono in case meno robuste, in particolare, sono fuggite. Secondo l’agenzia di stampa AFP, martedì circa trecento case nella regione costiera di Quang Tri sono state spazzate via dal tetto quando la tempesta si avvicinava e i venti iniziavano a crescere. Diversi aeroporti in Vietnam sono stati chiusi. Scuole e uffici in diverse province sono stati chiusi.
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