29 marzo 2022 – Notiziario in genere
Scritto da Angela Gennaro in data Marzo 29, 2022
Afghanistan: i talebani vietano i viaggi in aereo alle donne sole. Pakistan: donna trans uccisa a colpi di arma da fuoco. Ucraina, il fronte delle donne: in collegamento Julia Kalashnyk da Ternopil, nell’ovest del paese invaso dai russi il 24 febbraio scorso. Stati Uniti, polemica per il telescopio dedicato all’ex capo della Nasa James Webb: sarebbe stato complice di persecuzioni e licenziamenti di dipendenti gay e lesbiche. Spagna: migliaia di manifestanti contro l’aborto a Madrid. Roma: appuntamento con ospiti nazionali e internazionali per parlare di pandemia, donne e molto altro.
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Afghanistan

Nara and Dvids Public Domain Archive
Le donne non potranno prendere un aereo in Afghanistan a meno che non siano accompagnate da un parente, naturalmente maschio. Così ordinano i talebani alle compagnie aeree afghane, secondo quanto emerso in queste ore. Una decisione presa dopo un incontro nei giorni scorsi tra i rappresentanti dei talebani, le compagnie aeree Ariana Afghan e Kam Air e le autorità aeroportuali per l’immigrazione. Intanto nei giorni scorsi non sono mancate le manifestazioni, portate avanti principalmente da donne, vicino al ministero dell’Istruzione a Kabul per chiedere la riapertura delle scuole secondarie femminili. Mercoledì scorso − ve ne abbiamo dato conto nel notiziario di Radio Bullets con Barbara Schiavulli − tutte le scuole secondarie femminili sono state chiuse, appena poche ore dopo che era stato invece consentito di riaprirle per la prima volta dall’ascesa dei talebani al potere lo scorso agosto. L’annuncio, inaspettato, è stato condannato dall’Onu, dall’Unesco, Stati Uniti e Unione Europea, che hanno chiesto agli islamisti fondamentalisti di «revocare immediatamente» la loro decisione.
"Education is our basic right."
WATCH NOW: Join Nobel Laureate @Malala for a global town hall with students and Afghan refugees about the future of girls' education in Afghanistan. #MalalaTownHall https://t.co/VwUlxTXbzA
— Doha Debates (@DohaDebates) March 28, 2022
Un divieto, si dice però certa la premio Nobel Malala Yousafzai, che non durerà per sempre. Le donne afghane, dice, ora sanno cosa significa essere “più forti”. «Penso che sia stato molto più facile per i talebani (imporre) un divieto all’istruzione per le ragazze nel 1996», dice Malala Yousafzai, Premio Nobel per la pace nel 2014 per la sua lotta proprio per il diritto all’istruzione di tutte le ragazze e bambine. «Questa volta è invece molto più difficile, perché le donne hanno capito cosa significhi essere istruite, cosa significhi essere più forti. Questa volta sarà molto più difficile per i talebani mantenere il divieto di istruzione delle ragazze. Questo divieto non durerà per sempre».
Pakistan
A Mardan, città a circa 140 chilometri a nordovest di Islamabad, in Pakistan, una donna transgender è stata uccisa a colpi di arma da fuoco e un’altra è rimasta gravemente ferita. Le due donne erano sulla via di casa e sono state colpite da ignoti che viaggiavano a bordo di un veicolo. Il 17 marzo scorso una leader della comunità trans locale, Chaanda, era stata uccisa, mentre qualche giorno prima, il 14 marzo, in un altro attacco simile una donna trans è stata uccisa e altre quattro sono rimaste ferite a Mansehra, città nella provincia del Khyber Pakhtunkhwa, nel nordovest, dopo che un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nella loro casa.
Un attivista sociale e leader della comunità transgender della KP, Arzu, ha detto che più di 70 persone transgender sono state uccise a colpi di arma da fuoco nella provincia negli ultimi anni. «Finora, nessuno dei colpevoli è stato condannato», spiega. In Pakistan, secondo gli ultimi dati disponibili risalenti al 2017, ci sono 10.418 persone transgender.
Ucraina

Radio Bullets/Julia Kalashnyk | Un ospedale a Dnipro, Ucraina
Il paese conta 34 giorni di guerra feroce dopo l’attacco della Russia, iniziato il 24 febbraio. Le donne ucraine svolgono un ruolo enorme nella guerra. Sono ovunque: al fronte, con le armi contro i russi, nel giornalismo di guerra, nelle retrovie a portare avanti la quotidianità e, soprattutto, fanno molto volontariato. Tra le attività più diffuse la raccolta di denaro per comprare l’equipaggiamento militare − giubbotti antiproiettile, elmetti, guanti − soprattutto per la difesa territoriale; poi raccolgono alimentari, medicinali e prodotti per l’igiene da mandare, oppure portare di persona, ai civili in difficoltà, ma anche al fronte. Ma non solo: preparano il cibo per militari e sfollati, raccolgono vestiti, accudiscono coloro che hanno dovuto lasciare la loro casa per fuggire dalla guerra.
Donne sono quelle che hanno dovuto spostarsi − nelle zone dell’ovest più tranquille, ma anche all’estero − per portare in salvo bambini e bambine. Spesso da sole, perché gli uomini non possono lasciare l’Ucraina per via della legge marziale: si muovono in paesi sconosciuti, non sapendo né la lingua locale, né dove andare. Tatiana, una giovane donna sfollata da Kharkiv, tiene per mano il bambino di quattro anni in uno dei rifugi antiaerei a Leopoli. Chiede ai giornalisti presenti se possono consigliarle qualcuno di affidabile, per portala fuori dal paese in caso di estrema necessita. «Lascio mio marito qui, perché devo pensare a mio figlio», racconta.
Stati Uniti

Twitter/Nasa Social
Il telescopio spaziale James Webb, a raggi infrarossi, è stato lanciato il 25 dicembre 2021 dallo spazioporto di Arianespace a Kourou, nella Guiana Francese, trasportato in orbita solare da un razzo Ariane 5. L’arrivo delle sue prime immagini è atteso per l’estate. Il suo nome ora solleva sempre più polemiche dopo che la rivista Nature ha scoperto nuovi documenti interni alla Nasa in cui il personale accusa l’ex capo dell’agenzia aerospaziale americana − di cui il nuovo telescopio spaziale porta il nome − di essere stato complice di persecuzioni e licenziamenti di dipendenti gay e lesbiche. Quando ha deciso di intitolare la missione a James Webb, sottosegretario di Stato dal 1949 al 1952 e a capo della Nasa dal 1961 al 1968, nominato da John Kennedy per sviluppare il programma Apollo per la conquista della Luna, l’agenzia risulta fosse già a conoscenza delle accuse.
What's lined up for #NASAWebb?
So far, Webb's mirrors are only aligned with its NIRCam instrument. In the next 6 weeks, the telescope will undergo multi-instrument alignment to be well-aligned across all of its science instruments: https://t.co/STCSqeeJp7 #UnfoldTheUniverse pic.twitter.com/D9FruhABL3
— NASA Webb Telescope (@NASAWebb) March 18, 2022
L’anno scorso più di un migliaio di astronomi di tutto il mondo aveva firmato una petizione per chiedere di cambiare il nome del nuovo telescopio spaziale, costato circa 10 miliardi di dollari e considerato uno dei più potenti strumenti scientifici di sempre. Secondo i firmatari, Webb sarebbe stato complice delle discriminazioni che in quegli anni prendevano di mira le persone Lgbtqi. Accuse di fronte alle quali la Nasa aveva replicato che mancavano le prove. Nature pubblica ora delle email che ha ottenuto e da cui si evince che i vertici della Nasa, al momento della discussione sul nome, erano già a conoscenza di un caso giudiziario risalente all’era Webb che aveva portato al licenziamento di un dipendente in quanto gay. Caso che, in uno scambio di email, viene definito “preoccupante”. La discriminazione era una consuetudine negli anni Sessanta, durante la cosiddetta “Lavander scare”, quando James Webb era alla guida dell’agenzia.
Spagna
Migliaia di persone sono scese in piazza nei giorni scorsi a Madrid per dire no a un disegno di legge del governo del premier socialista Pedro Sanchez, che intende facilitare l’accesso agli ospedali pubblici alle donne che decidono per l’interruzione volontaria di gravidanza. La manifestazione, al grido di “L’aborto non è un diritto”, “Rispettiamo di più la vita!”, “Ci sono altre opzioni”, è stata organizzata dalla piattaforma “Oui à la vie (Sì alla vita)”. In piazza c’erano 9.000 persone per le autorità, 20.000 a detta degli organizzatori. La nuova legge dovrebbe rendere più semplice l’accesso agli ospedali pubblici per tutte le donne che desiderino abortire: anche per le ragazze di 16 e 17 anni. L’aborto senza giustificazione medica fino alla 14° settimana di gravidanza è stato legalizzato in Spagna, paese dalla forte tradizione cattolica, solo nel 201o. Nel 1985 era stato depenalizzato, ma per tre soli motivi: stupro, “grave rischio” per la donna e malformazione fetale.
Italia
Vi segnaliamo la 2° edizione del Quasi festival “La lezione del 2020 – Senza freni? Dalla lezione tradita della pandemia ai venti di guerra”. L’appuntamento è per l’8-9-10 aprile alla Casa Internazionale delle Donne, via della Lungara 19 a Roma, con 136 relatrici e relatori da tutto il mondo. Si parlerà di pandemia, guerra, disuguaglianze, crisi climatica ma anche di vaccini, migrazioni e nuovi colonialismi. Di Afghanistan e Ucraina, di Terza Guerra Mondiale ed Europa, di fascismo e lavoro. E, naturalmente, di donne.
In copertina Wikimedia Commons/Volontari alla stazione ferroviaria di Przemyśl Główny, Polonia, 28 febbraio 2022.
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