3 agosto 2022 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Agosto 3, 2022
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- Afghanistan: l’uccisione di al-Zawahiri mette i talebani in stallo tra USA e jidahisti.
- Belgio: sgancia il gabinetto della cella ed evade di prigione.
- Nancy Pelosi si rivolge al parlamento di Taiwan, intanto la Cina convoca l’ambasciatore USA.
- Nicaragua: chiuse sei stazioni radio della Chiesa.
- Guatemala: giornalista investigativo in prigione.
- La RDC rivaluta le forze ONU dopo la morte di 36 manifestanti.
- Il Kuwait scioglie il parlamento.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.
Afghanistan
I talebani si dicono sconcertati dall’attacco americano che sabato ha ucciso il leader di al-Qaida Ayman al-Zawahiri, che viveva in una casa sicura nel centro di Kabul. Li hanno definiti «i soliti metodi americani», anche se qualcuno tra i talebani non poteva non sapere che il pianificatore degli attentati fosse nella capitale, in particolare il ministro degli Interni Haqqani, anche leader della famigerata rete Haqqani. Intanto, un portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, ha detto di non aver avuto alcuna informazione sul luogo in cui si trovasse al-Zawahiri. L’uccisione del leader di al-Qaida ha messo i talebani in una posizione imbarazzante tra Washington e i gruppi che rivendicano il mantello della jihad nella regione, affermano gli analisti, aggiungendo un altro elemento di incertezza al mix instabile dell’Afghanistan. L’omicidio di sabato è avvenuto due settimane dopo che un rapporto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha confermato che al-Zawahiri era vivo e «comunicava liberamente», dopo la presa di potere dell’Afghanistan da parte dei talebani l’anno scorso, quando le truppe statunitensi si sono ritirate. Il rapporto ha anche osservato un «consolidamento del potere dei principali alleati di al-Qaida all’interno dell’amministrazione de facto [dei talebani]» e che la leadership della rete terroristica sembrava svolgere un ruolo consultivo.
La presenza di al-Zawahiri a Kabul solleverà sicuramente ulteriori interrogativi sui rapporti di al-Qaida con il regime talebano, già alle prese con le sanzioni economiche.
Yemen
In Yemen trentotto bambini sono stati uccisi o feriti nell’ultima settimana di tregua mediata dall’Onu, il numero più alto di minori colpiti in sette giorni dall’inizio del 2020: lo denuncia oggi Save the Children. «L’aumento della violenza armata nell’ultimo mese di tregua, scaduta ieri, in Yemen ha provocato duecentotrentadue vittime civili, tra cui cinquantasette bambini. Per Save the Children «la tregua, che è scaduta ieri, ha rappresentato dal suo inizio, nel mese di aprile, un cambiamento particolarmente positivo per i bambini in Yemen, con un calo del 53% dei civili colpiti rispetto ai quattro mesi precedenti la sua entrata in vigore. Nello stesso periodo, i bambini feriti o uccisi sono diminuiti del 30%, scendendo a centoventi». Tuttavia, con l’avvicinarsi della sua fine, «il numero di civili colpiti segnalati a luglio è aumentato del 52%. I bambini dello Yemen meritano sforzi determinati e seri per garantire la completa cessazione delle violenze, la riapertura delle strade a Taiz e la possibilità di un accesso umanitario completo, sicuro e senza ostacoli per tutti gli yemeniti in tutto il paese», è l’invito dell’organizzazione.
Kuwait
Il Kuwait ha formalmente sciolto il parlamento con un decreto, scrive l’agenzia di stampa statale Kuna, mentre il principe ereditario dello stato arabo del Golfo si è mosso per risolvere una situazione di stallo tra il governo e il parlamento eletto, che ha ostacolato la riforma fiscale. Il mese scorso, il principe ereditario Sheikh Meshal al-Ahmad Al Sabah, che ha assunto la maggior parte delle funzioni dell’emiro al potere, ha detto che stava per sciogliere il parlamento e avrebbe chiesto elezioni anticipate. Lunedì ha approvato un Gabinetto guidato da un nuovo primo ministro.
Turchia
La nave carica di cereali partita ieri da Odessa è arrivata nei pressi della costa turca sul Mar Nero, a nord di Istanbul. Lo si apprende dal sito di geolocalizzazione “Vessel Finder”, secondo il quale l’imbarcazione sarebbe già ancorata, mentre il ministero della Difesa turco ha fatto sapere che la nave è attesa all’entrata del Bosforo verso le 21:00 (le 20:00 in Italia).
Israele e Palestina
Bassam a-Saadi, il leader della Jihad islamica in Cisgiordania, è stato catturato la scorsa notte a Jenin (Cisgiordania) dopo un prolungato scontro a fuoco con miliziani palestinesi, uno dei quali è rimasto ucciso. Da Gaza, l’ala militare della Jihad islamica ha minacciato attacchi di ritorsione. Israele ha elevato lo stato di allerta nell’area vicina alla Striscia.
Le forze israeliane hanno ucciso un adolescente palestinese e feritone un altro, lunedì notte, durante un raid militare nel campo profughi di Jenin: lo ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. Il ministero della Salute ha confermato la morte del diciassettenne Dirar al-Kafrayni.
https://twitter.com/PalestinePDP/status/1554375380282314752
Violenti scontri erano scoppiati quando le forze israeliane sotto copertura – conosciute come Musta’ribeen o Mista’arvim in ebraico – si sono intrufolate nel campo da diverse direzioni, seguite da un bulldozer militare, mentre un elicottero girava sull’area.
Marocco
L’appuntamento è fissato per il 28 ottobre, e ha alle spalle l’organizzazione della Camera di commercio tedesca in Marocco. Ma l’Oktoberfest a Bouznika, il festival della birra alle porte di Casablanca, fa discutere e solleva proteste. Una petizione lanciata su Change.org dal Forum per la protezione dell’identità marocchina ha raccolto circa diciottomila firme in meno di ventiquattro ore, e ora punta ad averne venticinquemila.
Repubblica Democratica del Congo
Il governo del Congo sta rivalutando la presenza delle forze di pace delle Nazioni Unite, dopo che le proteste contro le forze armate nell’est del paese hanno ucciso almeno trentasei persone. Il presidente Félix Tshisekedi ha presieduto una riunione di crisi, mentre le manifestazioni sono aumentate dopo che le forze di pace delle Nazioni Unite hanno aperto il fuoco sui civili uccidendo tre persone, a Kasindi, un posto di confine orientale con l’Uganda. Oltre ai morti di Kasindi, altre vittime si registrano nelle città orientali di Goma, Butembo, Uvira e Kanyabayonga, ha affermato martedì il portavoce del governo congolese Patrick Muyaya, il quale ha aggiunto che il governo ha consultato i gruppi civici nelle zone colpite e che «la popolazione ha fatto una richiesta chiara: quella di vedere (le forze di pace delle Nazioni Unite) lasciare il Congo».
Somalia
Un ex vice leader del gruppo estremista al-Shabab è stato nominato ministro del governo dalla nuova amministrazione somala, in quella che alcuni chiamano un’opportunità per persuadere i combattenti a rinunciare alla violenza. Mukhtar Robow ha ricevuto la carica di ministro degli Affari Religiosi, ha dichiarato martedì il governo del presidente Hassan Sheikh Mohamud. Non tutti i somali hanno sostenuto la sua nomina ministeriale, con alcuni che l’hanno definita irrispettosa nei confronti di quanti hanno perso i propri cari negli attacchi di al-Shabab. Robow, che una volta aveva una taglia di cinque milioni di dollari USA sulla testa, ha disertato da al-Shabab — legato ad al-Qaida — nel 2017, e all’inizio è stato accolto con elogi dal governo della Somalia. Ma quando ha cercato la guida della regione sud-occidentale del paese nel 2018, è stato arrestato.
Belgio
Ieri la polizia di Bruxelles ha riferito che un uomo di venticinque anni è scappato da una cella di detenzione dopo aver strappato via il gabinetto nella sua cella. Un portavoce della polizia ha detto all’agenzia di stampa Afp che l’evaso «ha sganciato il gabinetto dal muro ed è scivolato fuori attraverso un buco non più grande di un foglio di carta A4». Da quel buco è atterrato in un corridoio sotterraneo, dove è uscito da una finestra sulla strada, ha aggiunto il portavoce. La polizia ha affermato che le telecamere di sicurezza nella cella di detenzione non erano in funzione al momento dell’incidente. L’uomo era stato condannato per aggressioni alle forze dell’ordine e accuse legate alla droga. Lunedì la polizia aveva arrestato il venticinquenne per aver violato la libertà vigilata nel caso in corso, e lo aveva trattenuto nella stazione di polizia nel quartiere Molenbeek di Bruxelles. È evaso di prigione poche ore dopo, ha dichiarato la polizia.
Regno Unito
La votazione dei membri del partito conservatore britannico per scegliere il prossimo primo ministro è stata posticipata, dopo che l’agenzia di spionaggio GCHQ ha avvertito che degli hacker informatici avrebbero potuto cambiare le schede elettorali delle persone: lo ha riportato martedì The Telegraph. Non c’era una minaccia specifica da uno stato ostile e il consiglio era più generale sia sul processo di voto che sulle sue vulnerabilità.
Bulgaria
Il presidente Rumen Radev ha presentato in una cerimonia ufficiale il governo temporaneo che ha nominato per condurre il paese al voto anticipato, dopo aver sciolto il parlamento e la 47° legislatura fissando ufficialmente la data delle nuove elezioni per il 2 ottobre prossimo. L’esecutivo ad interim è guidato da Galab Donev (55 anni), consigliere presidenziale per le politiche sociali e la sanità.
Ucraina – Russia
Le forze ucraine hanno liberato complessivamente cinquantatré insediamenti dall’occupazione russa nell’Oblast di Kherson. Due giorni fa avevano liberato quarantasei insediamenti.
Durante una visita a sorpresa a Kiev, il ministro degli Esteri polacco e Chairman in Office dell’Osce, Zbigniew Rau, ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«Gli occupanti russi hanno in programma di tenere un concerto rock nell’acciaieria Azovstal, dove sono morti centinaia di combattenti ucraini per difendere la città di Mariupol». Lo scrive in un messaggio sul canale Telegram il Comune in esilio della città occupata, riportato da Unian.
Stati Uniti
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha avvertito, martedì, che l’uccisione del leader di al-Qaida Ayman Al-Zawahiri da parte degli Stati Uniti potrebbe spingere i sostenitori del gruppo terroristico a prendere di mira le strutture statunitensi o i cittadini, con il potenziale per una maggiore violenza anti-americana.
Bolivia
Martedì sono scoppiati scontri nella capitale boliviana di La Paz tra polizia e produttori di foglie di coca, in una disputa sul controllo dell’ambita commercializzazione della pianta. Diversi agenti in uniforme e un giornalista sono rimasti feriti, secondo diverse fonti, mentre centinaia di coltivatori dell’Associazione dei Produttori di Coca (Adepcoca), nonché oppositori del governo del presidente di sinistra Luis Arce, hanno marciato per chiedere la chiusura di un mercato parallelo per la pianta, secondo loro illegale e che godrebbe del sostegno del governo.
Nicaragua
Le autorità del Nicaragua hanno ordinato la chiusura di sei stazioni radio appartenenti alla Chiesa cattolica romana, e ne hanno circondata una settima con la polizia antisommossa: lo hanno riferito funzionari della chiesa. Il Rev. Rolando Álvarez, vescovo della provincia settentrionale di Matagalpa, ha detto durante la messa di aver ricevuto una lettera dall’agenzia statale di telecomunicazioni Telcor che lo informava delle chiusure. Álvarez ha definito la mossa «un’ingiustizia» e ha esortato il direttore di Telcor a mostrare legalità. Il vescovo è stato uno dei critici più espliciti del presidente nicaraguense Daniel Ortega nella chiesa. Ha chiesto il rilascio dei prigionieri, tra cui un certo numero di leader politici dell’opposizione, e all’inizio di quest’anno ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro quella che ha definito «persecuzione della polizia» contro di lui.
Guatemala
Un pluripremiato giornalista guatemalteco è stato incarcerato con l’accusa di riciclaggio di denaro, mentre i critici del governo denunciano la decisione come una tattica di pressione che ha già subito conseguenze nel suo lavoro. Nel 2003, agenti del governo hanno perquisito la casa di José Rubén Zamora Marroquin e lo hanno minacciato, dopo che aveva scritto un articolo in cui suggeriva che l’ex dittatore José Efraín Ríos Montt, allora presidente del congresso, gestiva un governo parallelo. Cinque anni dopo, uomini armati hanno rapito Zamora nella capitale del Guatemala prima di rilasciarlo dieci ore dopo fuori città picchiato e drogato. Nessuno è stato arrestato, ma all’epoca si credeva che fosse una risposta al lavoro del suo giornale. Venerdì, investigatori in borghese e polizia con fucili d’assalto hanno arrestato Zamora in casa sua. La sua prima apparizione davanti a un giudice è stata annullata lunedì, perché il fascicolo del caso apparentemente non era disponibile. L’udienza non è stata immediatamente riprogrammata, il che significa che Zamora rimane in prigione. Questo significa anche che i dettagli delle accuse contro Zamora rimangono un mistero. Venerdì, gli investigatori del governo hanno anche fatto irruzione negli uffici di El Periodico, trattenendo i dipendenti per più di quindici ore. Zamora ha fondato El Periodico nel 1996 e si è rapidamente guadagnato la sua reputazione per aver scoperto la corruzione del governo. Il giornale ha fatto scoop di cronaca sull’attuale amministrazione del presidente Alejandro Giammattei e di almeno tre dei suoi predecessori.
Pakistan
Un’alleanza di gruppi armati separatisti nella regione pachistana del Balochistan ha rivendicato l’abbattimento di un elicottero militare di Islamabad, precipitato due sere fa provocando la morte di tutte le sei persone a bordo. L’esercito pachistano ha invece affermato che «secondo le prime indagini la sciagura è avvenuta a causa del maltempo». L’elicottero era stato inviato nella regione sud-occidentale del Balochistan per partecipare ai soccorsi alle popolazioni colpite dalle inondazioni provocate dalle piogge monsoniche. L’alleanza di gruppi separatisti, Baloch Raaji Aajoi Sangar (Bras), ha affermato che suoi miliziani «hanno preso di mira l’elicottero su una catena montuosa tra Windar e Noorani».
India
Proteste in tutta l’India del Partito del Congresso dopo che, ieri, agenti dell’Enforcement Directorate, l’Agenza investigativa delle Finanze indiane, hanno perquisito a New Delhi il quartier generale del quotidiano National Herald e altre quattordici sedi in tutto il paese. I raid sono stati l’ennesima iniziativa dell’Agenzia del Fisco sul caso riguardante l’acquisizione del giornale, fondato nel 1938 da Jawaharlal Nehru, da parte della sezione giovanile della principale forza di opposizione del paese.
Taiwan
La presidente della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, si è rivolta al parlamento di Taiwan elogiando il territorio come una delle società più libere del mondo, e dicendo di voler migliorare la cooperazione tra Taipei e Washington.
Il Comando orientale dell’Esercito popolare di liberazione effettuerà operazioni di tiro di artiglieria a lungo raggio e lanci di missili nel mare a est di Taiwan, come parte «di esercitazioni mirate», partite già ieri sera in risposta alla visita della speaker della Camera Usa Nancy Pelosi a Taipei.
«Veniamo in amicizia a Taiwan, veniamo in pace nella regione», ha detto Nancy Pelosi durante il primo incontro della sua visita a Taipei che ha scatenato la durissima reazione della Cina. Al Legislative Yuan, il parlamento dell’isola, Pelosi è stata ricevuta dal vicepresidente Tsai Chi-Chang, che ha ringraziato per l’accoglienza rimarcando l’importanza dei legami tra Washington e Taipei anche alla luce del CHIPS Act, che offrirà sussidi per oltre cinquantadue miliardi di dollari per la produzione di chip. L’ultima visita di uno speaker del Congresso Usa al parlamento di Taipei risale al 1960.
Intanto, durante l’incontro, il ministero degli Esteri cinese ha convocato l’ambasciatore degli Stati Uniti a Pechino, Nicholas Burns, per protestare contro la visita della signora Pelosi a Taiwan. E ha sospeso nella notte l’import di beni alimentari da oltre centottanta imprese di Taiwan, con una mossa che appare come una prima ritorsione contro la visita della Pelosi. I media di Taipei hanno rimarcato che «l’improvvisa mossa delle dogane cinesi causerà un duro colpo all’industria alimentare locale, tra agricoltura e pesca».
La Cina ha il diritto di prendere «le misure necessarie per proteggere la propria sovranità e integrità territoriale»: lo ha detto il ministero degli Esteri russo, citato dall’agenzia Interfax, in merito alla visita di Nancy Pelosi a Taiwan. Non da meno la Corea del Nord, che oggi ha criticato quella che ha definito «l’ingerenza sfacciata» degli Stati Uniti negli affari interni della Cina.
Migranti
Motovedette tunisine hanno tratto in salvo sessantaquattro migranti di diverse nazionalità, a bordo di un’imbarcazione in difficoltà al largo delle isole Kerkennah.
Nuovo picco giornaliero di migranti illegali in arrivo nel Regno Unito dalla Francia attraverso il canale de La Manica. Lo rileva il ministero della Difesa di Londra, sulla base dei dati registrati lunedì, con seicentonovantasei migranti censiti, record di sbarchi nelle ventiquattro ore dall’inizio del 2022. I quasi settecento migranti risultano essere stati individuati a bordo di quattordici imbarcazioni di scafisti impegnati nel traffico di esseri umani.
Clima
Una serie di terremoti ha scosso l’Islanda negli ultimi giorni. Le ultime scosse — almeno cinque — si sono registrate questa mattina, e hanno avuto una magnitudo superiore a quattro gradi della scala Richter. Lievi i danni, nessuna vittima.
Si va progressivamente allargando l’ondata di caldo torrido sul territorio della Francia. Secondo quanto riferito da Météo-France, oggi saranno un totale di ventisette i dipartimenti piazzati in vigilanza arancione, ventidue in più rispetto a ieri.
Sono salite a trentasette le vittime delle devastanti alluvioni in Kentucky. Nell’area colpita ha ricominciato a piovere e questo rende ancora più difficile le operazioni di soccorso.
La mancanza di pioggia e il caldo soffocante hanno portato gli amministratori a imporre restrizioni idriche, anche se al momento limitate, nelle città spagnole di Barcellona, Malaga, Huelva e Pontevedra. I serbatoi al momento hanno una capacità del 41,9%, quasi venti punti percentuali in meno rispetto alla normale riserva d’acqua di questo periodo dell’anno, riferisce El País. Fonti dell’Agenzia Catalana dell’Acqua (ACA), l’ente di gestione idrica della comunità, spiegano che se l’attuale tendenza continuasse (non piove abbastanza alle sorgenti dei fiumi), a settembre le riserve saranno inferiori al 40%.
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