3 marzo 2022 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Marzo 3, 2022
Ascolta il podcast del notiziario
- Ucraina: Onu, un milione di persone hanno lasciato il paese. Assemblea generale ONU, condanna contro la Russia che prende il controllo della prima grande città. In collegamento Julia Kalashnyk da Dnipro.
- Afghanistan: il portavoce dei talebani, dopo aver detto che nessuno poteva lasciare il paese, aggiusta il tiro.
- Canada: 47 arresti in un’operazione internazionale contro l’abuso sessuale, salvati 12 bambini.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli
Ucraina
«Settimo giorno di guerra in Ucraina: le perdite tra civili e infrastrutture sono devastanti. In 7 giorni di guerra i russi hanno ucciso circa 2.000 civili in Ucraina, distrutto centinaia di case, ospedali e asili nido, riporta il servizio di emergenza ucraino.
Kherson, al sud del paese, è nelle mani dell’esercito russo. Ora il sindaco della città, Ihor Kolykhayev, chiede ai giornalisti di aiutare a prevenire una catastrofe umanitaria in città aiutandolo a ottenere un “corridoio verde”, per il trasporto dei feriti e dei morti, e di fornire medicinali e cibo in città. Davanti all’edificio dell’amministrazione statale regionale ci sono equipaggiamenti militari russi, e anche la stazione ferroviaria e il porto marittimo sono sotto il controllo degli occupanti. Ieri, 2 marzo, gli abitanti del Kherson non sono usciti dal rifugio per quasi tutto il giorno perché sentivano costantemente esplosioni e spari. Le esplosioni si sono sentite fino a sera, mentre di notte le mitragliatrici.
Kyiv: ieri in serata le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico vicino alla stazione ferroviaria “Sud”, dove da giorni migliaia di abitanti della capitale vengono evacuati. Come riporta il consigliere del ministro dell’Interno ucraino Anton Herashchenko, a seguito dell’attacco missilistico un importante gasdotto di riscaldamento a Kyiv è stato danneggiato: una parte della città rischia di essere privata del riscaldamento già dalla sera del 2 marzo.
A Dnipro, da dove ci colleghiamo, la situazione rimane sotto controllo e gli abitanti della città continuano a prepararsi alla resistenza.
Kyiv e dintorni, Kharkiv, Mariupol vivono sotto bombardamenti senza sosta, mentre sul terreno continua la resistenza civile. Tra i tanti episodi, una folla in strada a Enerhodar per impedire ai russi di prendere la centrale nucleare di Zaporižžja, una delle più grandi d’Europa. Le persone in massa hanno barricato la strada con camion, pneumatici, sacchi e tanto altro». (Julia Kalashnyk, in collegamento da Dnipro).
The Ukrainian town of #Enerhodar, population 52,887, a fair share of which is now gathering along the main road to block the Russian troops from passing. pic.twitter.com/wXA8o2BAEt
— Michael Sender (@MichaelSender) March 2, 2022
Un milione di persone è fuggita da quando la Russia ha invaso il paese, ha reso noto l’Alto Commissario dell’Onu per i Rifugiati, Filippo Grandi. «In soli sette giorni abbiamo assistito all’esodo di un milione di profughi dall’Ucraina verso i paesi vicini. Per molti altri milioni di persone, all’interno dell’Ucraina, è tempo che le armi tacciano in modo che possa essere fornita assistenza umanitaria vitale», scrive Grandi su Twitter.
In just seven days we have witnessed the exodus of one million refugees from Ukraine to neighbouring countries.
For many millions more, inside Ukraine, it’s time for guns to fall silent, so that life-saving humanitarian assistance can be provided.
— Filippo Grandi (@FilippoGrandi) March 2, 2022
La Commissione Europea propone di attivare la direttiva per la protezione temporanea, per dare assistenza immediata alle persone in fuga dalla guerra in Ucraina. Agli sfollati sarà concesso un permesso di soggiorno e l’accesso all’istruzione e al mercato del lavoro. L’esecutivo comunitario presenta anche linee guida per una migliore gestione degli arrivi alle frontiere con l’Ucraina, e raccomanda l’istituzione di «corsie speciali di sostegno e di emergenza per incanalare gli aiuti umanitari».
Intanto, all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è stata approvata una risoluzione di condanna contro la Russia, votata a schiacciante maggioranza. «La stragrande maggioranza delle nazioni in tutto il mondo condanna la guerra di Putin. La stragrande maggioranza delle nazioni riconosce che Putin non sta attaccando solo l’Ucraina, ma sta attaccando le basi stesse della pace, della sicurezza globale e tutto ciò che le Nazioni Unite rappresentano», sottolinea il presidente Usa. «E la stragrande maggioranza del mondo riconosce che se non resistiamo alla Russia di Putin, questo infliggerà solo ulteriore caos e aggressioni al mondo».
«La Russia è rimasta isolata, con il sostegno di soli quattro stati brutali e autoritari», ha detto Biden. Stati che sono la Corea, la Siria, l’Eritrea e la Bielorussia. Trentacinque invece gli astenuti. Tra loro, 17 paesi africani. Il voto, che è per lo più simbolico politicamente ma privo di forza giuridica, significa che l’ONU ha dichiarato la decisione di Mosca una violazione della Carta delle Nazioni Unite, in particolare su questioni di integrità territoriale. Votato da 141 dei 193 stati membri delle Nazioni Unite, il voto è diventato il primo in 40 anni con cui si rimprovera di aggressione un proprio membro.
Amnesty International ha dichiarato che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è una evidente violazione della Carta delle Nazioni Unite e costituisce il crimine internazionale di aggressione. L’organizzazione per i diritti umani ha chiesto che tutte le persone coinvolte in tale crimine siano chiamate a rispondere dal punto di vista individuale, personale e collettivo dei tanti crimini che hanno finora caratterizzato l’invasione dell’Ucraina.
La Russia sta muovendo «armamenti eccezionalmente letali» in Ucraina, comprese bombe a grappolo e termobariche: lo aveva detto l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, intervenendo al Palazzo di Vetro prima del voto sulla risoluzione contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina.
E durante il discorso sullo Stato dell’Unione al Congresso americano, il presidente Biden ha confuso gli ucraini con gli iraniani e il video è, ovviamente, diventato virale: il presidente americano ha detto che Putin non riuscirà a conquistare i cuori del popolo iraniano, mentre manifestava il suo sostegno alla nazione che da giorni sta cercando di resistere all’invasione da parte della Russia.
Mosca sta minacciando di bloccare Wikipedia nel paese, se il sito non cancellerà le informazioni sui soldati russi morti e sulla violenza militare contro i civili. Lo riporta il sito Vice.com, spiegando che i redattori della versione russa di Wikipedia hanno ricevuto un promemoria dall’agenzia di censura Roskomnadzor in cui si afferma che l’articolo “Invasione russa dell’Ucraina (2022)” contiene informazioni false e viola la legge federale. Nello specifico, cita come falso l’elenco delle vittime militari russe, nonché dei civili e dei bambini ucraini, e chiede agli editori del sito di eliminare tali informazioni. L’articolo in questione cita il numero di vittime del governo russo e ucraino, che varia di ora in ora. Il bilancio dell’Ucraina è di 352 civili uccisi e 1.684 feriti e più di 110 soldati uccisi; la Russia afferma che 200 soldati ucraini sono stati uccisi e due soldati russi. L’Ucraina afferma invece che ci sono state 5.710 vittime militari russe e 200 catturate.
Prime prese di distanza tra la base della Chiesa ortodossa russa e il Patriarcato di Mosca guidato da Kirill. «Piangiamo il calvario a cui nostri fratelli e sorelle in Ucraina sono stati immeritatamente sottoposti», dice un gruppo di 236 sacerdoti e diaconi della Chiesa ortodossa russa definendo la guerra in Ucraina “fratricida”, e chiedendo la riconciliazione e un immediato “cessate il fuoco”. La lettera è rilanciata da Vatican News. Il Patriarcato di Mosca è storicamente legato a doppio filo con il Cremlino. Non ci sarebbero tra le firme quelle di metropoliti, le figure più alte in gerarchia. La lettera è aperta ad altre firme.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha criticato la raffica di sanzioni occidentali imposte alla Russia, contrastando il coro globale di condanna dell’invasione dell’Ucraina. «Quello che stanno facendo contro il popolo russo è un crimine, una guerra economica», ha detto Maduro mentre ribadiva il sostegno al presidente russo Vladimir Putin, in quello che Maduro ha definito il «conflitto con l’Ucraina». La Russia è un alleato chiave del governo di sinistra di Maduro, che ha presieduto al collasso economico della nazione ricca di petrolio ed è esso stesso soggetto alle sanzioni occidentali volte a costringere Maduro a lasciare il potere. Maduro ha parlato con Putin martedì e ha espresso «forte sostegno all’invasione», secondo una dichiarazione del Cremlino. Il Venezuela, insieme a Cuba e Nicaragua, tutti obiettivi delle sanzioni statunitensi, sono alleati latinoamericani di Mosca.
Secondo The New York Times, alti funzionari cinesi avrebbero suggerito ad alti funzionari russi, a febbraio, di non invadere l’Ucraina prima della fine delle Olimpiadi invernali di Pechino. Il quotidiano ha attribuito le informazioni ai funzionari dell’amministrazione Biden e a un funzionario europeo, che hanno citato un rapporto dell’intelligence occidentale. Una fonte a conoscenza della questione ha confermato a Reuters che la Cina aveva avanzato la richiesta ma ha rifiutato di fornire dettagli. La fonte ha rifiutato di essere identificata a causa della delicatezza della questione. Putin e il leader cinese Xi Jinping si erano incontrati all’inizio delle Olimpiadi, il 4 febbraio, e avevano dichiarato una partnership “no limits” potenziata, nella quale si sono impegnati a collaborare di più contro l’Occidente.
Afghanistan
Il principale portavoce dei talebani ha “riaggiustato” i commenti che aveva fatto qualche giorno prima dicendo che agli afghani sarebbe stato impedito di lasciare il paese: ha detto di essere stato frainteso. Zabihullah Mujahid ha scatenato l’allarme durante il fine settimana quando ha detto in una conferenza stampa che gli afghani dovevano avere “una scusa” per viaggiare all’estero, e ha confermato che i nuovi governanti dell’Afghanistan avevano posto fine a qualsiasi altro volo di evacuazione. Dopo aver preso il potere ad agosto, i talebani hanno promesso ai cittadini afghani di farli andare e venire a loro piacimento, a patto che avessero passaporti e visti per le loro destinazioni. Il viceministro dei talebani per i rifugiati e i rimpatri, tuttavia, il primo marzo ha affermato che «non è appropriato» per le nazioni occidentali invitare gli afghani all’estero o facilitarne la partenza.
Nonostante le reazioni nazionali e internazionali, continuano le perquisizioni casa per casa avviate la scorsa settimana dalle forze dell’Emirato Islamico a Kabul e in alcune province. Siamo ormai al settimo giorno consecutivo. L’Emirato Islamico aveva annunciato di aver lanciato una “operazione di bonifica” sotto il comando del viceministro della Difesa Mullah Fazal Mazloom. L’operazione è condotta dalle forze congiunte dei ministeri della Difesa e dell’Interno, nonché dal dipartimento di intelligence. Si tratta di trovare armi e criminali, ma per molti è solo una caccia ai dissidenti.
Spagna
Circa 2.000 persone hanno tentato di scavalcare in massa una barriera sul confine tra Marocco e Spagna, nell’enclave di Melilla. Di queste persone, cinquecento circa sono riuscite a passare in territorio spagnolo. Lo ha annunciato la delegazione del governo centrale spagnolo.
Canada
Quarantasette canadesi sono stati arrestati e dodici bambini sono stati strappati a situazioni di abuso nell’ambito di un’indagine globale sullo sfruttamento sessuale dei minori online, ha affermato mercoledì l’RCMP, la polizia reale canadese. I Mounties hanno affermato che finora sono state presentate 186 accuse in Canada durante l’indagine, soprannominata “Operazione H”. Negli ultimi due anni sono stati effettuati arresti in otto province, aggiungendo che l’indagine è ancora in corso. L’RCMP afferma che l’indagine è iniziata in Nuova Zelanda nell’autunno del 2019, dopo che le forze dell’ordine sono state allertate da un fornitore di servizi elettronici che aveva scoperto un gran numero di abbonati che condividevano «alcuni dei più espliciti e violenti materiali di abusi sessuali su minori online», Circa 90.000 account sono stati identificati come possessori o diffusori di materiale pedo-pornografico, hanno affermato.
L’indagine internazionale ha portato all’arresto di dozzine di sospetti in Nuova Zelanda e alla salvaguardia di 146 bambini in tutto il mondo, ha affermato mercoledì l’agenzia di polizia dell’Unione Europea, Europol. Più di 800 casi sono stati aperti a livello internazionale e più di 100 sospetti identificati in tutta l’UE, ha affermato Europol.
India
Il governo indiano lancerà un programma per insegnare l’autodifesa alle ragazze: lo ha annunciato la ministra alla Condizione femminile e dell’Infanzia, Smriti Irani, presentando le iniziative di New Delhi in occasione della “Settimana della donna”, in vista dell’8 marzo. I corsi saranno offerti a tutte le adolescenti ospiti delle case famiglie del governo, alle ospiti degli Swadhar Grehs (i rifugi per donne in difficoltà), alle operatrici dei centri antiviolenza e alle vittime di aggressioni sessuali.
Australia
I servizi di emergenza australiani hanno ordinato a circa 200.000 persone di evacuare le loro case a causa delle forti piogge, che si dirigono verso Sydney dopo aver causato la morte di 13 persone nel resto del paese. Le autorità hanno lanciato un’allerta meteo per forti piogge e forti venti che riguarda una striscia di 400 chilometri lungo la costa orientale dell’Australia, compresi i sobborghi di Sydney, la città più grande del paese (5 milioni di abitanti).
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