30 novembre 2021 – Notiziario in genere

Scritto da in data Novembre 30, 2021

Un report delle Nazioni Unite racconta la violenza sulle donne: 137 muoiono ogni giorno di femminicidio. India: la violenza di genere è cresciuta nell’ultimo anno. Al via una campagna di sensibilizzazione. Manifestazioni in tutto il mondo contro la violenza sulle donne. Nel Regno Unito sono scese in migliaia in piazza a Londra e in altre città, in Turchia scontri con la polizia a Istanbul. Danimarca: il governo si scusa per la sterilizzazione forzata delle persone trans negli anni passati e prevede di risarcire chi l’ha subita. Nepal: partita di calcio inclusiva per ogni genere contro le discriminazioni e la violenza.

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Report ONU sulla violenza contro le donne

137: è il drammatico numero delle donne uccise ogni giorno solo perché donne. In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, l’Onu ha pubblicato un report  sui dati, allarmanti, della violenza sulle donne da inizio pandemia, rilevando un peggioramento generale della situazione. Per quanto riguarda la violenza domestica, lo stato più insicuro è l’Afghanistan: qui il 34% delle donne sopra i 15 anni dichiara di subire o aver subito violenza dal partner, mentre cinque su dieci paesi in cui le donne subiscono più abusi domestici si trovano in Africa, in particolare la Repubblica Democratica del Congo, dove il 32% subisce violenza dal partner. Sempre in Africa si registra anche il rapporto più alto di femminicidi avvenuti tra le mura di casa. Ciò che lo studio rileva è anche che molte donne sono restie a cercare aiuto al di fuori della famiglia, rivolgendosi alle autorità. Molto alta anche la percentuale femminile di vittime di tratta, di solito a fini di sfruttamento sessuale (solo il 14% delle donne trafficate è poi costretta ai lavori forzati). Nell’ultimo anno sono stati celebrati 10 milioni di matrimoni di ragazze e bambine sotto i diciotto anni. Un altro aspetto registrato dalle Nazioni Unite è quello della violenza legata a conflitti armati: le donne vengono colpite in 550 dei 638 casi di violenza sessuale contro civili registrati in zone di conflitto. Il dato riguarda ancora una volta in misura maggioritaria l’Africa (376 casi) e in particolare la Repubblica Democratica del Congo, con 135 segnalazioni.

India

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Come in molti altri paesi, in India è cresciuta enormemente la violenza di genere da inizio pandemia. Così riporta l’associazione Prajnya Trust, che opera a Chennai (già Madras) in India, rilevando soprattutto un incremento dei matrimoni forzati e di minori. Le bambine che non hanno più avuto accesso all’istruzione sono state spesso spinte a sposarsi. Anche la violenza domestica è aumentata molto, arrivando a 2.300 casi denunciati, il numero più alto dal 2000. Infine anche la tecnologia, che si è diffusa moltissimo nell’anno della pandemia anche per divulgare informazioni e tenere lezioni a distanza, ha visto un aumento delle molestie digitali.

Manifestazioni contro la violenza sulle donne

La scorsa settimana (in Italia sabato 27 a Roma) le donne sono scese in piazza in tutto il mondo, per dire basta alla violenza di genere. Nel Regno Unito in migliaia hanno occupato piazze e strade per gridare che le donne vogliono prendersi gli spazi pubblici ora, anche di notte, contro la cultura dello stupro e la violenza sulle donne. In Turchia sono confluite in piazza Taksim, sette mesi dopo l’uscita del paese dalla convenzione di Istanbul sulle misure di contrasto alla violenza sulle donne. Le manifestanti sono state attaccate con lacrimogeni dalla polizia, dopo aver cercato di forzarne il blocco. Le dichiarazioni di Erdogan sull’uso di leggi locali di contrasto alla violenza di genere sono state fortemente respinte dalle donne che hanno organizzato e partecipato alla manifestazione, dichiarando di non sentirsi sicure in Turchia e che l’uscita dalla convenzione è solo un modo per giustificare femminicidi e transicidi.

 

Danimarca

Il Governo si scusa per le sterilizzazioni imposte a chi abbia cambiato sesso attraverso la chirurgia (persone trans e intersessuali) per vedersi riconosciuto il nuovo genere sui documenti. Per questo ha previsto per le circa 2.000 persone che hanno cambiato sesso dal 1985, quando fu emanata la legge, a oggi un risarcimento di 5.000 euro. Alcune critiche sono state mosse dalle associazioni per i diritti, in quanto la ricompensa è di circa quattro volte meno generosa rispetto a quella che fu elargita in Svezia nel 2018 e sembrerebbe poco inclusiva, riguardando solo persone che abbiano già cambiato i propri documenti. Al tempo stesso, ci si augura che simili iniziative vengano prese anche da quegli stati che ancora impongono la sterilizzazione come Finlandia, Repubblica Ceca e Romania.

Nepal

Una partita mista contro ogni discriminazione di genere, perché il calcio può essere un veicolo per superare le distinzioni. Le squadre del Nepal Sports Journalists Forum (NSJF) e l’Associazione degli studenti Nepalesi dall’Australia (ANAA) hanno disputato una partita mista e gender-friendly sabato scorso a Kathmandu. L’ambasciatrice australiana in Nepal, Felicity Volk, ha salutato la partita con favore, ricordando come la violenza di genere spesso colpisca maggiormente persone disabili, minoranze, lesbiche, bisessuali e transgender, chiedendo a giornaliste e giornalisti di promuovere lo sport femminile e superare i pregiudizi legati al genere.

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