31 agosto 2020 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Agosto 31, 2020
- Taiwan: panico per una bambina di tre anni sollevata in aria da un aquilone (in copertina).
- Emirati Arabi: abrogata la legge che boicottava Israele.
- Libano: qualche giorno prima dell’esplosione, alcuni operai lavoravano al magazzino 12.
- Haiti: ucciso noto avvocato.
- Sudan: gruppo di ribelli chiave firmano un accordo di pace per porre fine a 17 anni di conflitto.
- Afghanistan: presidente Ghani: “Pace non significa condivisione del potere”.
- Bielorussia: espulsi giornalisti e ritirati accreditamenti.
- Norvegia e Svezia: manifestazioni antiIslam, bruciate copie del Corano.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
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Iran
Partite ormai da una decina di giorni le celebrazioni sciite dell’Ashura, nelle quali si ricorda Hussein, il terzo imam martirizzato nella battaglia di Karbala nel 680 d.C. Strade affollate ma la gente in buona parte osserva i protocolli sanitari con distanza fisica e mascherine.
Siria
Il presidente siriano Bashar al-Assad ha emesso un decreto, domenica, in cui nomina un nuovo gabinetto senza cambiare i capi dei cosiddetti portafogli “sovrani”, giorni dopo aver confermato Hussein Arnous come primo ministro del paese. Il decreto, pubblicato sui canali social della presidenza, mantiene al loro posto i capi dei ministeri degli affari esteri, della difesa, degli interni, dell’economia e dell’informazione ma cambia quelli responsabili di altri 12 portafogli di gabinetto, compresi i ministeri delle finanze, dell’energia e della salute pubblica. Il governo di 29 ministri, che comprende tre ministri donna, è il quinto a essere formato dallo scoppio della guerra civile in Siria nel 2011. Il mandato ufficiale del governo scadrà il prossimo luglio quando sono previste le elezioni presidenziali, dopodiché continuerà a funzionare in qualità di custode fino a quando non verrà emesso un decreto presidenziale che nomini un nuovo gabinetto, come da Costituzione.
Libano
Il movimento degli Hezbollah legato all’Iran si è detto pronto a discutere un nuovo patto politico proposto dalla Francia. Il leader Nasrallah si è detto disponibile a discutere, a condizione che sia volontà di tutti i partiti libanesi. Oggi ritorna nel paese il presidente francese Macron, per la seconda volta dopo la devastante esplosione del 4 agosto scorso.
A proposito dell’esplosione, qualche giorno prima, ci sarebbe stata un’intensa attività intorno al magazzino 12, dove erano stipate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, rimasto incustodito per oltre 6 anni. Agendo su ordine di un giudice, tre operai sono stati inviati per riparare una porta rotta, sigillare un buco nel muro meridionale del magazzino e assicurarsi che tutte le altre porte fossero chiuse ermeticamente, secondo documenti ottenuti da The Washington Post e secondo le interviste rilasciate dai funzionari coinvolti nelle indagini sull’esplosione. Il lavoro è continuato fino al pomeriggio dell’esplosione. Apparentemente era la prima volta, da quando la nave che trasportava il carico di nitrato di ammonio aveva attraccato a Beirut nel 2013, che erano state prese misure concrete per mettere in sicurezza il materiale pericoloso. Ma la possibilità di furto – non la salvaguardia contro un’esplosione – sembrava essere la preoccupazione principale delle autorità, secondo i documenti e le interviste. Invece che proteggere gli esplosivi, sigillare il magazzino potrebbe aver aumentato il rischio di disastro, lasciando il nitrato di ammonio intrappolato in un magazzino così ben protetto che quando i vigili del fuoco sono stati convocati verso le 17:50 del pomeriggio del 4 agosto, non potevano ottenere l’accesso per combattere l’incendio. I dipendenti del porto, che avrebbero potuto avere le chiavi, erano tornati a casa per la giornata, ha detto il colonnello Nabil Khankarli, capo dei vigili del fuoco di Beirut. Un video mostra tre vigili del fuoco che cercano disperatamente di spalancare una delle porte chiuse mentre un denso fumo nero esce dalle strette finestre del magazzino. Saranno i primi a morire, cui seguiranno 187 persone, secondo l’ultimo bilancio, e cinquantamila case danneggiate.
Israele e Palestina
Il premier israeliano ha detto che l’accordo con gli Emirati Arabi ha scavalcato il veto alla pace con i paesi arabi, sempre imposto dai palestinesi. Ha aggiunto di essere pronto a parlare con loro, che si sono messi da soli a margine con il loro rifiuto a non accettare il piano di pace del presidente Trump. Intanto nel paese è arrivato il genero e consigliere del presidente Trump, Jared Kushner, ideatore del piano del secolo, con il il responsabile della Sicurezza nazionale, Robert O’Brian. Oggi andranno negli Emirati a bordo del primo volo commerciale El Al, la compagnia aerea israeliana. Parleranno di cooperazione aerea, turismo, finanza, sanità, energia e sicurezza. Non è chiaro se il volo, che sulla carlinga ha la scritta “pace” in ebraico e arabo, sorvolerà l’Arabia Saudita, con la quale Israele non ha rapporti diplomatici – sarebbe la prima volta che un volo commerciale israeliano sorvola il Regno – altrimenti, allungando la rotta, dovrà costeggiare la penisola arabica.
Il presidente degli Emirati Arabi Uniti sabato ha emesso un decreto che abolisce la legge che boicottava Israele e consente accordi commerciali e finanziari tra le due nazioni. L’agenzia di stampa statale WAM ha affermato che la decisione che pone formalmente fine al boicottaggio è arrivata per ordine dello sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahyan, sovrano di Abu Dhabi e leader degli Emirati. Il nuovo decreto consente alle imprese israeliane di fare affari negli Emirati Arabi Uniti, una federazione di sette sceicchi nella penisola arabica. Consente inoltre l’acquisto e il commercio di merci israeliane. Gli Emirati Arabi Uniti sono solo il terzo paese arabo ad accettare rapporti ufficiali con Israele, dopo l’Egitto e la Giordania. I funzionari israeliani e americani hanno espresso la speranza che altri paesi arabi del Golfo seguiranno presto l’esempio, con relazioni basate su reciproci interessi commerciali e di sicurezza, e la loro inimicizia condivisa nei confronti dell’Iran.
Sul fronte interno israeliano, migliaia di persone hanno preso parte alle proteste in tutto il paese contro il primo ministro Benjamin Netanyahu sabato sera: il più grande raduno si è svolto a Gerusalemme con ventimila persone, dove i manifestanti hanno organizzato manifestazioni settimanali di fronte alla residenza del premier. Circa 200 Bratslav Hasidim, ultraortodossi ebrei, si sono uniti, in un evento piuttosto raro, alla manifestazione di Gerusalemme, arrabbiati per una politica del governo volta a impedire il loro viaggio a Uman, in Ucraina, per un pellegrinaggio annuale alla tomba di un venerato rabbino. Secondo gli organizzatori, citando i braccialetti che distribuiscono a tutti i partecipanti, hanno detto che la presenza è stata di 37.000. Le proteste si sono concluse in gran parte pacificamente, in netto contrasto con gli eventi della scorsa settimana che hanno visto molti incidenti violenti e scontri con la polizia. Funzionari di polizia hanno detto che i manifestanti hanno seguito le regole e hanno smesso di fare rumore alle 23:00.
Sudan
La principale alleanza ribelle del Sudan ha accettato un accordo di pace con il governo volto a porre fine a 17 anni di conflitto, ha detto domenica l’agenzia di stampa ufficiale SUNA. Il Fronte Rivoluzionario Sudanese (SRF), un’alleanza di gruppi ribelli della regione occidentale del Darfur e degli stati meridionali del Sud Kordofan e del Nilo Azzurro, ha firmato un accordo di pace con il governo nella tarda serata di sabato. Una cerimonia formale della firma è prevista per oggi a Juba, la capitale del vicino Sud Sudan, che ha ospitato e aiutato a mediare i negoziati di lunga durata dalla fine del 2019. Tuttavia, due movimenti ribelli hanno rifiutato parte dell’accordo: una fazione del Movimento di liberazione del Sudan, guidata da Abdel Wahid al-Nur, e un’ala del Movimento di liberazione del popolo sudanese-Nord (SPLM-N), guidata da Abdelaziz al-Hilu. L’accordo finale copre questioni chiave riguardanti la sicurezza, la proprietà della terra, la giustizia di transizione, la condivisione del potere e il ritorno delle persone che sono fuggite dalle loro case a causa della guerra. Prevede inoltre lo smantellamento delle forze ribelli e l’integrazione dei loro combattenti nell’esercito nazionale.
Incendi: Spagna, Grecia
Un’estate devastata anche dagli incendi, in Spagna: sono almeno 3.200 le persone evacuate nella provincia di Helva, dove diecimila ettari di terra sono andati distrutti nel sud ovest. I vigili del fuoco stanno tentando di stabilizzarlo. In Grecia un incendio è scoppiato vicino al sito archeologico di Micene, facendo evacuare i turisti. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco.
Francia
Un ufficiale francese sospettato di spionaggio per i servizi segreti russi era di stanza in una base Nato a Napoli. 50 anni, padre di 5 figli, sarebbe stato visto insieme ad agenti russi: fermato dalla DGSI, i servizi francesi, una decina di giorni fa, è in detenzione provvisoria a Parigi.
Germania
Sabato la polizia di Berlino ha interrotto una protesta di massa, trentottomila persone, contro le restrizioni del coronavirus e ne ha arrestati 300 nella capitale tedesca, dopo che i manifestanti non erano riusciti a mantenere le distanze e a indossare mascherine come da istruzioni.
Norvegia
Sabato, nella capitale norvegese di Oslo, sono scoppiati scontri durante una manifestazione anti-islamica, che ha spinto le autorità a concludere in anticipo l’evento. La manifestazione, organizzata dal gruppo Stop Islamization of Norway (SIAN), si è svolta nei pressi del palazzo del parlamento. Si sono radunate anche centinaia di contro-manifestanti, suonando tamburi e cantando “Nessun razzista nelle nostre strade”, ha riferito l’agenzia di stampa DPA. La situazione è precipitata quando una donna del SIAN ha strappato pagine del Corano e ci ha sputato sopra, riferisce l’agenzia di stampa NTB. La donna, che è stata in passato accusata e prosciolta per incitamento all’odio, ha detto ai contro-manifestanti: “Guardate, ora profanerò il Corano”. 30 gli arrestati, alcuni dei quali minorenni.
Svezia
Almeno 10 persone sono state arrestate nella Svezia meridionale, e diversi agenti di polizia sono rimasti feriti, nella violenza innescata da una manifestazione illegale in cui è stata bruciata una copia del Corano. I manifestanti nella città di Malmö hanno lanciato pietre contro la polizia e bruciato pneumatici per le strade nella tarda serata di venerdì, con un’escalation di violenza durante la notte, secondo la polizia e i media locali. La manifestazione di circa 300 persone è stata collegata a una manifestazione di venerdì scorso durante la quale attivisti di estrema destra hanno bruciato una copia del libro sacro musulmano a Rosengard, un quartiere in gran parte di migranti, ha detto al tabloid svedese Expressen il portavoce della polizia Rickard Lundqvist. Il politico danese anti-musulmano, Rasmus Paludan, avrebbe dovuto partecipare a quella manifestazione, ma è stato fermato dalla polizia al confine svedese-danese, ha detto la stessa polizia.
Bielorussia
Decine di migliaia di persone sono scese ieri in piazza a Minsk per protestare contro il presidente Lukashenko. 200 le persone arrestate dalle forze di sicurezza. È la terza settimana di piazza, da quando il 9 agosto il presidente ha rivendicato la vittoria alle elezioni presidenziali contestate dall’opposizione.
Intanto le autorità bielorusse hanno deportato alcuni giornalisti stranieri presenti nel paese e ritirato l’accreditamento di molti giornalisti bielorussi che coprivano le proteste. L’Associazione bielorussa dei giornalisti ha affermato che almeno 17 giornalisti sono stati privati del loro accreditamento, rilasciato dal ministero degli Esteri. Tra loro c’erano un giornalista video e un fotografo dell’agenzia di stampa Reuters, due della BBC e quattro di Radio Liberty. L’Associated Press ha denunciato con fermezza “il palese attacco alla libertà di stampa in Bielorussia”. “L’AP chiede al governo bielorusso di ripristinare le credenziali dei giornalisti indipendenti e consentire loro di continuare a riferire al mondo i fatti che stanno accadendo in Bielorussia”, ha detto Lauren Easton, direttore delle relazioni con i media dell’agenzia di stampa. La televisione tedesca ARD ha detto che anche due dei suoi giornalisti con sede a Mosca sono stati deportati in Russia, un produttore bielorusso dovrà affrontare un processo lunedì e il loro accreditamento per lavorare in Bielorussia è stato revocato. La decisione è stata presa su raccomandazione dell’unità antiterrorismo del paese, secondo quanto riferito all’agenzia di stampa AFP dal portavoce del governo Anatoly Glaz.
Afghanistan
Sabato il presidente Ashraf Ghani, con un decreto ha approvato 46 membri dell’Alto Consiglio per la riconciliazione nazionale, guidato da Abdullah Abdullah, facendo così un passo importante verso la preparazione degli imminenti colloqui intra-afghani che dovrebbero cominciare questa settimana con un primo incontro a Doha. Ghani nel suo decreto ha invitato studiosi religiosi, parlamento, settore privato, media e consigli provinciali a decidere per l’adesione al consiglio entro una settimana. L’ex presidente Karzai ha già rifiutato.
Il presidente Ghani, parlando a una cerimonia dell’Ashura a Kabul, ha affermato che pace non significa un accordo di condivisione del potere, ma piuttosto il compimento della volontà del popolo afghano di porre fine alla violenza e allo spargimento di sangue nel paese.
Stati Uniti
Il sindaco di Portland, Oregon, e il presidente Donald Trump si sono scambiati violenti attacchi: il presidente ha inviato raffiche di tweet critici su Ted Wheeler, mentre il sindaco stava tenendo una conferenza stampa sulla sparatoria fatale per un sostenitore di destra nella sua città, la sera prima. Dopo che Trump ha chiamato Wheeler, un democratico, un “pazzo” e lo ha incolpato di aver permesso alla violenza di proliferare nella città liberale, il sindaco visibilmente arrabbiato si è scagliato contro il presidente, rivolgendosi a lui in prima persona attraverso le telecamere. “Questo è il classico Trump. Signor Presidente, come può pensare che un commento del genere, se sta guardando questo, sia in qualche modo utile? È una posizione aggressiva, non collaborativa. Sicuramente ho riconosciuto, credo in modo collaborativo, che prima devi fare la tua parte e io devo fare la mia parte, e quindi entrambi dobbiamo essere ritenuti responsabili”, ha detto Wheeler. La dura conferenza stampa ha fatto seguito a 24 ore caotiche e instabili a Portland, iniziate quando una carovana di circa 600 veicoli pieni di sostenitori di Trump ha attraversato Portland e ha incontrato contro-manifestanti. Sono scoppiate scaramucce tra i gruppi e, circa 15 minuti dopo che la carovana ha lasciato la città, un sostenitore del gruppo di destra Patriot Prayer è stato colpito a morte.
Haiti
Un importante avvocato di Haiti è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco a casa sua. Monferrier Dorval, capo dell’Associazione degli avvocati della capitale, Port-au-Prince, è stato aggredito venerdì sera, ha detto il portavoce della polizia Garry Desrosiers. In corso un’indagine. Il presidente haitiano, Jovenel Moïse, ha denunciato l’omicidio, scrivendo su Twitter che è stata una “grande perdita per il Paese”. Il primo ministro Joseph Jouthe ha affermato che l’uccisione di Dorval è seguita ad attacchi ad altri cittadini haitiani negli ultimi giorni e che le autorità lavoreranno per assicurare gli autori alla giustizia.
Colombia
Gli Stati Uniti hanno deciso che l’ex capo paramilitare della destra colombiana, Salvatore Mancuso, con passaporto italiano, detenuto negli USA, non sarà espulso verso l’Italia come avrebbe voluto, ma dopo aver scontato la sua condanna per narcotraffico, sarà estradato in Colombia, si legge su El Tiempo di Bogotà. Secondo il giornale, però, anche se l’ex numero due dell’Autodifese Unite della Colombia potrebbe essere rimpatriato a Bogotà, in realtà rischiando la vita nel paese di origine, potrebbe restare negli Stati Uniti grazie a una legge contro la tortura e i trattamenti crudeli. In Colombia, Mancuso sarebbe sottoposto a diversi procedimenti per gravi reati e crimini di lesa umanità.
Cina
Il presidente del Senato ceco, Milos Vystrcil, “pagherà un prezzo pesante” per aver fatto un viaggio ufficiale a Taiwan, e la Cina non se ne starà a guardare, ha detto oggi il massimo diplomatico del governo cinese, in un avvertimento respinto da Taiwan. Vystrcil è arrivato in visita domenica a Taipei per promuovere legami d’affari con Taiwan, dichiarando che la Repubblica Ceca non si sarebbe piegata alle obiezioni di Pechino. Mentre si trovava in Germania, il consigliere di Stato cinese Wang Yi ha detto che ci sarebbe stata una rappresaglia.
Una bambina di 3 anni di Taiwan è riuscita a salvarsi dopo essere rimasta intrappolata nelle corde di un aquilone e sollevata in aria per diversi metri. La bambina stava partecipando a un festival degli aquiloni nella località balneare di Nanliao, quando è stata raggiunta da un gigantesco aquilone arancione dalla coda lunga. Il video girato da decine di spettatori sulla scena la mostra volteggiare vertiginosamente più volte sopra una folla di adulti che lottano per riportare l’aquilone a terra. Alla fine riescono a prenderla, spaventata ma non ferita. Il festival è stato sospeso.
Giappone
Il 17 settembre il parlamento terrà un riunione straordinaria per eleggere il successore del premier Shinzo Abe, dimessosi per ragioni di salute. Tre giorni prima verrà nominato il presidente del partito Liberal democratico al potere, che potrà diventare il primo ministro col voto di maggioranza del parlamento.
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