4 gennaio 2022 – Notiziario in genere
Scritto da Alice Corte in data Gennaio 4, 2022
Francia: i femminicidi della notte di Capodanno portano a una nuova protesta delle femministe. India: foto di donne musulmane esposte per “asta” su una app, non è la prima volta. Bangladesh: la resilienza di fronte alle catastrofi climatiche colpisce e rafforza le donne al tempo stesso. Usa: sempre più divisioni su cosa significhino uguali opportunità di genere negli sport.
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Francia
Il 2022 non si è aperto in maniera bene augurante sul fronte della violenza sulle donne: solo in Francia, il primo di quest’anno, sono state tre le donne uccise dai propri partner o ex partner. Per questo le femministe reclamano una maggiore lotta al problema, anche sotto il profilo della prevenzione. È in particolare il gruppo #NousToutes che denuncia come “scandaloso” l’approccio istituzionale attuale al problema. Il gruppo è attivo in tutta la Francia nella denuncia dei casi di violenza di genere.
India
Sulla app “Bulli Bai”, che ora è stata forzatamente chiusa, sono state pubblicate le foto di centinaia di donne messe “all’asta”. Tra loro anche giornaliste, come Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace. Già a luglio una app simile, “Sulli deals”, che proponeva donne “in vendita” era stata chiusa. Entrambe le app usano nomi denigratori nei confronti delle donne in dialetto locale. Anche se le app non erano volte a una reale “vendita” delle donne coinvolte, il loro scopo era chiaramente quello di denigrarle. Nonostante siano state sporte denunce, viste le nulle conseguenze in seguito alle querele dello scorso luglio le persone coinvolte hanno scarsa speranza di ricevere giustizia.
Bangladesh
Il paese è uno dei più vulnerabili alle catastrofi climatiche, in particolare inondazioni ed erosioni, che hanno portato moltissime persone a dover lasciare le proprie case e comunità. Le donne, che nelle zone più colpite da questi eventi climatici avversi spesso vivono di agricoltura, sono state particolarmente colpite. Inoltre spesso gli uomini le hanno lasciate sole, andando a cercare lavoro in centri cittadini. Tuttavia la serie di azioni volte ad aiutare, sia specificatamente le donne che le persone impiegate in agricoltura, messe in atto da diverse organizzazioni non governative tra cui l’Onu, stanno recando benefici economici proprio alle persone più colpite, quindi anche e soprattutto alle donne.
Usa
Negli Stati Uniti, soprattutto a livello universitario dove la maggior parte delle e degli atleti statunitensi si forma, è sempre più aspro il dibattito sulla questione dell’uguaglianza di genere all’interno dello sport. Da un lato un movimento che vorrebbe superare la divisione tra maschi e femmine all’interno delle competizioni, dall’altro chi sostiene che tale superamento andrebbe a penalizzare le donne biologiche. Il dibattito diviene sempre più interessante visto l’aumento di atleti con identità di genere non corrispondenti a quella biologica di nascita, come la nuotatrice Lia Thomas dell’Università della Pennsylvania. Il problema rimane al momento non risolto tra chi sostiene una o l’altra teoria, e sempre più persone restano in bilico in un sistema forse troppo vecchio per essere realmente inclusivo ed equo al tempo stesso.
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