5 settembre 2022 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Settembre 5, 2022
Ascolta il notiziario
- Una App per identificare i dissidenti in Arabia Saudita.
- Regno Unito: oggi sarà nominato il nuovo premier, favorita Liz Truss.
- Talebani: l’Afghanistan non ha bisogno di una costituzione.
- Algeria: inviato dell’Onu incontra il Fronte Polisario.
- Per entrare in Israele bisogna dichiarare se si ha un legame sentimentale con un palestinese.
- Le Isole Salomone minacciano l’entrata dei giornalisti considerati “irrispettosi”.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.
Afghanistan
Stamattina presto si è registrato un terremoto di intensità 3.9, a 17 km a nord ovest di Kabul.
Un rappresentante del ministero della Giustizia ha affermato che l’Afghanistan non ha bisogno di una costituzione e che può risolvere i propri problemi con la sola applicazione della legge islamica. Lo ha dichiarato, in una conferenza stampa, Abdul Karim Haider, viceministro della giustizia. «Il santo Corano, la Sunnah di Maometto (PBSL) e la giurisprudenza di ogni paese islamico sono la base e il testo della costituzione in generale e nei dettagli», ha affermato Haidar. Per quanto riguarda le attività dei partiti politici, il viceministro della Giustizia ha osservato che, data la situazione attuale, non è necessario che i partiti siano attivi. Parlando poi del lavoro svolto dalle donne avvocate nel paese, ha affermato che a tutte le donne saranno garantiti i loro diritti secondo la legge islamica. «L’Emirato Islamico garantirà alle donne i diritti che l’Islam ha loro concesso, quando le condizioni saranno favorevoli», ha detto Haider.
Arabia Saudita
I sauditi stanno utilizzando un’app mobile, venduta sia da Apple che da Google, per denunciare i loro concittadini che dissentono dalle autorità governative. Di conseguenza, attivisti e altri andranno in prigione, per più di trenta anni in alcuni casi, ha riferito Business Insider. lo scorso 16 agosto, la cittadina saudita Salma el-Shabab, studentessa di dottorato all’Università di Leeds, è stata condannata a trentaquattro anni di carcere «per tweet a sostegno di attivisti e membri dell’opposizione politica del regno in esilio», afferma l’articolo. Sebbene i post siano stati pubblicati mentre si trovava nel Regno Unito, Salma el-Shabab è stata comunque segnalata tramite l’app “Kollona Amn” e immediatamente arrestata al ritorno a casa. «Ogni giorno ci svegliamo per sentire notizie, qualcuno è stato arrestato o qualcuno è stato preso», ha detto a Insider Real un’attivista saudita per i diritti delle donne usando uno pseudonimo. Kollona Amn – che si traduce approssimativamente in “We Are All Security” – è stata lanciata dal ministero dell’Interno saudita nel 2017, ma negli ultimi anni si è assistito a un’impennata “drammatica” di casi giudiziari che fanno riferimento all’app, secondo gli attivisti. L’app «incoraggia i cittadini comuni a svolgere il ruolo della polizia e a diventare parte attiva della repressione. Mettere gli occhi dello stato ovunque, crea anche un pervasivo senso di incertezza. La natura orwelliana dell’app è tale che gli utenti spesso segnalano le persone “in modo difensivo”, temendo di poter essere puniti per aver semplicemente ascoltato un discorso ritenuto offensivo per il regime. In alcuni casi, l’app è stata utilizzata anche per “ricattare” e “regolare i conti”, ha osservato Insider.
Nonostante il proprio ruolo nello schiacciare il dissenso nella repressiva monarchia del Golfo, l’app è ancora venduta sia da Google che da Apple, nessuno dei quali ha risposto alle richieste di commento di Insider. Google, inoltre, aprirà due nuovi uffici in Arabia Saudita quest’anno, e sta ora lavorando a una controversa partnership sui dati con la compagnia petrolifera statale Saudi Aramco. Il gigante della tecnologia insiste sul fatto che salvaguarderà i dati degli utenti, ma alcuni attivisti affermano che la mossa «metterà a rischio delle vite» e consegnerà al governo strumenti aggiuntivi per spiare i cittadini.
Israele e Palestina
Almeno quattro israeliani sono rimasti feriti in un attacco con armi da fuoco contro un autobus nella Valle del Giordano, in Cisgiordania. Secondo le prime informazioni, gli spari sono stati esplosi da un’auto che è poi fuggita.
Uno straniero che intenda entrare in Cisgiordania deve dichiarare a Israele se «ha formato una coppia» con un palestinese o se i due hanno avviato «una relazione sentimentale». Lo prevedono le nuove regole messe a punto dal Cogat, il Coordinamento delle attività di governo nei Territori, che dipende dal ministero della Difesa. Le regole — che non si applicano a coloro in visita negli insediamenti ebraici in Cisgiordania — dovrebbero entrare in vigore da domani, dopo essere state rinviate già due volte per problemi legali, ma in realtà codificano una situazione già in atto.
In base alle nuove procedure — pubblicate inizialmente a febbraio scorso e contestate dalla Ue e anche dagli Usa — uno straniero sposato a un palestinese, o che sia in procinto di matrimonio, o sia in una relazione, deve dichiararlo al Cogat per ottenere il visto di ingresso. In più — secondo i media — se lo straniero ha iniziato una relazione (fidanzamento, promessa di matrimonio o coabitazione) durante il suo soggiorno, ha l’obbligo di informare il Cogat entro trenta giorni dall’arrivo. In caso contrario il permesso di ingresso viene ritirato e potrebbero esserci problemi nell’eventuale rinnovo.
Domenica scorsa le autorità di Hamas hanno giustiziato cinque arabi palestinesi, due dei quali per aver aiutato Israele: lo ha detto fonti del ministero dell’Interno di Gaza. Le esecuzioni, all’alba a Gaza, sono state le prime dal 2017, ha riferito Reuters. I cinque uomini, non identificati, sono stati uccisi per impiccagione e per fucilazione. Il ministero ha affermato che due spie condannate, di 44 e 54 anni, hanno assistito Israele fornendo informazioni che hanno provocato la morte di due arabi palestinesi.
Il Comitato per la pianificazione e la costruzione dell’occupazione israeliana sta valutando l’approvazione di due piani di insediamento a Gerusalemme, per un totale di 3.412 unità abitative: lo ha affermato domenica la Commissione per la colonizzazione e la resistenza del muro dell’OLP.
https://twitter.com/SBPal_Eng/status/1566352807137054723
Algeria
L’inviato delle Nazioni Unite per il Sahara Occidentale, Staffan de Mistura, ha incontrato i rappresentanti del movimento per l’indipendenza del Polisario, in Algeria, nell’ambito di un tour regionale. Il Fronte Polisario, sostenuto dall’Algeria, vuole uno stato indipendente nel Sahara Occidentale, una vasta distesa di deserto, ricco di minerali, che il Marocco considera parte sovrana del proprio territorio. De Mistura ha incontrato in un campo profughi sahrawi Khatri Addouh, il capo negoziatore del Polisario, e Omar Sidi Mohamed, rappresentante permanente del gruppo presso le Nazioni Unite. Il campo si trova a Tindouf, dove ha sede il Fronte Polisario nell’estremo sud-ovest dell’Algeria, vicino ai confini con il Marocco e il Sahara Occidentale. Ex colonia spagnola, il Sahara Occidentale si trova all’estremità occidentale del vasto deserto omonimo, che si estende lungo la costa atlantica. Quando la Spagna si ritirò, nel 1975, il Marocco inviò migliaia di persone oltre il confine affermando fosse parte integrante del proprio territorio. L’anno successivo il Fronte Polisario dichiarò una Repubblica Araba Saharawi Democratica (SADR), con il sostegno di Algeria e Libia, e chiese un referendum sull’autodeterminazione.
Da allora ottantaquattro stati membri delle Nazioni Unite hanno riconosciuto la SADR. Ma ne è seguita una situazione di stallo, con il Marocco che ha costruito muri di sabbia concentrici sormontati da filo spinato, nel deserto, circondando così l’80% del territorio che controlla. In base a un “cessate il fuoco” del 1991, l’Onu, che considera il Sahara Occidentale “un territorio non autonomo”, ha dispiegato una missione di mantenimento della pace. La comunità internazionale sostiene da tempo lo svolgimento di un referendum per decidere lo status del territorio, ma il Marocco rifiuta qualsiasi voto in cui l’indipendenza sia un’opzione, sostenendo che solo la concessione dell’autonomia è sul tavolo, per il bene della sicurezza regionale.
Mali
Tre donne, tra i quarantanove soldati ivoriani detenuti in Mali, sono state rilasciate sabato: lo ha riferito la televisione di stato, a circa sette settimane da quando l’arresto dei militari ha scatenato un battibecco diplomatico tra i paesi vicini dell’Africa occidentale. I soldati sono stati arrestati all’aeroporto internazionale della capitale del Mali, Bamako, il 10 luglio. La giunta del Mali ha dichiarato che erano arrivati senza permesso e che erano stati ritenuti mercenari. La Costa d’Avorio, che ne ha chiesto più volte il rilascio, afferma che i soldati erano stati schierati nell’ambito di un contratto di sicurezza e supporto logistico, firmato con la missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in Mali.
Grecia
La Grecia ha bloccato l’ingresso di oltre centocinquantamila migranti, privi di documenti, alle sue frontiere terrestri e marittime dall’inizio dell’anno. Lo ha affermato il ministro greco dell’Immigrazione, Notis Mitarachi. Il controllo delle frontiere è una delle principali priorità del governo greco conservatore, salito al potere nel 2019, che punta alla rielezione il prossimo anno. Il mese scorso il governo ha annunciato l’intenzione di estendere di altri 80 km il muro lungo 40 km del confine greco-turco, segnato dal fiume Evros, come parte degli sforzi per controllare il flusso di migranti. Verranno inoltre installate telecamere termiche e duecentocinquanta guardie di frontiera aggiuntive. La Grecia è tra i principali paesi di approdo per le persone che fuggono dall’Africa e dal Medio Oriente in cerca di una vita migliore nell’Unione Europea.
Repubblica Ceca
Sabato scorso, circa settantamila manifestanti hanno marciato a Praga per protestare contro il governo ceco per l’aumento dei prezzi dell’energia, e per chiedere la fine delle sanzioni contro la Russia e delle spedizioni di armi all’Ucraina. La protesta includeva manifestanti di tutto lo spettro politico, tra cui il Partito populista di destra per la Libertà e la Democrazia Diretta e il Partito Comunista della Repubblica Ceca. Le parti che hanno partecipato sono state descritte dai media come “frange”, ma settantamila manifestanti sono una cifra considerevole a Praga, città con una popolazione di circa 1,3 milioni di abitanti. I manifestanti hanno espresso opposizione alla UE e alla Nato e hanno chiesto le dimissioni del governo di coalizione di centro-destra guidato dal primo ministro Petr Fiala. «Lo scopo della nostra manifestazione è chiedere il cambiamento, principalmente nel risolvere la questione dei prezzi dell’energia, in particolare dell’elettricità e del gas, che distruggerà la nostra economia questo autunno», ha affermato Jiri Havel, organizzatore della manifestazione, secondo Reuters. Il governo di Fiala è sopravvissuto al voto di sfiducia di venerdì scorso, tenutosi sulla gestione da parte del governo della crisi energetica causata dalle sanzioni dellaUE contro la Russia.
Regno Unito
Oggi Liz Truss dovrebbe essere nominata leader del Partito conservatore al governo e prossimo primo ministro, pronta a prendere il potere in un momento in cui il paese deve affrontare la crisi del costo della vita, disordini industriali e la recessione. Dopo settimane di competizione per la leadership del partito, che ha contrapposto Truss a Rishi Sunak, ex ministro delle finanze, l’annuncio di oggi alle 11.30 darà inizio al passaggio di consegne da parte di Boris Johnson, costretto ad annunciare le proprie dimissioni a luglio dopo mesi di scandali. Domani la vincitrice si recherà in Scozia per incontrare la regina Elisabetta, la quale chiederà alla nuova leader di formare il governo.
Ucraina – Russia
Il capo della Cecenia, Ramzan Kadyrov, torna in video su Telegram dopo aver annunciato che intende prendersi una pausa “indefinita e lunga” dal proprio incarico. Oggi ha affermato che il distaccamento delle forze speciali cecene “Akhmat” e il secondo corpo della Repubblica popolare di Lugansk hanno lanciato un’offensiva su larga scala nella Repubblica popolare di Donetsk.
La Russia ha lanciato almeno tremilacinquecento missili contro l’Ucraina. Lo ha detto il ministro dell’Ecologia e delle Risorse naturali ucraino, Ruslan Strilets. Secondo il ministro, le esplosioni dei razzi russi contribuiscono all’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo distruggendo la flora e la fauna in Ucraina. Inoltre duecentomila chilometri quadrati di territorio ucraino devono essere sminati, ha aggiunto Strilets, allertando sul fatto che le conseguenze della guerra, sull’ambiente dell’Ucraina, saranno visibili per decenni.
Canada
Gigantesca caccia all’uomo in Canada, dopo che dieci persone sono state uccise e almeno altre quindici sono rimaste ferite in una serie di accoltellamenti in alcune remote e isolate comunità del Saskatchewan, una provincia centrale del paese. La polizia sta cercando due persone sospette, di cui ha diffuso generalità e identikit: si tratta di Damien Sanderson, 31 anni, e Myles Sanderson, 30 anni, entrambi con capelli neri e occhi marroni, in fuga forse a bordo di una Nissan Rogue nera. Le ricerche sono state avviate mentre a Regina sono arrivati migliaia di fan per la tradizionale partita di football (tutto esaurito) del Labor Day tra i Saskatchewan Roughriders e i Winnipeg Blue Bombers.
Stati Uniti
Un giornalista investigativo di Las Vegas è stato accoltellato a morte fuori casa, e la polizia sta cercando un sospettato. Gli agenti della polizia metropolitana di Las Vegas hanno trovato il giornalista Jeff German, 69 anni, morto con coltellate intorno alle 10:30 di sabato, dopo che le autorità hanno ricevuto una chiamata ai servizi di emergenza, ha riferito Las Vegas Review-Journal. German è morto per «lesioni multiple con forza tagliente» in un omicidio, ha detto domenica l’ufficio del coroner/medico legale della contea di Clark. Sembra che German stesse litigando con un’altra persona, litigio che avrebbe portato all’accoltellamento: si ritiene si tratti di un incidente isolato, ha detto la polizia.
Due persone morte e più di centotrenta edifici distrutti in un incendio che ha colpito una piccola città nel nord della California, ha detto uno sceriffo della contea di Siskiyou. I vigili del fuoco stanno lavorando per contenere l’incendio, noto come Mill Fire, che ha coperto circa 17 chilometri quadrati dall’inizio del fine settimana, afferma il Dipartimento di silvicoltura e protezione antincendio della California.
Cile
La bozza di Costituzione messa a punto in Cile in un anno di lavoro da un’Assemblea costituente formata da centocinquantacinque membri — segnalata dagli analisti come “la più avanzata del mondo” — ha ricevuto una sonora bocciatura nel referendum a cui ha partecipato, essendo il voto obbligatorio, una gran parte dei quindici milioni di aventi diritto. Il capo dello Stato, Gabriel Boric, aveva ripetutamente dichiarato in passato che il suo programma di riforme sociali ed economiche era «perfettamente compatibile» anche con l’attuale Costituzione. Se avesse vinto l’opzione apruebo, la nuova Costituzione sarebbe entrata in vigore nel giro di dieci-quindici giorni, mentre ora l’unica certezza è che sarà il testo concepito durante la dittatura di Augusto Pinochet nel 1980, e più volte emendato, a restare vigente.
India
Saranno inaugurate oggi, a Calcutta, lungo la centralissima Park Street, le attività di un nuovo centro per i bambini di strada delle Missionarie della Carità, l’ordine fondato da Madre Teresa. L’apertura coinciderà con le celebrazioni per ricordare i venticinque anni dalla morte della suora di origine macedone, proclamata beata da Giovanni Paolo II nel 2003 e santa da papa Francesco nel 2016.
Indonesia
Una riunione del Gruppo delle venti principali economie, ieri, non è riuscita a produrre un comunicato formale al termine dei colloqui sulla transizione energetica, tuttavia il presidente dell’Indonesia ha affermato che i membri hanno sostenuto una proposta non vincolante per accelerare l’adozione di energia più pulita. L’Indonesia, uno dei maggiori emettitori di carbonio al mondo, aveva chiesto ai paesi del G20 di sostenere le misure per aiutare a mantenere gli impegni per raggiungere le emissioni nette zero, ha detto il suo ministro dell’Energia alle controparti di Bali.
Corea del Sud
La Corea del Sud ha emesso avvisi meteorologici e ha alzato il livello di allerta tifone, oggi, all’avvicinarsi del tifone Hinnamnor, con forti piogge e forte vento che già sferzano le parti meridionali del paese. Il tifone, viaggiando verso nord a una velocità di 19 chilometri orari (12 mph), dovrebbe atterrare a novanta chilometri a sud-ovest della città portuale di Busan all’inizio di domani, dopo aver raggiunto le acque al largo dell’isola di Jeju intorno alla mezzanotte di lunedì.
Isole Salomone
Il governo delle Isole Salomone ha avvertito che ai giornalisti “irrispettosi” non sarà consentito l’ingresso nel paese. Il 24 agosto, l’ufficio del primo ministro Manasseh Sogavare ha criticato il programma Four Corners dell’Australian Broadcasting Corporation (ABC) per l’episodio video intitolato “Pacific Capture: How Chinese money is buying the Solomons“, che affronta la crescente influenza di Pechino sul governo delle Isole Salomone. Il governo Sogavare ha sviluppato legami più stretti con la Cina dopo aver cessato le sue relazioni diplomatiche con Taiwan nel 2019. Ha accolto favorevolmente e promosso l’espansione degli aiuti e degli investimenti cinesi negli ultimi tre anni. A marzo, è trapelata l’esistenza di un patto di sicurezza tra i due paesi che ha acceso polemiche regionali e ha suscitato forti reazioni da altre potenze del Pacifico, come l’Australia e gli Stati Uniti. Sogavare ha costantemente negato che una struttura militare cinese sarà istituita nelle Isole Salomone.
«Non permetteremo alla cattiva stampa di coltivare semi di disarmonia in un paese che sta attraversando il suo processo di costruzione della nazione», ha detto il primo ministro.
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