6 gennaio 2023 – Notiziario Mondo

Scritto da in data Gennaio 6, 2023

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  • Afghanistan: settimana prossima riunione all’Onu sul divieto delle ONG di far lavorare le donne. Sostieni il prossimo reportage di Radio Bullets.
  • Messico: catturato il figlio di El Chapo mentre in Sudan, preso il più ricercato trafficante di persone al mondo

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli e con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International in collegamento

 

 

Afghanistan

Perché andare a raccontare un paese in crisi? I giornalisti o quelli che non sapevano ancora di esserlo perché non esisteva una categoria, lo hanno sempre fatto. Il mondo si racconta fin dall’inizio della sua storia. Paesi che cadono, paesi che nascono, paesi che crollano. Nei prossimi giorni andremo in uno di questi paesi, un paese dalla cultura millenaria a partire da Alessandro Magno, ma ancora prima con la civiltà che ha costruito i Budda, i tesori, e poi una serie di invasioni che ci portano ai giorni nostri. Guerre civili, lotta brutale per la vita. Ma se la guerra è il male, anche una pace fatta male può portare grandi sofferenze. La pace è costruzione, è responsabilità, è visione. Non è mollare un paese, perché costa troppo e non sappiamo come spiegare alle famiglie dei contribuenti che i loro figli muoiono. Con mille altre sfaccettature è accaduto un po’ così in Afghanistan. Un accordo di pace veloce, fatto male, dove si tutelavano le parti in guerra ma non le persone che l’avevano subita. E ora siamo a questo punto. Dove chi è andato abbandonando e svendendo i diritti degli altri in nome dei suoi privilegi, avrà una macchia indelebile nella sua coscienza e chi invece ha preso tutto con la stessa forza da cui si strappa una pianta dalla terra, togliendo radici, foglie, rami.

Per questo bisogna tornare. Perché il mondo non è fatto di distanze, ma di persone. Perché qualcosa che succede dall’altra parte di quel mondo che a volte sembra più una palla al piede, avrà conseguenze anche da noi. Per questo è necessario sapere. E ancora di più quando se ne parla poco, e invece di sono persone che ogni giorno arrancano non per andare in vacanza, o per comprarsi la macchina, o realizzare i propri sogni ma per avere un pasto al giorno da mettere davanti ai loro figli. Per quelle donne che vogliono studiare, per quelle che vogliono lavorare, per quelle che credono che credere non sia qualcosa che qualcuno ti dice come farla. Per questo torno in Afghanistan ancora una volta dopo 21 anni in cui non ho smesso di andare. E per questo chiedo di sostenere il nostro giornalismo, fatto di storie, di impegno, di fatica con un unico obiettivo, raccontare. Perché se qualcuno sta male, stiamo tutti male, che si tratti di gente, clima, diritti. Possiamo fare gli struzzi e continuare le nostre vite. E possiamo essere la differenza e cambiare le vite degli altri, anche solo riconoscendole e mettendole nero su bianco. Se vuoi essere parte di questo vai su  sostienici e mi aiuterai a raccontarti l’Afghanistan. Abbiamo già raccolto il 60 per cento di quello che serve per coprire le spese. Basta poco per dare un grande contributo.

Ed è proprio dall’Afghanistan che vogliamo cominciare in questa silenziosa mattinata di festa, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà privatamente la prossima settimana per discutere la decisione dell’amministrazione dell’Emirato islamico, ovvero i talebani di mettere al bando le operatrici umanitarie. Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato su Twitter che l’incontro a porte chiuse è stato richiesto da loro e dal Giappone per il 13 gennaio. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che Washington è “impegnata a difendere le donne ovunque i loro diritti siano minacciati, anche in Afghanistan, poiché purtroppo continuiamo a vedere approfondire e peggiorare”.Ha fatto le osservazioni alla strategia degli Stati Uniti sulla sicurezza economica globale delle donne. Analisti ed ex diplomatici hanno affermato che la convocazione di tali riunioni aiuterà con le questioni relative alla sospensione dell’istruzione superiore e del lavoro per le donne presso le ONG. L’Emirato islamico non ha replicato.

Intanto evidenziando una spaccatura all’interno dei talebani, che sembrano un monolite ma non lo sono, Il vice primo ministro afghano talebano Mawlavi Abdul Kabir ha dichiarato in un incontro con il vice rappresentante speciale del segretario generale per l’Afghanistan, Markus Potzel, che l’apprendimento delle scienze religiose e moderne è un diritto di ogni afghano. Ha anche aggiunto che l’Emirato islamico dell’Afghanistan sta lavorando per creare un ambiente adatto all’istruzione e al lavoro delle donne, aggiungendo che chiedono “l’aiuto imparziale della comunità internazionale in materia”.

E aggiungiamo questa chicca che daranno tutti i giornali, anche perché i reali inglesi da noi vanno moltissimo, ad ogni modo il principe Harry che ha fatto almeno 6 missioni in Afghanistan ha rivelato nel suo libro The Spare, che non si vergogna né è orgoglioso di aver ucciso 25 persone quando è stato pilota di Apache. Vedeva gli obiettivi come pezzi di una scacchiera, ma più terrificante è che l’essere appassionato di videogiochi lo ha aiutato. Ora molti si chiedono me compresa, l’obiettivo di questa rivelazione. I soldati in guerra uccidono, ma c’è qualcosa di più narcisistico nel volerlo rivelare in questo modo al mondo. Ma ammetto di essere prevenuta.

Iran

E dopo l’Afghanistan non si può che scivolare in Iran, se ci siete stati sapete che è un posto meraviglioso, fatto di gente ospitale e di posti bellissimi. Ma è anche tante cose, soprattutto brutti quando i regimi quando lottano contro il proprio popolo. Il potere è una brutta bestia, accecata di sangue.  Il tribunale rivoluzionario di Mazandaran ha condannato a morte il 18enne Arshia Takdestan, uno dei detenuti delle recenti proteste nella città di Nowshahr “con l’accusa di guerra e corruzione”. Si tratta della sentenza del tribunale primario e può essere impugnata dinanzi alla Corte Suprema.

L’Iran ha annunciato la chiusura dell’Istituto francese di ricerca in Iran (IFRI), dopo che il settimanale satirico Charlie Hebdo ha pubblicato vignette ritenute offensive nei confronti della guida suprema iraniana Ali Khamenei.

Pakistan

Gli operatori umanitari pakistani che stavano vaccinando bambini contro la poliomielite sono stati attaccati in Pakistan, hanno detto giovedì le autorità. Gli operatori umanitari sono rimasti illesi, ma cinque poliziotti sono rimasti feriti. Gli attacchi arrivano nel pieno di un picco di violenza commesso dal ramo locale dei talebani , Tehreek-e-Taliban-Pakistan, che opera lungo l’aspra frontiera tra Pakistan e Afghanistan. Per tradizione, i talebani pensano che gli operatori che vanno di casa in casa, sono spie pagate dagli americani o chi per loro.

Bielorussia

E’ iniziato ieri a Minsk il processo al premio Nobel per la pace, detenuto in carcere, il bielorusso Ales Bialiatski. Viasna, l’organizzazione umanitaria bielorussa da lui fondata, ha dichiarato sui social media che Bialiatski e i suoi collaboratori Valentin Stefanovich e Vladimir Labkovich erano nella cella degli imputati nell’aula del tribunale di Minsk all’inizio dell’udienza. Bialiatski rischia fino a 12 anni di carcere per l’accusa di “contrabbando”. In carcere dal 2021, Bialiatski è accusato di avere importato illegalmente denaro in Bielorussia per finanziare gruppi di opposizione.
Bialiatski, a cui è stato assegnato il Premio Nobel per la pace lo scorso anno, ha fondato Viasna (Primavera), il gruppo per i diritti umani, nel 1996. Il premio Nobel, 60 anni, e i suoi collaboratori sono stati incarcerati dopo le manifestazioni su larga scala contro il regime nel 2020, quando il presidente Alexander Lukashenko ha rivendicato la vittoria in elezioni ritenute fraudolente dalla comunità internazionale. Con l’aiuto del leader russo Vladimir Putin, Lukashenko ha dato un giro di vite al movimento di opposizione, incarcerando i suoi critici o spingendoli in esilio.

Turchia

La Corte Costituzionale di Turchia ha bloccato i conti bancari del partito filocurdo Hdp, la terza forza politica più rappresentata nel Parlamento turco.

Sudan

in Sudan perché l’India è pronta a schierare un plotone di donne peacekeeper ad Abyei, al confine tra Sudan e Sud Sudan, come parte del battaglione indiano della United Nations Interim Security Force, Abyei (UNISFA). Questa sarà la più grande singola unità indiana di forze di pace donne in una missione delle Nazioni Unite da quando ha dispiegato il primo contingente di sole donne in Liberia nel 2007. Secondo una dichiarazione del rappresentante permanente dell’India a New York, il dispiegamento preannuncia anche l’intenzione del paese di aumentare il numero di donne nei contingenti di mantenimento della pace. Il contingente indiano, composto da due ufficiali e 25 altri gradi, farà parte di un plotone di ingaggio e si specializzerà nella sensibilizzazione della comunità, oltre a svolgere anche compiti di sicurezza estesi.

Criminali Eccellenti

E se tanti finiscono in carcere per quello che pensano e in cui credono. C’è chi in carcere dovrebbe essere messo, con tanto di chiave gettata il più lontano possibile. Parliamo di un latitante eritreo accusato di essere “il trafficante di persone più ricercato al mondo” e che è stato arrestato in Sudan in coordinamento con le autorità degli Emirati Arabi Uniti, ha annunciato l’Interpol.
Kidane Zekarias Habtemariam è stato accusato di essere un boss del contrabbando, che gestisce un campo in Libia dove centinaia di migranti dell’Africa orientale in cerca di passaggio per l’Europa sono stati rapiti, violentati e gli è stato estorto denaro. Habtemariam, oggetto di due segnalazioni rosse dell’Interpol da parte di Etiopia e Paesi Bassi, è stato arrestato il 1° gennaio dalla polizia sudanese in coordinamento con le autorità degli Emirati Arabi Uniti, ha detto giovedì ai giornalisti il ​​funzionario del ministero dell’Interno degli Emirati Arabi Uniti Saeed Abdullah al-Suwaidi.

L’eritreo, sul radar dell’Interpol dal 2019, si è guadagnato la reputazione di “trattamento particolarmente crudele e violento dei migranti”, ha affermato l’Interpol . “Ora abbiamo chiuso una delle rotte di traffico più importanti in Europa, che ha spostato illegalmente migliaia di migranti da Eritrea, Etiopia, Somalia e Sudan, attraverso la Libia e in Europa”, ha dichiarato al-Suwaidi in una nota.

L’arresto di Habtemariam ha fatto seguito a un’indagine congiunta di Emirati Arabi Uniti e Interpol, iniziata lo scorso anno, che ha rintracciato transazioni finanziarie illecite effettuate da suo fratello.

L’eritreo dovrà ora affrontare un processo negli Emirati Arabi Uniti per riciclaggio di denaro e le autorità esamineranno la possibilità di estradarlo dopo che il caso sarà chiuso negli Emirati Arabi Uniti, ha aggiunto Suwaidi. Habtemariam è stato arrestato in Etiopia nel 2020 ma è sfuggito alla custodia dopo un anno ed è stato successivamente condannato in contumacia all’ergastolo.

Gestiva magazzini anche nella città libica di Bani Walid ed era noto per estorcere denaro e torturare le vittime.

Negli ultimi anni la Libia è emersa come punto di transito dominante per i migranti che cercano una migliore qualità della vita in Europa. Il paese ricco di petrolio è precipitato nel caos in seguito a una rivolta sostenuta dalla NATO che ha rovesciato e ucciso l’autocrate di lunga data Moammar Gheddafi nel 2011. I trafficanti di esseri umani hanno beneficiato del caos in Libia, contrabbandando migranti attraverso i lunghi confini terrestri del paese con sei nazioni.

Messico

Le forze di sicurezza messicane hanno catturato il leader del cartello della droga Ovidio Guzman, figlio del boss incarcerato Joaquin “El Chapo” Guzman, innescando un’ondata di violenza in vista della visita del presidente degli Stati Uniti Joe Biden la prossima settimana. Si legge sul Al Arabiya.

Le violenze hanno avuto luogo in gran parte nella città di Culiacan, nello stato settentrionale di Sinaloa, sede del potente cartello della droga con lo stesso nome guidato da El Chapo prima della sua estradizione negli Stati Uniti nel 2017. Il governatore dello stato Ruben Rocha ha detto che sette membri delle forze di sicurezza sono stati uccisi, tra cui un colonnello, e 21 sono rimasti feriti così come otto civili.

Rocha ha detto che ci sono stati 12 scontri con le forze di sicurezza, 25 atti di saccheggio e 250 veicoli sono stati dati alle fiamme e utilizzati per bloccare le strade. Un’operazione fallita per arrestare Ovidio nel 2019 si era conclusa con un’umiliazione per il governo del presidente Andres Manuel Lopez Obrador, dopo che l’arresto ha innescato un’ondata di violenza che ha costretto le autorità a chiudere le scuole e gli aeroporti di Culiacan. A quel tempo, Ovidio, che era diventato una figura chiave nel cartello dall’arresto del padre, venne rapidamente rilasciato per porre fine alla violenta punizione del suo cartello. Ieri il ministro della Difesa Luis Cresencio Sandoval ha confermato la cattura del 32enne, affermando che Ovidio è detenuto nella capitale, Città del Messico.

Unione Europea, Italia e Immigrazione

“Non spetta all’Ue guardare nello specifico il contenuto di questo decreto. Indipendentemente da cosa l’Italia stia facendo tramite un decreto, I Paesi membri devono rispettare la legge internazionale e la legge del mare”. Lo ha sottolineato la portavoce della Commissione Ue, Anitta Hipper rispondendo nel corso del briefing quotidiano ad una domanda sulla protesta delle Ong nei riguardi del decreto approvato dal governo italiano. “Salvare vite in mare è un obbligo morale e legale”, ha aggiunto.

Russia e Ucraina

Il presidente russo Putin ha ordinato il cessate il fuoco di 36 ore in Ucraina da mezzogiorno del 6 gennaio alle 24 del 7 gennaio per il Natale ortodosso. Una decisione respinta da Kiev che ha affermato che non ci potrebbe essere tregua fino a quando la Russia non ritirerà le sue truppe dalla terra occupata . La principale Chiesa ortodossa ucraina ha rifiutato l’autorità del patriarca di Mosca e molti credenti ucraini hanno spostato il loro calendario per celebrare il Natale il 25 dicembre come in Occidente.

Le forze russe hanno danneggiato 1.189 siti culturali in Ucraina dal 24 febbraio, giorno dell’invasione ad oggi, mentre un sito su tre, vale a dire 446, è in rovina. Lo ha reso noto il ministero della Cultura ucraino. Inoltre, l’Unesco ha verificato danni a 231 siti al 23 dicembre, inclusi 102 siti religiosi, 18 musei, 81 edifici di importanza storica e/o artistica, 19 monumenti e 11 biblioteche.

Stati Uniti

Il primo vaccino al mondo per le api da miele è stato approvato per l’uso dal governo degli Stati Uniti, alimentando le speranze di una nuova arma contro le malattie che devastano abitualmente le colonie su cui si fa affidamento per l’impollinazione alimentare. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha concesso una licenza condizionale per un vaccino creato dalla Dalan Animal Health, una società biotecnologica statunitense, per aiutare a proteggere le api mellifere dalla peste americana.

Brasile

La leader ambientalista brasiliana, Marina Silva, è subentrata alla guida del nuovo ministero dell’Ambiente, in una cerimonia in cui ha affermato che il suo Paese non sarà più un “reietto” in materia ecologica e che sarà creata una segreteria specifica per combattere la deforestazione in Amazzonia. Nominata dal neo presidente della Repubblica, Luiz Inácio Lula da Silva, la neo ministra ha detto che Attraverso la salvaguardia dell’Amazzonia e la lotta ai crimini ambientali, il Brasile potrà “portare investimenti e aprire il mercato ai nostri prodotti”.

Tonga

Secondo un sondaggio, le persone disabili a Tonga devono superare la barriera psicologica della discriminazione. Il sondaggio condotto dall’Australia’s Aid Program e dal Ministero dell’Istruzione di Tonga afferma che le persone disabili a Tonga affrontano lo stigma sociale.

“Le persone con disabilità sono uno dei gruppi più emarginati e vulnerabili nella società. Spesso affrontano lo stigma, l’esclusione e la discriminazione e mancano di voce e influenza sulle risorse comunitarie e nazionali”, si legge nel rapporto.

Foto di copertina: Wanman uthmaniyyah su Unsplash

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