7 novembre 2023 – Notiziario in genere
Scritto da Angela Gennaro in data Novembre 7, 2023
Cisgiordania, arrestata Ahed Tamimi. Iran, la premio Nobel per la pace Narges Mohammadi inizia lo sciopero della fame nel carcere di Evin. Messico, le giocatrici di softball Maya si scrollano di dosso gli insulti del machismo per diventare superstar.
Ascolta il podcast
Israele
L’attivista palestinese Ahed Tamimi è stata arrestata, secondo Haaretz, nella notte tra domenica e lunedì dall’esercito israeliano. Tamimi è stata presa in custodia nel villaggio di Nabi Salih, in Cisgiordania, vicino a Ramallah, dopo aver minacciato di uccidere coloni ebrei.
“Il nostro messaggio alle mandrie di coloni è che vi aspettiamo in tutte le città [della Cisgiordania], da Hebron a Jenin. Vi massacreremo e voi direte che ciò che Hitler vi ha fatto è stato un scherzo. Berremo il vostro sangue e mangeremo i vostri teschi. Andiamo, vi aspettiamo”, si legge nel post, scritto in ebraico e arabo.
Nel 2018, Tamimi è stata arrestata e accusata di aver aggredito un ufficiale dell’IDF, le forze di difesa israeliane, dopo essere stata ripresa dalle telecamere mentre schiaffeggiava un ufficiale israeliano. Successivamente è stata condannata a otto mesi di reclusione e a una multa di 5mila shekel (circa 1.200 dollari).
Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha reagito alla notizia dell’arresto su X elogiando i soldati israeliani per aver “arrestato una terrorista”.
כל הכבוד לכוחות צה"ל שעצרו הלילה את המחבלת ו"פעילת זכויות האדם" עהד תמימי מנבי סאלח שהורשעה בעבר בתקיפת חיילי צה"ל ומאז פרוץ המלחמה מביעה הזדהות ותמיכה בחיות האדם הנאצים ברשתות החברתיות. אפס סובלנות עם מחבלים ועם תומכי טרור! רק ככה! pic.twitter.com/YeozAiUxvd
— איתמר בן גביר (@itamarbengvir) November 6, 2023
Iran
La premio Nobel per la pace iraniana Narges Mohammadi inizia lo sciopero della fame nel carcere di Evin, a Teheran. Lo segnalano i familiari. “Narges Mohanmadi oggi, attraverso un messaggio dal carcere di Evin, ha informato la sua famiglia che ha cominciato alcune ore fa uno sciopero della fame”: assume solo acqua, zucchero e sale, e si rifiuta di prendere le sue medicine. “Siamo preoccupati per le condizioni fisiche e di salute di Narges Mohanmadi”, hanno detto i familiari in un comunicato.
La premio Nobel ha iniziato lo sciopero della fame perché le è stato impedito, scrive l’AP, insieme ad altre detenute, di ricevere cure mediche e per protestare contro il velo obbligatorio per le donne nel paese, spiegano dalla campagna a sostegno dell’attivista.
La decisione di Mohammadi, 51 anni, aumenta la pressione sulla teocrazia iraniana riguardo alla sua incarcerazione, un mese dopo aver ricevuto il Nobel per i suoi anni di attivismo nonostante una campagna decennale da parte del governo contro di lei.
Nel frattempo, un’altra attivista incarcerata, l’avvocata Nasrin Sotoudeh, avrebbe bisogno di cure mediche che non ha ancora ricevuto. È stata arrestata mentre partecipava al funerale di un’adolescente morta in circostanze controverse nella metropolitana di Teheran mentre non indossava l’hijab.
La campagna Free Narges Mohammadi afferma che la donna ha inviato un messaggio dalla prigione di Evin e “ha informato la sua famiglia che aveva iniziato uno sciopero della fame diverse ore fa”. Mohammadi e il suo avvocato hanno chiesto per settimane il suo trasferimento in un ospedale specializzato per cure cardiache e polmonari.
Narges Mohammadi has started a hunger strike today, She's only consuming water, sugar, and salt, and she's refusing to take her medications also. #NargesMohammadi
— Narges Mohamadi (@freenargesmhmd) November 6, 2023
Messico
Las Amazonas de Yaxunah è una squadra di softball indigena tutta femminile diventata famosa in tutto il Messico. In uno sport comunemente dominato dagli uomini e da un atteggiamento machista, questa squadra di donne sta diffondendo il messaggio che le donne sono altrettanto capaci.
Le donne hanno deciso di indossare huipiles, abiti ricamati, per rendere omaggio alla loro cultura Maya e per dimostrare che le donne possono essere femminili e forti. Rafforzano anche il loro coraggio giocando senza scarpe, poiché la maggior parte delle persone a Yaxunah sono spesso scalze.
La loro scelta dell’uniforme ha ispirato altre tre squadre dei villaggi vicini a giocare indossando il caftano messicano.
“Le nostre vite sono diverse ora. Le stesse persone che ci criticavano sono diventate le nostre più grandi fan. Lo sport è uno strumento potente. Gli insulti misogini si sono trasformati in applausi positivi”, racconta Yovana Poot Dzib.
Ci sono 26 giocatrici nella squadra, di età compresa tra i 16 e i 62 anni. Le partite offrono l’ingresso gratuito, quindi la maggior parte delle quote proviene dalle componenti della squadra che coprono i costi dell’attrezzatura, del trasporto e di altre spese.
Molte di queste donne hanno aspettato decenni per giocare, combattendo le norme sociali e infrangendo il tabù del machismo.
Con la loro crescente fama negli ultimi anni, Las Amazonas de Yaxunah è stata invitata a giocare contro i Falcons dalla Phoenix University a settembre, dove centinaia di spettatori hanno guardato di persona e migliaia hanno guardato online.
Il prossimo passo potrebbe essere giocare in Europa o potenziali accordi di sponsorizzazione.
“Ho avuto a che fare con il machismo per tutta la mia vita. Mia madre pretendeva che mi comportassi più come una donna, il che era incredibilmente frustrante. Ho dovuto affrontare la realtà che nel mio villaggio era proibito alle ragazze praticare uno sport da uomini… Lo sport era proibito per le donne, ma ne avevamo abbastanza e abbiamo deciso di dire ai nostri mariti, padri e fratelli che avremmo giocato, che loro fossero d’accordo o meno”, racconta María Enedina Canul Poot, una delle fondatrici del team.
Ti potrebbe interessare anche:
- Gaza, Msf: “Situazione terribile”
- Gaza, il fallimento della politica di Netanyahu
- Israele e Palestina: i toni del giornalismo
- Israele bombarda Gaza interrottamente, sette giornalisti uccisi
- Israele e Gaza, Croce Rossa: “Proteggete i civili”
- Israele e Palestina: Gaza al buio, non si placano i bombardamenti
- WeWorld: “Israele revochi l’ordine di evacuazione di Gaza”
- La striscia di Gaza
E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici