8 settembre 2022 – Notiziario

Scritto da in data Settembre 8, 2022

Ascolta il notiziario

  • “Una questione d’onore”: donne costrette a rimanere in un villaggio inondato del Pakistan.
  • Afghanistan: i talebani pronti a rivedere la legge sui mass media.
  • Le Nazioni del Golfo chiedono a Netflix di rimuovere i contenuti “offensivi”.
  • Cambogia: leader di una setta annuncia la fine del mondo, ventimila persone lo seguono.
  • L’inquinamento da plastica mette in pericolo 2,3 milioni di abitanti delle isole del Pacifico.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.

Afghanistan

Con i funzionari talebani pronti ad apportare cambiamenti nelle sezioni culturali e religiose dei testi e rivedere la legge sui mass media, è probabile che le condizioni di lavoro dei giornalisti peggiorino. «Apporteremo alcune modifiche nella sezione culturale e religiosa e lo invieremo al leader dell’Emirato Islamico per la conferma, e nel prossimo futuro sarà disponibile per i media», ha twittato il portavoce dei talebani Zabiullah Mujahid, aggiungendo che il ministero dell’Informazione esaminerà la legge sui mass media. La decisione avviene nel momento in cui l’Afghan Journalist Center ha espresso profonda preoccupazione contro le atrocità commesse contro i giornalisti in Afghanistan.

Il ministro degli Esteri ad interim, Amir Khan Muttaqi, ha espresso critiche per le notizie di droni statunitensi che volano sopra l’Afghanistan e ha invitato Washington a fermare la violazione dello spazio aereo afghano. «Questo è contro le norme internazionali e anche contro l’accordo di Doha. Abbiamo parlato molte volte con la delegazione degli Stati Uniti e abbiamo sottolineato che lo spazio aereo afghano non deve essere più violato d’ora in poi», ha affermato. Riferendosi all’annuncio da parte degli Stati Uniti dell’uccisione del leader di al-Qaida a Kabul, Muttaqi ha affermato che gli Stati Uniti devono ancora fornire dettagli o prove dell’uccisione di al-Zawahiri.

Pakistan

I quattrocento abitanti di Basti Ahmad Din, minuscolo villaggio pakistano inondato di acqua dopo le piogge monsoniche torrenziali, stanno affrontando la fame e le malattie. Ma hanno rifiutato le richieste di evacuazione. Partire per un campo di soccorso significherebbe che le donne del villaggio si mescolino con uomini al di fuori delle loro famiglie, hanno detto i residenti ad AFP, e ciò violerebbe il loro “onore”. Le donne di Basti Ahmad Din non hanno voce in capitolo. «Spetta agli anziani del villaggio decidere», ha detto Shireen Bibi, 17 anni, quando le è stato chiesto se preferisse andare al sicuro in un campo sulla terraferma. Le catastrofiche piogge monsoniche, attribuite al cambiamento climatico, hanno lasciato vaste zone del Pakistan sott’acqua quest’estate, con abitanti dei villaggi come quelli di Basti Ahmad Din alle prese con la distruzione delle loro case e dei loro mezzi di sussistenza. Più della metà delle novanta case di Basti Ahmad Din, situata nella zona di Rojhan, nella provincia del Punjab, sono state distrutte. I raccolti di cotone che circondavano il villaggio quando sono iniziate le piogge a giugno, ora marciscono nei campi allagati e la strada sterrata che un tempo collegava alla città più vicina è sotto i tre metri d’acqua. «Siamo beluci. I beluci non permettono alle loro donne di uscire», ha detto Muhammad Amir, residente a Basti Ahmad Din, riferendosi al gruppo etnico dominante nel villaggio. «I Baloch preferirebbero morire di fame e arrangiarsi, piuttosto che lasciare che le loro famiglie se ne vadano». In molte parti del Pakistan, conservatore e profondamente patriarcale, le donne vivono sotto il rigido sistema del cosiddetto “onore”, che limita gravemente la loro libertà di movimento e il modo in cui interagiscono, quasi del tutto, con uomini al di fuori delle loro famiglie. Le donne possono anche essere uccise per aver portato “vergogna” interagendo con uomini o sposando qualcuno che loro, piuttosto che le loro famiglie, scelgono. E in una situazione di disastro, come le inondazioni in Pakistan, questo codice può escludere completamente donne e ragazze dai bisogni primari, come cibo e cure mediche. Invece di portare nei campi di sfollati le loro famiglie, gli uomini di Basti Ahmad Din fanno la costosa gita in barca al campo di soccorso più vicino per aiuti e rifornimenti una volta alla settimana. Gli anziani del villaggio — tutti uomini − affermano che può essere accettabile che le donne se ne vadano solo in situazioni di “emergenza”, come i problemi di salute. I disastri naturali non contano e un anziano di nome Mureed Hussain ha affermato di non aver evacuato nemmeno durante le ultime catastrofiche inondazioni del 2010.

Una ragazza è stata trascinata a forza in una fabbrica, stuprata per tutta la notte da un branco di ventidue uomini e poi abbandonata fuori dall’edificio, dove è morta la mattina dopo. È accaduto a Karachi, la megalopoli costiera capitale economica del paese, in uno stabilimento che produce capi d’abbigliamento jeans per la multinazionale Artistic Milliners. Lo scrivono vari media pachistani. La polizia, sempre secondo i media, nega che lo stupro sia mai avvenuto e parla di fake news. Il caso ha prodotto un’ondata di sdegno sui social media, che accusano la ditta proprietaria della fabbrica di voler insabbiare il caso.

Mercoledì è scoppiato uno scontro tra i tifosi delle squadre di cricket dell’Afghanistan e del Pakistan, dopo che l’Afghanistan ha perso la partita contro il Pakistan allo Sharjah Cricket Stadium. Lo scontro ha preso una brutta piega quando i tifosi di entrambe le squadre si sono colpiti a vicenda con le sedie. I tifosi afghani avrebbero colpito i tifosi pakistani nello stadio dopo che la propria squadra era stata sconfitta in Coppa d’Asia.

Iran

L’Iran ha sufficiente uranio arricchito per fabbricare una bomba in tre settimane, e non vi è alcuna garanzia che il suo programma nucleare sia pacifico, ha affermato mercoledì il watchdog atomico delle Nazioni Unite. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha affermato che il suo direttore generale, Rafael Grossi, è «sempre più preoccupato per il fatto che l’Iran non si sia impegnato con l’agenzia sulle questioni in sospeso in materia di salvaguardia e, quindi, che non ci siano stati progressi nella loro risoluzione». L’AIEA ha chiesto risposte all’Iran sulla presenza di materiale nucleare in tre siti non dichiarati. La questione ha portato a una risoluzione che criticava l’Iran nella riunione di giugno del consiglio di amministrazione dell’agenzia.

Golfo

I paesi arabi del Golfo hanno chiesto al servizio di streaming Netflix di rimuovere i “contenuti offensivi”, citando materiale non specificato che «viola i valori e i principi islamici e sociali». Un comitato speciale del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC), organizzazione regionale che comprende Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, Bahrain e Oman, ha presentato la richiesta due giorni fa. La decisione sembra essere in risposta alla messa in onda di contenuti Netflix che includono personaggi LGBTQ, così come altro materiale ritenuto “immorale”. Martedì la televisione di stato saudita ha trasmesso un servizio che includeva un’intervista con una donna, identificata come “consulente comportamentale”, che ha descritto Netflix come uno «sponsor ufficiale dell’omosessualità». Ha anche mandato in onda il filmato di uno spettacolo animato trasmesso in streaming su Netflix — Jurassic Park: Camp Cretaceous — che mostrava due personaggi femminili che si baciavano, sebbene il filmato fosse sfocato. Un segmento separato della televisione di stato saudita ha anche suggerito che Netflix potrebbe essere bandito nel regno a causa di programmi ritenuti in grado di influenzare negativamente i bambini. La dichiarazione del Golfo arriva dopo che un certo numero di paesi a maggioranza musulmana ha vietato la proiezione pubblica del film d’animazione Disney Lightyear, a giugno, per una breve scena in cui due donne si baciano.

Siria

Un edificio è crollato, mercoledì, nella città di Aleppo, nel nord della Siria, uccidendo almeno undici persone, inclusi tre bambini, secondo quanto riferito dalla televisione di stato siriana. La rete televisiva ha detto che l’edificio di cinque piani, costruito illegalmente nel quartiere meridionale di Fardous ad Aleppo, è crollato in serata. Ha aggiunto che sette donne, tre bambini e un uomo anziano sono rimasti uccisi.

Israele e Palestina

Il primo ministro israeliano, Yair Lapid, ha risposto con durezza a una richiesta dell’amministrazione Joe Biden. Dopo l’omicidio della giornalista palestinese-americana Shireen Abu Akleh, martedì il Dipartimento di Stato ha chiesto a Tel Aviv di rivedere le regole di ingaggio nella Cisgiordania. Mercoledì, Lapid ha risposto al “fuoco amico” dicendo: «Nessuno ci detterà le nostre regole di ingaggio».

Un tribunale israeliano, mercoledì, ha prolungato di due giorni la detenzione di una giornalista palestinese di Gerusalemme Est, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale palestinese WAFA. Lama Ghosheh, 32 anni, è madre di due bambini e una studentessa laureata alla Birzeit University. Domenica è stata detenuta nella propria casa, nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est. Il telefono cellulare e il computer sono stati sequestrati dai soldati israeliani. Si ritiene che la detenzione sia correlata al suo lavoro di giornalista e alla difesa delle case di Sheikh Jarrah contro l’acquisizione illegale da parte di coloni ebrei.

Mozambico

Almeno sei persone sono state decapitate e una suora italiana uccisa da ribelli legati allo Stato Islamico nella provincia di Nampula, in Mozambico: lo hanno riferito le autorità mercoledì. Parlando nella località turistica di Xai Xai, a nord della capitale Maputo, il presidente Filipe Nyusi ha affermato che gli insorti hanno scatenato la follia omicida mentre fuggivano dai soldati del Mozambico, del Ruanda e della Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe (SADC), inviati per affrontare la violenza. L’insurrezione è concentrata nella provincia settentrionale del Mozambico di Cabo Delgado e ha causato migliaia di vittime da quando è scoppiata, nel 2017, interrompendo progetti multimiliardari di gas naturale.

Burundi

Il parlamento del Burundi, mercoledì, ha votato per un nuovo Primo Ministro, una settimana dopo che il presidente, Evariste Ndayishimiye, aveva avvertito che alcune persone stavano complottando per rovesciare il governo. In un tweet il parlamento ha affermato di aver votato all’unanimità per l’approvazione di Gervais Ndirakobuca, già ministro della Sicurezza e degli Affari interni, dopo la sua nomina da parte di Ndayishimiye. Ndirakobuca, che sostituisce Alain Guillaume Bunyoni, è soggetto alle sanzioni della UE per il ruolo avuto nella repressione delle manifestazioni durante i disordini politici del 2015. Secondo la costituzione, il presidente detiene il principale potere esecutivo del paese. Nel 2015 la UE ha imposto restrizioni ai viaggi e blocchi dei beni a Ndirakobuca e ad altri tre, dopo averli accusati di aver intrapreso attività che minano la democrazia, prima della contestata rielezione quell’anno dell’allora presidente Pierre Nkurunziza.

Ucraina – Russia

La viceambasciatrice ucraina presso le Nazioni Unite, Khrystyna Hayovyshyn, ha dichiarato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu che migliaia di cittadini ucraini vengono deportati con la forza in «regioni isolate e depresse della Siberia e dell’estremo oriente russo». Hayovyshyn ha quantificato in due milioni e mezzo di persone i deportati ucraini, inclusi trentottomila bambini.

Nuovi bombardamenti russi sulla città di Energodar, nella regione di Zaporizhzhia, dove si trova la centrale nucleare più grande d’Europa. La corrente elettrica è stata ancora una volta interrotta.

Il partito di Putin, Russia Unita, propone un referendum di annessione dei territori ucraini il prossimo 4 novembre. Proprio il 4 novembre la Russia celebra la Giornata dell’Unità Nazionale.

La Russia non fornirà più petrolio e gas a quei paesi occidentali che imporranno un price cap sull’energia russa. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin a Vladivostok. «Non consegneremo nulla se contrario ai nostri interessi, in questo caso economici. Né gas, né petrolio, né carbone. Niente», ha aggiunto Putin.

Russia

L’oppositore numero uno di Putin, Alexei Navalny, in carcere per accuse ritenute evidentemente di matrice politica, ha annunciato di essere stato mandato in una cella di punizione per la quarta volta nell’ultimo mese: lo riporta la testata indipendente Meduza. Navalny ritiene che l’amministrazione del centro detentivo lo perseguiti per la sua attività politica. L’oppositore ad agosto è stato mandato in una cella di punizione tre volte in due settimane, rispettivamente per tre, cinque e sette giorni, dopo aver annunciato la creazione di un sindacato per detenuti e dipendenti dei centri di reclusione.

Canada

Myles Sanderson, l’uomo ricercato per aver accoltellato a morte dieci persone in una provincia del Canada, è stato arrestato dopo una caccia all’uomo di quattro giorni. Ed è morto poco dopo. Il trentenne era accusato, assieme al fratello Damien, ritrovato morto non lontano dal luogo della strage nella James Smith Cree Nation di lunedì scorso, di aver accoltellato in totale ventotto persone nella provincia di Saskatchewan. Non è ancora chiaro quale sia stato il movente della carneficina. Global News, citando diverse fonti delle forze dell’ordine, ha riferito che Sanderson si è arreso alla polizia ed è stato portato via vivo in ambulanza dopo un inseguimento in autostrada in cui la polizia ha speronato il suo veicolo fuori strada. È morto poco dopo per le ferite riportate, ritenute autoinflitte dalle autorità.

Stati Uniti

Due persone sono state uccise e altre quattro ferite in una serie di sparatorie avvenute a Memphis, in Tennessee. Secondo lo sceriffo della contea di Shelby, Anthony Buckner, potrebbero essere state causate da una lite per una questione di scommesse. Le autorità hanno poi arrestato un diciannovenne afroamericano, Ezekiel Kelly,  che durante la notte aveva trasmesso in streaming l’attacco su Facebook, prima di fuggire a bordo di un Suv.

Haiti

Migliaia di persone, nella capitale di Haiti e in altre grandi città, hanno organizzato nuove proteste mercoledì scorso per chiedere strade più sicure, beni più convenienti e le dimissioni del Primo Ministro Ariel Henry. L’occasionale scoppio di spari si è mescolato alle urla e agli applausi dei manifestanti, mentre marciavano per strade bloccate da rocce, camion e pneumatici in fiamme. Gli haitiani hanno organizzato un numero crescente di proteste, tra l’aumento dei rapimenti e degli omicidi legati alle bande, l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità e una grave mancanza di carburante in un tasso di inflazione che ha raggiunto il 30%. Martedì, l’ufficio del primo ministro ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava di essere «consapevole della gravità della situazione» e che Henry avrebbe adottato diverse misure, inclusa l’attuazione di programmi sociali per alleviare la povertà estrema e garantire che fosse disponibile più carburante nelle stazioni di servizio. Henry ha chiesto la calma e ha esortato le persone a non cedere alla manipolazione politica. Haiti è diventata sempre più instabile dall’assassinio del presidente Jovenel Moïse, il 7 luglio 2021, con bande sempre più potenti e l’amministrazione di Henry che continua a posticipare la data delle elezioni generali che avrebbero dovuto tenersi l’anno scorso.

Vietnam

È salito ad almeno trentadue vittime il bilancio dei morti nell’incendio divampato nella notte nel bar karaoke “An Phu” a Thuan An, vicino a Hô Chi Minh, nel sud del Vietnam. Lo scrive un giornale ufficiale, precisando che tra le vittime quindici sono donne. Otto cadaveri sono stati ritrovati nei bagni. All’origine del rogo ci sarebbe un corto circuito, secondo un rapporto delle autorità provinciali: le fiamme hanno distrutto il secondo e il terzo piano dell’edificio, di quattro piani, che ospitava trenta sale per il karaoke.

Cambogia

Decine di genitori, in Cambogia, hanno esortato il governo ad aiutare a riportare indietro i loro figli, accampati in una fattoria di proprietà di un politico diventato profeta del giorno del giudizio, preoccupati che siano stati  indottrinati. Khem Veasna, capo del Partito della Lega per la Democrazia (LDP), ha affermato che un’alluvione avrebbe potuto spazzare via l’umanità lo scorso 30 agosto e ha invitato i suoi sostenitori a rifugiarsi nella sua piantagione di montagna, nella provincia di Siem Reap. Più di ventimila seguaci, inclusi adolescenti e cambogiani che lavorano in Thailandia e Giappone, sono tornati in Cambogia e si sono riversati nella tenuta per sfuggire al disastro imminente. Il pronostico di Veasna, però, non è andato a buon fine. Ha spinto la maggior parte dei suoi aderenti, che lo considerano Brahma, il dio indù della creazione, a lasciare la struttura. Ma un gruppo di genitori preoccupati hanno riferito che i loro figli non sono ancora tornati a casa, nonostante i funzionari avessero ordinato loro di lasciare la proprietà durante il fine settimana. Le autorità hanno anche accusato Veasna di persuadere i giovani a rinunciare alle loro famiglie e di confinarli nel suo ritiro di campagna. Veasna, il cui partito deve ancora ottenere un seggio parlamentare, ha intensificato la sua propaganda apocalittica su Facebook pubblicando notizie e foto di inondazioni che si verificano in altre parti del mondo.

Clima

L’uragano Kay ha raggiunto la categoria due della scala Saffir-Simpson e si dirige verso Cabo San Lucas, nella penisola messicana della Bassa California, dove le autorità si preparano ad affrontare l’emergenza.

Le temperature potrebbero superare i quarantadue gradi a Sacramento, la capitale dello stato della California e in altre valli interne, e raggiungere i quaranta gradi nell’area di Los Angeles. L’agenzia che gestisce la maggior parte della rete elettrica della California ha esortato i consumatori a risparmiare energia durante il tardo pomeriggio e le ore serali per evitare blackout continui, poiché l’ondata di caldo ha raggiunto la regione colpita dalla siccità mentre i vigili del fuoco hanno fronteggiato numerosi incendi legati alle condizioni estreme. Molte persone, senza aria condizionata o senza casa, hanno trovato sollievo nei centri di raffreddamento gestiti dalle sale conferenze del municipio e dai centri comunitari. Ma un numero incalcolabile di senzatetto giace per le strade del centro di Los Angeles, alla ricerca di qualunque zona d’ombra riesca a trovare, ha affermato Andy Bales, presidente e CEO della Union Rescue Mission, che aiuta le persone che vivono senza fissa dimora.

È di dieci morti e due dispersi il bilancio delle vittime del passaggio del tifone Hinnamnor in Corea del Sud, tempesta che ha colpito la costa meridionale causando enormi onde e portando con sé forti piogge. Prima dell’arrivo del tifone, le autorità sudcoreane hanno chiuso più di seicento scuole a livello nazionale per precauzione, e le compagnie aeree locali hanno cancellato circa duecentocinquanta voli nazionali.

Tra sette e otto anni, il Pacifico non potrà più fare affidamento sull’oceano per la sicurezza alimentare o come fonte di sostentamento, come fa oggi, a causa dell’inquinamento da plastica. Gli esperti affermano che entro il 2030, fino a cinquantatré milioni di tonnellate di inquinamento da plastica influenzeranno ogni anno i mezzi di sussistenza di circa venticinquemila isole del Pacifico, che ospitano 2,3 milioni di persone. Anche se il Pacifico è per almeno il 98% un oceano ed è custode di almeno il 20% delle zone economiche esclusive del mondo, contribuisce appena per meno dell’1,3% alla plastica mal gestita nei nostri oceani, ma soffre in modo sproporzionato del suo impatto.

Ti potrebbe interessare anche:

E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su sostienici


[There are no radio stations in the database]