9 agosto 2022 – Notiziario in genere

Scritto da in data Agosto 9, 2022

Negli Stati Uniti la sentenza della Corte Suprema che nega il diritto costituzionale all’aborto sta già producendo numerosi effetti. Le donne candidate alle elezioni in Kenya, in svolgimento oggi, sono state vittime di molestie e violenza, e durante la campagna elettorale sono stati riportati casi di stupro. In Spagna si diffonde il terrore per le “punture” volte ad abusare di donne e ragazze durante le feste, le femministe preoccupate che le donne non escano più.

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Stati Uniti

La recente sentenza che ha ribaltato il principio costituzionale, per cui l’interruzione volontaria di gravidanza era un diritto, sta iniziando a produrre i propri effetti in diversi Stati confederali. Il dipartimento di giustizia statunitense (DOJ) ha citato in giudizio lo Stato dell’Idaho, la cui recente legge antiabortista potrebbe mettere in pericolo le donne che debbano interrompere la gravidanza per gravi emergenze mediche. La legge federale Emergency Medical Treatment e Labor Act impone che siano adottate tutte le misure di stabilizzazione del o della paziente. Il governatore dell’Idaho, il repubblicano Brad Little, ha contestato la messa in stato di accusa, giudicandola una imposizione federale sulla libertà di legiferare dello stato.

Nel frattempo, anche lo stato dell’Indiana ha approvato numerose restrizioni al diritto di aborto, dopo la sentenza della Corte, rendendolo possibile solo in caso di stupro o incesto entro le dieci settimane dalla fecondazione, e in caso di malformazioni letali per il feto. Inoltre, la legge permette la pratica dell’interruzione di gravidanza solo a strutture ospedaliere o sotto il controllo di un ospedale, rendendo illegali quelle private. Vista la situazione, molte donne, secondo quanto riportato da The New York Times, stanno tornando a praticare l’interruzione volontaria di gravidanza in maniera autonoma, con i conseguenti problemi che ciò può comportare per la salute, nonostante la diffusione di pillole abortive abbia facilitato e reso più sicure queste pratiche. Per aiutare le donne che possano avere dubbi o difficoltà, numerosi sono i portali medici volti a dissiparne i dubbi e a fornire loro i medicinali.

Kenya

Si svolgono oggi, in un clima di forte misoginia e vera e propria violenza nei confronti delle donne, le elezioni kenyote, come denunciato venerdì scorso da alcune organizzazioni per i diritti umani. L’International Federation For Human Rights e la Kenya Human Rights Commission hanno infatti menzionato diversi casi di stupro durante la campagna elettorale, compresi quattro casi durante un incontro pre-elettorale poi cancellato. Le donne candidate sono state spesso minacciate, insultate e molestate verbalmente. Casi di violenza, nel difficile clima pre-elettorale del paese, si sono verificati diverse volte, con picchi di millecento morti e novecento persone attaccate sessualmente nel 2007-2008. Alle successive elezioni il numero, pur minore, di violenze sessuali (duecentouno) rimaneva ancora preoccupantemente alto e per le donne sembra ancora impossibile vivere serenamente e senza discriminazioni il clima della campagna elettorale, come da obiettivo delle organizzazioni non governative citate.

Spagna

Numerose denunce, in diverse parti della Spagna, raccontano la stessa storia: donne e ragazze che si trovavano in contesti festosi, o in discoteca, si sono ritrovate una puntura dopo aver perso i sensi, o li hanno persi proprio dopo aver sentito un “pizzico”. In particolare, sono stati attestati dodici casi nei Paesi Baschi e ventidue (di cui uno a un uomo) in Catalogna. Non sono state rinvenute sostanze nelle vittime, ma le storie sono tutte simili e la polizia continua a indagare. Tuttavia, la preoccupazione delle organizzazioni femministe è che la diffusione della notizia possa portare a un livello tale di paura per il quale le donne non escano più di casa. Fra l’altro, in una situazione poco chiara poiché, come già menzionato, non sono state rinvenute particolari sostanze che potrebbero aver provocato le perdite di coscienza. Per questo, collettivi e organizzazioni femministe hanno organizzato manifestazioni con cui riprendersi gli spazi pubblici, ricordando che la paura non può che essere battuta con una maggior presenza, più che dall’abbandono dello spazio pubblico.

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