9 gennaio 2023 – Notiziario Mondo
Scritto da Barbara Schiavulli in data Gennaio 9, 2023
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- Brasile: assalto al potere, arrestati 400 manifestanti probolsonaro.
- Afghanistan: Banca Centrale, la comunità internazionale blocca la spedizione di aiuti in contanti.
- Iran: tra esecuzioni e arresti, non si placano le proteste
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli
Il mondo sembra essere più in subbuglio del solito. Ogni tanto sussulta e la terra trema sotto il peso delle persone che si rivoltano, a volte per buone cause, quando viene chiesto il rispetto del proprio diritto di esistere. Altre per meno quando non si approva la direzione che ha preso il proprio paese. Il potere è sempre nel mirino e quando non è unito al benessere della gente ma solo di alcuni che lo acquistano o lo perdono le cose non vanno affatto bene. In questi giorni è stato impossibile non ricordare l’assalto due anni fa a capitol hill dei fedeli di destra di Trump. Immagini che mai avremmo pensato di vedere. Lo scorso anno, sicuramente meno coperto, ma ugualmente forte l’assalto al palazzo del potere del Kazakstan dove governa un temerario tiranno. E ora invece torniamo nelle Americhe, con nazioni che con il potere hanno avuto sempre reazioni forti da qualsiasi parte il potere sia. Basti pensare alle ultime settimane in Perù, in Cile, in Bolivia. Ieri è accaduto in Brasile. Non essere contenti di chi è al governo è lecito, ma il modo in cui si reagisce può essere discutibile. Qual è il limite della protesta e chi decide da che parte è la ragione?
Brasile
Più di 400 persone sono state arrestate in Brasile dopo che 3000 manifestanti hanno violato e attaccato il Congresso della nazione, la Corte Suprema e il palazzo presidenziale nella capitale Brasilia, una settimana dopo l’insediamento del presidente Luiz Inácio Lula da Silva . Numerosi video di emittenti locali e gruppi legati all’ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro , hanno mostrato rivoltosi all’interno del palazzo presidenziale e fracassare mobili al Congresso e alla Corte Suprema. Le forze di sicurezza sono state inizialmente sopraffatte dai rivoltosi. Gas lacrimogeni sono stati usati per sfollare i sostenitori che sono stati successivamente arrestati dalla polizia sul posto. La violenza a Brasilia potrebbe amplificare i rischi legali che già affronta Bolsonaro. Rappresenta anche bel fastidio per le autorità statunitensi che discutono su come gestire il suo soggiorno in Florida. In post su Twitter , Bolsonaro ha condannato gli attacchi agli edifici governativi e si è opposto a Lula che lo aveva incolpato della rivolta.
“Le manifestazioni pacifiche, sotto forma di legge, fanno parte della democrazia”, ha detto Bolsonaro. “Tuttavia, i saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come avvenuti oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sfuggono alla regola. Ibaneis Rocha, governatore di Brasilia, ha confermato che più di 400 persone sono state arrestate. Il ministro della Giustizia brasiliano Flavio Dino ha affermato che l’assedio dei bolzonartisi a Brasilia è stato un atto di “terrorismo” e di “golpismo”, e ha criticato le modifiche ai piani di sicurezza nella piazza dei Tre poteri del governatore del Distretto federale Ibaneis Rocha. Dino ha inoltre chiesto che vi siano “verifiche su omissioni” nella condotta di tutti i responsabili. I legislatori in Brasile sono attualmente in pausa.
Lula, che era in viaggio nello stato più popoloso del Brasile, San Paolo, quando sono scoppiati gli attacchi, ha dichiarato un “intervento di sicurezza federale” fino alla fine di gennaio. Le proteste di massa sono continuate in Brasile dall’esito delle elezioni nazionali del 30 ottobre dello scorso anno. I sostenitori di Bolsonaro dubitano dell’autenticità dei risultati. Hanno bloccato le strade principali in tutto il Brasile e hanno chiesto che i militari intervenissero. Lula, socialista, è stato dichiarato vincitore con il 50,9% dei voti. Bolsonaro non ha ammesso pubblicamente, ma ha detto in un discorso nel novembre 2022 che si sarebbe attenuto alla costituzione del paese. Intanto Il giudice della Corte Suprema brasiliana Alexandre de Moraes ha deciso nella tarda serata di domenica di rimuovere il governatore di Brasilia Ibaneis Rocha per 90 giorni per presunte falle di sicurezza che hanno permesso l’invasione degli edifici governativi da parte dei sostenitori dell’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro.
All eyes need to be on Brazil right now. Democracy is completely under attack. Bolsonaro supporters are invading Congress, the presidential
palace, and realms of power in Brazil.
Unbelievable scenes.— Dr. Jennifer Cassidy (@OxfordDiplomat) January 8, 2023
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha condannato l’attacco, definendolo un assalto alla democrazia e ha chiesto un trasferimento pacifico del potere in Brasile.
I condemn the assault on democracy and on the peaceful transfer of power in Brazil. Brazil’s democratic institutions have our full support and the will of the Brazilian people must not be undermined. I look forward to continuing to work with @LulaOficial.
— President Biden (@POTUS) January 8, 2023
Anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha condannato gli attacchi, affermando che l’istituzione del Paese deve essere rispettata.
I condemn today’s assault on Brazil’s democratic institutions.
The will of the Brazilian people and the country’s institutions must be respected.
I am confident that it will be so. Brazil is a great democratic country.
— António Guterres (@antonioguterres) January 8, 2023
Perù
Avevo accennato al Perù all’inizio ed è necessario ricordare che Almeno 31 persone sono rimaste ferite nelle ultime 48 ore in Perù nell’ambito di uno sciopero a oltranza organizzato, soprattutto nel sud del Paese, da movimenti antigovernativi che hanno costituito decine di blocchi stradali sulle principali vie di comunicazione, fra cui su un tratto meridionale della strategica autostrada Panamericana. Secondo la radio RPP, il centro degli incidenti degli ultimi due giorni è stata la città di Juliaca, nella regione di Puno, dove i dimostranti hanno anche cercato di occupare l’aeroporto Manco Cápac. Durante scontri fra manifestanti e forze dell’ordine, precisa l’emittente, è stato anche ferito con un proiettile ad una gamba il fotoreporter dell’agenzia Efe, Aldair Mejía. Secondo l’Associazione nazionale dei giornalisti (Anp), e lo stesso interessato, il colpo d’arma da fuoco sarebbe stato sparato da un agente di polizia. La mobilitazione – in cui si chiede lo scioglimento del Parlamento, le dimissioni della presidente Dina Boluarte, la liberazione dal carcere dell’ex presidente Petro Castillo e immediate elezioni generali – riguarda al momento sei regioni, fra cui quelle di Ica, Cusco e Puno.
Iran
Spostiamoci in Iran dove continuano le proteste e non migliora tutto quello che gli oltranzisti religiosi al potere stanno facendo per impedirle. Un giornalista si è “suicidato” dopo essere stato scarcerato in Iran. La morte di Mohsen Jafarirad, 36 anni, reporter, critico cinematografico e documentarista, è stata resa nota dal collega Hoshang Golmakani su Instagram: “Suicidio dopo la libertà. Qualche settimana fa, durante i disordini a Karaj, Moshen è stato arrestato mentre si recava a casa sua. Poi è stato rilasciato”, ha raccontato Golmakani. Sembra che non sia il primo caso di suicidio dopo il rilascio dalle carceri iraniane tanto che in molti parlano di morti sospette, ricorda la Bbc.
L’esecuzione di Mohamadmehdi Karami e Mohammad Hosseini è stata di fatto un ‘”omicidio” da parte della Repubblica islamica. Ad affermarlo la nota attivista per i diritti umani, prigioniera politica e avvocata Nasrin Sotoudeh che ha commentato l’ultima impiccagione avvenuta due giorni fa in relazione alle proteste. Sotoudeh, che sta scontando la sua pena detentiva ha ricordato che “i due manifestanti non hanno avuto modo di contattare i loro avvocati”, definendo questa mossa “una violazione della legge. Questi governanti così incompetenti uccidono le persone per vendicarsi delle proteste”.
Muoiono, vengono arrestati, vengono picchiati e molestati, ma l’onda anomala di un paese di giovani che vuole cambiare non si arresta. L’atleta iraniana di taekwondo Nahid Kiani ha pubblicato ieri una immagine sui social che la ritrae senza hijab, il velo islamico. La donna, che ha vinto medaglie di bronzo ai Campionati asiatici 2016 e ai Giochi asiatici 2018, ha anche postato sul suo account Istagram lo slogan “Donna, vita, libertà” che da mesi anima le rivolte di Teheran e di tante altre piazze del mondo.
Afghanistan
E ora andiamo in Afghanistan, perché l’agenzia delle Nazioni Unite, Unama avrebbe interrotto la sua spedizione di aiuti in denaro all’Afghanistan in reazione al divieto delle lavoratrici umanitarie, ha detto il portavoce Hasib Noori dell’Afghanistan Bank, ha riferito Amu TV.
Ciò segue il divieto dell’Emirato alle donne di frequentare le università pubbliche e private il 20 dicembre e il successivo divieto alle donne di lavorare per le ONG il 24 dicembre, che ha suscitato critiche nei confronti delle organizzazioni umanitarie che affermano di non poter svolgere la loro assistenza umanitaria senza dipendenti donne.
Da quando i talebani hanno preso il controllo dell’Afghanistan nel 2021, la comunità internazionale ha contribuito da 40 a 80 milioni di dollari ogni settimana all’economia del paese e i funzionari della Banca centrale hanno twittato sull’infusione di fondi ogni settimana. Tuttavia, c’è stato un silenzio totale per alcune settimane perché la Banca non ha fatto annunci. Inoltre, Martin Griffiths, il principale coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, ha dichiarato che la restrizione dei talebani alle ONG che impiegano donne aveva costretto la sospensione del volo delle Nazioni Unite che trasportava denaro per gli aiuti umanitari a Kabul, ha riferito la BBC. Da allora, cinque importanti ONG hanno interrotto il loro lavoro in Afghanistan; Care International, il Consiglio norvegese per i rifugiati e Save the Children hanno annunciato che non avrebbero potuto continuare il loro lavoro “senza il nostro personale femminile”. Le Nazioni Unite specificano anche che non versano soldi sull’Afghan Bank ma lo distribuiscono direttamente ai beneficiari. In ogni caso, secondo l’ Afghanistan Bank, dall’agosto 2021 la comunità internazionale ha donato al governo dell’AIE un totale di 1,7 miliardi di dollari in contanti.
Israele e Palestina
Il premier Benyamin Netanyahu ha attaccato la manifestazione dell’opposizione al suo governo di due sere fa a Tel Aviv per aver comparato il ministro della giustizia Yariv Levin, e la sua riforma del settore, ai leader nazisti. Netanyahu – che ha parlato ieri alla riunione di governo a Gerusalemme – ha denunciato anche la presenza di bandiere palestinesi durante la protesta e di cartelli con la scritta ‘Libera Palestina dal giogo coloniale sionista”.
Egitto
Cresce la rabbia ormai da mesi in Egitto per una grave crisi del dollaro e l’aumento dei prezzi del cibo. Ma per molti un consiglio per risparmiare da un ente statale è stata l’ultima goccia.
Mentre le famiglie faticano ad acquistare generi di prima necessità, un’agenzia governativa egiziana ha elogiato una fonte proteica alternativa ed economica: “zampe di pollo, buone per il corpo e per il budget”.
Il consiglio ha suscitato un diffuso disprezzo sui social media mentre il legislatore Karim al-Sadat l’ha criticato come “separato dalla realtà della crisi”.
La rabbia riflette le difficoltà di molti nella nazione più popolosa del mondo arabo, che recentemente ha dovuto chiedere un programma di prestiti da 3 miliardi di dollari al Fondo monetario internazionale. “Il pane che compravo per una sterlina egiziana ora ne costa tre”, ha detto Rehab, 34 anni, in una panetteria del Cairo. “Mio marito guadagna 6.000 sterline ($ 242) al mese, che ci duravano tutto il mese ma ora si esauriscono in 10 giorni.” In un paese fortemente dipendente dalle importazioni alimentari, i prezzi sono aumentati vertiginosamente anche per prodotti di prima necessità come olio da cucina e legumi, mettendo sotto pressione finanziaria molti dei 104 milioni di egiziani.
Germania
Un cittadino iraniano di 32 anni è stato arrestato nell’ovest del paese con l’accusa di preparare attentati terroristici di matrice islamica usando anche tossine letali come cianuro e ricino, trovati nella sua abitazione. Ha detto la polizia e la procura di Duesseldorf. Secondo la Bild, le autorità tedesche erano state avvertite da servizi d’intelligence stranieri circa la minaccia di un attentato terroristico “islamico” con l’uso di una “bomba chimica”.
Svezia, Turchia e Nato
Un barlume di coerenza ci viene dalla Svezia, il paese dove le donne più di qualsiasi altro posto godono degli stessi diritti degli uomini, e che però dopo la guerra in Ucraina ha ben pensato di voler aderire alla Nato insieme alla Finlandia. Il prezzo però glielo hanno imposto i turchi, tra le quali la consegna di alcuni dissidenti curdi fuggiti dall’Anatolia. La Turchia, che per mesi ha bloccato le richieste di adesione alla Nato di Svezia e Finlandia, ha avanzato richieste che la Svezia non può accettare. Lo ha affermato il primo ministro svedese Ulf Kristersson.
“La Turchia ha confermato che abbiamo fatto quello che avevamo detto che avremmo fatto, ma vuole anche cose che noi non possiamo e non vogliamo dare”, ha precisato Kristersson durante una conferenza sulla sicurezza a cui ha partecipato anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.
Ucraina e Russia
Le forze armate russe hanno “ucciso più di 600 militari ucraini in un massiccio attacco missilistico” su basi temporanee” a Kramatorsk: lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa, tenente generale Igor Konashenkov, sottolineando che si è trattato di una rappresaglia per “l’attacco illecito del regime di Kiev a una base militare russa temporanea nell’insediamento di Makiivka”. Ma gli ucraini liquidano come “una sciocchezza” la rivendicazione secondo quanto sottolineato alla Cnn, Serhii Cherevatyi, un portavoce delle forze armate di Kiev nel settore orientale. L’emittente americana, che ha inviati sul posto, ha aggiunto che non ci sono indicazioni di un alto numero di vittime. E non sono state rilevate attività insolite dentro o intorno a Kramatorsk, neanche nei pressi dell’obitorio.
Stati Uniti
Oltre mezzo milione di case sono rimaste senza elettricità in California in seguito a una serie di temporali e venti fortissimi che stanno colpendo lo Stato da giorni. Secondo i dati di PowerOutage.us, citati dai media americani, più di 560.000 abitazioni sono al buio e senza riscaldamento.
Il presidente Joe Biden si è recato domenica al confine tra Stati Uniti e Messico per la prima volta da quando è entrato in carica, visitando un punto di ingresso di El Paso, in Texas, al centro dei dibattiti sull’immigrazione illegale e il contrabbando. Ha incontrato il personale della dogana e dell’immigrazione in uniforme al checkpoint del Ponte delle Americhe, un complesso di edifici di ispezione e recinzioni che separa i due paesi. Dopo la breve sosta a El Paso, Biden è volato a Città del Messico per un vertice regionale con i leader di Messico e Canada, dove anche i problemi migratori regionali sarebbero stati in cima all’ordine del giorno. Biden è sotto pressione di fronte a un numero vertiginoso di tentativi di attraversamento illegale delle frontiere e domande di asilo da parte di persone in viaggi pericolosi provenienti da paesi della regione afflitti da repressione, povertà o grave criminalità.
Cina e Taiwan
Decine di aerei militari cinesi e quattro navi sono stati rilevati domenica intorno a Taiwan tra l’aumento delle tensioni, ha affermato il ministero della Difesa di Taiwan. Almeno 28 aerei cinesi hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan, una zona cuscinetto non ufficiale che separa l’isola dalla Cina.
L’Eastern Theatre Command dell’Esercito popolare di liberazione ha affermato di aver condotto “pattuglie congiunte di prontezza al combattimento ed esercitazioni di combattimento effettive” per “contrastare risolutamente le azioni provocatorie delle forze esterne e delle forze separatiste indipendentiste di Taiwan”. Il ministero della Difesa di Taiwan ha affermato che aerei, navi e sistemi missilistici terrestri sono stati attivati per rispondere all’incursione. È la seconda volta questa settimana che l’esercito cinese ha pilotato aerei vicino a Taiwan.
https://twitter.com/MoNDefense/status/1612257576540082182
Incidenti: Cina, Senegal
Non sono neanche mancati in queste ore gli incidenti come quello in Cina ha provocato la morte di 19 persone e il ferimento di altre 20 ieri all’inizio dell’annuale corsa ai viaggi per le vacanze del Capodanno lunare. L’incidente è avvenuto fuori dalla città di Nanchang, nella provincia di Jiangxi, secondo la brigata di gestione del traffico locale. La causa è sotto indagine, ha detto la polizia. Al momento dell’incidente, poco dopo la mezzanotte, è stata segnalata anche una fitta nebbia.
Il sito web Jimu News ha citato un residente che ha affermato che le vittime erano persone in lutto del villaggio di Taoling che avevano allestito una tenda funebre sul ciglio della strada, come è comune nella Cina rurale, e sono state investite da un camion di passaggio mentre si stavano preparando a procedere al crematorio locale al mattino.
In Senegal invece, 40 persone sono state uccise e decine ferite in un incidente d’autobus nel centro del paese, ha detto domenica il presidente. Il presidente Macky Sall ha twittato che la collisione è avvenuta nel villaggio di Gnivy, nella regione di Kaffrine, verso le 3:30 del mattino. Ha dichiarato tre giorni di lutto a partire da lunedì e ha detto che terrà un consiglio interministeriale per discutere le misure di sicurezza stradale. Il pubblico ministero Cheikh Dieng ha detto che l’incidente è avvenuto sulla strada nazionale n. 1 quando un autobus pubblico ha forato una gomma e ha deviato dall’altra parte della strada, scontrandosi con un altro autobus proveniente dalla direzione opposta. Almeno 78 persone sono rimaste ferite, alcune delle quali in modo grave, ha detto.
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