Gaza: Operatori MSF spogliati, legati e interrogati dalle forze israeliane all’ospedale di Al-Awda

Scritto da in data Dicembre 19, 2023

C’erano anche sei operatori di Medici Senza Frontiere tra le persone che sono state fatte uscire dall’ospedale di Al-Awda, a Gaza, e sono state fatte spogliare, legate e interrogate. Lo comunica una nota ufficiale di oggi dell’ong vincitrice del premio Nobel per la Pace nel 1999.

Cosa sta succedendo

Dopo che due giorni fa le forze israeliane hanno preso il controllo dell’ospedale di Al-Awda a seguito di un assedio durato 12 giorni, gli uomini adulti e i ragazzi al di sopra dei 16 anni che erano all’interno sono stati portati fuori dall’ospedale, spogliati, legati e interrogati. Tra loro anche sei operatori di MSF. Dopo gli interrogatori, la maggior parte di loro è stata rimandata in ospedale con l’ordine di non muoversi.

All’interno dell’ospedale di Al-Awda ci sono ancora decine di pazienti, di cui 14 sono bambini, spiega MSF, e mancano beni essenziali come anestetici e ossigeno. Nelle ultime 10 settimane questa struttura sanitaria è rimasta sotto assedio, è stata danneggiata dagli attacchi e il personale medico è stato ucciso dalle esplosioni. Al-Awda è l’ultimo ospedale funzionante nel nord di Gaza, da quanto risulta ai team di MSF.

Il dibattito internazionale

A Gaza il numero delle vittime dal 7 ottobre scorso, data dell’attacco di Hamas cui ha fatto seguito la pesante risposta militare da parte di Israele, sta per toccare quota 20mila persone: tra loro soprattutto donne, bambine e bambini. “A Israele chiediamo di ridurre al minimo le vittime civili e di rispettare il diritto umanitario”, dice oggi il ministro britannico degli Esteri, David Cameron, in un punto stampa congiunto alla Farnesina con il ministro Antonio Tajani. “Tutti vorrebbero che la guerra finisse ora ma non è possibile se Hamas continua a controllare una parte di quella che sarebbe la Palestina – ha spiegato Cameron – una soluzione sostenibile è che Hamas non rappresenti più una minaccia per Israele”.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, nel frattempo, ha rinviato a oggi la votazione di una risoluzione per chiedere (di nuovo) un cessate il fuoco immediato nella Striscia. La votazione era attesa per il pomeriggio di ieri. Il rinvio è stato causato dal tentativo di non avere come risultato un altro veto da parte degli Stati Uniti, “il più stretto alleato di Israele” come definito dal Times of Israel.

Gaza: Stop Now
In tutto il mondo MSF ha lanciato la mobilitazione “Gaza: Stop Now”, in Italia si può aderire qui

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