1969: caduti nella Rete

Scritto da in data Ottobre 30, 2019

 

50 anni fa un piccolo messaggio decretò l’inizio di una nuova era. Era il 29 ottobre 1969 e il mondo non sarebbe più stato lo stesso: nasceva Internet.
Da una piccola stanza all’interno dell’Università della California (UCLA) un gruppo di scienziati, guidato da Leonard Kleinrock, inviò allo Stanford Research Institute (SRI) quel breve “LO” che ci avrebbe cambiati per sempre.
Raffaella Quadri per Radio Bullets. Musica: “Il buono, il brutto, il cattivo” – Ennio Morricone
Photo credits: UCLA – Samueli School of Engineering

50 anni e non sentirli. È proprio il caso di dirlo, soprattutto se ci si riferisce alla rete per eccellenza: Internet.
Mezzo secolo fa nasceva l’invenzione che ha saputo cambiare per sempre il modo di vivere collettivo. Che se ne pensi bene oppure male, è così: internet ha decretato l’inizio di una nuova era.

“LO” e il mondo cambiò

Era il 29 ottobre 1969 e il luogo la Room 3420 della Boelter Hall dell’UCLA, l’Università della California di Los Angeles: un team di scienziati, guidato dal professore Leonard Kleinrock, inviò alle 22:30 il primo messaggio su una rete di computer. Allora si chiamava Arpanet, l’antesignana di ciò che noi oggi conosciamo come Internet.

La stanza 3420 della Boelter Hall (UCLA)

Leonard Kleinrock all’Interface Message Processor (IMP)

Si trattava di un progetto dell’allora Arpa, diventata poi Darpa, l’Agenzia per i progetti di ricerca avanzata di difesa – Defense advanced research projects agency – del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Lo scopo dell’agenzia era di sviluppare nuove tecnologie per uso militare. Era stata fondata nel 1958 proprio per mantenere gli Stati Uniti al passo con il livello tecnologico raggiunto allora dall’Unione Sovietica. Non a caso quest’ultima nel 1957 aveva lanciato il primo satellite artificiale in orbita attorno la Terra, lo Sputnik.
Tornando all’ottobre del ’69, quel piccolo messaggio, “LO” ovvero Lo and Behold – una sorta di “ed ecco” –, era destinato a passare alla storia. Fu inviato dall’UCLA al SRI, lo Stanford Research Institute della Stanford University sempre in California, dopo di che il sistema andò in crash.
“Talked to SRI. Host to host” si legge ancora sul registro.

Il registro che conferma l’avvenuto invo del messaggio

E poi fu il web

Sarà solo nel 1989 con la nascita del WorldWideWeb, grazie al lavoro di Timothy Berners-Lee – di cui abbiamo parlato anche in questa rubrica in occasione del 30ennale del WEB – che sarebbe stato inventato il primo sistema di interconnessione dei computer che ci consente, ancora oggi, di navigare in rete e scambiarci informazioni, anche attraverso la posta elettronica. Mentre il primo sito web fu messo online solo nel 1991.
Di strada però ce n’è ancora molta da percorrere. Nonostante siano passati 50 anni dalla sua nascita, internet non è ancora alla portata di tutti. Secondo Ansa, che cita i dati dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (Itu), alla fine del 2018 solo il 51,2% della popolazione mondiale – 3,9 miliardi di persone – risultava avere accesso a internet. La rivoluzione, quindi, non è ancora completata.

Angelo e demone

La bontà o meno della rete è poi argomento opinabile: certamente una tecnologia capace di segnare un passaggio in maniera così dirompente e di rompere gli schemi di ciò che è stato sino a quel momento, cambiando i termini di come si considera e ci si rapporta alla realtà; in sostanza un mezzo così potente non poteva che portare con sé anche un lato oscuro.
Tuttavia credo sia bene ricordarsi sempre – e non solo in riferimento a internet, ma a qualunque tipo di invenzione – che la negatività non sta tanto nella tecnologia in sé quanto in come la si utilizza. Servono regole chiare, condivise e che tutelino, soprattutto le persone più indifese. Ma nonostante ciò, la responsabilità dell’uso che si fa della rete è nostra e sta a noi scegliere come rapportarci a questa incredibile tecnologia. Sinora la rete è stata terra di nessuno e di conquista, e il rapporto con lei sembra che sia una continua scoperta pur essendo un’invenzione del genere umano.
L’evoluzione, da quel lontano fine ottobre, è stata impressionante e costantemente rapida, portandoci fino ad oggi in cui si parla delle ancora notevoli potenzialità di internet. Il futuro al momento è nei quanti e nelle connessioni super veloci con una rete di comunicazione dati sempre più rapida.
Un futuro ancora tutto da scrivere, dunque, e di cui si è parlato ieri proprio all’UCLA dove i massimi esperti di tecnologia e di informatica, compreso lo stesso Kleinrock, si sono ritrovati per un grande evento commemorativo, Internet50, dedicato a questi primi 50 anni della rete.

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