App, salvaci tu!

Scritto da in data Ottobre 16, 2019

Applicazioni per la salute fisica, mentale e spirituale. Ce n’è davvero per ogni tipo di necessità: da quella del corpo a quella dell’anima. Scopriamo le ultime novità in tema di applicazioni per smartphone, partendo dagli Stati Uniti e approdando nello Stato della Città del Vaticano.
Raffaella Quadri per Radio Bullets. Musica: Carl Orff, “O Fortuna” – “Carmina Burana”

Le potremmo definire “app salvifiche” e, in qualunque modo le si consideri, l’epiteto calzerebbe alla perfezione. Ecco come e perché.
Le applicazioni che scarichiamo sui nostri dispositivi mobili sono capaci di cambiarci la vita. Lo hanno fatto e continuano a farlo, ma la buona notizia è che oltre a cambiarcela possono pure salvarcela.

Occhio alla fotografia

Un primo interessante esempio arriva da oltreoceano. Alla Baylor University di Waco, in Texas, è stato ideato un algoritmo in grado di studiare le fotografie degli occhi e individuare anche solo i minimi sintomi dell’insorgenza di alcune pericolose malattie.
I ricercatori hanno progettato un’app per smartphone che si chiama CRADLE (ComputeR-Assisted Detector of LEukocoria) e che è in grado di rilevare sulle fotografie il cosiddetto “occhio bianco”, conosciuto in medicina come leucocoria, ovvero un riflesso biancastro che appare come una macchina, più o meno grande, nella pupilla e che è indicatore di una serie di malattie dell’occhio, dal distaccamento della retina fino al retinoblastoma. Condizioni che prima si individuano e meglio si combattono.
L’applicazione – chiamata anche “White Eye Detector” – è stata testata su quasi 53 mila fotografie di bambini, alcuni sani e altri con differenti disturbi agli occhi, e ha dimostrato di essere in grado di rilevare la condizione dell’occhio bianco già in fotografie scattate anche più di un anno prima rispetto alla diagnosi effettiva.
L’applicazione, gratuita e facilmente utilizzabile dai genitori, si dimostra un ottimo mezzo per intervenire il prima possibile. Il tempismo, del resto, è sempre un ottimo alleato della salute.
Lo studio dei ricercatori texani è stato pubblicato all’inizio di ottobre sulla rivista Science Advances.

«Pronto, 911»

Siamo invece nell’ambito delle voci di corridoio per quanto riguarda un’altra applicazione per smartphone: l’ideatrice in questo caso è Google e l’app, chiamata Personal Safety, sarebbe in grado di assicurare un’assistenza automatica in caso di incidenti stradali. Come rivela l’Ansa, è stato il sito web XDA-Developers a scovare l’applicazione su Play Store – pare vi sia stata caricata per sbaglio da Google – senza però trovare conferme ufficiali. Si tratterebbe di un’aggiornamento dell’applicazione di emergenza integrata sui modelli di telefoni Pixel e riservata agli Stati Uniti.
L’app sarebbe in grado di rilevare un incidente d’auto e segnalarlo ai soccorritori, sfruttando i sensori dell’accelerometro e del microfono presenti nel telefono. Come spiegano sul sito web di XDA, in caso ipotizzi che sia avvenuto un incidente – proprio grazie alle segnalazioni che le provengono dai sensori – l’applicazione farebbe scattare un avvertimento acustico molto forte, chiedendo se vi sia bisogno di aiuto; la mancata risposta a questa richiesta comporterebbe l’invio automatico di una chiamata ai soccorsi, con l’indicazione della posizione, oltre ad allertare i contatti personali prescelti.
Non vi è nulla di certo, al momento, e come fanno notare alcuni utenti americani, il problema di implementare un simile sistema potrebbe essere di causare disagi e falsi allarmi per i servizi di soccorso.
Dunque, non resta che attendere. Intanto però a New York sono stati presentati i nuovi modelli Pixel 4 e Pixel 4XL, dotati di una serie di nuove caratteristiche tra cui il nuovo Assistente di Google, che in Italia arriverà però solo nel 2020, e il sistema Motion Sense che permette, per esempio, di sbloccare il telefono con un semplice sorriso o di spegnere la sveglia con il solo movimento della mano sopra il display.

Amen

Dunque App che possono salvare la vita. Se invece intendete la salvezza in tutt’altro modo, la scelta tecnologica per voi si chiamerà Click to Pray eRosary, il rosario elettronico con tanto di app dedicata, presentato in Città del Vaticano. Si tratta di un’iniziativa della “Rete mondiale di preghiera del Papa” ed è un dispositivo interattivo e smart – un piccolo rosario a bracciale – studiato per incoraggiare i giovani a pregare per la pace nel mondo.
Si attiva facendo il segno della croce e, attraverso l’app gratuita Click To Pray, permette di accedere a tutta una serie di funzioni: dal rosario tradizionale a quello contemplativo, fino al rosario tematico, con temi che saranno aggiornati annualmente.
Tra le funzioni vi è anche quella di un’audioguida per ascoltare il Vangelo con anche contenuti personalizzati.
Ma non è tutto, oltre alla preghiera quotidiana, il dispositivo registra e monitora anche i dati sulla salute della persona che lo indossa, per aiutare a seguire un più salutare stile di vita. Come a dire: “anima sana, in corpore sano”.

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