Il 2022 che abbiamo raccontato. Solo grazie al tuo sostegno

Scritto da in data Dicembre 13, 2022

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Il 2022 è stato un anno che ricorderemo per sempre, per i grandi cambiamenti e sconvolgimenti che a livello internazionale sono arrivati fino a noi. La guerra in Europa, certo. Ma la guerra c’è, cronica, in tanti e troppi angoli del mondo troppo spesso dimenticati. E c’è la fame, la povertà, la fatica, la lotta quotidiana per la sopravvivenza, i diritti negati e calpestati. Come in Afghanistan, un paese che nel 2021 è stato per pochi giorni sulla bocca di tutti e tutte in Occidente. E che in un attimo è stato nuovamente inghiottito dall’oblio.

Ma non per noi: Radio Bullets è tornata in Afghanistan nel 2022, anche grazie al tuo impegno. Non sarebbe stato possibile, senza i sostenitori e le sostenitrici di Radio Bullets, continuare a tenere acceso questo faro sull’Afghanistan e sull’apartheid di genere che vige nel paese. Ne parliamo ogni giorno nel notiziario, in giro per l’Italia, nei nostri reportage, articoli e podcast.

Grazie al tuo sostegno, nel 2022, Francesca Mancini si è recata in Ucraina a raccontare la guerra in corso dopo l’invasione russa del 24 febbraio scorso. E Valentina Barile è stata in Colombia a raccontare società civile, gruppi armati e diritti umani.

Dove non ci sono diritti.

Dove non c’è pace.

Dove non c’è voce. Radio Bullets c’è.

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Radio Bullets in Afghanistan

Non è stato facile raccontare, ma è stato possibile. Era necessario dare voce a persone che sono stremate e impaurite sotto il controllo dei talebani, i quali tra l’altro hanno deciso che le ragazze sopra i dodici anni non possono più andare a scuola e impediscono alle donne di lavorare. Il tutto, nel pieno di una crisi economica e umanitaria senza precedenti.

Grazie al tuo sostegno, dal ritorno dei talebani al potere, Barbara Schiavulli è stata per tre volte in Afghanistan per Radio Bullets.

Uomini che odiano le donne

Quando la vita diventa un incubo, se lotti per sopravvivere sei un’eroina. Questo è Farida. Nessuno sa dove sia, solo chi la sta aiutando e ora noi. Da quando aveva dodici anni è stata preda di un uomo, di una società, di un paese che lei ama ma che le ha tolto tutto. Si è spezzata, ma mai piegata. Ora, per la prima volta, in fondo al tunnel c’è una luce che coinvolge anche noi.

Una bambina, una moglie, una mamma. E ora potrà essere una donna che non ha paura.

“E ora basta distruzione”

«L’Afghanistan, più di qualsiasi posto, ha bisogno di amore e luce». Nadima con il sorriso e i suoi colori porta energia in Afghanistan. Una fiera donna pashtun, ma anche una famosa TikToker e fondatrice di una ong che sfama migliaia di persone nel suo paese. Nadima è stata detenuta dai talebani, ma con loro ha parlato e si è fatta ascoltare.

Nadima è forza ed eleganza e lotta ogni giorno per un paese migliore, ma a modo suo, con comprensione e amore.

Radio Bullets in Ucraina

Inga, German, Nick, Denis e Olexander sono i protagonisti di questa storia ambientata a Odessa, a distanza di un mese dallo scoppio della guerra in Ucraina, il 24 febbraio scorso. Grazie al sostegno di Radio Bullets la nostra Francesca Mancini ha viaggiato attraverso l’Ucraina.

Qui la gente di Odessa ci parla di amore e di rabbia, delle ferite lasciate dalla Storia e mai dimenticate, di dignità. Dello spirito della nazione ucraina e del desiderio di un popolo unito. Della lotta per un futuro di libertà. Intorno, una guerra sempre più minacciosa, sempre più pressante.

Radio Bullets in Colombia

«Ciò che sto per raccontare è molto importante per molti aspetti, e ha a che vedere con il senso di leadership sociale. Mi chiamo Harold Montúfar Andrade, sono continuamente perseguitato dallo Stato, che ha cercato in varie occasioni di prendermi, di farmi sparire». Harold Montúfar Andrade, difensore dei diritti umani, ex sindaco di Samaniego, cittadina vulnerabile al confine tra Colombia ed Ecuador, è uno dei coordinatori del “Pacto local de paz” tra la società civile e i gruppi armati. Valentina Barile lo ha incontrato in Colombia insieme alla ong italiana Oikos.

Non solo Qatar

Mentre sono in corso a Doha, in Qatar, i Mondiali di calcio Fifa 2022, ci sono tiri al pallone che valgono molto di più. Come quello di Daniele, il bambino di cinque anni, primo in Italia, a indossare – a quanto pare con successo – un’armatura davvero speciale.

Le nostre storie

È un tessuto molto fine, leggero, di diversi colori e differenti forme. Si utilizza nell’abbigliamento femminile per filtrare, nascondere, abbellire. Il “velo” può opprimere. Il “velo” può rappresentare la libertà.

Ecco la storia di Alessia Amina, donna musulmana felice perché ha deciso di indossarlo.

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