Roma: comunità che si incontrano
Scritto da Alice Corte in data Febbraio 9, 2021
Abbiamo già parlato della cosiddetta “emergenza freddo” a Roma che ha portato, come tutti gli anni, strutture normalmente adibite a usi diversi a convertirsi per l’ospitalità di senza tetto grazie a una delibera della sindaca della Capitale, Virginia Raggi, che permette di derogare alle norme dell’accoglienza nei mesi più freddi. Quest’anno, “grazie” alle chiusure dovute alla pandemia, hanno aperto le proprie porte anche luoghi che negli anni passati non lo avevano fatto: tra questi la Comunità di Base di San Paolo, che abbiamo visitato. In una logica non meramente assistenziale, la Comunità di San Paolo si è coordinata con quella di Sant’Egidio, già esperta in “emergenza freddo” e, nuovamente, con i volontari e le volontarie di Nonna Roma. L’accoglienza si accompagna alla ricostruzione di diritti basilari persi nella migrazione o semplicemente nella vita per strada: documenti, iscrizione all’assistenza sanitaria, eventuale reinserimento lavorativo (già ottenuto nel caso di Francesco, ospite intervistato da Diego Bianchi per Propaganda Live).
Video di Alice Corte per Radio Bullets
Abbiamo incontrato Mimmo della Comunità di San Paolo che ci ha raccontato come, a fronte della chiusura delle attività sociali dei locali della Comunità, in particolare quella della scuola d’italiano per migranti gestita da Asinitas e la cena della e per la comunità afghana la “Sosta”, siano stati presi contatti con Sant’Egidio, che tutti gli anni mette in campo le proprie competenze nell’apertura delle strutture per l’emergenza freddo. Qui come allo Sparwasser i finanziamenti sono stati reperiti tramite donazioni, con la differenza di una vicinanza anche economica dell’VIII Municipio. Abbiamo parlato anche con Marzia, volontaria di Sant’Egidio che si occupa dell’apertura serale dei locali e della distribuzione della cena, che ci ha spiegato anche come alcuni custodi tra cui Shera, già ospite delle “cene afghane”, lavorino per permettere il funzionamento dell’ospitalità. Infine, abbiamo fatto due chiacchiere con Mario la cui storia, a detta sua, è troppo lunga per essere raccontata in un tempo più breve di una notte.
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