BB bravo!
Scritto da Raffaella Quadri in data Agosto 5, 2021
Una quantità di 4,5 trilioni e un tempo di 10 anni. Di cosa stiamo parlando? Di una vera e propria piaga per l’ambiente.
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Numeri impressionanti, quelli che interessano soprattutto le spiagge e i mari di tutto il mondo. Si riferiscono a un vizio ancora molto diffuso: il fumo e l’inevitabile mozzicone che ne deriva.
Secondo i più recenti dati dell’organizzazione Marevivo, in tutto il mondo ogni anno sono dispersi nell’ambiente ben 4,5 trilioni di mozziconi di sigaretta, a fronte di 6 trilioni di sigarette fumate – quindi la maggior parte di queste è disperse in natura. Una cosa grave di per sé e ancor più se si considera che ogni mozzicone impiega circa 10 anni per essere smaltito. Per non parlare dell’avvelenamento da metalli pesanti e plastiche delle acque, e dei danni alla catena alimentare degli animali, che scambiano i mozziconi per cibo.
Una vera piaga che interessa soprattutto, ma non solo, proprio le spiagge.
Inquinamento spiagge: un robot anti mozziconi
La risoluzione migliore del problema resta, senza dubbio, una maggiore educazione e coscienza ambientale e sociale, ma c’è una fetta ancora troppo ampia di persone che di capire non ne vuole proprio sapere. Ecco quindi che la pulizia resta la seconda, seppur triste, soluzione.
Una giovane società olandese, la TechTics, fondata da Martijn Lukaart e Edwin Bos, ha pensato di aiutare a risolvere il problema con la robotica. Ha lanciato quindi il Project.BB con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza collettiva sul tema rifiuti.
Il team della giovane azienda ha ideato e realizzato un piccolo robot, un rover spazzino a guida autonoma, capace di scandagliare in lungo e in largo la spiaggia, alla ricerca di mozziconi di sigaretta e di altri rifiuti di piccole dimensioni. Si chiama BeachBot.
Il robot spazzino è dotato di:
- batterie
- ruote per spostarsi sulla sabbia
- telecamere per esplorare il terreno
- algoritmi di AI
L’intelligenza artificiale (AI) gli permette si imparare a riconoscere gli oggetti.
Come funziona il robot spazzino
Partendo dalle fotografie di diverse tipologie di piccoli rifiuti – in particolare i famigerati mozziconi di sigaretta – gli algoritmi del robot si allenano al loro riconoscimento. I mozziconi sono stati fotografati da diverse angolazioni e in diverse posizioni, in modo che possano sempre essere individuabili.
Così, quando il piccolo ed efficiente rover da spiaggia incappa in uno di questi oggetti, è in grado di riconoscerlo con precisione e di attivarsi per la sua raccolta, l’immagazzinamento e il successivo smaltimento.
Una volta individuato un oggetto, entra in gioco la meccanica e il robot attiva due pinze a pettine che si chiudono in automatico sul rifiuto, raccogliendolo e lasciando filtrare invece la sabbia.
Il robot spazzino BeachBot:
- riconosce mozziconi di sigaretta e rifiuti di piccole dimensioni
- attiva il sistema di pinze a pettine
- raccoglie i rifiuti e li immagazzina per lo smaltimento
Il piccolo spazzino robotizzato può anche essere addestrato dagli utenti delle spiagge. La TechTics ha sviluppato un’app di gioco con la quale gli utenti possono giocare con una versione digitale del rover ed etichettare i vari oggetti che incontrano sul proprio percorso, aiutando così il robot a diventare sempre più bravo nel riconoscimento dei rifiuti.
A propria volta BeachBot, qualora non fosse in grado di riconoscere con certezza un rifiuto, può chiedere aiuto alle persone. Un’ottima collaborazione per il bene dell’ambiente.
Un altro progetto che l’azienda sta portando avanti riguarda il controllo del robot da remoto, con un’applicazione di telepresenza per guidare a distanza le operazioni di pulizia.
La famiglia si allarga: MAPP
BeachBot non è però una novità di quest’anno, anche se proprio in questa estate l’azienda sta partecipando alla nuova edizione del Boskalis Beach Cleanup Tour, un’iniziativa organizzata da The North Sea Foundation. Un’occasione per mostrare il funzionamento del suo robot spazzino, mettendolo all’opera sulle spiagge.
Il vero lancio è stato al CES di Las Vegas del 2020. Durante la fiera internazionale l’azienda ha presentato all’Eureka Park per la prima volta la propria idea innovativa.
L’Eureka Park è un luogo di incontro tra startup e potenziali investitori, in cui le prime presentano le proprie idee e i secondi possono decidere di diventarne partner e finanziarne o implementarne l’industrializzazione.
L’azienda olandese, dopo il successo del BeachBot, ha realizzato un nuovo tipo di robot cerca rifiuti. Si chiama MAPP e, come suggerisce il nome, è un robot di rilevamento.
Dotato anch’esso di intelligenza artificiale (AI) può mappare il terreno e raccogliere i dati dei rifiuti. Inoltre i robot di questa famiglia sono progettati per comunicare e collaborare tra loro alla ricerca dei rifiuti.
Evviva la robotica, quindi, ma sarebbe molto meglio non dover essere costretti a ricorre a queste innovazioni, basterebbe un po’ di buon senso e comportamenti più civili. Perché, per quanto sia affascinante e lodevole, l’intelligenza artificiale non deve essere una scusa per usare sempre meno quella umana.
Musica: “Spiagge” – Fiorello
Foto di copertina: TechTicss
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