Colpo di scena o colpo di coda?

Scritto da in data Maggio 26, 2021

A cura di Loretta Bondì.

Intervista con Maura Cossutta, presidente della “Casa internazionale delle Donne”.

Torniamo a parlare della “Casa Internazionale delle Donne” di Roma perché vi sono novità potenzialmente importanti nella lunga saga che la riguarda, e lo facciamo ancora una volta con Maura Cossutta, la sua presidente.

Diciamo subito, per dovere di trasparenza, che l’Associazione “Le Funambole” fa parte del consorzio della Casa. Ricordiamo che la “Casa Internazionale delle Donne” ha vissuto anni duri a causa di un contenzioso con il Comune di Roma. Il contenzioso derivava dal debito per l’uso dello stabile seicentesco del Buon Pastore che ospita da 30 anni le attività di questo centro vitale del femminismo italiano. La Casa aveva accumulato un forte debito a causa di un canone di locazione eccessivo e del rifiuto della giunta Raggi di riconoscere il valore dei servizi sociali, culturali e politici che la Casa offre alle 30.000 persone che la visitano ogni anno.

La risoluzione del contenzioso è rimasta per lungo tempo un’araba fenice. Alla fine è dovuto intervenire il parlamento italiano, che ha riconosciuto la mancanza di equità nei costi imposti dal Comune alle associazioni della Casa, e ha sancito il valore di utilità pubblica della stessa, delle attività che ospita, dei servizi che presta e del suo ruolo nelle battaglie di libertà delle donne.

Nel dicembre 2020, il Parlamento ha quindi stanziato 900.000 euro che, nell’intenzione del legislatore, avrebbero consentito alla Casa di saldare il suo debito. Il ripristino della Convenzione e la cessione dei locali in comodato d’uso sono stati, inoltre, sanciti dalla “Legge di stabilità” 2020. Ricordiamo che la Convenzione, fatta decadere unilateralmente dall’amministrazione Raggi, riconosceva la centralità della CID come un luogo dell’autodeterminazione e della politica delle donne e incarnava, più in generale, quella visione e pratica di cittadinanza attiva che tiene insieme il tessuto delle comunità. Tanto attiva che, in piena pandemia, la CID ha continuato − in sicurezza − a prestare servizi di sostegno a tutto campo, incluso uno sportello sociale, tenere eventi, incluso il “Festival di letteratura femminista”, mantenere vivo il dibattito politico attraverso le elaborazioni dell’assemblea della “Magnolia” (così chiamata dal grande albero che ombreggia il giardino del complesso) e molto altro. Valenze, valori e attività, questi, difficilmente monetizzabili, ma evidentemente non apprezzati da Palazzo Senatorio per lunga pezza.

Poi, quello che sembrerebbe un colpo di scena: nella memoria della giunta datata 30 aprile 2021, si recepisce il voto del Parlamento e la relativa assegnazione di 900.000 euro riconosciuti alla Casa per l’estinzione del debito pregresso con il Comune. La memoria cita, inoltre, l’opzione del comodato gratuito.

Poco più di due mesi prima un’altra memoria di giunta non sembrava promettere nulla di buono. Chiediamo quindi a Cossutta se questa nuova posizione rappresenta un colpo di scena − nel senso di una presa di coscienza dell’amministrazione Raggi − o un colpo di coda in vista delle prossime elezioni amministrative. Chiediamo, inoltre, quali siano le aspettative per l’incontro di domani con l’amministrazione Raggi. In assenza di una convenzione, Maura ci parla della necessità di un atto transitorio che consenta alla Casa di continuare a operare in sicurezza. Si sofferma sulla grande iniziativa di rilancio e di tesseramento che la Casa intende mettere in moto a tempi brevi. Concludiamo esaminando se la nuova posizione della giunta possa fare da battistrada per altre realtà sociali messe a dura prova, in precedenza, dall’atteggiamento della giunta Raggi e poi dalla pandemia.

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