Crimini di guerra: l’amnistia di Trump

Scritto da in data Novembre 18, 2019

Con tutte le guerre in cui gli Stati Uniti sono attualmente coinvolti e tutte le losche attività che spesso ne conseguono, è abbastanza insolito per i militari accusare qualcuno del personale di crimini di guerra. Quando lo fanno, i comandanti militari cercano di enfatizzarne l’importanza, sia per mostrare che i militari non permettono a tutti di cavarsela per qualsiasi cosa, sia per dissuadere il personale dall’ignorare la catena di comando.

Venerdì scorso, però, il presidente Trump ha cancellato tre di quei casi di crimini di guerra che lo erano a pieno titolo. La dichiarazione della Casa Bianca dice di voler dare ai soldati statunitensi la “sicurezza necessaria per combattere”.

Il maggiore Matthew Golsteyn era stato accusato di aver ucciso un detenuto afgano. Ha ripetutamente ammesso di averlo fatto. Trump da canto suo, ha ripetutamente espresso sostegno a Golsteyn e verso il suo deliberato omicidio.

Un anziano tribale afgano aveva detto a Golsteyn mentre era di stanza in Afghanistan, che la sua futura vittima dell’omicidio, Rasoul, era un talebano e per questo lo aveva trattenuto alla base. I militari dopo il massimo tempo di detenzione senza accuserichiesero la liberazione di Rasoul  e di conseguenza Golsteyn lo ha dovuto lasciare andare, poi lo ha aspettato fuori dalla base e lo ha ucciso, sostenendo successivamente che era stata “un’imboscata legale” perché sospettava che Rasoul stesse “cercando di raggiungere i talebani”.

Il tenente Clint Lorance, invece, era stato condannato con due accuse di omicidio per aver ordinato alle truppe di uccidere afgani in motocicletta. Per questo è stato condannata a 19 anni di carcere, ma ne ha scontati solo sei. L’omicidio è stato raccontanto nel documentario di Starz “Leavenworth”, in cui i membri del plotone discutono delle uccisioni.

Il Seal Edward Gallagher è stato accusato di omicidio dopo aver posato per una foto con un cadavere, oltre a essere già stato dichiarato colpevole di aver appunto posato per la foto. Trump non solo ha graziato Gallagher, ma ha ripristinato il suo grado di Chief Petty Officer.

I comandanti del Pentagono si sono dichiarati profondamente preoccupati la decisione presa da Trump, ammettendo anche di aver cercato di dissuaderlo. Sostengono che la disciplina militare ne risentirà se i soldati crederanno di poter ignorare le regole militari sperando nella grazia.

Invece la posizione di Trump si costruisce nel tentativo di dimostrare che lui è così pro-militare da poter giustificare  crimini di guerra, incluso l’omicidio, sulla base del fatto che i soldati dovrebbero comunque uccidere il nemico, ed è ingiusto giudicare il modo in cui lo fanno.

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