Dal Dio Sole al Gesù, riti pagani ortodossi
Scritto da Julia Kalashnyk in data Gennaio 7, 2020
Natale Ortodosso
In Ucraina la maggioranza della popolazione festeggia il Natale il 7 gennaio, che coincide con il calendario giuliano, e così le festività vengono posticipate di 13 giorni rispetto a quelle cattoliche, che vanno secondo il calendario gregoriano.
Da queste parti il periodo natalizio rimane quello forse più mistico e magico dell’anno, proprio per le antiche usanze e riti pagani, che lo accompagnano ancora oggi.
Kolyada e kolyadki
Tra questi riti – e forse tra i più amati – ci sono le kolyadki, ovvero canti natalizi, che risalgono alle tradizioni precristiane. Oggi questi canti allegri sono una parte integrante e importante delle festività ortodosse, impossibili da separare.
La festa di Kolyada nasce nel periodo pagano, quando la Rus’ di Kiev non era ancora convertita al cristianesimo e le terre slave professavano il paganesimo. A quei tempi antichi si venerava il dio slavo Kolyada, figlio del Dazd’bog – il dio del sole, delle messi e dei raccolti, che presidiava il pantheon antico slavo.
Il nome del dio slavo Kolyada simboleggia la nascita del Giovane Sole, dopo la notte più lunga dell’anno. Il giorno si allungava, e la gente si rallegrava e ringraziava il Dio pagano cantando, appunto, kolyadki.
Giovani ragazze e ragazzi delle campagne si travestivano con abiti cuciti con la pelle di animali e indossavano le maschere spaventose. I travestimenti simboleggiavano gli spiriti ancestrali, che venivano a fare visita a propri discendenti portando i buoni propositi per un buon raccolto e un anno prosperoso.
Mascherati da animali, andavano in giro di casa in casa e cantavano kolyadki che veneravano il dio pagano Kolyada. Dopo la cristianizzazione, queste canzoncine allegre si sono trasformate in canti natalizi cristiani. Il rituale consisteva in uno scambio di doni: prosperità alla casa contadina per tutto l’anno veniva data in cambio di cibo, dolci, soldi o altro. Il gruppo veniva sempre accompagnato da una persona travestita da capra, ed era il personaggio principale e più importante del gruppo.
Gli slavi antichi credevano che la presenza di questo animale nel cortile di casa spaventasse gli spiriti cattivi, portasse fertilità alle terre e, di conseguenza, un buon raccolto e prosperità alla casa. Il rituale si accompagnava a balli, risate e divertimento puro.
La modalità è cambiata nel corso dei secoli, ma le tradizioni principali sono sopravvissute fino ad oggi. Ancora ai nostri giorni, nei paesi della Slavia orientale – seppur sempre più raramente – giovani e bambini si riuniscono, si travestono da animali e vanno in giro per case a raccogliere i doni, preparati dalla gente già da tempo.
Il Dio del giovane Sole si è trasformato in bambino Gesù, così come anche le parole nei canti, ma lo spirito pagano della stirpe slava è ancora vivo.
Divinazioni slave
Un’altra ritualità che caratterizza molto le festività natalizie in Ucraina ha a che fare con le divinazioni, le predizioni del futuro. Secondo le credenze slave, a partire dalla notte della vigilia (6 gennaio), che qui viene chiamata svyatvechir, fino all’Epifania ortodossa (19 gennaio), le predizioni sono quelle più veritiere.
Predire il futuro durante il solstizio d’inverno – che dura praticamente quasi tutto il periodo natalizio – aveva un significato speciale nei tempi pagani slavi.
Si credeva che proprio in questo periodo le forze immonde fossero più presenti e che i confini tra i due mondi fossero più sottili, e le divinazioni avrebbero portato a predizioni più veritiere. Con l’avvento del cristianesimo nelle terre slave antiche, le varie divinazioni sono sopravvissute, riempendosi di significati ancora più mistici.
Sebbene la chiesa cercasse di combattere le superstizioni, i riti antichi di predire il futuro sono stati scrupolosamente trasmessi di generazione in generazione, fino ad arrivare ai giorni nostri, anche se sotto una forma leggermente diversa.
Le divinazioni sono state, e rimangono ancora, molto popolari tra le giovani ragazze che vogliono sapere qualcosa sullo sposo futuro – perché a quei tempi unico destino che spettava loro era proprio il matrimonio. Così, sin dall’antichità, le ragazze e le donne slave si riuniscono nel periodo natalizio per leggere sui fondi del caffè, per sapere di più sullo sposo promesso.
Una delle divinazioni ancora più usate è quella con la cera, che, versata lentamente in una bacinella d’acqua o latte, può formare immagini diverse, che vengono interpretate poi per predire le sorti.
Gogol’
E come non ricordare il maestro Gogol’, che aveva descritto in maniera più calzante l’animo mistico e pagano degli slavi nel suo capolavoro La Notte prima di Natale.
Nella storia, nel piccolo villaggio ucraino Dykanka, troverete un diavolo un po’ birichino, una storia d’amore, tante superstizioni e, ovviamente, tante kolyadke.
Kolyadki, scena di un film
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