Ep.0 – Cos’è Affetti Instabili
Scritto da Valentina Ruozi in data Giugno 20, 2020
Affetti instabili, dissero nel 2020. Così si leggerà nei libri di storia tra 20 o 30 anni, ma la verità è che, mentre il Covid19 ha supportato la creazione di un neologismo di tale caratura, noi affetti instabili esistiamo e, ci dispiace per il signor Conte, ma esistiamo da molto prima. Ciao, sono Valentina Ruozi e sono un affetto instabile. Da oggi parlerò di noi, romantici dispersi in un’epoca caotica, viaggiatori in continua scoperta del mondo.
Invece di leggere prova ad ascoltare: la musica e la narrazione renderanno l’esperienza più coinvolgente!
E pensare che era il 2000 quando io per la prima volta a 11 anni vidi i miei sogni d’amore andare in pezzi, quando il mio innamorato, fuggì per sempre e spezzò il mio cuore… fidanzandosi con una bionda di 1 metro e 80. Era davvero sulla bocca di tutti, uscì su tutti i tabloid in effetti…fu un duro colpo. Lui si chiamava Nick Carter ed era il tipico figo di una nota boy band, o almeno lo era per me!
Chi siamo noi, affetti instabili
Beh diciamo che siamo giovani, decisamente giovani, e chiunque abbia qualcosa da dire a riguardo parli ora o taccia per sempre, perché la verità è che noi, affetti instabili, ci definiremo giovani anche alla soglia dei 90 anni e non avremo paura di improvvisarci nel ballare una macarena appoggiandoci al girello. Per cui, a coloro che si reputano affetti stabili e pensano che a 40 anni l’orologio faccia TOC e si sia troppo grandi per certe cose, beh potete accomodarvi all’uscita, queste righe non fanno per voi. Abbiamo normalmente speso tanto tempo chini sui libri di scuola, o sui libri in generale, perché la verità è che siamo curiosi, curiosi, curiosi da morire. E non sto parlando delle biografie dei calciatori, anche se forse ci siamo letti pure quelle, ma parlo di qualsiasi cosa di scritto che ci catturi l’attenzione e ci faccia riflettere, fosse anche il biglietto di un treno abbandonato sulla banchina o la poesia di un vecchio romantico appoggiata al tavolo di un bar.
Noi affetti instabili abbiamo cassetta magica, che tanto ci ricorda quella di quando eravamo bambini e che conteneva i nostri tesori. Perché quella è in effetti ancora la scatola dei nostri tesori….con un sacco a pelo, delle scarpe da esplorazione, una torcia frontale, dei sassolini presi un po’ ovunque, almeno due lonely planet sgualcita, qualche scontrino, biglietto, carta di giornale di chissà dove, un bigliettino e soprattutto, proprio sul fondo della nostra scatola, della sabbia, sabbia finita lì per sbaglio svuotando lo zaino di ritorno dal ultimo viaggio e che, nonostante sappiamo che non dovrebbe stare lì, non abbiamo proprio il coraggio di togliere. Perché quanti di noi in questa quarantena si sono seduti ai bordi di quella scatola e hanno toccato quella sabbia, hanno preso fra le mani quei cimeli e per un attimo si sono trovati fuori, fuori dalla finestra, dalla quarantena, da tutto questo, fuori e liberi?
Sì perché noi affetti instabili siamo liberi, siamo liberi anche se abbiamo vincoli, ma siamo liberi nei pensieri, privi di dogmi imposti ( o per lo meno ci proviamo) e il più delle volte abbiamo amici lontani, il nostro tesoro più prezioso di tanta vita percorsa, che solitamente abbiamo raggiunto prendendo un aereo, un treno, una barca o semplicemente l’auto appena ne avevamo la possibilità, ma che in questi tre mesi di lockdown, siamo stati obbligati a vedere solo da dietro lo schermo di una video chiamata. E ci mancano, ci mancano da morire. Ma chi se ne importa, noi il modo di celebrarli lo abbiamo trovato comunque, facendogli recapitare una torta per il loro compleanno, o un pacco con dentro qualcosa di buono, di alcolico e di bello, commuovendoci quando il loro bambino che abbiamo visto l’ultima volta a poche giorni dalla nascita prima del lockdown, ci ha sorriso per la prima volta in videocall o condividendo con loro foto momenti, pensieri di così tanta vita passata, fosse stata anche solo un’emozione istantanea. Ci mancano e glielo abbiamo detto mille volte in questi giorni, sono la nostra benzina, i nostri pannelli solari, ma sappiamo che quegli amici sono come la sabbia sul fondo della nostra scatola magica. Sono loro che continuano a farci sognare, ad essere liberi e leggeri, non importa ciò che accadrà, loro ci saranno, noi ci saremo per loro.
Perché sì, siamo affetti instabili, senza catene, senza dogmi, forse senza una fede al dito e sicuramente con poche delle regole stabilite dai più ben pensanti, eppure sappiamo di avere così tanto sole, così tanto amore, così tanta gioia, che è questa la nostra benzina, anche ai tempi del Covid19, quando fuori imperversava una pandemia ma noi il mondo ce lo siamo portati dentro il cuore e negli occhi, anche da dietro a una finestra.
E sì, anche se non ci piace ammetterlo, siamo noi affetti instabili quelli veramente innamorati dell’amore e quelli che, anche da soli, anche senza merito di sentirci appellare l’appartenenza a qualcun altro, viviamo sempre la vita come un festival sulla spiaggia, con il sole in faccia e la musica che ci muove…e siamo noi che io oggi voglio celebrare! Noi pazzi sognatori, con una casa in ogni luogo, e che nonostante tutto, anche in salita e con le ginocchia spezzate, abbiamo imparato, ad andare sempre avanti, guardando sempre l’orizzonte, con il sorriso stampato, i capelli spettinati e la voglia matta di scoprire cosa ci sarà dietro la collina.
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