Ep.0 – Raccontare l’economia
Scritto da Pasquale Angius in data Giugno 22, 2020
Iniziamo con questa puntata la collaborazione tra Radio Bullets e il sito Economicando . Come dice il nome stesso ci occuperemo di economia, un argomento per molti un po’ ostico ma lo sforzo che cercheremo di fare sarà quello di rendere questa materia comprensibile a tutti.
Invece di leggere prova ad ascoltare: la musica e la narrazione renderanno l’esperienza più coinvolgente!
Che cos’è l’economia
In fondo se andiamo all’etimologia della parola economia, essa deriva da due parole greche: oikos e nomia.
Oikos che significava casa o famiglia e nomia che significava amministrare, reggere.
L’arte di gestire o amministrare correttamente le proprietà di famiglia era detta “oikonomia”, l’economia è quindi, innanzitutto, una scienza pratica, un insieme di tecniche e di metodi per imparare a gestire la propria casa e la propria famiglia, la propria azienda o una qualsiasi attività, il proprio lavoro ma anche, più in generale, la cosa pubblica e lo Stato. L’economia in sostanza ci insegna a impiegare nella maniera più efficiente le risorse che abbiamo (soldi, beni, tempo), poche o tante che siano, per soddisfare nel modo migliore i nostri bisogni, per raggiungere i nostri obiettivi, per realizzare le nostre aspirazioni. L’economia ci insegna a utilizzare in maniera efficace le scoperte scientifiche e tecnologiche che tanto contribuiscono a migliorare la nostra esistenza, ci insegna a produrre in maniera efficiente le risorse: agricole, industriali, immateriali, che ci servono nella nostra vita quotidiana.
Il nostro obiettivo è quello di fornire all’interno di questo spazio, informazioni, chiavi di lettura, spiegazioni, quanto più possibile chiare e comprensibili per tutti anche per coloro che non hanno una formazione economica e finanziaria specifica. Ricordiamoci che, in un mondo sempre più tecnologico, a sempre maggior contenuto di conoscenza in tutti gli ambiti e in tutti i settori: sapere è potere!
L’economia, la finanza e tutti gli argomenti connessi: soldi, investimenti, risparmio, borse, fisco, politiche economiche, attività produttive, bilanci, valute, e via seguito sono ormai sempre più importanti e condizionano in maniera decisiva la nostra vita quotidiana. La crisi economica internazionale iniziata nel settembre del 2008 con il fallimento della banca d’affari americana Lehman Brothers e diffusasi in pochi mesi a tutti paesi del mondo, ha sconvolto le vite e il lavoro di centinaia di milioni di persone in tutto il pianeta. Quella crisi, dalla quale non siamo ancora pienamente usciti, ha posto in primo piano le tematiche economiche che spesso, per la gran parte dei cittadini, sono questioni complesse, oscure, non facili da comprendere. L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo in queste settimane a causa di COVID-19, si trasformerà nei prossimi mesi in una nuova emergenza economica e ci troveremo ad affrontare molte difficoltà legate al nostro lavoro, ai nostri risparmi, al nostro futuro.
Evitare fregature
L’economia pervade la nostra vita e quindi compiere un piccolo sforzo per capirla un po’ di più può essere utile per migliorare le nostre vite o anche semplicemente per evitarci di prendere delle sonore fregature.
Torniamo all’esempio che facevamo prima, il fallimento nel settembre del 2008 della banca Lehman Brothers, che innescò una pesante crisi finanziaria. Quello fu un evento imprevisto e forse imprevedibile, il classico “cigno nero” per usare una felice definizione dello studioso Nassim Taleb. Pochissimi furono gli economisti capaci non di prevedere, non ci riuscì nessuno, ma di intuire che qualcosa di fondamentale non stava andando per il verso giusto e che quindi c’era da aspettarsi una qualche forma di crisi. Si racconta che, nel novembre del 2008, la Regina Elisabetta II d’Inghilterra in visita alla London School of Economics, una delle più prestigiose facoltà di economia del pianeta si rivolgesse alla platea di paludatissimi professori chiedendogli: “Ma perché nessuno ha visto arrivare questa crisi economica?”. Quella domanda semplice e banale frullò in quel periodo nella testa di molti: politici, dirigenti, imprenditori, intellettuali, comuni cittadini e anche economisti.
Il punto da cui bisogna partire è che l’economia è una scienza molto complessa anche perché molte sono le variabili da prendere in considerazione, molte sono le interconnessioni tra eventi differenti e quindi chi vuole capire l’economia deve fare un po’ come si fa in alcuni giochi nei giornali di enigmistica: bisogna imparare ad unire i puntini. I puntini sono i dati, i fatti, gli eventi, le aspettative e mille altre cose ancora che bisogna conoscere, mettere sul tavolo ed essere capaci di unirle per tirare fuori un disegno, un quadro, un’interpretazione credibile e affidabile.
Gli economisti
A complicare ulteriormente le cose si aggiungono gli economisti che, spesso, invece di fare uno sforzo per rendere comprensibili i loro discorsi si atteggiano a grandi sacerdoti di una sorta di religione misterica, di cui soltanto loro possono conoscere, in virtù delle loro competenze, la “verità rivelata” e, utilizzando linguaggi criptici, codici iniziatici, formule astruse, sono capaci di sostenere qualunque teoria, anche le più inverosimili castronerie, con una convinzione degna di miglior causa. Noi vorremmo un po’ smitizzare quest’idea dell’economia come scienza arcana, in realtà di economia ognuno di noi si occupa quotidianamente in mille modi diversi. Ci occupiamo di economia quando andiamo a fare la spesa, quando andiamo in vacanza, quando andiamo a lavorare, quando usciamo la sera per andare a divertirci, quando decidiamo cosa comprare e dove comprarlo, quando guardiamo la televisione o quando consultiamo l’ultima notifica sul nostro smartphone. Ora va detto che quello degli economisti non è certamente un lavoro facile ma spesso preferiscono attardarsi nell’elaborazione di modelli e simulazioni molto complicati ed elaborati che il più delle volte sono di scarsa utilità pratica.
C’è una barzelletta che viene raccontata, per denigrare un po’ il lavoro degli economisti o quantomeno per prenderli in giro.
Ci sono due signori che stanno facendo un giro in mongolfiera quando improvvisamente vengono investiti da un forte vento che li caccia in un banco di nuvole basse. Quando finalmente il vento si calma e le nuvole si spostano si ritrovano senza più alcun punto di riferimento, in mezzo alla campagna. Fortunatamente vedono lungo un sentiero un signore a passeggio con un cane. Allora uno dei due dice “Provo a chiedere a quel signore”. Si sporge dalla mongolfiera e urla: “Scusi, buonuomo, mi sa dire dove ci troviamo?”. Il signore a terra alza lo sguardo e con aria di sufficienza risponde: “In campagna”. L’uomo sulla mongolfiera si rivolge sconsolato al compagno e dice: “Deve trattarsi di un economista”. “Perché?” chiede il compagno “Perché l’informazione che mi ha dato è corretta, ma assolutamente inutile!”
Al di là delle facezie quello che questa barzelletta ci vuole dire è che spesso gli economisti sbagliano previsioni o fanno analisi e studi elaborati per spiegarci praticamente il nulla o l’ovvio!
Tranquillizziamo tutti subito! Noi non siamo economisti, di professione. Di mestiere facciamo gli imprenditori e i divulgatori e quindi abbiamo una visione più pragmatica, meno teorica, sicuramente più approssimativa dal punto di vista dottrinario, ma forse più utile per riuscire a capire eventi e fenomeni complicati come quelli economici.
Per cui seguiteci, cercheremo nei prossimi appuntamenti di raccontarvi l’economia come nessuno ve l’ha mai raccontata.
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