Ferrovie robotiche
Scritto da Raffaella Quadri in data Luglio 21, 2023
Per descrivere l’innovazione che stiamo per scoprire, sarebbe sufficiente semplicemente una frase: il minimo sforzo per il massimo risultato. E in effetti è proprio così. Letteralmente così.
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Esistono lavori pesanti che, a lungo andare, possono compromettere il benessere fisico se non, addirittura, la salute.
Sforzi ripetuti possono dare corso a problemi, e se li si esegue nella maniera sbagliata, per stanchezza o anche solo per fretta, si corre il rischio di farsi davvero male e di infortunarsi.
La tecnologia in questi casi può essere molto utile. Una tecnologia che sia a supporto – è proprio il caso di dirlo – dell’essere umano. Non stiamo parlando di sostituirsi a lui, piuttosto di aiutarlo. Stiamo parlando di un esoscheletro.
Esoscheletro per i lavori pesanti
Sviluppata per essere utilizzata in diversi settori, da quello industriale a quello militare, fino al medicale, questa tecnologia robotica ha trovato nel mondo del lavoro del settore civile uno dei suoi impieghi ideali.
L’ultima soluzione di questo tipo è chiamata STREAM, dal nome del progetto europeo nel cui ambito nasce – il progetto STREAM –, ma il suo nome tecnico è MMPE (Modular Multi-tasking Powered Exoskeleton), ovvero esoscheletro modulare e multifunzionale, alimentato a batteria.
È stato progettato e realizzato dall’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia), che coordina l’intero progetto, per migliorare la sicurezza e le condizioni di lavoro di chi opera nel settore ferroviario, in particolare nell’ambito della manutenzione e del rinnovo delle ferrovie. Il progetto è finanziato dall’Unione Europea in quanto parte del programma Horizon 2020 e all’interno di Shift2Rail Joint Undertaking, un’iniziativa transnazionale che vuole promuovere la ricerca e l’innovazione proprio nel settore ferroviario.
Robot indossabile come aiuto al lavoro umano
Il personale che lavora nei cantieri ferroviari svolge spesso operazioni molto faticose, in cui vi è la necessità, per esempio, di spostare continuamente oggetti pesanti, come i cunicoli in cemento che servono per posare i cavi lungo la linea ferroviaria e che arrivano a pesare anche trenta chilogrammi ognuno.
L’esoscheletro Stream è stato testato proprio su queste operazioni: l’addetto deve piegarsi, sollevare e spostare questi oggetti, agendo con un sovraccarico sulla schiena e il robot indossabile è progettato, nella fattispecie, per alleviare tali carichi. È costituito da strutture più o meno rigide che servono per distribuire meglio le forze in azione. Anche l’ergonomia è stata appositamente studiata, sia perché il dispositivo possa adattarsi alla corporatura di qualsiasi persona, sia perché risulti confortevole; occorre pensare che può essere indossato fino a sei ore – questo, al momento, è il tempo massimo della durata della batteria, se utilizzata in continuo – ed è quindi necessario che sia comodo.
Una volta indossato, quando si effettua uno sforzo intervengono i motori elettrici di cui l’esoscheletro è dotato e attraverso i quali riesce a generare forze che sono distribuite alle spalle e alle gambe del lavoratore, alleggerendo così il loro influsso sulla schiena e rendendo i movimenti meno faticosi e più sicuri. È in grado quindi da solo di adeguarsi al lavoro che si sta effettuando, mettendo in campo l’azione migliore per aiutare in quel momento chi lo sta svolgendo.
Nel complesso il robot Stream – considerando la sua struttura, i motori, l’elettronica e le batterie – pesa circa sette chilogrammi.
I test in laboratorio e in cantiere
I test effettuati per sei mesi nei cantieri ferroviari di due aziende in Italia – RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e MERMEC STE spa – hanno fornito risultati soddisfacenti:
- -50% del rischio di sovraccarico fisico e di lesioni sul sistema muscolo-scheletrico
- -15-30% dell’affaticamento
- -25% dell’attività muscolare
Il progetto delle ferrovie europee
Il progetto Stream cui prendono parte cinque Paesi dell’Unione Europea – Italia, Finlandia, Francia, Spagna, UNIFE (associazione europea con sede in Belgio) – prevede la progettazione e messa in produzione, accanto all’esoscheletro MMPE, anche di macchine ferroviarie in grado di condurre operazioni autonome con diverse finalità. In particolare, è stata sviluppata una piattaforma di controllo che permette di convertire le tradizionali macchine idrauliche pesanti utilizzate a vario scopo nei cantieri ferroviari – per esempio, gli escavatori – in sistemi robotici autonomi tanto nel movimento quanto nella gestione delle attività.
L’idea è di aumentare e migliorare la sicurezza dei cantieri e modernizzare il sistema ferroviario.
Il progetto Stream, nel quale l’Europa ha investito 2,7 miliardi di euro, si muove, si è detto, nell’ambito di Horizon 2020 e di Shift2Rail, ovvero l’iniziativa dell’UE che mira a innovare le ferrovie europee e soprattutto a realizzare un’unica area ferroviaria d’Europa (SERA – single european railway area).
Musica: “Love Train” – The O’Jays
Foto in copertina: Aleksandr Popov – Unsplash
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