Foglie per mascherine – Ep. 6

Scritto da in data Giugno 1, 2021

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Di Alessandra Fiorentini.
«Credo che non solo qui ma in tutta l’America latina non siano arrivate le medicine per gli indigeni. Potrebbero aver ricevuto qualche medicina quei paesi con una maggioranza di indigeni nella città, come nel caso dell’Ecuador, della Bolivia e del Perù. Ma non credo che questo sia avvenuto in Brasile o in Venezuela. I mezzi che sono stati utilizzati per la prevenzione sono molto casarecci: hanno realizzato mascherine con le foglie delle piante, tuttavia la loro efficacia non è stata testata. Hanno fatto campagne con traduzioni in tutte le lingue su come evitare la malattia, ma per quanto riguarda il primo ceppo, per il secondo non so se sia stata diffusa l’informazione in tutte le lingue«.
A raccontarlo ad Alessandra Fiorentini nel nuovo episodio del podcast “L’eterna lotta per (r)esistere” è Padre Juan Carlos Greco, che per anni ha operato con la popolazione indigena “kolla”, nella provincia di Salta in Argentina, e che oggi invece si trova in Venezuela, dove lavora con la popolazione “warao” dello stato del Delta Amacuro.
«Il Covid ha ucciso per la maggior parte gli anziani, vera risorsa della tradizione», commenta. «Le postazioni mediche che ci sono tra le popolazioni indigene in qualsiasi paese hanno solo le cose basiche. È difficile trovare un medico, ci sono gli infermieri, i volontari della popolazione locale (che non hanno molta preparazione tecnica ma tanto amore nei confronti del loro popolo). Non ci sono le apparecchiature per l’ossigeno in nessun paese. In alcuni posti, quello che sappiamo è che hanno usato una medicina che normalmente si dà ai bufali o alle mucche», aggiunge.
Testimone della storia di queste popolazioni indigene in un momento di grave emergenza e crisi, Padre Juan Carlos Greco offre spunti preziosi e descrive un contesto sociologico e antropologico complesso per aiutarci a capire ciò che sta avvenendo tra le popolazioni indigene dell’America latina e del Sud.

“L’eterna lotta per (r)esistere” è il podcast dedicato al mondo, quasi dimenticato, delle popolazioni indigene. Ideato da Patricia Fortunato, Niccolò Cicchetti, Alessandra Fiorentini e Anna Scacchioli, è stato realizzato all’interno del laboratorio sperimentale di Lingua, linguistica e giornalismo del corso in Traduzione, mediazione e interpretariato della SSML San Domenico di Roma, tenuto da Angela Zurzolo. Attraverso il metodo e gli strumenti giornalistici, questo gruppo di studenti ha raccontato con passione un tema scarsamente attenzionato dai media, provando a usare nella narrazione un primo approccio sociolinguistico e antropologico, con l’aiuto prezioso di intervistati di grande esperienza come padre Giuseppe Auletta e padre Juan Carlos Greco della Consolata.

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